Come già abbastanza evidenziato dal testo, è proprio così, oggi sappiamo tutto di un videogioco ancor prima di comprarlo. Questo ci porta a due punti fondamentali, un pro e un contro: - Il pro è che le persone che non dispongono di cifre esorbitanti da spendere in videogiochi saranno sicuramente le più contente, perché potranno essere "sicuri" (Ci arrivo dopo) che quel gioco è nelle loro corde, e non rischiano di buttare x soldi per un prodotto magari scadente; - Il contro è che non c'è più l'immersione alla scoperta del gioco. Se io compro un gioco senza informarmi a dovere (a volte lo faccio con gli indie che costano poco, ed è divertentissimo), capita che quel gioco mi piaccia infinitamente, ma non tanto per la sua qualità, ma perché sono io che ne scopro le caratteristiche, sono io che ne scopro i punti negativi (Anche se ovviamente questo sarà soggettivo), sono io che lo snocciolo insomma, cosa che viene a mancare appunto se qualcuno me ne parla in modo troppo descrittivo.
Nonostante siano un pro e un contro, non è detto che uno sia meglio dell'altro, è semplicemente così che funziona oggi.
Sull'essere "sicuri" che un gioco ti piaccia, ovviamente, non volevo intendere nel senso assoluto, poiché dipende molto dal recensore, che deve cercare di essere oggettivo nel momento in cui parla delle caratteristiche di un gioco. Esempio: se io leggo la recensione di Xenoblade Chronicles 2 da una persona che non fa questo processo, magari un super fan dei jrpg, mi dirà di prenderlo a occhi chiusi. Ma io sono un tipo che odia i tutorial lunghissimi, e Xenoblade ne ha tipo fino a 16 ore di gioco. Quindi diciamo che in questo caso non mi godrei appieno il gioco per "colpa" di chi non mi ha descritto un gioco in tal senso. È anche vero che se poi trovi una persona in rete con i tuoi stessi gusti, e che magari ne parla come fosse un tuo amico (quindi in modo super soggettivo), hai fatto centro perché saprai che quello che lui apprezza lo puoi apprezzare anche tu. Forse un po' confuso come testo, ma questa è un po' la mia opinione sulla critica di oggi: non è né meglio né peggio di prima, è semplicemente cambiato approccio, sia dal consumatore che dal recensore
Personalmente credo che uno dei mali di oggi relativi alla critica videoludica sia che davvero tantissima gente finisce per farsi influenzare dalle opinioni altrui. Non riescono a fissare in testa il concetto di ''opinione = parere soggettivo'' sia per l'eventuale arroganza con cui vengono poste certe questioni sia perché, pur di evitare di spendere 70 euro per un titolo al day one per qualsivoglia motivo (principalmente mancanza di fondi), cercano scuse su cui aggrapparsi, appoggiando tesi che in cuor loro magari non condividono neanche ad una più attenta analisi di coscienza. Il concetto potrebbe applicarsi in qualunque settore, ma mi limito per restare in topic nel citare solo il nostro ambito.
Ho praticamente smesso di leggere recensioni quando chiusero "Nintendo la Rivista Ufficiale" Leggiucchio ogni tanto quelle che fanno qui su GamerClick. Se c'è un gioco che potrebbe intereressarmi e di cui conosco già qualcosa guardo giusto dei trailer. Quando invece non ne ho mai sentito parlare, in quel caso guardo anche qualche recensione (sia positiva che negativa) anche se in genere vado ad ispirazione.
Poi non so, mi sembra che una volta le recensioni fossero più imparziali, anche quelle a favore o contro un determinato gioco.
Io seguo poco la stampa specializzata, ormai da anni raramente in grado di fornire il servizio necessario alla sua utenza, ovvero dare loro tutte le informazioni necessarie per capire se essere interessati ad un determinato titolo. Troppo spesso nella critica finiscono opinioni o posizioni personali (o sponsorizzate o legate all'appartenenza ad un determinato gruppo). Non è un male in se ma lo è quando (come spesso accade) queste non sono chiaramente distinte dalle questioni oggettive andando ad omettere o rafforzare elementi che invece andrebbero riportati senza alterazioni. L'altro aspetto è che non per forza la stampa specializzata è l'unica a poter dare un parere professionale. Il più delle volte non sono adeguati o non lo sono più del parere di una persona qualunque che viene espresso su blog o canali youtube. Non dico che chiunque sia attendibile, ma di certo non c'è più l'autorevolezza a solo appannaggio di poche testate.
L'esplosione degli You Tuber e dei siti informatici dedicati al mondo dei videogames ( e dell'informatica) ha azzoppato il complesso delle riviste del settore ma il problema - come sempre - è distinguere il grano dall'oglio. Molti siti fanno solo "informazione base", conditi da qualche scoopone più o meno adeguatamente pompato. E l'indipendenza - oltre alla competenza - degli You tuber è da tesatare ogni giorno.
- Il pro è che le persone che non dispongono di cifre esorbitanti da spendere in videogiochi saranno sicuramente le più contente, perché potranno essere "sicuri" (Ci arrivo dopo) che quel gioco è nelle loro corde, e non rischiano di buttare x soldi per un prodotto magari scadente;
- Il contro è che non c'è più l'immersione alla scoperta del gioco. Se io compro un gioco senza informarmi a dovere (a volte lo faccio con gli indie che costano poco, ed è divertentissimo), capita che quel gioco mi piaccia infinitamente, ma non tanto per la sua qualità, ma perché sono io che ne scopro le caratteristiche, sono io che ne scopro i punti negativi (Anche se ovviamente questo sarà soggettivo), sono io che lo snocciolo insomma, cosa che viene a mancare appunto se qualcuno me ne parla in modo troppo descrittivo.
Nonostante siano un pro e un contro, non è detto che uno sia meglio dell'altro, è semplicemente così che funziona oggi.
Sull'essere "sicuri" che un gioco ti piaccia, ovviamente, non volevo intendere nel senso assoluto, poiché dipende molto dal recensore, che deve cercare di essere oggettivo nel momento in cui parla delle caratteristiche di un gioco. Esempio: se io leggo la recensione di Xenoblade Chronicles 2 da una persona che non fa questo processo, magari un super fan dei jrpg, mi dirà di prenderlo a occhi chiusi. Ma io sono un tipo che odia i tutorial lunghissimi, e Xenoblade ne ha tipo fino a 16 ore di gioco. Quindi diciamo che in questo caso non mi godrei appieno il gioco per "colpa" di chi non mi ha descritto un gioco in tal senso. È anche vero che se poi trovi una persona in rete con i tuoi stessi gusti, e che magari ne parla come fosse un tuo amico (quindi in modo super soggettivo), hai fatto centro perché saprai che quello che lui apprezza lo puoi apprezzare anche tu.
Forse un po' confuso come testo, ma questa è un po' la mia opinione sulla critica di oggi: non è né meglio né peggio di prima, è semplicemente cambiato approccio, sia dal consumatore che dal recensore