C’erano una volta i giochi bastardi. Erano imprese videoludiche capaci di segnare una generazione cresciuta coi calli sulle dita a furia di massacrare controller. Gamers abituati a non avere la pappina pronta, a sudarsi il traguardo di fine livello sputando lacrime e sangue.
Poi la fruizione dei videogame è pian piano cambiata negli anni, assieme al target; questo perché un qualche genio del marketing un bel giorno ha avuto una malefica intuizione: il grande pubblico non gradisce i videogame “difficili”. Quindi per aumentare le vendite bisogna sfornare giochi più semplici, e magari neanche tanto lunghi, 'che tanto la percentuale di chi li termina è risibile.
E così fu.
Dark Soul II è però l’ultima incarnazione di una serie che ha rappresentato una piccola inversione di tendenza, un ritorno al passato in un certo senso. E sempre per fare un paragone col passato, il brand potremmo definirlo –scusate l’azzardo- il Ghosts 'n Goblins dei tempi nostri.
Innanzitutto specifichiamo che se non avete giocato mai ai capitoli precedenti (Demon’s Soul e Dark Souls) e vi state già chiedendo se è possibile buttarsi direttamente sull’ultimo capitolo (disponibile per PlayStation 3, Xbox 360 e a breve per PC) senza perdersi qualcosa di importante, la risposta è assolutamente sì: Dark Souls II è il risultato di un lavoro di rifinitura che migliora la formula originale, già ottima, sotto ogni aspetto. Inoltre, pur essendo ambientato nello stesso universo, non vi è un vero e proprio legame con la trama dei predecessori. Anche perché c’è da dire che la serie sotto questo aspetto si è essenzialmente limitata, per scelta precisa, a elargire appena degli indizi quasi sibillini, affrescando un mondo mitologico, vasto, spietato, decadente e letale, all’interno del quale siete un’anima maledetta e sperduta a cui non viene spiegato granché, e che deve ritagliarsi un suo spazio vitale combattendo con le unghie e con i denti.
L’opera dei nipponici From Software è un action rpg d’ambientazione dark fanasy che ha fatto degli scontri tosti e l’esplorazione perigliosa il suo marchio di fabbrica. Il giocatore si ritrova infatti a setacciare maestosi manieri, foreste intricate, rovine evocative, dungeon oscuri e chi più ne ha più ne metta; sempre consapevole del fatto che ad ogni metro potrebbe inaspettatamente trovare la morte per mano di una creatura demoniaca, una trappola, o un semplice passo falso.
Il livello di sfida è sempre alto, e il gioco è decisamente punitivo con chi lo prederà sottogamba pensando di aver per le mani un rpg qualsiasi. Scordatevi di poter fare strage di eserciti con un paio di mirabolanti e spettacolari combo; in Dark Souls II è preferibile affrontare un nemico alla volta, anche il più ordinario, studiandone il comportamento e tenendo sempre d'occhio la barra della stamina che si consuma ad ogni schivata, incantesimo o attacco. E mai farsi prendere dall’impazienza o dal panico, pena la morte.
Nonostante tutta la cautela e l’abilità profusa, morirete tante, ma tante volte in questo gioco. Ed ogni volta che ripartirete dall’ultimo falò visitato, la barra dei punti vita si accorcerà di un po’. Sarà però possibile rimediare a questo status facendo ricorso ad un consumabile specifico (l'effigie umana).
Ma intanto proferirete bestemmie da scomunica papale quando, conseguentemente al trapasso, perderete centinaia o migliaia di anime (la "moneta" di questo gioco) conquistate con tanta fatica a suon di combattimenti ed esplorazioni... e soprattutto quando, poco dopo, perirete nuovamente per l'impazienza di rimediare all'errore.
E qui vi starete chiedendo: "Qual è il problema? Basta caricare l’ultimo salvataggio e ritentare". Sbagliato! Non si può. Il gioco salva in automatico ogni progresso, quindi ciò ovviamente significa che se da una lato potrete uscire dal gioco in qualsiasi momento senza perdere i progressi, dall’altro vi toccherà fare i conti con ogni errore compiuto, perché non potrete ricaricare alcunché.
Come se non bastasse, tanto per farvi capire quanto è bastardo il gioco, non è neanche possibile mettere in pausa. Infatti prima di aprire i menù o l’inventario, conviene guardarsi bene attorno ed essere certi di trovarsi in un’area sicura; ad esempio nei pressi dei falò che vi permettono di tirare un po’ il fiato, ristorarvi, e riorganizzarvi un attimo. L’unico problema è che, utilizzandoli, vi sarà il respawn automatico di tutti i nemici dell’area... Da qui quella tipica atmosfera, quel perenne senso di allerta che vi accompagnerà per tutto il gioco.
Proprio sui falò e il respawn dei nemici, vi sono due delle modifiche più importanti apportate in questo capitolo della saga. Innanzitutto la ricomparsa dei nemici è limitata: dopo aver infatti ucciso un determinato nemico una dozzina di volte, questi non comparirà più in quell’area neanche utilizzando i falò (anche se in realtà poi c'è una procedura particolare per ripopolare le aree con nemici... potenziati). Questo introduce un elemento strategico non indifferente: da un lato non sarà possibile stazionare in una determinata area ed uccidere nemici ad oltranza per fare esperienza. Dall’altro invece è possibile sfruttare questo elemento per, ad esempio, fare volutamente piazza pulita di un’area che fa da anticamera ad uno scontro particolarmente impegnativo. È inoltre possibile “teletrasportarsi” liberamente tra tutti i falò visitati durante il procedere dell’avventura; opzione questa che nel precedente capitolo era utilizzabile solo ad uno stadio avanzato del gioco, e non dall’inizio. Questo, più che facilitare il gioco, diciamo che lo rende più comodo evitandoci lunghe scarpinate, e quindi migliorando l'esperienza di gioco visto che in Dark Souls II il backtracking è una componente importante, e si torna molto spesso sui propri passi per esplorare nuove vie e bivi.
Soprattutto si tornerà di frequente al villaggio di Majula, unico posto dov'è possibile salire di livello, potenziare equipaggiamento ed armi spendendo le anime conquistate con tanta fatica; ed è qui che si trasferiranno i vari npc incontranti durante l’esplorazione di altre aree.
Altra peculiarità di Dark Souls II sta nelle classi iniziali e nella crescita, in quanto all’inizio dell’avventura, assieme alle fattezze del proprio personaggio (l’editor è abbastanza vario e personalizzabile), è possibile scegliere tra varie classi: Guerriero (buona forza e destrezza, abile con le armi), Cavaliere (buoni PV e adattabilità), Maestro di spada (lotta agilmente con armi in entrambe le mani), Bandito (agile, specializzato nell’uso dell’arco e combatte a varie distanze), Chierico (buona fede e miracoli), Stregone (lancia stregonerie utilizzando intelligenza e volontà), Esploratore (non incredibilmente potente, ma possiede molti oggetti) ed il Discriminato (è in mutande e non possiede alcun equipaggiamento o abilità particolari).
Ognuna di queste classi parte con una certa ridistribuzione iniziale delle statistiche ed un relativo equipaggiamento base (discriminato escluso). Però questa prima scelta va ad influenzare essenzialmente le prime ore di gioco, e con l'accumularsi dell'esperienza è possibile accrescere in tutta libertà le caratteristiche che più si ritengono adatte al proprio stile di combattimento.
Ad esempio iniziare il gioco puntando più sulla forza bruta e la difesa, in principio facilita le cose; viceversa, abbracciando la via della magia, i frutti migliori arriveranno più avanti, e sarà decisamente più semplice abbattere i nemici dalla distanza, in tutta sicurezza, con potenti incantesimi.
Ma, indipendentemente dall’approccio combattivo preferito e la progressione del vostro personaggio, il gioco è fatto apposta per mettervi prima o poi di fronte a sfide apparentemente insormontabili, che vi faranno sudare le proverbiali sette camicie.
Proprio per questo, Dark Souls II è un gioco che dona grandi soddisfazioni, e riuscire finalmente a venire a capo di uno dei tanti magnifici boss, costituisce una delle più appaganti esperienze che un videogiocatore possa vivere. Questo avviene soprattutto perché, quando si muore, non è mai “colpa del gioco”, o di un combat system fallace. Allo stesso modo, quando si trionfa, il merito è solo del giocatore che si è sudato il successo con la propria dedizione; tentando e ritentando con caparbietà, sangue freddo e tanta tattica.
Riguardo il multiplayer (per il quale From Software fa ricorso a server dedicati) tornano i messaggi lasciati a terra da altri giocatori per segnalare trappole, segreti, nemici... o per trollare. Idem per le macchie di sangue che, se toccate, vi mostreranno gli ultimi istanti di vita di un altro player sotto forma di spettro (e qui spesso c'è da farsi due risate).
Non mancano neanche le covenant, i patti. Infatti in determinate occasioni è possibile battersi con altri player, invadere i loro mondi o essere invasi; ma anche evocarne altri per farsi aiutare nelle sfide più dure o difendersi dagli invasori. Soprattutto qui son state apportate migliorie, facilitando l'interazione con giocatori geograficamente più prossimi a noi, o che venerano una nostra stessa divinità. Tutti aspetti questi che sicuramente son destinati ad acquistare sempre più importanza con l'allargarsi della comunità online, e che vi costringeranno a tenere gli occhi costantemente aperti; a meno di non voler tagliare la testa al toro giocando offline, cosa di sicuro sconsigliabile.
Il comparto grafico invece si è rivelato in parte al di sotto delle aspettative.
La risoluzione fissa a 720p fa il suo dovere, ma per il resto siamo decisamente qualche gradino sotto altri giochi usciti al termine di questa generazione: quanto a numero di poligoni, il livello non è altissimo, ed anche col framerate è un evento sporadico viaggiare a 60 fotogrammi, questo sia su PlayStation 3 che Xbox 360. Probabilmente qualcosa in più potremo aspettarcela dall’imminente versione per PC di Dark Souls II.
Ma la cosa è giustificata dal fatto che stiamo parlando di un gioco che ha sicuramente chiesto un grosso lavoro di ottimizzazione vista la sua vastità (come dichiarato di recente anche dalla stessa software house), per non parlare poi del sistema di ombre dinamico. Inoltre la magnifica direzione artistica, l’uso sapiente della tavolozza, delle rifrazioni e alcuni scorci a dir poco evocativi, certamente vi faranno dimenticare presto le trascurabili lacune tecniche.
Poi la fruizione dei videogame è pian piano cambiata negli anni, assieme al target; questo perché un qualche genio del marketing un bel giorno ha avuto una malefica intuizione: il grande pubblico non gradisce i videogame “difficili”. Quindi per aumentare le vendite bisogna sfornare giochi più semplici, e magari neanche tanto lunghi, 'che tanto la percentuale di chi li termina è risibile.
E così fu.
Dark Soul II è però l’ultima incarnazione di una serie che ha rappresentato una piccola inversione di tendenza, un ritorno al passato in un certo senso. E sempre per fare un paragone col passato, il brand potremmo definirlo –scusate l’azzardo- il Ghosts 'n Goblins dei tempi nostri.
Innanzitutto specifichiamo che se non avete giocato mai ai capitoli precedenti (Demon’s Soul e Dark Souls) e vi state già chiedendo se è possibile buttarsi direttamente sull’ultimo capitolo (disponibile per PlayStation 3, Xbox 360 e a breve per PC) senza perdersi qualcosa di importante, la risposta è assolutamente sì: Dark Souls II è il risultato di un lavoro di rifinitura che migliora la formula originale, già ottima, sotto ogni aspetto. Inoltre, pur essendo ambientato nello stesso universo, non vi è un vero e proprio legame con la trama dei predecessori. Anche perché c’è da dire che la serie sotto questo aspetto si è essenzialmente limitata, per scelta precisa, a elargire appena degli indizi quasi sibillini, affrescando un mondo mitologico, vasto, spietato, decadente e letale, all’interno del quale siete un’anima maledetta e sperduta a cui non viene spiegato granché, e che deve ritagliarsi un suo spazio vitale combattendo con le unghie e con i denti.
L’opera dei nipponici From Software è un action rpg d’ambientazione dark fanasy che ha fatto degli scontri tosti e l’esplorazione perigliosa il suo marchio di fabbrica. Il giocatore si ritrova infatti a setacciare maestosi manieri, foreste intricate, rovine evocative, dungeon oscuri e chi più ne ha più ne metta; sempre consapevole del fatto che ad ogni metro potrebbe inaspettatamente trovare la morte per mano di una creatura demoniaca, una trappola, o un semplice passo falso.
Il livello di sfida è sempre alto, e il gioco è decisamente punitivo con chi lo prederà sottogamba pensando di aver per le mani un rpg qualsiasi. Scordatevi di poter fare strage di eserciti con un paio di mirabolanti e spettacolari combo; in Dark Souls II è preferibile affrontare un nemico alla volta, anche il più ordinario, studiandone il comportamento e tenendo sempre d'occhio la barra della stamina che si consuma ad ogni schivata, incantesimo o attacco. E mai farsi prendere dall’impazienza o dal panico, pena la morte.
"La tua carne si decomporrà. La tua mente svanirà. Ma non morirai mai."
Nonostante tutta la cautela e l’abilità profusa, morirete tante, ma tante volte in questo gioco. Ed ogni volta che ripartirete dall’ultimo falò visitato, la barra dei punti vita si accorcerà di un po’. Sarà però possibile rimediare a questo status facendo ricorso ad un consumabile specifico (l'effigie umana).
Ma intanto proferirete bestemmie da scomunica papale quando, conseguentemente al trapasso, perderete centinaia o migliaia di anime (la "moneta" di questo gioco) conquistate con tanta fatica a suon di combattimenti ed esplorazioni... e soprattutto quando, poco dopo, perirete nuovamente per l'impazienza di rimediare all'errore.
E qui vi starete chiedendo: "Qual è il problema? Basta caricare l’ultimo salvataggio e ritentare". Sbagliato! Non si può. Il gioco salva in automatico ogni progresso, quindi ciò ovviamente significa che se da una lato potrete uscire dal gioco in qualsiasi momento senza perdere i progressi, dall’altro vi toccherà fare i conti con ogni errore compiuto, perché non potrete ricaricare alcunché.
Come se non bastasse, tanto per farvi capire quanto è bastardo il gioco, non è neanche possibile mettere in pausa. Infatti prima di aprire i menù o l’inventario, conviene guardarsi bene attorno ed essere certi di trovarsi in un’area sicura; ad esempio nei pressi dei falò che vi permettono di tirare un po’ il fiato, ristorarvi, e riorganizzarvi un attimo. L’unico problema è che, utilizzandoli, vi sarà il respawn automatico di tutti i nemici dell’area... Da qui quella tipica atmosfera, quel perenne senso di allerta che vi accompagnerà per tutto il gioco.
Proprio sui falò e il respawn dei nemici, vi sono due delle modifiche più importanti apportate in questo capitolo della saga. Innanzitutto la ricomparsa dei nemici è limitata: dopo aver infatti ucciso un determinato nemico una dozzina di volte, questi non comparirà più in quell’area neanche utilizzando i falò (anche se in realtà poi c'è una procedura particolare per ripopolare le aree con nemici... potenziati). Questo introduce un elemento strategico non indifferente: da un lato non sarà possibile stazionare in una determinata area ed uccidere nemici ad oltranza per fare esperienza. Dall’altro invece è possibile sfruttare questo elemento per, ad esempio, fare volutamente piazza pulita di un’area che fa da anticamera ad uno scontro particolarmente impegnativo. È inoltre possibile “teletrasportarsi” liberamente tra tutti i falò visitati durante il procedere dell’avventura; opzione questa che nel precedente capitolo era utilizzabile solo ad uno stadio avanzato del gioco, e non dall’inizio. Questo, più che facilitare il gioco, diciamo che lo rende più comodo evitandoci lunghe scarpinate, e quindi migliorando l'esperienza di gioco visto che in Dark Souls II il backtracking è una componente importante, e si torna molto spesso sui propri passi per esplorare nuove vie e bivi.
Soprattutto si tornerà di frequente al villaggio di Majula, unico posto dov'è possibile salire di livello, potenziare equipaggiamento ed armi spendendo le anime conquistate con tanta fatica; ed è qui che si trasferiranno i vari npc incontranti durante l’esplorazione di altre aree.
"Che l'oscurità possa illuminare la tua via."
Altra peculiarità di Dark Souls II sta nelle classi iniziali e nella crescita, in quanto all’inizio dell’avventura, assieme alle fattezze del proprio personaggio (l’editor è abbastanza vario e personalizzabile), è possibile scegliere tra varie classi: Guerriero (buona forza e destrezza, abile con le armi), Cavaliere (buoni PV e adattabilità), Maestro di spada (lotta agilmente con armi in entrambe le mani), Bandito (agile, specializzato nell’uso dell’arco e combatte a varie distanze), Chierico (buona fede e miracoli), Stregone (lancia stregonerie utilizzando intelligenza e volontà), Esploratore (non incredibilmente potente, ma possiede molti oggetti) ed il Discriminato (è in mutande e non possiede alcun equipaggiamento o abilità particolari).
Ognuna di queste classi parte con una certa ridistribuzione iniziale delle statistiche ed un relativo equipaggiamento base (discriminato escluso). Però questa prima scelta va ad influenzare essenzialmente le prime ore di gioco, e con l'accumularsi dell'esperienza è possibile accrescere in tutta libertà le caratteristiche che più si ritengono adatte al proprio stile di combattimento.
Ad esempio iniziare il gioco puntando più sulla forza bruta e la difesa, in principio facilita le cose; viceversa, abbracciando la via della magia, i frutti migliori arriveranno più avanti, e sarà decisamente più semplice abbattere i nemici dalla distanza, in tutta sicurezza, con potenti incantesimi.
Ma, indipendentemente dall’approccio combattivo preferito e la progressione del vostro personaggio, il gioco è fatto apposta per mettervi prima o poi di fronte a sfide apparentemente insormontabili, che vi faranno sudare le proverbiali sette camicie.
Proprio per questo, Dark Souls II è un gioco che dona grandi soddisfazioni, e riuscire finalmente a venire a capo di uno dei tanti magnifici boss, costituisce una delle più appaganti esperienze che un videogiocatore possa vivere. Questo avviene soprattutto perché, quando si muore, non è mai “colpa del gioco”, o di un combat system fallace. Allo stesso modo, quando si trionfa, il merito è solo del giocatore che si è sudato il successo con la propria dedizione; tentando e ritentando con caparbietà, sangue freddo e tanta tattica.
"L'oscurità che tutti dobbiamo affrontare."
Riguardo il multiplayer (per il quale From Software fa ricorso a server dedicati) tornano i messaggi lasciati a terra da altri giocatori per segnalare trappole, segreti, nemici... o per trollare. Idem per le macchie di sangue che, se toccate, vi mostreranno gli ultimi istanti di vita di un altro player sotto forma di spettro (e qui spesso c'è da farsi due risate).
Non mancano neanche le covenant, i patti. Infatti in determinate occasioni è possibile battersi con altri player, invadere i loro mondi o essere invasi; ma anche evocarne altri per farsi aiutare nelle sfide più dure o difendersi dagli invasori. Soprattutto qui son state apportate migliorie, facilitando l'interazione con giocatori geograficamente più prossimi a noi, o che venerano una nostra stessa divinità. Tutti aspetti questi che sicuramente son destinati ad acquistare sempre più importanza con l'allargarsi della comunità online, e che vi costringeranno a tenere gli occhi costantemente aperti; a meno di non voler tagliare la testa al toro giocando offline, cosa di sicuro sconsigliabile.
Il comparto grafico invece si è rivelato in parte al di sotto delle aspettative.
La risoluzione fissa a 720p fa il suo dovere, ma per il resto siamo decisamente qualche gradino sotto altri giochi usciti al termine di questa generazione: quanto a numero di poligoni, il livello non è altissimo, ed anche col framerate è un evento sporadico viaggiare a 60 fotogrammi, questo sia su PlayStation 3 che Xbox 360. Probabilmente qualcosa in più potremo aspettarcela dall’imminente versione per PC di Dark Souls II.
Ma la cosa è giustificata dal fatto che stiamo parlando di un gioco che ha sicuramente chiesto un grosso lavoro di ottimizzazione vista la sua vastità (come dichiarato di recente anche dalla stessa software house), per non parlare poi del sistema di ombre dinamico. Inoltre la magnifica direzione artistica, l’uso sapiente della tavolozza, delle rifrazioni e alcuni scorci a dir poco evocativi, certamente vi faranno dimenticare presto le trascurabili lacune tecniche.
Dark Souls II, come i capitoli precedenti, non è un titolo impossibile, ma “solo” molto impegnativo, e a dirla tutta forse un po’ più facile del precedente. Ma si tratta comunque di un gioco che vi temprerà, pretenderà dedizione spingendovi oltre, dandovi in cambio tante soddisfazioni ma, soprattutto, contribuendo ad arricchire il vostro lessico di tante bestemmie che neanche credevate di conoscere.
Anche se non avete mai giocato ad alcun capitolo della saga, questo è un titolo da provare assolutamente se vi stuzzica anche solo un po’ l’idea di cimentarvi nell’esplorazione di un mondo vastissimo ed evocativo, pieno di nemici e boss da urlo, con location da lasciare a bocca aperta, un level design sempre ben studiato, un gameplay solidissimo, combattimenti e crescita del personaggio assai strategici.
Anche se non avete mai giocato ad alcun capitolo della saga, questo è un titolo da provare assolutamente se vi stuzzica anche solo un po’ l’idea di cimentarvi nell’esplorazione di un mondo vastissimo ed evocativo, pieno di nemici e boss da urlo, con location da lasciare a bocca aperta, un level design sempre ben studiato, un gameplay solidissimo, combattimenti e crescita del personaggio assai strategici.
Pro
- Vastissimo e longevo
- Gameplay solidissimo
- Level design e direzione artistica
- Bestemmierete tantissimo
Contro
- Comparto grafico un po’ sotto le aspettative
- Potenzialmente più semplice dei precedenti
- Bestemmierete tantissimo
Ufficialmente non c'è continuity tra le due storie, ma piccoli indizi e sottotrame fanno intuire, ai giocatori più attenti, che gli eventi di DarkSouls2 si svolgano, nello stesso mondo, migliaia di anni dopo gli eventi di DarkSouls, c'è che sostiene addirittura che il boss finale non sia altri che il protagonista del primo DarkSouls, ma si tratta di semplici speculazioni.
P.S. 95 è troppo poco per questo gioco xD
In realtà lo hanno reso molto più accessibile dei precedenti, poi se è il primo Souls che si affronta, allora vale quello che dici tu.
Sì, From Software l'ha puntualizzato che il lieve downgrade (rispetto a quanto inizialmente mostrato) è stato necessario per questioni di giocabilità. Ma alla fine, il risultato è sicuramente lodevole lo stesso, e in più di un'occasione si resta piacevolmente sorpresi dalle location.
Riguardo la continuity (la tesi sul boss finale descritta da il lettore inconsapevole è assai affascinante), tenevo più che altro a sottolineare che il gioco è tranquillamente fruibile anche a chi non ha mai avuto contatti coi precedenti capitoli; ed anzi penso che in un certo senso alcune novità (come il teleport disponibile dall'inizio) siano state introdotte per venire un filino incontro ai neofiti della saga.
Ma se ci si vuole complicare la vita nel gioco, di metodi ce ne sono...
@Rigat
"Ma il fatto di bestemmiare tantissimo non rientra nei pro?"
Dipende. Se ti scappa di urlare bestemmie nel cuore della notte, mica tanto è un pro
Grazie per la delucidazione^^
ps. se davvero è più "semplice" di demon's, bè, non me ne lamenterò XD Ahah basta che sia comunque una buona sfida.
Comunque non vedo l'ora di poterlo giocare anche io!
Sarà mio, come gli altri DS (Dark e Demon), ma dopo l'uscita del pack contenente le espansioni, come da regola, che usciranno! Sono pronto ad altre 300 ore di buon gioco! (no, non sono impedito, li ho finiti svariate volte -anche platinati- e con tutta la calma del mondo!)
Avviso ai videogiocatori casual, "della domenica" o dai giochi semplici: STAY AWAY!!
@Sasori: DS nasce per consolle, e fu convertito anche per PC. Il progetto iniziale, non superava il 720p. Gli implementi per PC, poi, ci sono stati con mod varie, e poi ufficiali. Idem DS2.
Ma io non voglio!!
Ragazzi ma se volessi prenderlo per PC che configurazione "consigliata" ci vuole? Che caratteristiche deve avere la scheda video? Sono rimasto un bel po indietro con i gaming pc.
OS: Windows 7 SP1 CPU: Intel CoreTM i3 2100 3.10GHz or AMD A8 3870K 3.0GHz Memory: 4 GB RAM Graphics: NVIDIA GeForce GTX 465 o superiore, ATI Radeon HD 6870 o superiore Hard Drive: 8 GB Sound Card: compatibile con DirectX 9.0c o superiore Network: Connessione internet necessaria per gioco online e attivazione
In linea di massima serve un pc 'normale', anche perché DS 2 non ha una grafica particolarmente 'pompata'.
La nuova struttura del mondo, che di certo non è più aperta rispetto a quella del primo Dark, anzi, il contrario, e la massiccia presenza di falò ascetici/portali di teletrasporto, è esattamente una di quelle cose che rende non più semplice, ma più accessibile questo seguito rispetto al suo predecessore.
Per il resto, la maggior parte delle cose che hai scritto sono imprecise, prima giocalo e poi giudicherai tu stesso.
Ok via, torno a costruire la mia statua votiva per la From Software; è un duro lavoro, ma qualcuno deve pur farlo.
Magari aspetta che esca la versione PC e appurati della qualità della conversione. Se, come si pensa, sarà tecnicamente anche migliore, ed hai un sistema che ti permetta di godertelo con la configurazione più spinta, allora la scelta è obbligata
P.s.: vedo che le recensioni di videogiochi ormai stanno diventando frequenti. C'è la volontà della redazione di espanderci ai videogiochi made in Japan? E se sì darete anche a noi la possibilità di recensirli? Muoio dalla voglia di fare una recensione di FFX.... e anche di dark soul in effetti
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