Donkey Kong 3
“Donkey Kong 3” è il terzo e ultimo capitolo della serie “Donkey Kong” uscito originariamente nel 1983 e reso disponibile più recentemente anche su Nintendo Switch, dove io ho avuto modo di giocarci. Grazie al NES mini, infatti, avevo avuto modo di recuperare i primi due, trovando particolarmente apprezzabile il primo. Il secondo mostrava già qualche limite, ma rimaneva comunque gradevole.
Questo terzo onestamente non mi ha impressionato in modo particolare, di sicuro è il titolo meno originale dei tre. Si tratta di classico clone di Galaga realizzato discretamente bene, con dei buoni comandi e una sfida discretamente appagante. Il problema però più grave di questo capitolo è l’eccessiva ripetitività tra i vari livelli. Ce ne sono infatti solo tre, e dopo essersi resi conto che non vi sono schemi differenti da affrontare il solo aumento della difficoltà non riesce a stimolarti abbastanza nel proseguo della partita.
Come per tutti i classici d’archivio che vengono riproposti su sistemi moderni, ho da fare due critiche in particolare. In primo luogo, il costo di 7€ mi sembra sempre un po’ eccessivo, alla fine sono dei giochi che difficilmente possono catturarti per ore e ore, rimanendo in ambito Nintendo, i giochi per Virtual Console su 3DS e WiiU costavano meno. In secondo luogo, le impostazioni mi sembrano sempre molto meccaniche e scomode, in particolare sul salvataggio.
Insomma, “Donkey Kong 3” è un gioco simpatico, ma si intuisce abbastanza presto perché non sia passato alla storia come il capostipite della serie. Una partita la merita sicuramente, il gioco è fatto bene e risulta gradevole, ma se siete esperti di quell’epoca videoludica, vi accorgerete molto presto di come questo titolo, anche per i suoi tempi, non fosse nulla di clamoroso.
Questo terzo onestamente non mi ha impressionato in modo particolare, di sicuro è il titolo meno originale dei tre. Si tratta di classico clone di Galaga realizzato discretamente bene, con dei buoni comandi e una sfida discretamente appagante. Il problema però più grave di questo capitolo è l’eccessiva ripetitività tra i vari livelli. Ce ne sono infatti solo tre, e dopo essersi resi conto che non vi sono schemi differenti da affrontare il solo aumento della difficoltà non riesce a stimolarti abbastanza nel proseguo della partita.
Come per tutti i classici d’archivio che vengono riproposti su sistemi moderni, ho da fare due critiche in particolare. In primo luogo, il costo di 7€ mi sembra sempre un po’ eccessivo, alla fine sono dei giochi che difficilmente possono catturarti per ore e ore, rimanendo in ambito Nintendo, i giochi per Virtual Console su 3DS e WiiU costavano meno. In secondo luogo, le impostazioni mi sembrano sempre molto meccaniche e scomode, in particolare sul salvataggio.
Insomma, “Donkey Kong 3” è un gioco simpatico, ma si intuisce abbastanza presto perché non sia passato alla storia come il capostipite della serie. Una partita la merita sicuramente, il gioco è fatto bene e risulta gradevole, ma se siete esperti di quell’epoca videoludica, vi accorgerete molto presto di come questo titolo, anche per i suoi tempi, non fosse nulla di clamoroso.