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    Ci sono anime che a ben vedere sono strapieni di difetti ma che in qualche modo hanno qualcosa che te li fa piacere, a prescindere da tutto il resto.
    Qui siamo in uno di questi casi.

    Il cartone mi è piaciuto come atmosfera, mistero, ecc. I personaggi sono ben caratterizzati, anche se alcuni, come Oran, mi stanno sulle scatole, ma ci sta. Gli episodi hanno un ritmo lento ben congegnato che oscilla tra uno SliceOfLife un po’ cupo e parti più acti1 [ continua a leggere]
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    Fa uno strano effetto quando ti trovi in mezzo a una folla che all’unisono incensa un’opera che invece ai tuoi occhi, al di la delle belle animazioni, appare normalissima o persino mediocre. E ancor più strano quando, a un certo punto, trovi inaspettatamente un aspetto interessante ma si tratta di qualcosa di totalmente diverso rispetto a ciò che sta facendo esaltare la folla.

    (questa recensione contiene spoiler come se non ci fosse un domani)1 [ continua a leggere]
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    Se puoi esprimere un concetto in due parole e ne usi dieci, hai sprecato otto parole. Se non c’era nessun concetto da esprimere, hai sprecato una buona occasione per restare in silenzio

    Detesto chi non ha rispetto per l’ambiente e il prossimo. Gente che spreca sconsideratamente risorse vitali come l’acqua o il cibo, che insozza mari e fiumi con liquami e scorie, che rompe i timpani delle persone col rumore della marmitta truccata o della musica1 [ continua a leggere]
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    Serie che funge da seconda stagione di “Ef - a Tale of Memories”.

    Avevo apprezzato la prima stagione, la quale era partita un po’ in sordina, ma poi era cresciuta riuscendo a bilanciare bene i momenti romantici con quelli drammatici.
    Questa seconda stagione focalizza l’attenzione su due coppie diverse di personaggi: Yu e Yuuko da una parte e Kuze e Mizuki dall’altra. Sono quasi tutti personaggi visti di sfuggita nella season 1 (e dunque collega1 [ continua a leggere]
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    Serie d’altri tempi.
    La sua matrice anni ’90 è chiaramente riconoscibile in ogni aspetto: dalle animazioni, alla colonna sonora, alla storia.
    Non si tratta della tipica romcom moderna, leggera e frivola, che parla solo di amore, in cui due protagonisti si piacciono, si avvicinano pian piano senza particolari ostacoli e infine si baciano all’ultima puntata. Qui la trama è articolata, non lineare, non sappiamo come andrà a finire. I personaggi so1 [ continua a leggere]
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    Valutare freddamente quello che è o considerare anche quello che sarebbe potuto essere?
    È il dilemma che ci pone davanti questa serie.

    Si tratta infatti di una serie veramente particolare che nelle prime puntate è travolgente, direi quasi geniale, con uno stile grafico originalissimo e sperimentale (merito del visionario regista Anno, autore di un capolavoro epocale come “Neon Genesis Evangelion”, tanto per dirne uno), che alterna animazioni a1 [ continua a leggere]
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    A volte ti trovi davanti a una serie che non è bella né originale né sorprendente, è piena di cliché, dialoghi banali e prevedibili, trama lineare senza colpi di scena, eppure non riesci a volerle male, perché in fondo non ha alcuna pretesa, se non quella di farti passare venti minuti tranquilli in relax.
    È questo “Studio Apartment”.

    La storia è stravista: ragazzo normale conosce ragazza carina, poi una seconda, una terza, finché non si crea u1 [ continua a leggere]

    10.0/10
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    È incredibile quanta fatica mi costi scrivere questa recensione.

    Parlare di un anime che mi è piaciuto o non piaciuto è facile: racconto brevemente la trama, elenco i pregi e i difetti, i personaggi più e meno azzeccati, aggiungo una battuta di spirito, se mi viene, e una conclusione col giudizio finale.
    Quando però mi ritrovo a dover parlare di un’opera come questa, che mi ha toccato così tanto nel profondo, che sono arrivato letteralmente ad1 [ continua a leggere]

    8.0/10
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    Il drago è l’unica figura che può affiancare la tigre.
    Comincio la recensione con questa citazione, arrivata in una delle primissime puntate dell’anime, ma che in fondo sintetizza bene ciò che è “Toradora!”.
    Parliamo di uno dei totem delle romcom anni 2000, stra-citato e con cui molte opere successive si sono dovute confrontare. Ne ho rimandato per tanto tempo la visione, perché volevo trovare il momento giusto per vederla, e devo dire che, una1 [ continua a leggere]
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    Attenzione: la recensione contiene spoiler

    Ricordate Jessica Fletcher? L’ineffabile “signora in giallo”, iettatrice seriale, che ovunque andasse portava morte e sventura e che, nonostante fosse una semplice anziana scrittrice, riusciva a risolvere qualunque caso meglio di Sherlock Holmes?
    Perfetto. Ora chiudete gli occhi, immaginatela diciassettenne, coi capelli verdi e le lentiggini, catapultatela nella Cina imperiale e puff!, si materializze1 [ continua a leggere]
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    Sarò sincero, non ne avevo mai sentito parlare finché non ho guardato la classifica di questo sito dei migliori anime di tutti i tempi e l’ho visto addirittura in top5.
    Probabilmente quella posizione è un tantino esagerata però vi dirò che la capisco: per portare avanti Aria devi andarci in risonanza (altrimenti ti annoia e lo dropperai dopo due puntate) ma se ciò accade non potrai che adorarlo.

    Una volta cominciato, di primo acchito sono rim1 [ continua a leggere]

    8.0/10
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    Una gran bella sorpresa.

    Kakushi Goto è il giovane padre di Hime, una dolce bambina di dieci anni. La madre non sappiamo che fine abbia fatto, la sua sorte è avvolta dal mistero, fatto sta che Kakushi si trova a crescere la bambina da solo. È un padre ammirevole: attento, affettuoso, pronto a fare qualunque cosa per sua figlia, e proprio per questo, per proteggerla, decide di tenerla all’oscuro del suo lavoro. È infatti un autore di manga un po1 [ continua a leggere]