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E' stato scritto di tutto di più riguardo alla prima serie del Mobile Suit bianco. Il mio scritto qui, vuole solo confermare la parola capolavoro su quest'opera.
La guerra coi suoi drammi, il suo dolore, le sue ripercussioni sulle persone, sulla psicologia e sulla vita di tutta la popolazione terrestre e spazionoide. La guerra del Principato di Zeon, che pretende l'indipendenza dal governo della Federazione terrestre, occupando l'insieme di colonie di Side 3. I Side sono gruppi di colonie spaziali che girano in orbita attorno alla terra.
Vedremo morire soldati, civili in questa guerra di indipendenza. Ci arrabbieremo per l'ingiustizia del mondo militare nei confronti dei civili, ci arrabbieremo per la morte ingiusta di personaggi a cui ci eravamo affezionati. Nella guerra non c'è posto per i sentimenti, sembra voler dirci il regista Tomino, nella sua opera. Però c'è posto per i sentimenti: riusciamo, come ho già scritto, ad affezionarci, ad appassionarci, a seguire con attenzione e talvolta apprensione, le vicissitudini dell'equipaggio della Base Bianca e di tutti i comprimari, perfino i nemici, tra i quali spicca il superbo e stupendamente caratterizzato Char Aznable, "la cometa rossa".
I personaggi, in questa serie, la fanno da padroni. Tutto ciò che è "mecha", quindi astronavi, robot e veicoli, sono quello che sono: dei mezzi meccanici pilotati dalle persone.
Il messaggio che ne viene fuori da tutta la serie è una sorta di odio verso la guerra, dato che viene presentata in tutta la sua crudeltà come mai prima e nemmeno poi, a parer mio. Nessun anime giapponese riuscirà mai a descrivere allo stesso modo la guerra in maniera così realistica, pur se in un cartone animato. Forse ritroveremo lo stesso clima nel lungometraggio "Il contrattacco di Char", sempre dello stesso Tomino, ma altri autori non sono riusciti a ripetere o avvicinarsi all'opera messa insieme dal maestro.
Per quanto riguarda le musiche e gli effetti sonori, difficilmente si riescono a dimenticare la spada laser del Gundam e lo sparo del Beam Rifle (il fucile a raggi del Gundam), così come le musiche durante le battaglie nello spazio, le musiche sognanti e melodiche durante i momenti più tranquilli o durante i dialoghi tra personaggi legati da sentimenti profondi. Il comparto musicale è molto vario e riconoscibilissimo durante tutti i momenti del cartone.
La grafica risente degli anni ma l'animazione e la cura dei disegni rispetto alle produzioni contemporanee (il 1980), supera di gran lunga la media di quel periodo; inoltre abbiamo la fortuna di avere nello staff un regista (Yoshiyuki Tomino), un character designer (Yoshikazu Yasuhiko), un mecha designer (Kunio Okawara), tra i migliori nel mondo dell'animazione giapponese.
Per quanto riguarda la storia, non dico niente, vi consiglio solo di guardare questa blasonata e nominata serie per poter capire personalmente il perché di tanti commenti positivi.
Vi confesso che ho 40 anni e tuttora mi appassionano gli anime per tanti motivi ma Tomino e Miyazaki hanno un posto speciale nel mio cuore. Difficilmente altri autori mi hanno coinvolto, commosso e emozionato in maniera così forte come i due che ho appena menzionato. Un grande grazie ai maestri Yoshiyuki e Hayao.

P.S.: Per chi non fosse fan di Gundam o avesse conosciuto solo il Seed o il Wing, consiglio caldamente di vedere almeno una volta questa stupenda serie con pazienza, cuore e occhi aperti.