Prince of Persia: I due troni
Capitolo conclusivo della tetralogia degli eventi delle Sabbie del Tempo: In questo capitolo tutto sta per concludersi, ma prima è opportuno fare delle precisazioni fondamentali a parte. Questo capitolo è una specie di fusione tra l'atmosfera morbida de "Le Sabbie del Tempo" e quella cruda e dura e inquietante, terrificante di "Spirito Guerriero". L'ambientazione è Babilonia, cioè la città leggendaria che si dice sia stata la sede dei "Giardini Pensili", quindi complimenti ancora al personale per l'accurata ricerca dei dettagli, dei costumi, dei nomi, delle armi ecc... La grafica è tornata ad essere illuminata, salvo alcune eccezioni, al fine di enfatizzare il ritorno alla civiltà, dopo le oscure ed inquietanti tinte dell'Isola del Tempo. Tuttavia ciò non copre l'orrore di quanto è accaduto e sta ancora accadendo. I personaggi, soprattutto i nemici e poi il Principe più tardi (con la trasformazione delle Sabbie a causa del sacrificio di Kaileena per mano del Vizir Zervan) mostrano all'inizio tratti umani e poi a poco sempre più mostruosi e terrificanti, pur mantenendo ancora qualche parvenza di umanità. Le musiche sono come sempre collocate a puntino per enfatizzare lo svolgimento di una determinata situazione in cui il principe si trova a fronteggiare. Come negli altri capitoli, non mancano i famosi mini filmati che fanno contorno alla storia del videogioco. Il Principe, oltre a cercare di liberare la sua gente dall'armata di mercenari di Zervan, deve combattere contro il proprio lato oscuro, questa volta evocato dalle Sabbie del Tempo, il quale lo sta cambiando sia fisicamente che mentalmente/psicologicamente. Rimangono gli elementi fondamentali della saga quali le abilità del Principe, la possibilità di cambiare una delle armi, i poteri del Pugnale del Tempo. A questo si aggiungono nuove abilità che non si erano viste nei capitoli precedenti, ovvero l'Assassinio Rapido, il quale deve essere eseguito secondo una tempistica precisa ed accurata che non ammette sgarri e che permette di uccidere i nemici senza impegnarsi in combattimento e altra è la trasformazione nel Principe Oscuro, la quale, però, ha un prezzo non indifferente, identica nella trasformazione nello Spettro delle Sabbie in "Spirito Guerriero", ovvero l'accorciamento della barra di vita che qui richiede di trovare cariche di Sabbie del Tempo al fine di rimanere in vita. Altro elemento fisso sono i luogotenenti di Zervan, i quali si distinguono per forza, velocità, brutalità, potenza e tattica. Contro questi è necessario adottare cautela, prudenza e combattimento a distanza (specialmente contro i due gemelli). Un'altra peculiarità sono i portali delle Sabbie per ottenere i poteri del Pugnale del Tempo: in questa situazione occorre prudenza, cautela, furtività e tempistica perfetta, oltre al fatto che ogni azione deve essere ponderata molto prima di essere messa in atto; occorre uccidere la guardia rosso-nera al fine di impedirle di chiamare i rinforzi. Zervan, questa volta, è più difficile da sconfiggere soprattutto perché prima di sconfiggerlo ce ne vuole, bisogna attraversare il pozzo degli antenati e salire lungo tutta la torre di Babele, bisogna combatterlo in una battaglia estrema, in cui si dovrà salire su dei detritti per raggiungerlo e pugnalarlo e toglierli l'immortalità e la vita. Infine affrontare il Principe Oscuro e imprigionarlo nella propria mente una volta per tutte. Questo capitolo sancisce la conclusione definitiva delle Sabbie del Tempo. E' un'alternarsi di luci ed ombre, proprio come le trasformazioni del Principe. E' un crescendo in termini di esperienza, contenuti, maturità. Come tutta saga del resto rappresenta/riflette in un certo senso la tragicità degli eventi che hanno caratterizzato la storia dell'Antica Persia come raccontato da Ferdowsi nello Shahnameh.