My Name is Mayo
“My name is Mayo” è uno strano “videogame”, sviluppato dalla software house “Green Lava Studios”, ed uscito su PC, PlayStation 4 e PlayStation Vita.
Ho messo la parola videogame tra virgolette non a caso perché “My Name is Mayo” è qualcosa di diverso.
Tutto il gioco consiste infatti nel muovere una mano volante e farle toccare, premendo il tasto apposito, un vasetto di maionese. Tutto qua, non c’è altro. Questo è tutto il gioco. Toccare la maionese un certo numero di volte, tipo cento, mille, duemila, sblocca trofei e ricompense, come “costumi” per il vasetto di maionese.
L’obiettivo finale del gioco è toccare la maionese per diecimila volte. Sembra un numero altissimo, ma in realtà quaranta minuti sono sufficienti per arrivarci.
Graficamente non c’è nulla degno di nota, c’è solo una schermata con uno sfondo colorato, il vasetto di maionese disegnato e la mano. Anche per l’audio si può dire lo stesso, c’è un solo brano di sottofondo (che comunque si può disattivare) e un solo effetto sonoro, il picchiettio del dito sul vetro del vasetto.
Non so cosa abbia spinto i creatori a realizzarlo. Il gioco in sé non è divertente e non è nemmeno un valido passatempo, perché già dopo due minuti, diventa noioso.
L’unico motivo che spinge la gente a comprarlo e giocarci è perché è il gioco con la lista trofei più facile mai realizzato, e si può platinare in un'unica sessione di gioco.
Escluso questo però, resta un prodotto assolutamente senza senso e difficilmente classificabile come videogame.
Ho messo la parola videogame tra virgolette non a caso perché “My Name is Mayo” è qualcosa di diverso.
Tutto il gioco consiste infatti nel muovere una mano volante e farle toccare, premendo il tasto apposito, un vasetto di maionese. Tutto qua, non c’è altro. Questo è tutto il gioco. Toccare la maionese un certo numero di volte, tipo cento, mille, duemila, sblocca trofei e ricompense, come “costumi” per il vasetto di maionese.
L’obiettivo finale del gioco è toccare la maionese per diecimila volte. Sembra un numero altissimo, ma in realtà quaranta minuti sono sufficienti per arrivarci.
Graficamente non c’è nulla degno di nota, c’è solo una schermata con uno sfondo colorato, il vasetto di maionese disegnato e la mano. Anche per l’audio si può dire lo stesso, c’è un solo brano di sottofondo (che comunque si può disattivare) e un solo effetto sonoro, il picchiettio del dito sul vetro del vasetto.
Non so cosa abbia spinto i creatori a realizzarlo. Il gioco in sé non è divertente e non è nemmeno un valido passatempo, perché già dopo due minuti, diventa noioso.
L’unico motivo che spinge la gente a comprarlo e giocarci è perché è il gioco con la lista trofei più facile mai realizzato, e si può platinare in un'unica sessione di gioco.
Escluso questo però, resta un prodotto assolutamente senza senso e difficilmente classificabile come videogame.