Recensione
Lo Stregone Orphen
7.0/10
Sinceramente non mi spiego il perché di così tante e aspre critiche nei confronti di questa serie, che a mio avviso ha certamente un bel po' di difetti, ma è nel complesso più che godibile.
L'intreccio si fa presto interessante e, quando sembra andare nella direzione di diventare stantio, anche a causa di qualche episodio filler di troppo, ecco che iniziano a succedere cose che non ti aspetti, e i motivi d'interesse vengono prontamente rinnovati.
I personaggi non saranno mostri di profondità e spessore, ma sono ben riusciti, pur nella loro stereotipia.
Nulla in quest'anime è particolarmente originale o tecnicamente eccelso, ma non c'è neanche niente che possa classificarlo come mediocre. È una buona opera, non eccelle, ma fa il suo. Il character design è molto bello, secondo i miei gusti, e la colorazione molto "notturna" aiuta a creare la giusta atmosfera. Le BGM delle scene d'azione sono belle ed emozionanti, quelle delle scene di calma e spensieratezza sono effettivamente orribili, in quanto ricordano tristemente dei midi usciti dalla tastiera di un pianobarista. Venendo alle sigle, la seconda opening mi piace molto, la prima meno, anche se ha un bel movimento di basso. Le ending sono abbastanza noiose, soprattutto la seconda.
Nota di merito anche al doppiaggio. Prata veste ottimamente i panni di Orphen, Sergio Di Stefano è superbo nel ruolo di Chidlman e Christian Iansante offre la solita performance di altissimo livello recitativo nei panni di Flame Heart. Condivido a pieno anche la scelta di tradurre i nomi degli incantesimi, in quanto sì, certamente "original is always better", ma ascoltare cose che per te hanno un significato non guasta. E se una traduzione è fatta bene (non al livello di "Onda Energetica" o "Pugno Gum Gum in azione!", per intenderci...), a mio avviso non rovina un'opera, bensì la valorizza, con buona pace del purista.
Nel complesso, ribadisco che quest'anime è carino, si lascia seguire con gusto, e non manca neanche di sorprendere con qualche colpo di scena. Lo consiglio a chiunque non stia cercando la serie della vita, ma qualcosa di carino con cui intrattenersi.
L'intreccio si fa presto interessante e, quando sembra andare nella direzione di diventare stantio, anche a causa di qualche episodio filler di troppo, ecco che iniziano a succedere cose che non ti aspetti, e i motivi d'interesse vengono prontamente rinnovati.
I personaggi non saranno mostri di profondità e spessore, ma sono ben riusciti, pur nella loro stereotipia.
Nulla in quest'anime è particolarmente originale o tecnicamente eccelso, ma non c'è neanche niente che possa classificarlo come mediocre. È una buona opera, non eccelle, ma fa il suo. Il character design è molto bello, secondo i miei gusti, e la colorazione molto "notturna" aiuta a creare la giusta atmosfera. Le BGM delle scene d'azione sono belle ed emozionanti, quelle delle scene di calma e spensieratezza sono effettivamente orribili, in quanto ricordano tristemente dei midi usciti dalla tastiera di un pianobarista. Venendo alle sigle, la seconda opening mi piace molto, la prima meno, anche se ha un bel movimento di basso. Le ending sono abbastanza noiose, soprattutto la seconda.
Nota di merito anche al doppiaggio. Prata veste ottimamente i panni di Orphen, Sergio Di Stefano è superbo nel ruolo di Chidlman e Christian Iansante offre la solita performance di altissimo livello recitativo nei panni di Flame Heart. Condivido a pieno anche la scelta di tradurre i nomi degli incantesimi, in quanto sì, certamente "original is always better", ma ascoltare cose che per te hanno un significato non guasta. E se una traduzione è fatta bene (non al livello di "Onda Energetica" o "Pugno Gum Gum in azione!", per intenderci...), a mio avviso non rovina un'opera, bensì la valorizza, con buona pace del purista.
Nel complesso, ribadisco che quest'anime è carino, si lascia seguire con gusto, e non manca neanche di sorprendere con qualche colpo di scena. Lo consiglio a chiunque non stia cercando la serie della vita, ma qualcosa di carino con cui intrattenersi.