In un universo videoludico sempre più orientato a titoli mordi e fuggi, partite online ed esperienze single player quasi accessorie, sono pochissime le software house che ancora credono in titoli con campagne lunghe e laboriose, ben strutturate e ricche di cose da fare. Rockstar è in assoluto una di queste e dopo 8 anni di sviluppo ha dato finalmente alla luce Red Dead Redemption 2, open world ambientato nel far west, seguito e prequel del primo capitolo e summa di tutta l'esperienza accumulata con i vari GTA, l'ultimo in particolare ma anche il sempiterno San Andreas, con tutta la sua mole di contenuti. Mettetevi comodi, il viaggio non sarà breve ma sarà molto, molto entusiasmante.
 
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Da qualcosa bisogna pur partire per raccontare un titolo così enorme e probabilmente la prima cosa che salta all'occhio entrando nei panni di Arthur Morgan è il realismo impressionante che ne permea le movenze, i dialoghi e le scenografie che contornano il tutto. In pratica ci troviamo in men che non si dica catapultati in un mondo. Non servono aggettivi in più, siamo esattamente in un universo a sé stante, brulicante di vita umana, animale e vegetale, che vive sotto un pieno alternarsi del ciclo giorno/notte e di tantissime situazioni climatiche, alle quali ogni essere risponde in maniera coerente e precisa.

La banda comandata dal carismatico fuorilegge Dutch Van Der Linde è appena scampata ad un colpo andato a male in quel di Blackwater e con il morale a terra è costretta a fuggire tra montagne innevate per leccarsi le ferite, cercando di limitare i danni e di rimettersi in piedi come possibile. In tutto questo facciamo la conoscenza pian piano di tutti i membri di quella che per Arthur è più una famiglia, tra cui c'è anche un giovane John Marston, protagonista del primo Red Dead Redemption ambientato 12 anni dopo. Già nelle primissime battute del gioco ci rendiamo conto di una dinamica nuovissima ed entusiasmante: premento il tasto LT/L2 quanto non impugniamo un'arma, avvicineremo la visuale all'oggetto/animale/persona più vicina e quando si tratterà di un essere umano si aprirà un menù contestuale grazie al quale potremo liberamente interagire con esso in vari modi: parlare, provocare, calmare, minacciare sono solo alcune delle possibilità che abbiamo di relazionarci e che cambiano sia in base al livello di confidenza sia contestualmente ad eventi appena trascorsi o al nostro aspetto esterno. La libertà che ci è data da queste nuove possibilità è enorme e ci metteremo davvero molto tempo a sperimentare tutti i possibili approcci. Evidenziando invece flora e fauna potremo studiarle per imparare qualcosa in più sul loro conto, per poi eventualmente raccogliere o cacciare.
 
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Andando avanti nella storia avremo modo di approfondire i rapporti con i nostri compagni, accompagnandoli in missioni, battute di caccia, risse nei saloon, feste alcoliche e molto altro. Creare un legame ed occuparsi dell'accampamento, ad esempio portando selvaggina, medicinali, soldi e varie, sarà non fondamentale per la storia, ma molto importante per evolvere sia come gruppo che singolarmente, dato che lo stesso Arthur beneficerà delle migliorie.

 
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Parlando di raccogliere e cacciare/pescare, queste sono solo alcune delle attività collaterali alla trama che ci troveremo a coltivare durante il nostro peregrinare. La lista è davvero enorme, ma alcune meritano di sicuro una menzione d'onore: rapinare viandanti, diligenze, negozi e treni (inclusi i passeggeri al loro interno). Far fabbricare completi, fondine ed accessori dai conciatori, portandogli le migliori pelli che riusciamo a togliere ai legittimi proprietari animali, inclusi quelli leggendari (a tal proposito, le specie animali sono circa 200, ognuna con il proprio modo di reagire alla nostra presenza, in base al piazzamento nella catena alimentare). Osservare interi spettacoli teatrali nelle apposite location e quando scriviamo interi, lo facciamo con cognizione di causa. Che si tratti di spettacoli comici, di balletti del can can, di magia o da circo, il livello di realismo e varietà è sbalorditivo, considerando che parliamo di cose di cui i più potrebbero anche non accorgersi. Non mancheranno le cacce alle taglie (e noi a nostra volta potremo essere cacciati se commetteremo crimini e la taglia sulla nostra testa aumenterà) da incaprettare col nostro lazo, così come decine e decine di eventi casuali nella mappa, che andranno da sequestri, risse, salvataggi, cultisti e chissà quant'altro neanche noi siamo riusciti a vedere. Qualcuno ha persino trovato un lupo mannaro girando di notte.

Infine occorre parlare della gestione del destriero, vero e proprio compagno della storia, non più semplice accessorio. Punto fondamentale: il vostro cavallo può morire. Non ci si è abituati, ma in questo caso è così e spetterà a noi prendercene cura, anche accarezzandolo ogni tanto. Oltre al legame affettivo che può instaurarsi dopo tante ore di cavalcate assieme, va considerato che perdendo una cavalcatura tutti i soldi spesi per comprarlo o le ore passate nella sua gestione, nel migliorare il nostro rapporto con lui (cosa che aumenterà le sue statistiche), cambiare il suo aspetto estetico ed insegnargli nuovi trick verranno totalmente perse. La bisaccia e la capacità di carico del cavallo ci saranno fondamentali, dato che Arthur non potrà portare tutte le armi di cui dispone e men che meno pelli e carcasse di animali. Ci ritroveremo quindi a recarci spesso dal nostro cavallo per variare l'inventario a seconda degli avversari e delle situazioni che prevediamo di affrontare.

 
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Le caratteristiche del nostro alter ego invece, saranno direttamente condizionate da come noi decidiamo di prenderci cura di lui, in pieno stile del già richiamato GTA San Andreas. Mangiare troppo e fare poca attività fisica si ripercuoterà sulla nostra resistenza, ma aumenterà la vostra salute; viceversa se scegliendo di essere sottopeso potrebbe beneficiarne la nostra velocità, ma dovremo rinunciare a qualcos'altro. I nuclei di resistenza e salute potranno essere monitorati ed incrementati facendo mangiare e riposare Arthur ed è meglio tenerli pieni se non vogliamo rischiare anche di ammalarci. Persino l'abbigliamento non sarà più considerato un mero vezzo estetico, ma sarà funzionale al luogo in cui decidiamo di muoverci. Essere troppo leggeri sulla neve si tradurrà in un rischio di congelamento, viceversa avere cappotti di bisonte nel deserto non farà piacere al malcapitato. Bere troppo o mangiare troppo tabacco causeranno altre alterazioni di stato comunque da provare (solo nei videogames, ci raccomandiamo!). Infine la barra del dead eye è quella che ci servirà per rallentare il tempo negli scontri e mirare direttamente ai punti vitali dei nostri avversari. Anche quella può essere aumentata stabilmente e va tenuta sotto controllo con gli appositi tonici.
 
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La fisica del gioco è davvero impressionante. Potete sperimentarlo semplicemente facendo mettere uno zoccolo in fallo al vostro cavallo e vedere come i due capitomboleranno al suolo o in acqua con movimenti assolutamente realistici. La prima volta che ci è capitato, per caso, non ci saremmo mai aspettati una risposta del genere abituati ai cavalli 4x4 stile Skyrim (o Kingdome Come Deliverance, per essere più vicini nel tempo). Ma ancora, basta avvicinarsi a tavolini, oggetti, sollevare corpi, andare a sbattere in corsa contro qualcosa o qualcuno; tutto questo vi farà rendere conto del lavoro svolto da Rockstar in favore del realismo. L'ottima recitazione, il doppiaggio in inglese (sottotitolato) di altissimo livello e la perfetta risposta all'alternanza del ciclo giorno notte e del meteo completano questo splendido quadro di immersività totale, a cui potete aggiungere la possibilità di giocare interamente il titolo in prima persona.

Come se non bastasse, l'impatto grafico del titolo su Xbox One X (la miglior resa possibile del gioco) con il suo 4K HDR nativo, è favoloso. Paesaggi splendidi, illuminazione con effetti immediati e suggestivi, ombre che si proiettano in maniera fotorealistica ed effetti generali di acqua, fuoco, nebbia, fumo e quant'altro assolutamente al top di quanto si può raggiungere oggi.
 

Le colonne sonore (ad opera di Woody Jackson) seguono perfettamente l'azione, l'esplorazione e le varie fasi di gioco, che siano combattimenti, cavalcate in solitaria nella notte o momenti di tensione. In generale è tutto il comparto audio ad essere di ottimo livello: abbiamo già menzionato il doppiaggio, al quale si aggiungono tutti gli effetti sonori, validissimi e precisi anche in Dolby Surround.

Last but not least, dobbiamo parlare della trama. Intendiamoci subito, il grosso pregio della storia non è il cosa viene raccontato, ma il come. Non troveremo grossissimi ed inaspettati colpi di scena e di per sé la trama può essere intuibile da chi ha un po' di esperienza, però siamo abbastanza convinti che il modo in cui la stessa viene portata avanti, la scorrevolezza, la recitazione, la narrazione degli eventi, si colloca in assoluto nei primissimi posti del mondo dei videogames. Nessun dettaglio è stato lasciato al caso, tutti i singoli personaggi sono splendidamente caratterizzati ed, oltre a questo, evolvono e si sviluppano coerentemente con l'avanzare degli eventi che, credeteci, lo faranno. Soprattutto si noterà ad un certo punto un deciso cambio di toni - un po' come era avvenuto in Final Fantasy XV, solo in maniera più sensata - e di tematiche. Rockstar si dimostra in grado di essere tanto scanzonata quanto seria, senza mai sfociare né nella volgarità gratuita né nella pesantezza. Dal punto di vista narrativo, questo gioco rasenta la perfezione. Persino gli eventi casuali non si risolvono col primo incontro fortuito: spesso e volentieri ritroveremo da qualche altra parte nel mondo le persone con cui abbiamo interagito, perchè la cosa proceda o si concluda. Infine mr. Morgan: un personaggio totale, sfaccettato, freddo, ma leale e ligio ai propri ideali, perfettamente caratterizzato ma in grado di darci un margine discrezionale enorme sulla sua condotta in game. Compiere buone azioni o vivere da dissoluto fuorilegge si ripercuoteranno concretamente nella nostra esperienza in game e nel modo con cui tutti i personaggi del mondo si relazioneranno con noi.
 
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L'unico appunto che ci sentiamo di fare è relativo ai comandi non proprio semplici ed immediati; gli elementi da gestire e con i quali possiamo interagire sono tantissimi e più di qualche volta ci siamo trovati a provare diverse volte prima di riuscire ad impartire l'azione giusta, ma stiamo parlando davvero di una goccia in un mare e lo citiamo solo per dovere di cronaca.
 
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Conclusioni

Red Dead Redemption 2 è un gioco completo. Al suo interno troverete sceneggiatura, recitazione e fotografie da manuale, al pari di un kolossal hollywoodiano. Ci troverete azione, sistemi di copertura, di sparatorie a cavallo ed un numero enorme di armi diverse, perfettamente bilanciate. Ci troverete una quantità spropositata di attività collaterali alla trama come caccia, pesca, rapine, crafting, incontri casuali, missioni secondarie di ogni tipo ed individui bizzarri. Una caratterizzazione magnifica di ogni singolo personaggio, non solo i principali. Un livello grafico mai visto prima d'ora, soprattutto su Xbox One X e considerando che parliamo di un open world enorme ed una colonna sonora da pelle d'oca. Il western marchiato Rockstar non è un gioco immediato e va gustato con calma, lo abbiamo detto all'inizio e lo ribadiamo alla fine della recensione: potrebbero non bastarvi 70 ore per vedere tutto quello che il gioco ha da offrire. Non è consigliato approcciarsi ad un titolo di questo respiro con fretta e con i minuti contati, questa è un'opera magna che va vissuta, non semplicemente giocata. Mettete su il cappello e non dimenticate la bandana. Sellate il destriero. Si parte.