Le Playstation 5 sono merce rara, si fa fatica a trovarne una e i fortunati possessori sono comunque in un limbo di attesa: sono tutti pronti a correre, allineati sulla pedana di partenza in stile corse olimpioniche per quella lunga maratona chiamato arco vitale della console, eppure l’arbitro non sembra aver ancora sparato il colpo che possa dare il via ufficiale all’ottava generazione. Il fischio di inizio dovrebbe essere rappresentato da quei gioconi che urlano next-gen e fanno sentire il passo avanti della generazione al lancio, seguito poi dal fragoroso suono della corsa che ad ogni rumoroso passo rappresenta l’uscita di un nuovo titolo e che, lancio dopo lancio, porta i giocatori nel mezzo di uno strabiliante parco giochi. Con l’aumento dei costi di sviluppo, ogni generazione fa sempre più fatica ad avanzare e gli strascichi della precedente accompagnano per sempre più tempo la transizione da una console all’altra sottoforma di (validissimi) titoli crossgen.
Playstation 5 più di tutti i suoi predecessori sta facendo dei crossgen la sua linfa vitale, forte di una retrocompatibilità che ne pompa le prestazioni e vittima di un periodo storico post-pandemia che rende difficile la vendita su larga scala di titoli più impegnativi. Al fianco dei semplici titoli Playstation 4 potenziati, alcune case hanno iniziato a proporre update o versioni effettivamente per Playstation 5, capaci seppur di non spingere al massimo la console quanto meno a valorizzarne determinate peculiarità. In questo triste contesto di riedizioni, Dear Villagers e Clair de Lune riportano il loro esilarante Dungeon of Naheulbeuk, rpg uscito su console il 25 maggio 2021 e ora disponibile anche su Playstation 5 e Xbox Series.
Se si è abituati a ritmi e dinamiche dei giochi di ruolo cartacei diventa davvero difficile non farsi catturare dalla magia di Dungeon of Naheulbeuk e si procede affezionandosi fin da subito ad ognuno dei protagonisti, tutti animati da una forte personalità legata alla loro classe e alle loro abilità, come nelle più classiche delle tradizioni di D&D, che li rende istantaneamente simpatici e familiari. Se lato storia tutto è rimasto ottimo come nell’originale, compresa la presenza della storia DLC Ruins of Limis presente qui su Playstation 5 (e Xbox Series) così come lo era nella precedente edizione console (Playstation 4, Xbox One e Nintendo Switch), la vera nota dolente di Dungeon of Naheulbeuk risiedeva nel suo gameplay o, per meglio dire, nei limiti tecnici che lo rendevano inutilmente frustrante. Il battle system del gioco è quello di un normale strategico a scacchiera dove differenti statistiche ritagliano il ruolo di un certo personaggio e il suo set di abilità attive e passive ne definiscono il suo effettivo utilizzo in battaglia. Le opzioni offerte da Dungeon of Naheulbeuk sotto questo aspetto sono ottime: tutte valide e sufficientemente variegate da permettere al giocatore di scendere in campo con il proprio party preferito per affrontare lo scontro nel modo a lui più congeniale.
La difficoltà degli scontri è sufficientemente alta da rendere ogni battaglia non banale e vedere cadere a terra senza vita i propri eroi sarà un qualcosa a cui ci si dovrà abituare in fretta sicché i nemici sanno il fatto loro tra abilità di debuff, overwatch e attacchi potenti. A questo si aggiungono poi gli sfortunati ‘fallimenti critici’, in un certo senso il contrario dei ‘danni critici’, eventualità che vanifica la mossa eseguita dal giocatore, talvolta portando persino effetti negativi al malcapitato. A bilanciare questa sfortunata possibilità, che caso vuole non essere poi stata così rara durante le nostre sessioni, vi è un bizzarro sistema di punti accumulabili ad ogni ‘critico positivo’ inflitto ad un nostro personaggio.
I punti guadagnati in questo modo possono venire spesi per l’esecuzione di un comando speciale che va dal ripetere un’azione di un proprio personaggio al suo teletrasporto in una casella a nostra scelta. Le strategiche battaglie vengono combattute in arene molto variegate che vantano ostacoli, protezioni e persino trappole o casse speciali che modificano ulteriormente la mappa (avete presente quella cassa di birra? Ecco, rompetela per spargerla a terra e far scivolare i vostri avversari!). Le applicazioni strategiche sono molte e le abilità dei personaggi si possono incastrare molto bene tra loro, il tutto facendo volutamente il verso a meccaniche e abilità iconiche dei giochi di ruolo cartacei, elemento che rende il titolo ancora più divertente sebbene meno originale. Quello che davvero buttava giù la precedente versione di Dungeon of Naheulbeuk era che gli scontri, i quali giustamente non lasciavano troppo spazio agli errori, spesso venivano interrotti da crash che forzavano il giocatore a ripetere certe fasi. I crash avvenivano in modo casuale, talvolta anche durante delle normali esplorazioni, oppure in seguito all’esecuzione di una certa serie di mosse, cosa che rendeva ingiustamente inagibile una certa strategia.
I vari aggiornamenti, compresi in questa nuova versione, hanno rimosso o quantomeno fortemente arginato tali problemi e in tutte le nostre sessioni non abbiamo mai riscontrato problemi, anzi, ci siamo finalmente potuti godere l’esperienza di gioco nel modo in cui era stata concepita, in tutto il suo esilarante splendore. Oltre una ripresa tecnica non indifferente, i caricamenti super veloci di Playstation 5 rendono tutte le fasi di gioco molto più piacevoli: dal poco corretto reload di uno scontro in seguito ad una serie di fallimenti critici all’esplorazione dei tanti piani del famigerato dungeon, ricchi di stanze segrete, indovinelli e segreti da scoprire. La grafica è rimasta la stessa delle precedenti versioni, efficace e simpatica in pieno stile francese, così come tutto il comparto generale che, sebbene possa vantare una rifinitura generale di luci e texture, a conti fatti le differenze non sono poi così marcate.
Per quanto gradite, le novità introdotte non giustificano il recupero a prezzo pieno di questa nuova edizione per chi già gioca su console precedenti, soprattutto perché salvataggi e i trofei non sono condivisibili, rendendo quindi obbligatorio anche per i veterani rinunciare alle precedenti conquiste e ripartire da zero. Le peculiarità del DualSense di Playstation 5 non sono state minimamente sfruttate, ma il caricamento super veloce sì ed è un qualcosa che si fa ad ogni gioco next-gen sempre più importante e, per questo, vale da solo la scelta di questa versione rispetto alla precedente. Anche perché il prezzo e i contenuti sono gli stessi.
La storia di Splat Jaypak's Arena è semplice e lineare ma come sempre ricca di comicità, sebbene vengano a mancare le fasi di esplorazione e gli enigmi siano ridotti all’osso, la comoda impostazione fa venire alla luce un nuovo modo di divertirsi con Dungeon of Naheulbeuk, ovvero quello più strategico e aggressivo, comodo per sessioni più brevi ed intense. In Splat Jaypak's Arena il party di protagonisti, compresi i 3 extra, si vede costretto ad affrontare una serie di battaglie dalla difficoltà crescente, ogni volta in location diverse e in tema con il team di nemici per un’esperienza entusiasmante dal punto di vista della sfida strategica e, come sempre, esilarante nella sua presentazione. Poter assemblare il party in libertà, sviluppando ogni personaggio da zero e senza bisogni di preoccuparsi di abilità utili per l’esplorazione, amplia ancora di più l’approccio strategico e rende davvero onore al valido sistema di combattimento di Dungeon of Naheulbeuk, talvolta ingiustamente oscurato davanti all’esilarante comicità di dialoghi, situazioni e personaggi.
Il gioco è stato testato su Playstation 5 e, come già detto e ribadito più volte, il DLC Splat Jaypak's Arena NON è compreso nella nuova edizione e va acquistato singolarmente sia su Playstation 5 (o Xbox Series) che su Playstation 4 (Xbox One, Pc o Nintendo Switch).
Playstation 5 più di tutti i suoi predecessori sta facendo dei crossgen la sua linfa vitale, forte di una retrocompatibilità che ne pompa le prestazioni e vittima di un periodo storico post-pandemia che rende difficile la vendita su larga scala di titoli più impegnativi. Al fianco dei semplici titoli Playstation 4 potenziati, alcune case hanno iniziato a proporre update o versioni effettivamente per Playstation 5, capaci seppur di non spingere al massimo la console quanto meno a valorizzarne determinate peculiarità. In questo triste contesto di riedizioni, Dear Villagers e Clair de Lune riportano il loro esilarante Dungeon of Naheulbeuk, rpg uscito su console il 25 maggio 2021 e ora disponibile anche su Playstation 5 e Xbox Series.
Si torna nel bizzarro dungeon dall’impronunciabile nome e dagli esilaranti risvolti, ma questa volta in versione next-gen!
Il passaggio dalla versione Playstation 4 a quella Playstation 5 non è che una conversione per permettere a Dungeon of Naheulbeuk di godere di tutte le comode funzionalità esclusive delle nuove console, il gioco e i suoi contenuti sono quindi rimasti esattamente gli stessi della versione uscita su console a maggio e, per questo, vi invitiamo a leggerne la recensione qualora foste interessati ad approfondire la vostra ricerca sullo strategico di Clair de Lune. Esattamente come nell’originale su Pc uscito nel settembre 2020, la storia di Dungeon of Naheulbeuk è basata sull’omonima serie di podcast francesi che scherzano e ironizzano sui fantasy alla Dungeons & Dragons tra stereotipi di situazioni, classi di personaggio, trame e meccaniche. Forte di questa base ironica, la storia viene costruita e sviluppata in modo tanto originale per i videogiochi quanto classico per le sessioni di gioco di ruolo. Tra i resti di una quarta parete fatta sapientemente a pezzi e una sequela di veloci ma efficaci dialoghi dalle tinte estremamente irriverenti, la narrazione viene portata avanti grazie alle peculiarità del gruppo che collabora come meglio può verso un obiettivo comune, sfruttando le proprie iconiche personalità in modo naturale e fluido. Proprio come farebbero degli esperti giocatori di ruolo, impegnati ad impersonare il proprio personaggio in modo zelante.Se si è abituati a ritmi e dinamiche dei giochi di ruolo cartacei diventa davvero difficile non farsi catturare dalla magia di Dungeon of Naheulbeuk e si procede affezionandosi fin da subito ad ognuno dei protagonisti, tutti animati da una forte personalità legata alla loro classe e alle loro abilità, come nelle più classiche delle tradizioni di D&D, che li rende istantaneamente simpatici e familiari. Se lato storia tutto è rimasto ottimo come nell’originale, compresa la presenza della storia DLC Ruins of Limis presente qui su Playstation 5 (e Xbox Series) così come lo era nella precedente edizione console (Playstation 4, Xbox One e Nintendo Switch), la vera nota dolente di Dungeon of Naheulbeuk risiedeva nel suo gameplay o, per meglio dire, nei limiti tecnici che lo rendevano inutilmente frustrante. Il battle system del gioco è quello di un normale strategico a scacchiera dove differenti statistiche ritagliano il ruolo di un certo personaggio e il suo set di abilità attive e passive ne definiscono il suo effettivo utilizzo in battaglia. Le opzioni offerte da Dungeon of Naheulbeuk sotto questo aspetto sono ottime: tutte valide e sufficientemente variegate da permettere al giocatore di scendere in campo con il proprio party preferito per affrontare lo scontro nel modo a lui più congeniale.
La difficoltà degli scontri è sufficientemente alta da rendere ogni battaglia non banale e vedere cadere a terra senza vita i propri eroi sarà un qualcosa a cui ci si dovrà abituare in fretta sicché i nemici sanno il fatto loro tra abilità di debuff, overwatch e attacchi potenti. A questo si aggiungono poi gli sfortunati ‘fallimenti critici’, in un certo senso il contrario dei ‘danni critici’, eventualità che vanifica la mossa eseguita dal giocatore, talvolta portando persino effetti negativi al malcapitato. A bilanciare questa sfortunata possibilità, che caso vuole non essere poi stata così rara durante le nostre sessioni, vi è un bizzarro sistema di punti accumulabili ad ogni ‘critico positivo’ inflitto ad un nostro personaggio.
I punti guadagnati in questo modo possono venire spesi per l’esecuzione di un comando speciale che va dal ripetere un’azione di un proprio personaggio al suo teletrasporto in una casella a nostra scelta. Le strategiche battaglie vengono combattute in arene molto variegate che vantano ostacoli, protezioni e persino trappole o casse speciali che modificano ulteriormente la mappa (avete presente quella cassa di birra? Ecco, rompetela per spargerla a terra e far scivolare i vostri avversari!). Le applicazioni strategiche sono molte e le abilità dei personaggi si possono incastrare molto bene tra loro, il tutto facendo volutamente il verso a meccaniche e abilità iconiche dei giochi di ruolo cartacei, elemento che rende il titolo ancora più divertente sebbene meno originale. Quello che davvero buttava giù la precedente versione di Dungeon of Naheulbeuk era che gli scontri, i quali giustamente non lasciavano troppo spazio agli errori, spesso venivano interrotti da crash che forzavano il giocatore a ripetere certe fasi. I crash avvenivano in modo casuale, talvolta anche durante delle normali esplorazioni, oppure in seguito all’esecuzione di una certa serie di mosse, cosa che rendeva ingiustamente inagibile una certa strategia.
I vari aggiornamenti, compresi in questa nuova versione, hanno rimosso o quantomeno fortemente arginato tali problemi e in tutte le nostre sessioni non abbiamo mai riscontrato problemi, anzi, ci siamo finalmente potuti godere l’esperienza di gioco nel modo in cui era stata concepita, in tutto il suo esilarante splendore. Oltre una ripresa tecnica non indifferente, i caricamenti super veloci di Playstation 5 rendono tutte le fasi di gioco molto più piacevoli: dal poco corretto reload di uno scontro in seguito ad una serie di fallimenti critici all’esplorazione dei tanti piani del famigerato dungeon, ricchi di stanze segrete, indovinelli e segreti da scoprire. La grafica è rimasta la stessa delle precedenti versioni, efficace e simpatica in pieno stile francese, così come tutto il comparto generale che, sebbene possa vantare una rifinitura generale di luci e texture, a conti fatti le differenze non sono poi così marcate.
Per quanto gradite, le novità introdotte non giustificano il recupero a prezzo pieno di questa nuova edizione per chi già gioca su console precedenti, soprattutto perché salvataggi e i trofei non sono condivisibili, rendendo quindi obbligatorio anche per i veterani rinunciare alle precedenti conquiste e ripartire da zero. Le peculiarità del DualSense di Playstation 5 non sono state minimamente sfruttate, ma il caricamento super veloce sì ed è un qualcosa che si fa ad ogni gioco next-gen sempre più importante e, per questo, vale da solo la scelta di questa versione rispetto alla precedente. Anche perché il prezzo e i contenuti sono gli stessi.
DLC 2 - Splat Jaypak's Arena
Insieme al lancio dell’edizione Playstation 5 e Xbox Series del gioco, sullo store delle rispettive piattaforme è stato aggiunto un nuovo contenuto per Dungeon of Naheulbeuk: il DLC 2 intitolato Splat Jaypak's Arena, storia extra da acquistare a pagamento per tutte le edizioni del gioco, sia su vecchie che nuove console. A differenza di Ruins of Limis, espansione compresa su console e fortemente improntata sulla narrativa, Splat Jaypak's Arena va necessariamente acquistato a parte e punta quasi completamente sul gameplay. Un DLC atipico dal prezzo ridotto, perfetto per chi ha apprezzato il sistema di combattimento durante la storia base e vuole approfondire di più questo aspetto, ma ottimo anche per chi si avvicina al titolo per la prima volta ed è titubante sul come sviluppare i propri personaggi nella ben più longeva storia principale.La storia di Splat Jaypak's Arena è semplice e lineare ma come sempre ricca di comicità, sebbene vengano a mancare le fasi di esplorazione e gli enigmi siano ridotti all’osso, la comoda impostazione fa venire alla luce un nuovo modo di divertirsi con Dungeon of Naheulbeuk, ovvero quello più strategico e aggressivo, comodo per sessioni più brevi ed intense. In Splat Jaypak's Arena il party di protagonisti, compresi i 3 extra, si vede costretto ad affrontare una serie di battaglie dalla difficoltà crescente, ogni volta in location diverse e in tema con il team di nemici per un’esperienza entusiasmante dal punto di vista della sfida strategica e, come sempre, esilarante nella sua presentazione. Poter assemblare il party in libertà, sviluppando ogni personaggio da zero e senza bisogni di preoccuparsi di abilità utili per l’esplorazione, amplia ancora di più l’approccio strategico e rende davvero onore al valido sistema di combattimento di Dungeon of Naheulbeuk, talvolta ingiustamente oscurato davanti all’esilarante comicità di dialoghi, situazioni e personaggi.
GIUDIZIO FINALE
Dungeon of Naheulbeuk è uno strategico ottimo, lo era su Playstation 4 e si riconferma tale su Playstation 5, alzando ancora di più l’asticella grazie ai mesi di aggiornamenti che hanno migliorato la qualità del titolo e riparato i bug che compromettevano l’esperienza al lancio. Le aggiunte della nuova edizione non giustificano l’acquisto a prezzo pieno del titolo per chi già possiede la versione precedente, anche perché i salvataggi non sono compatibili vanificando completamente quanto ottenuto precedentemente, ma tutti gli altri faranno bene a tenere in considerazione questa versione rispetto alla precedente perché i caricamenti super veloci da soli valgono il prezzo del biglietto. La fiducia riposta in Clair de Lune per quanto riguardava la correzione dei fastidiosi bug è stata ampiamente ripagata e ora più che mai e Dungeon of Naheulbeuk si riconferma un rpg strategico che merita di essere giocato da tutti i fan del genere, soprattutto se hanno familiarità con Dungeons & Dragons e affini.
Il secondo DLC del gioco si può riassumere come una sequela di scontri legati da una flebile e trascurabile narrazione che, pur mantenendo la comicità della serie, non coinvolge come l’originale. Splat Jaypak's Arena è un must per chi ha apprezzato il gameplay di Dungeon of Naheulbeuk nonché un ottimo modo per saziare la propria fame di strategia, ma se a catturarvi non è stato il sistema di combattimento conviene limitarsi al gioco base e alla sua espansione Ruins of Limis, tenendo poi gli occhi aperti per il terzo DLC!
Il secondo DLC del gioco si può riassumere come una sequela di scontri legati da una flebile e trascurabile narrazione che, pur mantenendo la comicità della serie, non coinvolge come l’originale. Splat Jaypak's Arena è un must per chi ha apprezzato il gameplay di Dungeon of Naheulbeuk nonché un ottimo modo per saziare la propria fame di strategia, ma se a catturarvi non è stato il sistema di combattimento conviene limitarsi al gioco base e alla sua espansione Ruins of Limis, tenendo poi gli occhi aperti per il terzo DLC!
Il gioco è stato testato su Playstation 5 e, come già detto e ribadito più volte, il DLC Splat Jaypak's Arena NON è compreso nella nuova edizione e va acquistato singolarmente sia su Playstation 5 (o Xbox Series) che su Playstation 4 (Xbox One, Pc o Nintendo Switch).
Pro
- Tutti i pregi dell'originale
- Caricamenti super veloci
- Molte migliorie tecniche
- Il DLC Splat Jaypak's Arena tira fuori il meglio del battle system
Contro
- A volte eccessivamente verboso
- Mancata compatibilità dei trofei e dei salvataggi tra le due versioni
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