Sono passati otto anni da quando il primo Mirror's Edge, un ibrido tra action, avventura e platform, uscì per PlayStation 3 e Xbox 360. Da allora, molte critiche hanno dimostrato il loro apprezzamento per questo titolo originale, insolito, che voleva trasportare il mondo del parkour all'interno di un videogioco: opinioni sì positive, ma altre molto severe che suscitarono un dibattito circa la libertà di scelta dei percorsi nel mondo di gioco.
DICE (Digital Illusions Creative Entertainment), società svedese appartenente al publisher Electronic Arts, ha meditato a lungo - anche troppo - su ciò che avrebbero dovuto cambiare in Mirror's Edge, facendo perciò tesoro delle critiche e anche degli stessi consigli rilasciati dai videogiocatori di tutto il mondo.
Il risultato è un reboot, Mirror's Edge Catalyst, che come suggerisce la stessa definizione donatagli, compie una sorta di ''tabula rasa'' nel mondo di ME, riportando però elementi di gameplay già familiari ai giocatori, la bella protagonista dai tratti asiatici Faith Connors, e una grossa novità: l'introduzione ad un sistema di gioco di tipo open-world, in cui gli utenti saranno liberi di esplorare da cima a fondo la città futuristica di Glass, cimentandosi in missioni secondarie di varie tipologie, raccogliere collezionabili nonché, naturalmente, proseguire nella campagna principale di gioco (non molto longeva, proprio come nell'originale Mirror's Edge).
Il processo di svecchiamento della serie e di correzione sarà davvero riuscito?


TRAMA
''Ci definiamo Runners, perché la nostra esistenza è collocata al margine tra l'apparenza e la realtà. Come il bordo di uno specchio.'' - Faith, nel prologo del primo Mirror's Edge


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In una città in cui vige l'ordine, la sicurezza e ogni sorta di messaggio circola in maniera perfettamente controllata, i Runners, ''corrieri'' dall'estrema agilità motoria incaricati di trasmettere informazioni senza destare alcun sospetto, si muovono tra i silenziosi edifici, passando da un tetto all'altro con prontezza. 
Molte persone accettano di vivere sorvegliati (o soggiogati) da un potere più grande di loro, altri, invece, come Faith Connors, si ribellano e cercano di mettere a freno quel sistema che ha reso le persone macchine dalla forma umana.
Queste, erano le premesse nel primo Mirror's Edge, in cui il giocatore vestiva immediatamente i panni di Faith e si ritrovava catapultato in una città senza nome (letteralmente), pronto a portare a termine un'importante missione: salvare da ingiuste accuse Kat (o Cat, nel nuovo titolo) varcando ''il bordo dello specchio'' dato da una città idilliaca non troppo distante dall'immagine di una prigione.

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Mirror's Edge Catalyst propone un inizio ben diverso: la ragazza asiatica si trova rinchiusa in una cella, al fine di essere ''riformata'' dal governo che domina la città di Glass, la KrugerSec e il Conglomerato (un'importante ''forza di polizia'' che detta legge a modo suo), il cui compito - ben lontano dall'essere nobile - è creare cittadini modello e fermare ogni forma di insubordinazione, anche ricorrendo alla forza. 
Alcuni Runner, però, riescono ad infiltrarsi nell'edificio che tiene prigioniera la ragazza, liberandola e aiutandola a rimettersi in gioco dopo un lungo soggiorno in cella.
Da ciò, capiamo immediatamente chi è il buono e chi il cattivo, nonché l'obiettivo principale di Faith e dei Runner che la accoglieranno nel loro gruppo: distruggere la KrugerSec, la società che ha cristallizzato Glass e reso sede di un governo tirannico la nazione di Cascadia; il tutto, al fine di rendere il mondo un posto in cui non esistono differenze di classi sociali, tutti i cittadini sono posti sullo stesso livello, e in cui la gente può coltivare la propria individualità. O almeno, questi erano i principi della OmniStat, una nazione nata dalla regressione, poi divisa in tre parti (una delle quali è proprio Cascadia) e caduta anch'essa nelle mani di un governo dispotico.

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A Faith, cosa ben nota se si ha giocato all'originale Mirror's Edge, non piace stare in gabbia, e neppure a Noah (capo del più grande gruppo di Runner di cui Faith fa parte), IcarusPlastic e molti altri personaggi, che si adoperano al fine di creare una rivoluzione in cui non esista più traccia della KrugerSec e dei suoi scagnozzi.
Il più enigmatico alleato di Faith (anche se non gli piace ammetterlo), è senza alcun dubbio Dogen, i cui retroscena vengono approfonditi non tanto nel titolo quanto nel fumetto che funge da tie-in alla storia: Mirror's Edge Exordium. L'uomo, nel corso del gioco, chiederà a Faith in più occasioni di saldare un fantomatico debito di cui la ragazza è a conoscenza, svelato quasi tacitamente man mano che si avanza nella storia principale.
Tra una missione e l'altra (la campagna principale è composta da 15 episodi, correlati tra loro, e abbastanza brevi), Faith vedrà frammenti di un sogno abbastanza ricorrente nella sua vita, che getteranno luce su di un passato altrimenti sconosciuto per gli stessi giocatori (anche se intuibile qualora aveste completato la storia del primo Mirror's Edge). 
Il sogno è quasi premonitore di una realtà che la protagonista sarà costretta ad affrontare nel corso della sua lotta contro il Conglomerato e la KrugerSec, dovendo così fare i conti con una finestra della sua trascorsa fanciullezza apparentemente chiusa.

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Ad ammorbidire i toni di una trama altrimenti seria e per certi aspetti poco originale, troviamo il personaggio di Plastic, già menzionato ma di cui non abbiamo approfondito alcuni tratti della sua personalità: si tratta di una giovane hacker segregata in una stanza al fianco di un robottino da lei denominato Kuma (di ''orso'' non ha granché però), sempre incollata agli schermi per monitorare la situazione fuori dalle mura di casa, e che aiuterà Faith ad infiltrarsi in molte zone altrimenti inaccessibili a causa del Conglomerato. Vi aspettereste una ragazzina taciturna, assente per via dei suoi interessi al limite dell'ossessività... E invece, è sveglia, vivace e spesso con la battuta pronta. Rispetto al primo Mirror's Edge, dunque, i toni della trama sono sì seri, ma alleggeriti e resi meno ''pesanti'' grazie all'introduzione di tale nuovo personaggio.

GAMEPLAY

Mirror's Edge è noto per avere un sistema di gioco - in prima persona - ispirato alla disciplina francese e metropolitana del parkour, nata per creare un profondo mix tra abilità di movimento atletiche e spettacolarità, al fine di sormontare ostacoli urbani altrimenti inaggirabili.
Il gameplay di Catalyst, dunque, riprende le basi già fissate saldamente nell'originale Mirror's Edge, dando però un tocco in più di velocità a Faith Connors, ora diventata una piuma trasportata dal vento se si considera che riesce ad accumulare velocità con la semplice pressione del tasto R2 (comando assegnato anche all'abilità Scudo di Concentrazione, di cui vi parleremo più avanti, e per aprire le porte chiuse). Lo SHIFT scaturito dà uno sprint - seppure breve - molto utile qualora perdeste momentum e rappresenta una delle novità più apprezzate in questo capitolo, in quanto, nel precedente, l'unico modo per guadagnare velocità era sfruttare gli oggetti disseminati nell'ambiente, che fossero fili, tubi o pedane, cercando di mantenere il momentum con le giuste tempistiche di salto e schivata.
Se quindi in Mirror's Edge del 2008 Faith era un po' impedita nel raggiungere presto una velocità ideale per superare gloriosamente le sfide a tempo o le missioni in cui compariva un timer, in Catalyst ha molto più sprint: si sente quel feeling di leggerezza dato da un'atleta estremamente abile, è più facile immedesimarsi nel personaggio e percepire con i suoi occhi l'ebrezza della velocità... Ma anche l'inquietante senso di altitudine dato dai grattacieli!

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L'interazione con l'ambiente, come dicevamo, è tutto: alcuni oggetti come tubi (i terribili tubi), pedane e quant'altro saranno come da tradizione marcati da un colore più vivo rispetto ad altri e segneranno la vostra ''linea guida'' sul prossimo obiettivo da raggiungere. 
A facilitare un po' più le cose (nel primo Mirror's Edge a volte capitava di perdersi tra un'acrobazia e l'altra), troveremo anche la Prospettiva del Runner, un'abilità attivabile con la semplice pressione dell'analogico R3 e che, attraverso una scia rossa che si snoderà per i vari livelli della mappa di gioco, vi indicherà proprio la ''retta via'' da seguire. Sottolineiamo proprio il concetto per avvisarvi che, non sempre, specialmente nelle missioni facoltative a tempo, sarà utile seguirla; anzi, se troverete scorciatoie per raggiungere prima il vostro obiettivo, tanto di guadagnato! Il conto alla rovescia, in Mirror's Edge Catalyst, sa essere molto punitivo.
Qualora vi riteniate giocatori abbastanza esperti nel genere, comunque, potrete sempre disattivare la Prospettiva Runner e godervi il gioco senza alcun suggerimento da parte degli sviluppatori.

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I controlli di gioco, nella serie di Mirror's Edge, sono stati studiati secondo un concetto di sensibilità del contesto, ovvero se dovrete spostarvi in alto, farete uso dello stick analogico sinistro volgendo il suo apice in cima, se verso il basso muoverete l'analogico verso di voi. Lo stick destro, invece, sarà quantomai necessario per spostare la telecamera e fissarla sugli oggetti che volete sfruttare per le vostre acrobazie.
In aggiunta a tali metodi di spostamento abbastanza intuitivi, troveremo anche quattro tasti che vi permetteranno di saltare, raccogliervi in volo e atterrare al momento giusto: con ordine, troviamo L1 che è stato designato per i salti in alto, L2 per strisciare velocemente sotto una fessura o accovacciarvi per entrare in un condotto dell'aria e R2, tasto dalle triplici funzionalità, adatto per formare uno Scudo di Concentrazione che vi parerà dai colpi nemici per un certo periodo di tempo, per donarvi lo sprint qualora perdeste momentum, per forzare una porta qualora la trovaste chiusa (praticamente sempre) e, una volta sbloccata la relativa abilità, anche per effettuare una capriola dopo un salto molto alto. R1, infine, verrà utilizzato per inquadrare la telecamera dove volge lo sguardo della protagonista e per effettuare una rotazione di 90° gradi.
Questi, sono i tasti principali che vi insegneranno nel corso del tutorial ad inizio gioco. Alcune combinazioni, come L1 + L2 per effettuare un ''salto della cavallina'', e la stessa abilità della capriola di cui vi abbiamo parlato, saranno rese disponibili acquistando dall'albero delle abilità la specifica mossa. 

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Quest'ultimo, accessibile premendo il touchpad della vostra PlayStation 4 (tasto assegnato anche alla mappa di gioco), e attraverso l'uso di R1, vi porterà ad un'interfaccia in cui vedrete che con la spesa di un punto potenziale per volta potrete ottenere diverse abilità per Faith, che spaziano da quelle specifiche al miglioramento della mobilità fisica, a quelle per ottenere attrezzature tecnologiche che vi aiuteranno, come nel caso di Stordimento o Disorientamento, ad avere un breve vantaggio sui nemici.

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Gli scagnozzi della KrugerSec non sono poi così difficili da mettere al tappeto, se consideriamo che nell'originale Mirror's Edge era più preferibile fuggire che dare botte al nemico, sempre pronto a ricambiare infliggendo a Faith danni ingenti. Questo, probabilmente, per una scelta degli stessi sviluppatori, che hanno messo appunto un nuovo sistema di combattimento corpo a corpo in Catalyst, in cui con il tasto quadrato possiamo effettuare un attacco leggero a suon di pugni, mentre con triangolo potremo stordire il malcapitato attraverso calci veloci o gettarlo contro un altro nemico vicino, accompagnando la mossa con l'analogico destro o sinistro a seconda della posizione dell'altro scagnozzo di turno. 
Ovviamente, sarà anche necessario schivare con l'ausilio del tasto R2, specialmente nel momento in cui incontrerete, verso fine gioco, nemici con giubbotto anti-proiettile, che vi verranno contro gettandosi quasi di peso (pensate ad ipotetici tori esperti di karate, per farvi un'idea delle loro mosse).

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Altra aggiunta gradita, seppure abbia i suoi pro e contro, è la possibilità di utilizzare un rampino per farvi trasportare velocemente su livelli della mappa altrimenti irraggiungibili, e una sorta di corda d'acciaio che con la pressione del tasto X distruggerà gli ostacoli che vi impediranno di proseguire. Ora, vi spieghiamo cosa intendiamo con ''contro'' a proposito di queste nuove meccaniche, catalogabili nella lista gadget o Attrezzature a disposizione di Faith: molti utenti ipotizzano che l'inserimento di tali novità abbiano costretto gli sviluppatori a togliere minuti preziosi alle sfide a tempo, chiamate anche Percorsi, e a quelle di consegna e di Diversione (di cui vi parleremo tra poco). Una scelta che va ricondotta, appunto, al fatto che i gadget facilitano di tanto lo spostamento della protagonista, anche se a discapito del conto alla rovescia nelle relative time trials.
Il risultato, sono frustranti missioni facoltative, necessarie per raggiungere il 100% nel gioco e che vi faranno a volte imprecare data l'assurdità dei tempi che richiedono per essere completate. Un esempio?
Guardate questo video, ripreso in diretta mentre affrontavamo la WFYO Diversion:
 


Tornando alle missioni facoltative, Mirror's Edge Catalyst, essendo un open-world, non poteva non proporne di varia tipologia: ci si può cimentare nelle classiche sfide a tempo o Percorsi in cui si punta a mantenere fisse le tre stelle, Missioni di Consegna con conto alla rovescia in cui un Runner o una persona della città vi incaricherà di dare un oggetto specifico ad un'altra persona, possibilmente senza romperlo a causa di un salto mal calcolato (che vi sottrarrebbe del prezioso tempo a disposizione), Missioni di Diversione che vedranno Faith cercare di guadagnare tempo ad un Runner affinché hackeri un determinato sistema della KrugerSec (come nel caso della Diversione WFYO, in cui una Runner deve piazzare una cimice) e passando da tutti i checkpoint sorvegliati dai nemici... Ce ne sono per tutti i gusti, un peccato che la maggior parte vi costringeranno a fare i conti con un countdown a dir poco disonesto e controlli di gioco non sempre reattivi, come l'onnipresente difetto nell'aggrapparsi ai tubi da parte di Faith.
Altre missioni, sempre secondarie ma attinenti ai personaggi principali del gioco, vi sveleranno alcune informazioni in più sul loro conto, come l'amore sfrenato di Plastic nel hackeraggio dei sistemi KrugerSec e la sua forte volontà di ottenerne il monopolio a vantaggio dei Runner.

Ma dove trovare tutte queste missioni? Fortunatamente, sono segnalate sulla mappa di gioco, visualizzabile attraverso il touchpad PlayStation 4, e rappresentate con icone diverse (una valigetta, un rombo rosso e altri simboli spiegati nella stessa Legenda). Insomma, non ci si può perdere, anche perché si potrà impostare, con il tasto quadrato, il tragitto predefinito da seguire.
Viste le dimensioni della mappa, però, alcune volte sarà necessario sfruttare i comodi viaggi rapidi, segnalati a forma di casetta, e sbloccabili hackerando i megaschermi della KrugerSec (strizzatina d'occhio a Watch Dogs?).

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Una volta concluso il gioco, inoltre, sempre all'interno della stessa mappa, potrete visualizzare le location precise per le Falle-Rete, frammenti di collezionabili che vi ricorderanno un po' Assassin's Creed. 
Per guadagnare punti esperienza facili da spendere nell'albero delle abilità, invece, qualche volta troverete disseminati per l'ambiente dei contenitori di chip dati, impressi alle mura degli edifici.

Piccolo bonus gradito e interattivo, sono i Kit Runner, avatar guadagnabili ottenendo i trofei di gioco e da impostare non solo nell'interfaccia in cui si ha accesso all'albero delle abilità, ma anche all'interno dello stesso sito ufficiale di EA.
Scegliendo il vostro avatar, potrete fare in modo che i giocatori in possesso di Mirror's Edge Catalyst vedano in-game le vostre sagome (selezionabili da un repertorio ben specifico, non è qualcosa che create voi), quando ad esempio saranno nel bel mezzo di una sfida a tempo e avranno bisogno di una mano ''virtuale'' o guida per raggiungere l'obiettivo.
Questa, è solo una delle funzionalità ''multiplayer'' del gioco: si potranno infatti creare dei veri e propri percorsi con tanto di record personale da confrontare con quello di altri giocatori nelle relative classifiche, e raggiungere dei segnalatori per testimoniare la vostra presenza in un determinato punto della mappa.

GRAFICA E SONORO

Rispetto al primo Mirror's Edge, sviluppato attraverso l'Unreal Engine 3, Catalyst propone una nuova veste grafica: grazie al Frostbite 3, lo stesso motore grafico utilizzato nella serie Battlefield, il titolo si presenta più curato, più realistico e, soprattutto, più dettagliato.

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Ciò che apprezzerete maggiormente saranno le espressioni facciali dei personaggi, non troppo distanti dagli standard proposti in Uncharted 4.
Non solo Faith, Noah, Icarus, Plastic e compagni sono stati oggetto di tale cura estetica, ma anche gli stessi nemici, di tipologie differenti, che si presenteranno al giocatore con tanto di filmato figo ''a rallentatore'', tanto per sottolineare un'entrata scenica.
Per quanto concerne l'ambientazione, invece, possiamo affermare tranquillamente che rappresenta un'estensione di quanto abbiamo visto nell'originale Mirror's Edge: lo stile è il solito, con l'unica differenza che lo scenario è stato arricchito grazie all'aggiunta di veicoli volanti che si librano in cielo, più edifici urbani dall'aspetto futuristico e altri dettagli apprezzabili come la presenza di zone in cui potremo ammirare un po' di verde, come alberi dal forte richiamo orientale.

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La colonna sonora, di genere ambient, torna nelle mani affidabili di Solar Fields (aka Magnus Birgersson), musicista elettronico svedese.
Grande assente, però, è la cantante Lisa Miskovsky, autrice del bel tema principale del primo Mirror's Edge: Still Alive, di cui in Catalyst è stata composta una versione ascoltabile nei titoli di coda che vagamente ricorda le sue note.

Sempre per quanto concerne l'audio, abbiamo notato che, talvolta, nelle fasi di gameplay più concitate, per ragioni riconducibili a una programmazione non del tutto efficiente, la musica cessava la sua riproduzione, lasciando percepibile solo il respiro affannoso di Faith e i commenti dei nemici (qualora si incontrassero).
 

In definitiva, Mirror's Edge Catalyst è il degno successore del primo Mirror's Edge, seppure con difetti nell'ambito del gameplay che si trascina da ben 8 anni. Faith, per sottolineare il fatto che i controlli mancano di una reattività che nelle sfide salverebbero tanto tempo, non riesce ancora ad aggrapparsi ai tubi come dovrebbe, bisogna calcolare la distanza che la separa da essi nei minimi dettagli, con il risultato che, spesso e volentieri, finisce per sfracellarsi giù dagli edifici. 
Apprezzerete dunque la sua nuova veste grafica, la colonna sonora che riproduce perfettamente le atmosfere a cui ci ha abituato il precedente Mirror's Edge, la velocità di Faith e il focus dato dalla storia sulla sua psicologia, ma molto meno i difetti sopraccitati.