Recensione
I signori dei mostri
8.0/10
Nurarihyon no mago (tradotto in italiano: ”Il nipote di Nurarhyon” e venduto nel nostro paese con il titolo di “Signore dei mostri”) è un manga la cui serializzazione su Shonen Jump incomincia nel 2009. Scritto e illustrato da Hiroshi Shiibashi, è a mio parere uno dei migliori shonen attualmente in circolazione.
La storia ruota intorno alle vicende di Nura Rikuo, ragazzo erede del potentissimo clan di youkai (demoni) dei Nura, il quale possiede nelle proprie vene un quarto di sangue demoniaco. A causa della sua avversione alla violenza e al terrore che dovrebbe portare agli umani, in quanto futuro “signore dei mostri”, esso rifiuta di succedere al nonno (l’attuale comandante supremo). Con lo svolgersi degli avvenimenti Rikuo successivamente accetterà questo ruolo, ma cercherà sempre di trovare vie pacifiche e di integrare sempre più il suo clan nel tessuto sociale umano.
La narrazione è da dividersi in più archi: l’affermarsi di Rikuo come futuro capo del clan Nura, la battaglia con i demoni di Shikoku comandati da Tamazuki, l’allenamento (in classico stile shonen) presso Toono per potenziare il proprio potere della “paura” e lo scontro con Hagoromo Kitsune e i potentissimi mostri di Kyoto.
Devo ammettere che ero inizialmente scettico sulla qualità di questo manga, ma mi sono dovuto ricredere in fretta.
La qualità dei disegni è forse ciò che spicca di più rispetto alla quantità di lavori presenti in questo momento. Shiibashi vuole rendere, e ci riesce egregiamente, il susseguirsi degli avvenimenti come se fossero i fatti di un vecchia leggenda giapponese: tratti spesso realizzati con i pennelli tipici delle rappresentazioni su carta di riso (linee più spesse che si attenuano con l’esaurirsi dell’inchiostro sulla setola del pennello). L’uso di questa tecnica ha veramente dell’incredibile (è forse per questa cura maniacale per i dettagli il manga procede a rilento): riesce a rendere i personaggi evanescenti e “fantastici” pur trovandoci in un’ambientazione urbana e alcune tavole toccano vette stilistiche che raramente ho visto negli shonen.
Dei punti deboli si possono trovare in alcune parti della trama che possono dare al lettore l’idea di “già visto” – come per esempio l’evoluzione in due stadi del potere della “paura” - ma essi sono veramente secondari.
Promozione quasi a pieni voti per Nurarihyon no mago! Non mi tocca che augurarvi una buona e piacevole lettura.
La storia ruota intorno alle vicende di Nura Rikuo, ragazzo erede del potentissimo clan di youkai (demoni) dei Nura, il quale possiede nelle proprie vene un quarto di sangue demoniaco. A causa della sua avversione alla violenza e al terrore che dovrebbe portare agli umani, in quanto futuro “signore dei mostri”, esso rifiuta di succedere al nonno (l’attuale comandante supremo). Con lo svolgersi degli avvenimenti Rikuo successivamente accetterà questo ruolo, ma cercherà sempre di trovare vie pacifiche e di integrare sempre più il suo clan nel tessuto sociale umano.
La narrazione è da dividersi in più archi: l’affermarsi di Rikuo come futuro capo del clan Nura, la battaglia con i demoni di Shikoku comandati da Tamazuki, l’allenamento (in classico stile shonen) presso Toono per potenziare il proprio potere della “paura” e lo scontro con Hagoromo Kitsune e i potentissimi mostri di Kyoto.
Devo ammettere che ero inizialmente scettico sulla qualità di questo manga, ma mi sono dovuto ricredere in fretta.
La qualità dei disegni è forse ciò che spicca di più rispetto alla quantità di lavori presenti in questo momento. Shiibashi vuole rendere, e ci riesce egregiamente, il susseguirsi degli avvenimenti come se fossero i fatti di un vecchia leggenda giapponese: tratti spesso realizzati con i pennelli tipici delle rappresentazioni su carta di riso (linee più spesse che si attenuano con l’esaurirsi dell’inchiostro sulla setola del pennello). L’uso di questa tecnica ha veramente dell’incredibile (è forse per questa cura maniacale per i dettagli il manga procede a rilento): riesce a rendere i personaggi evanescenti e “fantastici” pur trovandoci in un’ambientazione urbana e alcune tavole toccano vette stilistiche che raramente ho visto negli shonen.
Dei punti deboli si possono trovare in alcune parti della trama che possono dare al lettore l’idea di “già visto” – come per esempio l’evoluzione in due stadi del potere della “paura” - ma essi sono veramente secondari.
Promozione quasi a pieni voti per Nurarihyon no mago! Non mi tocca che augurarvi una buona e piacevole lettura.