Metal Gear
Il primo “Metal Gear” uscito su MSX2 nel lontano 1987 è un titolo che al giorno d’oggi è destinato a essere recuperato principalmente da tutti i desiderosi conoscitori delle origini della nota saga di Hideo Kojima, ma anche dagli amanti del retrogaming che cercano di capire quali sono stati i giochi più importanti, divertenti e innovativi delle varie epoche. Fortunatamente, questo primo capitolo riesce a soddisfare entrambi i target, perché si rivela un buono gioco di per sé, visto che è chiaramente una delle esperienze più significative uscite in quel periodo, ma anche un titolo con diverse chicche per gli appassionati pronti a scoprirlo in retrospettiva.
Personalmente, pur avendo giocato e amato alcuni titoli più noti della serie “Solid”, ho cercato di valutare questo primo episodio contestualizzandolo alla sua epoca e slegandolo da una saga che ovviamente non era ancora diventata tale. Affrontandolo in quest’ottica mi è sembrato un gioco davvero convincente per il periodo, soprattutto sotto due aspetti: level design e gameplay. L’ambientazione di “Metal Gear” è veramente ben costruita e diversificata. Gli edifici all’interno dei quali muoveremo i nostri passi sono parecchio complessi, ma con un po’ di attenzione non sarà impossibile orientarsi tra i vari piani che risultano comunque unici e con schemi mai ripetitivi. Ogni tanto ci sono sezioni più riconoscibili e altre più labirintiche, ma nel complesso “l’architettura” di questo primo capitolo è ben fatta, così come il gameplay. Ora, non credo che “Metal Gear” possa essere definito il primo stealth in assoluto, anzi, ma nella mia esperienza è sicuramente stato il primo a convincere a pieno, con qualche limite naturalmente. Affrontare ogni zona senza essere scoperti risulta molto stimolante e dalla nostra avremo un inventario veramente ricchissimo e impressionante per quegli anni. Anche a livello di trama il gioco offre dei buoni spunti e un colpo di scena piuttosto interessante, anche se un po’ telefonato, tuttavia invito a non farsi troppe aspettative su questo punto visto che evidentemente quello narrativo non è il fulcro dell’esperienza. Ottima la grafica e molto buona anche la colonna sonora.
Per quanto concerne gli aspetti negativi di questo primo episodio, non ce ne sono troppi, ma sono aspetti che sicuramente faranno storcere il naso al videogiocatore moderno. In primis, la difficoltà Trial and Error. Soprattutto verso metà partita, le stanze saranno tappezzate di trappole imprevedibili che vi faranno passare certe sezioni solo accumulando tentativi e memorizzando il posizionamento delle suddette. In alcuni punti specifici il gioco ti riporta addirittura in aree iniziali costringendoti a rifarti i chilometri per tornare dove eri arrivato. Questo tipo di difficoltà, giustamente oggi considerata pigra e artificiosa, serviva all’epoca per rendere più longeve esperienze che sarebbero state troppo brevi, ma oggi ovviamente non si sente il bisogno di passare le settimane su giochi come questi. Infine, risulta molto scomodo l’utilizzo delle tessere, visto che quelle più avanzate comunque non riescono ad aprire quelle di livello inferiore, costringendoti ogni volta a selezionare quella specifica per il preciso livello richiesto.
Per il resto, “Metal Gear” è un buon capitolo iniziale per una saga che sicuramente negli anni successivi sarebbe volata molto più in alto. Io l’ho trovato più divertente del previsto e credo sia un tassello indispensabile da recuperare per gli amanti della serie. Personalmente l’ho recuperato all’interno della versione PS3 di “MGS3: Subsistance” che oltretutto è completamente tradotta in italiano. Credo comunque sia disponibile anche per PC e dovrebbe essere in uscita all’interno di una collection anche su PS5 e probabilmente XBOX series X/S.
Personalmente, pur avendo giocato e amato alcuni titoli più noti della serie “Solid”, ho cercato di valutare questo primo episodio contestualizzandolo alla sua epoca e slegandolo da una saga che ovviamente non era ancora diventata tale. Affrontandolo in quest’ottica mi è sembrato un gioco davvero convincente per il periodo, soprattutto sotto due aspetti: level design e gameplay. L’ambientazione di “Metal Gear” è veramente ben costruita e diversificata. Gli edifici all’interno dei quali muoveremo i nostri passi sono parecchio complessi, ma con un po’ di attenzione non sarà impossibile orientarsi tra i vari piani che risultano comunque unici e con schemi mai ripetitivi. Ogni tanto ci sono sezioni più riconoscibili e altre più labirintiche, ma nel complesso “l’architettura” di questo primo capitolo è ben fatta, così come il gameplay. Ora, non credo che “Metal Gear” possa essere definito il primo stealth in assoluto, anzi, ma nella mia esperienza è sicuramente stato il primo a convincere a pieno, con qualche limite naturalmente. Affrontare ogni zona senza essere scoperti risulta molto stimolante e dalla nostra avremo un inventario veramente ricchissimo e impressionante per quegli anni. Anche a livello di trama il gioco offre dei buoni spunti e un colpo di scena piuttosto interessante, anche se un po’ telefonato, tuttavia invito a non farsi troppe aspettative su questo punto visto che evidentemente quello narrativo non è il fulcro dell’esperienza. Ottima la grafica e molto buona anche la colonna sonora.
Per quanto concerne gli aspetti negativi di questo primo episodio, non ce ne sono troppi, ma sono aspetti che sicuramente faranno storcere il naso al videogiocatore moderno. In primis, la difficoltà Trial and Error. Soprattutto verso metà partita, le stanze saranno tappezzate di trappole imprevedibili che vi faranno passare certe sezioni solo accumulando tentativi e memorizzando il posizionamento delle suddette. In alcuni punti specifici il gioco ti riporta addirittura in aree iniziali costringendoti a rifarti i chilometri per tornare dove eri arrivato. Questo tipo di difficoltà, giustamente oggi considerata pigra e artificiosa, serviva all’epoca per rendere più longeve esperienze che sarebbero state troppo brevi, ma oggi ovviamente non si sente il bisogno di passare le settimane su giochi come questi. Infine, risulta molto scomodo l’utilizzo delle tessere, visto che quelle più avanzate comunque non riescono ad aprire quelle di livello inferiore, costringendoti ogni volta a selezionare quella specifica per il preciso livello richiesto.
Per il resto, “Metal Gear” è un buon capitolo iniziale per una saga che sicuramente negli anni successivi sarebbe volata molto più in alto. Io l’ho trovato più divertente del previsto e credo sia un tassello indispensabile da recuperare per gli amanti della serie. Personalmente l’ho recuperato all’interno della versione PS3 di “MGS3: Subsistance” che oltretutto è completamente tradotta in italiano. Credo comunque sia disponibile anche per PC e dovrebbe essere in uscita all’interno di una collection anche su PS5 e probabilmente XBOX series X/S.