Prince of Persia: Spirito guerriero
Il secondo capitolo (terzo capitolo per l'ordine di successione degli eventi) della prima trilogia: Qui assistiamo ad un proprio cambiamento radicale nella caratterizzazione dei personaggi, nei costumi, nelle armi, nel loro uso, nell'ambientazione e anche quindi nell'animazione oltre che nella trama. Il Principe è cambiato anche nell'approccio al combattimento, diventa più cruento, più duro e più sanguinario. I nemici sono cambiati, perché si comportano come assassini e bande di rissosi. La musica è cambiata palesemente: dalle sonorità tipicamente mediorientali si è passati ad una colonna sonora metal fusa in parte con tali sonorità che enfatizzano l'aumento del livello di violenza, crudezza e durezza che la trama di questo capitolo assume. Altro elemento nuovo è la comparsa di luogotenenti, cioè Boss che si distinguono per abilità e resistenza nel combattimento oltre alla possibilità di cambiare armi e impiegare diverse combinazioni di tecniche, mosse e attacchi. Rimane l'abilità principale che ha contraddistinto il Principe nel primo capitolo di poter correre in orizzontale e verticale sui muri. Le armi si fanno più minacciose rispetto a quelle de "Le Sabbie Del Tempo", l'ambiente è caratterizzato da imbrattamenti di sangue e scheletri e cadaveri a testimonianza dell'incupimento del medesimo. I mostri stessi sembrano più minacciosi e terrificanti. L'Isola del Tempo in sé si dimostra essere uno dei luoghi più brutali e più difficili da sopportare per chi la (s)fortuna di approdarci: è come un gigantesco labirinto, dal quale si fa fatica ad uscire e dov'è anche difficile orientarsi, soprattutto quando si tratta di scappare dal Dahaka. Altra peculiarità è il fatto che bisogna esplorare l'isola tra passato e presente attraversando i portali che conferiscono poteri al fine anche di trovare tutti i potenziamenti vita (presenti solo nel passato) e poi ottenere le armi, tra cui quella più importante, a conferma della riuscita dell'impresa, è la Spada d'Acqua. Infine la fase più cruciale e anche quella più dura è la trasformazione nello Spettro di Sabbia per riattraversare l'Isola ed impedire al proprio alter-ego di uccidere Kaileena che si scopre essere l'Imperatrice del Tempo. Naturalmente si può contare sull'uso dei poteri del tempo attraverso il Medaglione lasciato da Farah alla fine delle Sabbie Del Tempo. Anche qui occorre, riflettere, elaborare strategie e tattiche di combattimento, oltre ad avere riflessi pronti. Cercare possibilmente degli spazi liberi durante i combattimenti e bere l'acqua dalle fontane per salvare i progressi. Questo capitolo rappresenta un notevole miglioramento/passo in avanti per la saga, perché è anche il punto cruciale dove si snodano gli eventi della saga, quindi è un'importante prova di maturità per il giocatore così come per il protagonista. Ultimo consiglio: esplorare bene l'isola per trovare ulteriori contenuti del gioco. Dinamico, terrificante, inquietante a tratti, crudo, duro e spietato.