Premesso che concordo totalmente con quanto scritto a fine articolo, non so come sia la situazione nelle scuole americane ma quello che vedo io (che con i bambini di elementari e medie ci lavoro), qui da noi è:
"Sono troppo stanchi per imparare ... possono addormentarsi in classe, possono essere agitati, sono irritabili. Non riescono a concentrarsi su quello che avviene in classe." Verissimo ma magari il problema fosse semplicemente che stanno svegli fino a tardi per giocare! I bambini sono sfiancati dalla stessa scuola. Entrano al mattino, escono alle 2, pranzano e poi di nuovo sotto a fare compiti, a volte così tanti che stanno sui libri fino alle 8 di sera (non è che tutti sono del tipo "leggo e ho già imparato"). Non hanno il tempo di giocare o di liberare un po' il corpo facendo movimento, a volte per fare i compiti devono rinunciare alle loro attività extrascolastiche e tutto questo perché i professori (alle elementari la cosa non mi pare eccessiva) lasciano compiti per casa a non finire, organizzano malissimo le verifiche e hanno una fretta assurda di finire i programmi (più di una ragazzina di prima media ha già quasi completato il libro di questa o quella materia...a Febbraio... ma è normale?).
"continuare a giocare a titoli di guerra per ore ogni giorno, avrà un certo tipo di impatto su come il cervello reagisce a certi stimoli, in particolare ansia e stress" Anche qui, io l'ansia e lo stress li vedo per tutt'altri motivi.
in concomitanza con l'uscita di un gioco molto atteso, l'attenzione in classe cala vertiginosamente. Ma magari per ogni cosa che ruba i loro pensieri l'attenzione diminuisce?! Il fidanzatino/a, la partita di calcio, il ritorno a casa di papà dopo settimane di assenza, la gita scolastica... -_-
Infine il discorso verte sul linguaggio scurrile, che i bambini possono apprendere giocando online a titoli come Call of Duty e GTA ottimo esempio: una mia alunna di 11 anni è una fervente giocatrice di Call of duty (e lo so che non dovrebbe, io glielo dico pure e lo sa pure lei ma io che alla sua età giocavo a Mortal Kombat non posso fare troppo la paternale), non dice mai una parola fuori posto, mai! Perché è comunque una bambina educatissima, se dice qualcosa, censurandosi... indovina? E' roba che prende da qualche canzone! -_- Ovviamente è vero che si può imparare ad utilizzare un linguaggio scurrile, ma con i videogiochi così come a casa, a scuola o guardando un video random su youtube (e comunque la frase più quotata dopo un rimprovero per una parolaccia resta sempre "ma a casa i miei genitori la dicono sempre", a volte con conferma, in tono goliardico, degli stessi genitori).
Insomma, lo so che la cosa non è facilmente liquidabile né in un senso né nell'altro ma i problemi dei ragazzini/bambini sono molto più profondi e radicati e ovviamente non dipendono da un'unica componente della loro vita (tra l'altro i videogiochi spesso sono la cosa a cui riescono a dedicare meno tempo).
Grazie mille per la tua testimonianza.. quando certe parole provengono da chi ha la conoscenza di entrambi i settori, hanno decisamente un altro valore.
Ho dimenticato di aggiungere una cosa molto importante. Con il mio discorso non voglio certo dare tutta la colpa agli insegnanti né ai genitori, categorie e figure che rispetto molto, molti fanno il loro lavoro al meglio delle possibilità, spesso è l'insieme di tante piccole cose sbagliate (come ad esempio l'organizzazione scolastica) che crea i problemi (e altrettante volte sono i ragazzini, ancora troppo egocentrici ed ancorati al qui e ora, a crearsi problemi con le loro mani).
"Sono troppo stanchi per imparare ... possono addormentarsi in classe, possono essere agitati, sono irritabili. Non riescono a concentrarsi su quello che avviene in classe."
Verissimo ma magari il problema fosse semplicemente che stanno svegli fino a tardi per giocare! I bambini sono sfiancati dalla stessa scuola. Entrano al mattino, escono alle 2, pranzano e poi di nuovo sotto a fare compiti, a volte così tanti che stanno sui libri fino alle 8 di sera (non è che tutti sono del tipo "leggo e ho già imparato"). Non hanno il tempo di giocare o di liberare un po' il corpo facendo movimento, a volte per fare i compiti devono rinunciare alle loro attività extrascolastiche e tutto questo perché i professori (alle elementari la cosa non mi pare eccessiva) lasciano compiti per casa a non finire, organizzano malissimo le verifiche e hanno una fretta assurda di finire i programmi (più di una ragazzina di prima media ha già quasi completato il libro di questa o quella materia...a Febbraio... ma è normale?).
"continuare a giocare a titoli di guerra per ore ogni giorno, avrà un certo tipo di impatto su come il cervello reagisce a certi stimoli, in particolare ansia e stress"
Anche qui, io l'ansia e lo stress li vedo per tutt'altri motivi.
in concomitanza con l'uscita di un gioco molto atteso, l'attenzione in classe cala vertiginosamente.
Ma magari per ogni cosa che ruba i loro pensieri l'attenzione diminuisce?! Il fidanzatino/a, la partita di calcio, il ritorno a casa di papà dopo settimane di assenza, la gita scolastica... -_-
Infine il discorso verte sul linguaggio scurrile, che i bambini possono apprendere giocando online a titoli come Call of Duty e GTA
ottimo esempio: una mia alunna di 11 anni è una fervente giocatrice di Call of duty (e lo so che non dovrebbe, io glielo dico pure e lo sa pure lei ma io che alla sua età giocavo a Mortal Kombat non posso fare troppo la paternale), non dice mai una parola fuori posto, mai! Perché è comunque una bambina educatissima, se dice qualcosa, censurandosi... indovina? E' roba che prende da qualche canzone! -_-
Ovviamente è vero che si può imparare ad utilizzare un linguaggio scurrile, ma con i videogiochi così come a casa, a scuola o guardando un video random su youtube (e comunque la frase più quotata dopo un rimprovero per una parolaccia resta sempre "ma a casa i miei genitori la dicono sempre", a volte con conferma, in tono goliardico, degli stessi genitori).
Insomma, lo so che la cosa non è facilmente liquidabile né in un senso né nell'altro ma i problemi dei ragazzini/bambini sono molto più profondi e radicati e ovviamente non dipendono da un'unica componente della loro vita (tra l'altro i videogiochi spesso sono la cosa a cui riescono a dedicare meno tempo).