Recensione
The Promised Neverland 2
1.0/10
L'idea di tagliare molto del materiale (per me) in eccesso del manga era ottima, ma il risultato è stato emozionante quanto il riassunto di un poema epico fatto da uno studente disinteressato all'interrogazione di latino.
Quando ho saputo che la seconda stagione stringeva di molto i tempi, la cosa mi aveva intrigato in positivo, perché non ho assolutamente amato la piega che ha preso il manga dopo l'arco narrativo di "Grace Field House" (coperto dalla prima, bellissima stagione dell'anime, e l'unico che sia davvero un gran capolavoro). Ma purtroppo, anziché migliorare la situazione, sono riusciti a peggiorarla, e anche di molto.
Sono contento dell'eliminazione dell'intero arco narrativo della riserva di caccia, assolutamente inutile e noioso, così come mi fa piacere l'eliminazione di molti personaggi, totalmente superflui e privi di qualunque spessore. Il manga di "The Promised Neverland" era partito con le premesse di un ottimo seinen, per poi sfociare nelle dinamiche più trite dei peggiori shonen, e questo, sarà che non ho più quindici anni bensì venti in più, mi aveva fatto perdere interesse per la storia, che ho comunque, sia pure un po' a fatica, portato a termine.
Ottima l'idea di dare una sfoltita, quindi, ma non mi è assolutamente piaciuto il modo in cui il materiale narrativo rimasto dall'opera di taglio è stato gestito. Ciò che sto per dire l'hanno già notato in molti: la prima metà della serie è fin troppo lenta, indugiando su dettagli che potevano essere affrontati in modo molto più scorrevole o anche omessi. Ad esempio, perché non saltare a piè pari la vicenda del rifugio? Dati i tagli operati, non ha avuto alcuna utilità per la trama, riuscendo solo ad annoiare e rubare spazio a momenti ben più salienti. Momenti salienti a cui si è giunti in scarsità di tempo e affrettando il tutto in modo estremamente goffo.
Questa serie non si prende il tempo di creare il pathos necessario, affinché lo spettatore si senta coinvolto nei momenti risolutivi. Viola tutte le regole non scritte (e anche quelle scritte) della narrativa, quelle conosciute fin dal dramma classico di oltre tremila anni fa. È come se qualcuno mi avesse raccontato a grandi linee cosa succede in una determinata storia, senza farmela però vivere.
L'opera di taglio, in ogni caso, l'ho apprezzata in linea di principio, ma è stata esagerata fino allo stravolgimento totale. Omettere va bene, quando dei dettagli non sono essenziali, ma qui sono stati davvero cambiati i connotati della trama, e alcune omissioni non potevano essere fatte senza privare la storia, come di fatto è successo, dei suoi pilastri narrativi. E il mondo dei demoni è appena accennato, sfiorato, troppo poco approfondito.
L'apoteosi è nel finale dell'ultima puntata, costituita da un montaggio di scene statiche rappresentanti lo svolgimento di alcuni fatti essenziali narrati nel manga e omessi nell'anime, il cui ordine cronologico è stato invertito senza apparente ragione, e che sono assolutamente incomprensibili per chiunque non abbia letto il manga (e assolutamente inutili per chiunque lo abbia letto). Un abominio.
Sì, un abominio. Non c'è molto altro da aggiungere. Purtroppo questa storia è riuscita a lasciarmi l'amaro in bocca tanto in versione cartacea quanto in versione animata. Eppure, quanto avevo amato la prima stagione dell'anime...
P.S. Voto 1 perché 0 non esiste, ma anche perché sono molto belle le BGM. E sottolineo le BGM, ovvero le musiche di sottofondo, perché le sigle sono insipide quanto l'adattamento della storia e impallidiscono dinanzi ai due capolavori che erano le sigle della prima stagione.
Quando ho saputo che la seconda stagione stringeva di molto i tempi, la cosa mi aveva intrigato in positivo, perché non ho assolutamente amato la piega che ha preso il manga dopo l'arco narrativo di "Grace Field House" (coperto dalla prima, bellissima stagione dell'anime, e l'unico che sia davvero un gran capolavoro). Ma purtroppo, anziché migliorare la situazione, sono riusciti a peggiorarla, e anche di molto.
Sono contento dell'eliminazione dell'intero arco narrativo della riserva di caccia, assolutamente inutile e noioso, così come mi fa piacere l'eliminazione di molti personaggi, totalmente superflui e privi di qualunque spessore. Il manga di "The Promised Neverland" era partito con le premesse di un ottimo seinen, per poi sfociare nelle dinamiche più trite dei peggiori shonen, e questo, sarà che non ho più quindici anni bensì venti in più, mi aveva fatto perdere interesse per la storia, che ho comunque, sia pure un po' a fatica, portato a termine.
Ottima l'idea di dare una sfoltita, quindi, ma non mi è assolutamente piaciuto il modo in cui il materiale narrativo rimasto dall'opera di taglio è stato gestito. Ciò che sto per dire l'hanno già notato in molti: la prima metà della serie è fin troppo lenta, indugiando su dettagli che potevano essere affrontati in modo molto più scorrevole o anche omessi. Ad esempio, perché non saltare a piè pari la vicenda del rifugio? Dati i tagli operati, non ha avuto alcuna utilità per la trama, riuscendo solo ad annoiare e rubare spazio a momenti ben più salienti. Momenti salienti a cui si è giunti in scarsità di tempo e affrettando il tutto in modo estremamente goffo.
Questa serie non si prende il tempo di creare il pathos necessario, affinché lo spettatore si senta coinvolto nei momenti risolutivi. Viola tutte le regole non scritte (e anche quelle scritte) della narrativa, quelle conosciute fin dal dramma classico di oltre tremila anni fa. È come se qualcuno mi avesse raccontato a grandi linee cosa succede in una determinata storia, senza farmela però vivere.
L'opera di taglio, in ogni caso, l'ho apprezzata in linea di principio, ma è stata esagerata fino allo stravolgimento totale. Omettere va bene, quando dei dettagli non sono essenziali, ma qui sono stati davvero cambiati i connotati della trama, e alcune omissioni non potevano essere fatte senza privare la storia, come di fatto è successo, dei suoi pilastri narrativi. E il mondo dei demoni è appena accennato, sfiorato, troppo poco approfondito.
L'apoteosi è nel finale dell'ultima puntata, costituita da un montaggio di scene statiche rappresentanti lo svolgimento di alcuni fatti essenziali narrati nel manga e omessi nell'anime, il cui ordine cronologico è stato invertito senza apparente ragione, e che sono assolutamente incomprensibili per chiunque non abbia letto il manga (e assolutamente inutili per chiunque lo abbia letto). Un abominio.
Sì, un abominio. Non c'è molto altro da aggiungere. Purtroppo questa storia è riuscita a lasciarmi l'amaro in bocca tanto in versione cartacea quanto in versione animata. Eppure, quanto avevo amato la prima stagione dell'anime...
P.S. Voto 1 perché 0 non esiste, ma anche perché sono molto belle le BGM. E sottolineo le BGM, ovvero le musiche di sottofondo, perché le sigle sono insipide quanto l'adattamento della storia e impallidiscono dinanzi ai due capolavori che erano le sigle della prima stagione.