Il Giappone, considerando le sue dimensioni, è uno dei paesi più produttivi sotto tanti punti di vista e, in particolare, il mercato dei videogiochi è particolarmente vivo e ogni giorno veniamo invasi da nuovi titoli e annunci delle nostre IP nipponiche preferite. Nonostante il grande numero di giochi giapponesi che si possono giocare, molti restano confinate in patria: che questa sia una scelta dettata dalle tematiche, considerate magari poco appetibili per il resto del mondo, o per una questione meramente economica, alla fine delle fini non tutto ciò che nasce nell'isola del Sol Levante arriva poi agli appssionati. Pubblicare un gioco è già di per sé un'operazione piùcomplessa di quanto non si pensi, se poi si aggiungono le problematiche legate al lancio mondiale la situazione si fa ancora più spinosa e non sempre ne vale la pena.
Tra le tante barriere che si frappongono tra la pubblicazione del gioco in 'terra straniera' vi è quello della barriera linguistica: vien da sé che giocare un titolo nella propria lingua è molto più rilassante che sforzarsi nel capirne un'altra e questo noi italiani lo sappiamo bene: pur essendo ottimi compratori, il bel Paese viene spesso snobbato nelle traduzioni in favore di lingue più diffuse o di mercati più forti. Clouded Leopard Entertainment è un publisher giapponese che, per qualche motivo, ha deciso che l'Italia è un paese sul quale vale la pena investire ed ecco così che i loro titoli arrivano a noi in contemporanea mondiale e nella nostra lingua. Che siano lunghi jrpg strategici come Relayer, peculiari rail shooter come Wing of Darkness o teneri action come ONI: Road to be the Mightiest Oni, i titoli della casa sono stati tradotti in italiano... già che ci hanno fatto questo favore, perché non ricambiare dando almeno un'occhiata a cosa hanno da offrire?
La trama viene portata avanti attraverso brevi dialoghi con Kanna, una ragazzina umana che vive sull'isola. Kuuta nutre un forte odio nei confronti degli uomini, il motivo per cui vuole diventare più forte infatti è per vendicarsi di Momotaro, portentoso spadaccino che ha assediato e distrutto il suo villaggio. Kanna, dall'altra parte, è spaventata dagli Oni perché sono i diretti responsabili della morte dei genitori, ma nonostante i loro preconcetti i due stringono un legame di amicizia con la spontaneità e la semplicità tipica dei bambini.
La trama di ONI: Road to be the Mightiest Oni si basa sulla nota fiaba giapponese di Momotaro, il bambino che intraprende il viaggio per sterminare gli Oni malvagi venendo aiutato nella sua avventura da diversi animali. Inutile dire che, cambiando il punto di vista, la storia assume tutto un altro significato, tuttavia a stupire sono le atmosfere dolci e malinconiche del titolo che, pur trattando di eventi drammatici, non scadono mai nella efferata violenza, anzi, accompagnano per mano il giocatore cullandolo tra una sfida e l'altra con una disarmante tranquillità.
La semplicità con cui i protagonisti superano i propri preconcetti e l'ingenuità con la quale raccontano di sé o cadano in infantili timori è estremamente dolce e, come già detto, ricorda molto l'approccio alla vita che hanno i bambini: un attimo prima pronti a tutto pur di ottenere ciò che vogliono, ma poco dopo disposti a condividere con l'altro il proprio tesoro perché trasportati dal momento. Un'impostazione semplice, certo, ma incredibilemente dolce e originale che si sposa alla perfezione con il design minimale che contraddistingue tutto il gioco, dalla grafica al gameplay.
ONI: Road to be the Mightiest Oni è un action dalle meccaniche estremamente semplici e dal livello di sfida non particolarmente elevato. I nemici si sconfiggono distruggendo la loro anima dopo averli atterrati, ovvero dopo averli presi a mazzate con la pressione in sequenza del tasto di attacco oppure con l'ausilio dello spiritello Kazemaru, il quale con le sue varie abilità dona quel poco di profondità che basta al battle system per non renderlo tedioso dopo i primi dieci minuti. Da notare inoltre la presenza di alcune sfide un po' diverse, tra pseudo gare di velocità a cambi di prospettiva, che passa dalla classica terza persona ad una visuale a volo d'uccello ad un 2.5D, per un'esperienza di gioco sufficientemente diversificata.
Spinti a gestire al meglio Kazemaru e Kuuta per sconfiggere i nemici e completare le missioni il più velocemente possibile, il giocatore si trova stimolato il giusto nel completare le missioni e, tra una e l'altra, viene invitato a girovagare per l'isola alla ricerca delle note lasciate dai precedenti Oni, funghi (la valuta usata) e tesori vari. Durante le fasi di esplorazione si possono trovare degli spiritelli che vanno condotti alla pseudo statua di Jizo che funge da punto di salvataggio... è bene che questo venga fatto subito una volta trovati perché da li a breve gli spiriti guardiani arriveranno per reclamare l'anima, inseguendo Kuuta in una letale versione di acchiapparello.
Riportando le anime si ottengono i cuori, ovvero si ha più vita, raccogliendo le note si scoprono retroscena della storia, sui personaggi o dell'isola mentre raccogliendo i funghi si possono acquistare vari oggetti dal negozio di Zenimaru, l'Oni giallo amico di Kuuta che lo ha seguito per aiutarlo nell'allenamento. Tra nuove clave e nuove sfide, il piccolo Oni ha il suo bel daffare sull'isola e Kanna va saltuariamente a fargli compagnia con uno dei loro brevi dialoghi pregni di quella stessa carica malinconica che pervade tutto il gioco.
Se il comparto grafico cattura con il suo design, i modelli e le animazioni appaiono invece piuttosto scarni, soprattutto quando si parla dell'ambientazione. Come già ribadito, il design riesce a valorizzare al meglio ciò che viene proposto, ma di fatto al giorni d'oggi si può trovare con facilità di meglio. Detto questo, è doverso fare una menzione d'onore alla colonna sonora. Le tracce sono numerose, varie e originali ma nonostante il ritmo incalzante e, spesso, l'utilizzo dell'elettronica alla fine delle fini tutte le musiche sono legate dal sottile filo malinconico che caratterizza tutta la produzione. E' un vero peccato che, almeno per ora, non sia semplice reperire la colonna sonora.
Gioco testato su Playstation 5.
Tra le tante barriere che si frappongono tra la pubblicazione del gioco in 'terra straniera' vi è quello della barriera linguistica: vien da sé che giocare un titolo nella propria lingua è molto più rilassante che sforzarsi nel capirne un'altra e questo noi italiani lo sappiamo bene: pur essendo ottimi compratori, il bel Paese viene spesso snobbato nelle traduzioni in favore di lingue più diffuse o di mercati più forti. Clouded Leopard Entertainment è un publisher giapponese che, per qualche motivo, ha deciso che l'Italia è un paese sul quale vale la pena investire ed ecco così che i loro titoli arrivano a noi in contemporanea mondiale e nella nostra lingua. Che siano lunghi jrpg strategici come Relayer, peculiari rail shooter come Wing of Darkness o teneri action come ONI: Road to be the Mightiest Oni, i titoli della casa sono stati tradotti in italiano... già che ci hanno fatto questo favore, perché non ricambiare dando almeno un'occhiata a cosa hanno da offrire?
Questa è la storia di Kuuta, l'Oni che rifiutò di piegarsi sotto la lama dell'eroico Momotaro.
Il piccolo Oni di nome Kuuta si reca tutto solo sull'isola di Kisejima allo scopo di superare l'infernale allenamento tipico dell'isola e diventare così il più forte. Armato di una piccola clava e di grande determinazione, Kuuta raggiunge l'isola e risveglia gli spiriti sopiti per dare inizio all'allenamento, il quale gli richiede di sconfiggere i dubbi e i tentennamenti insiti nel suo cuore, oltre che gli spiriti colmi di rabbia e disperazione di coloro che sono periti durante l'impresa. Su cosa si basi la determinazione dell'Oni e cosa lo abbia spinto a recarsi sull'isola sono tutti interrogativi che ben presto otterranno risposta ma è il modo a risultare inaspettatamente tenero.La trama viene portata avanti attraverso brevi dialoghi con Kanna, una ragazzina umana che vive sull'isola. Kuuta nutre un forte odio nei confronti degli uomini, il motivo per cui vuole diventare più forte infatti è per vendicarsi di Momotaro, portentoso spadaccino che ha assediato e distrutto il suo villaggio. Kanna, dall'altra parte, è spaventata dagli Oni perché sono i diretti responsabili della morte dei genitori, ma nonostante i loro preconcetti i due stringono un legame di amicizia con la spontaneità e la semplicità tipica dei bambini.
La trama di ONI: Road to be the Mightiest Oni si basa sulla nota fiaba giapponese di Momotaro, il bambino che intraprende il viaggio per sterminare gli Oni malvagi venendo aiutato nella sua avventura da diversi animali. Inutile dire che, cambiando il punto di vista, la storia assume tutto un altro significato, tuttavia a stupire sono le atmosfere dolci e malinconiche del titolo che, pur trattando di eventi drammatici, non scadono mai nella efferata violenza, anzi, accompagnano per mano il giocatore cullandolo tra una sfida e l'altra con una disarmante tranquillità.
La semplicità con cui i protagonisti superano i propri preconcetti e l'ingenuità con la quale raccontano di sé o cadano in infantili timori è estremamente dolce e, come già detto, ricorda molto l'approccio alla vita che hanno i bambini: un attimo prima pronti a tutto pur di ottenere ciò che vogliono, ma poco dopo disposti a condividere con l'altro il proprio tesoro perché trasportati dal momento. Un'impostazione semplice, certo, ma incredibilemente dolce e originale che si sposa alla perfezione con il design minimale che contraddistingue tutto il gioco, dalla grafica al gameplay.
ONI: Road to be the Mightiest Oni è un action dalle meccaniche estremamente semplici e dal livello di sfida non particolarmente elevato. I nemici si sconfiggono distruggendo la loro anima dopo averli atterrati, ovvero dopo averli presi a mazzate con la pressione in sequenza del tasto di attacco oppure con l'ausilio dello spiritello Kazemaru, il quale con le sue varie abilità dona quel poco di profondità che basta al battle system per non renderlo tedioso dopo i primi dieci minuti. Da notare inoltre la presenza di alcune sfide un po' diverse, tra pseudo gare di velocità a cambi di prospettiva, che passa dalla classica terza persona ad una visuale a volo d'uccello ad un 2.5D, per un'esperienza di gioco sufficientemente diversificata.
Spinti a gestire al meglio Kazemaru e Kuuta per sconfiggere i nemici e completare le missioni il più velocemente possibile, il giocatore si trova stimolato il giusto nel completare le missioni e, tra una e l'altra, viene invitato a girovagare per l'isola alla ricerca delle note lasciate dai precedenti Oni, funghi (la valuta usata) e tesori vari. Durante le fasi di esplorazione si possono trovare degli spiritelli che vanno condotti alla pseudo statua di Jizo che funge da punto di salvataggio... è bene che questo venga fatto subito una volta trovati perché da li a breve gli spiriti guardiani arriveranno per reclamare l'anima, inseguendo Kuuta in una letale versione di acchiapparello.
Riportando le anime si ottengono i cuori, ovvero si ha più vita, raccogliendo le note si scoprono retroscena della storia, sui personaggi o dell'isola mentre raccogliendo i funghi si possono acquistare vari oggetti dal negozio di Zenimaru, l'Oni giallo amico di Kuuta che lo ha seguito per aiutarlo nell'allenamento. Tra nuove clave e nuove sfide, il piccolo Oni ha il suo bel daffare sull'isola e Kanna va saltuariamente a fargli compagnia con uno dei loro brevi dialoghi pregni di quella stessa carica malinconica che pervade tutto il gioco.
Se il comparto grafico cattura con il suo design, i modelli e le animazioni appaiono invece piuttosto scarni, soprattutto quando si parla dell'ambientazione. Come già ribadito, il design riesce a valorizzare al meglio ciò che viene proposto, ma di fatto al giorni d'oggi si può trovare con facilità di meglio. Detto questo, è doverso fare una menzione d'onore alla colonna sonora. Le tracce sono numerose, varie e originali ma nonostante il ritmo incalzante e, spesso, l'utilizzo dell'elettronica alla fine delle fini tutte le musiche sono legate dal sottile filo malinconico che caratterizza tutta la produzione. E' un vero peccato che, almeno per ora, non sia semplice reperire la colonna sonora.
GIUDIZIO FINALE
Sviluppato da Kenei Design in collaborazione con Shueisha e Shueisha Games, non a caso il gioco vanta già un prequel in formato manga, ONI: Road to be the Mightiest Oni è un action minimale dalle atmosfere fortemente nostalgiche che riesce, grazie alla sola forza di quest'ultime, a superare tutti i suoi limiti. Il gioco di Kenei Design propone un'esperienza memorabile che difficilmente diverrà la preferita di qualcuno, ma che con altrettanta difficoltà lascerà impassibili i giocatori. Il mix di musiche, colori e sfide riescono a tenere perfettamente in piedi un titolo che di fatto propone poco, ma che riesce comunque a riempire le sessioni del giocatore. L'impostazione minimale grafica e di gameplay, il senso di abbandono che viene evocato e il ritmo narrativo tranquillo sono tutte scelte che verranno interpretate male dai giocatori più superficiali, ma che riescono a catturare e commuovere, pur con la loro semplicità, chi è più sensibile. ONI: Road to be the Mightiest Oni parte da una fiaba e finisce per raccontarne un'altra, ma nella trasposizione rimane tutta la magia e l'incanto di questo genere di racconti.
Gioco testato su Playstation 5.
Pro
- Design ottimo che riesce a valorizzare il titolo in ogni sua parte
- Narrazione originale, molto più incentrata sull'atmosfera che non sul resto...
- Traduzione italiana
- Colonna sonora ottima
Contro
- Molto scarno sia lato tecnico che lato gamepaly
- ... ma tale impostazione potrebbe non piacere a tutti
- Gameplay fin troppo semplicistico
Grazie della recensione, senza probabilmente mi sarebbe sfuggito questo gioco (anche se adesso la pila si è allungata )
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