Recensione
Koi Kaze
9.0/10
Il successo di alcune opere giapponesi è davvero strano: se da una parte moltissime serie povere a livello contenutistico, poco originali e con buchi di sceneggiatura evidenti, riescono a sfondare il mercato arrivando a diventare dei veri e propri fenomeni di culto, d'altra parte abbiamo delle serie che per dei motivi sconosciuti rimangono nella nicchia e non riescono ad avere un successo meritato.
Devo dire che, a mio parere, l'opera di cui andrò a parlarvi oggi è una serie che non appartiene né alla prima né alla seconda categoria. "Koi Kaze", infatti, per come la vedo io è un'opera volutamente di nicchia, che farà storcere il naso non solo all'otaku medio che segue l'animazione come mero passatempo, ma, a giudicare dalle recensioni negative e dai voti bassi su vari forum, anche a chi guarda animazione per passione e non solo come passatempo. Voti bassi che io onestamente mi aspettavo, per una serie di questo tipo che ha alla base una storia incestuosa, ma vorrei davvero fare chiarezza su quella che a mio avviso è non solo una delle migliori serie sentimentali che abbia mai visto, ma anche una delle migliori serie drammatiche che mi siano mai capitate per le mani.
La storia è davvero semplice e segue le vicende del nostro protagonista Saeki, ventisettenne che è stato appena mollato dalla sua ragazza e si ritrova davanti una situazione di stallo in cui si sente una persona vuota con una vita divorata dalla routine, in cui lo svolgimento di un umile lavoro che non sembra neanche appagarlo non sembra aiutare la sua situazione di apparente apatia nei confronti dei sentimenti e della vita stessa. Difatti, per la prima volta si rende conto di essere stato sempre una persona vuota e apatica che stava con le ragazze quasi per passatempo, ma non aveva mai provato sentimenti veri e genuini.
La vera svolta arriverà quando incontrerà sua sorella minore liceale che non vedeva da tantissimi anni a causa di una separazione familiare, che prenderà una piega molto particolare che andrà ben oltre l'amore fraterno.
I punti di forza di questa serie sono davvero tanti, in primis non dimentichiamoci che si tratta di un'opera seinen, il che comunque permette di spaziare su moltissime tematiche molto profonde che faranno riflettere anche lo spettatore più scettico.
Questa serie infatti non va presa esattamente per ciò che è, l'incesto può essere anche una cosa sbagliata, ma quello che sembra il perno su cui ruotano tutte le situazioni, in realtà per come la vedo io, è soltanto un mezzo per veicolare lo sviluppo di tantissime tematiche che andranno a delineare non solo una bellissima storia d'amore impossibile, ma anche i nostri due protagonisti.
E' infatti impossibile non notare come la serie spicchi per assenza totale di banalità e fanservice, che avrebbe potuto benissimo far cadere il tutto nel ridicolo in qualsiasi momento; invece la serie rimane composta dal primo all'ultimo secondo nel suo eccessivo realismo, componente assolutamente fondamentale per un'opera con delle tematiche di un certo spessore.
Delle tematiche che vedono una storia d'amore impossibile che viene affrontata in un modo diametralmente opposto dai nostri personaggi; da una parte abbiamo la purezza e l'eccessiva ingenuità da parte della ragazza, da cui traspariranno sentimenti puri, candidi, tanto che se ne fregherà di ciò che penseranno le amiche, la società, i genitori (il tutto aiutato anche da un chara design che la ritrae molto più come una bambina che come una ragazza).
D'altra parte, i sentimenti che crescono in Saeki verranno continuamente repressi: cercherà continuamente di fuggire da questa situazione e, sapendo che la società non accetterà mai il loro amore, farà di tutto per soffocare i sentimenti che pian piano nasceranno in lui. Insomma, tutto ciò conferisce una caratterizzazione nei due personaggi incredibile, e in una storia sentimentale questa componente è fondamentale.
Prima della recensione ho detto anche che si tratta di uno dei migliori drammatici che abbia mai visto, ma perché dico questo? Perché quest'anime è davvero devastante e riesce a trasmettere negatività mediante semplici atmosfere, a differenza di molte serie che vi tirano fuori le lacrime dagli occhi facendo morire i personaggi; qui la cosa che logora lo spettatore è l'atmosfera che questa serie crea in maniera perenne, e per me è così che dovrebbe essere una vera serie drammatica.
Parlare dell'apparato tecnico di questa serie sarebbe davvero come sparare sulla Croce Rossa, perché è un po' scarno sotto tutti i punti di vista, ma diciamo che, essendo una serie sentimentale e drammatica, i vari difetti assumono un peso minore, se così si può dire. I disegni infatti sono spesso sproporzionati e le animazioni sono molto scarne, anche rispetto alla media qualitativa degli anni. D'altro canto possiamo lodare un notevole apparato di OST che contribuirà a ricreare delle atmosfere malinconiche, e degli sfondi semplici pastellati che accompagneranno la dolce narrazione.
Devo dire che, a mio parere, l'opera di cui andrò a parlarvi oggi è una serie che non appartiene né alla prima né alla seconda categoria. "Koi Kaze", infatti, per come la vedo io è un'opera volutamente di nicchia, che farà storcere il naso non solo all'otaku medio che segue l'animazione come mero passatempo, ma, a giudicare dalle recensioni negative e dai voti bassi su vari forum, anche a chi guarda animazione per passione e non solo come passatempo. Voti bassi che io onestamente mi aspettavo, per una serie di questo tipo che ha alla base una storia incestuosa, ma vorrei davvero fare chiarezza su quella che a mio avviso è non solo una delle migliori serie sentimentali che abbia mai visto, ma anche una delle migliori serie drammatiche che mi siano mai capitate per le mani.
La storia è davvero semplice e segue le vicende del nostro protagonista Saeki, ventisettenne che è stato appena mollato dalla sua ragazza e si ritrova davanti una situazione di stallo in cui si sente una persona vuota con una vita divorata dalla routine, in cui lo svolgimento di un umile lavoro che non sembra neanche appagarlo non sembra aiutare la sua situazione di apparente apatia nei confronti dei sentimenti e della vita stessa. Difatti, per la prima volta si rende conto di essere stato sempre una persona vuota e apatica che stava con le ragazze quasi per passatempo, ma non aveva mai provato sentimenti veri e genuini.
La vera svolta arriverà quando incontrerà sua sorella minore liceale che non vedeva da tantissimi anni a causa di una separazione familiare, che prenderà una piega molto particolare che andrà ben oltre l'amore fraterno.
I punti di forza di questa serie sono davvero tanti, in primis non dimentichiamoci che si tratta di un'opera seinen, il che comunque permette di spaziare su moltissime tematiche molto profonde che faranno riflettere anche lo spettatore più scettico.
Questa serie infatti non va presa esattamente per ciò che è, l'incesto può essere anche una cosa sbagliata, ma quello che sembra il perno su cui ruotano tutte le situazioni, in realtà per come la vedo io, è soltanto un mezzo per veicolare lo sviluppo di tantissime tematiche che andranno a delineare non solo una bellissima storia d'amore impossibile, ma anche i nostri due protagonisti.
E' infatti impossibile non notare come la serie spicchi per assenza totale di banalità e fanservice, che avrebbe potuto benissimo far cadere il tutto nel ridicolo in qualsiasi momento; invece la serie rimane composta dal primo all'ultimo secondo nel suo eccessivo realismo, componente assolutamente fondamentale per un'opera con delle tematiche di un certo spessore.
Delle tematiche che vedono una storia d'amore impossibile che viene affrontata in un modo diametralmente opposto dai nostri personaggi; da una parte abbiamo la purezza e l'eccessiva ingenuità da parte della ragazza, da cui traspariranno sentimenti puri, candidi, tanto che se ne fregherà di ciò che penseranno le amiche, la società, i genitori (il tutto aiutato anche da un chara design che la ritrae molto più come una bambina che come una ragazza).
D'altra parte, i sentimenti che crescono in Saeki verranno continuamente repressi: cercherà continuamente di fuggire da questa situazione e, sapendo che la società non accetterà mai il loro amore, farà di tutto per soffocare i sentimenti che pian piano nasceranno in lui. Insomma, tutto ciò conferisce una caratterizzazione nei due personaggi incredibile, e in una storia sentimentale questa componente è fondamentale.
Prima della recensione ho detto anche che si tratta di uno dei migliori drammatici che abbia mai visto, ma perché dico questo? Perché quest'anime è davvero devastante e riesce a trasmettere negatività mediante semplici atmosfere, a differenza di molte serie che vi tirano fuori le lacrime dagli occhi facendo morire i personaggi; qui la cosa che logora lo spettatore è l'atmosfera che questa serie crea in maniera perenne, e per me è così che dovrebbe essere una vera serie drammatica.
Parlare dell'apparato tecnico di questa serie sarebbe davvero come sparare sulla Croce Rossa, perché è un po' scarno sotto tutti i punti di vista, ma diciamo che, essendo una serie sentimentale e drammatica, i vari difetti assumono un peso minore, se così si può dire. I disegni infatti sono spesso sproporzionati e le animazioni sono molto scarne, anche rispetto alla media qualitativa degli anni. D'altro canto possiamo lodare un notevole apparato di OST che contribuirà a ricreare delle atmosfere malinconiche, e degli sfondi semplici pastellati che accompagneranno la dolce narrazione.