My Friend Pedro
Dopo essere uscito per PC, Xbox One e Nintendo Switch, My Friend Pedro arriva finalmente anche su PlayStation 4. Sviluppato dallo studio indipendente DeadToast Entertainment, e pubblicato da Devolver Digital, My Friend Pedro è un frenetico sparatutto, remake di un vecchio gioco gratuito realizzato in Flash nel 2014.
Tutto inizia quando il nostro protagonista senza nome si risveglia nella cella frigorifera di una losca macelleria, e rischia di diventare una bistecca. Per sua fortuna, in suo aiuto arriva il suo amico, Pedro. Una banana parlante e volante. Pedro, consiglia al ragazzo di fuggire da lì, eliminando chi lo tiene in ostaggio usando delle pistole che casualmente qualcuno ha abbandonato. Il protagonista realizza la sua fuga, con lo scopo di trovare chi lo ha catturato e imprigionato. Inizia così una lunga avventura piena di sangue, proiettili e… banane.
Il gameplay di My Friend Pedro è azione pura, senza momenti morti. Per completare un livello, il protagonista, dotato di varie armi, che si sbloccano man mano che si prosegue nel gioco, deve fare piazza pulita di tutti i nemici presenti, e raggiungere l’uscita. Oltre alle armi come pistole, uzi, mitra e shotgun, può contare anche sulle sue capacità atletiche, come salti e capriole varie, utili per evitare i proiettili nemici e raggiungere piattaforme più in alto. Se poi le cose si fanno più complicate, si può attivare la modalità focus, dove il tempo rallenta, ed è più facile evitare i proiettili sparati dagli avversari. Il focus non è però infinito, ed è indicato da una barra che si riempie a ogni nemico ucciso. Se ricordate il “bullet time” di Max Payne, capirete immediatamente il concetto. Oltre ai nemici, bisogna anche fare i conti con trappole di vario tipo, come mine, allarmi, torrette automatiche o laser. Proseguendo con il gioco i livelli si complicano e diventa vitale imparare a sfruttare la costruzione del livello e gli elementi presenti al suo interno a proprio vantaggio. Ad esempio, qualche volta un nemico sarà impossibile da colpire perché protetto da un muro, ma guardando bene, dietro di lui c’è un cartello di metallo. Sparando a tale cartello, il proiettile colpirà il nemico di rimbalzo. O ancora, c’è un gruppo di nemici all’interno di una stanza, e vicino ai nostri piedi una tanica di benzina: la si calcia via, e quando è vicino ai nemici, le si spara al volo per fare esplodere tutti.
Oltre a questo, non mancano nemmeno corde e ganci vari dai quali appendersi per scivolare a testa in giù verso i nemici facendo piovere su di loro una pioggia di proiettili, o usarli per entrare con effetto in una stanza piena di nemici rompendo una finestra.
Padroneggiare i comandi e le varie mosse avanzate è la strategia del successo. A fine livello, infatti, il gioco da una valutazione al giocatore, espressa in lettere, C, B, A e S, per il massimo, in base al numero di nemici uccisi di fila, alle morti subite, al tempo impiegato. Tutto questo si può fare grazie a comandi abbastanza semplici e intuitivi, e soprattutto, parecchio precisi. Grazie a questo, e a un buon sistema di checkpoint, anche le fasi più difficili del gioco non sono mai frustranti.
Per quel che riguarda l'aspetto grafico, è abbastanza evidente che My Friend Pedro non faccia gridare al miracolo, ma la grafica è comunque funzionale per il genere di gioco, ed è più che accettabile. La cosa importante da segnalare è che tutto nel gioco è molto comprensibile ed evidente, cosa necessaria visto che al giocatore è richiesta grandissima attenzione nel capire dove si trovano i nemici e da quale direzione ci stanno sparando. La telecamera è posizionata sempre a una buona distanza, cosa che permette al giocatore di avere pieno controllo su ciò che accade sullo schermo e di reagire prontamente.
Sul fronte audio, è da segnalare che il gioco non è doppiato, né nelle sequenze di storia tra un livello e l’altro, che sono raccontate solo tramite piccole scene con fumetti, né durante i livelli veri e propri.
A sopperire a questo ci pensa una buona colonna sonora, sempre presente e molto potente, piena di brani house, electro e dubstep che accompagnano la carneficina che stiamo perpetrando.
Purtroppo, tutto questo, ha una breve durata. My Friend Pedro è, infatti, un gioco molto corto. Arrivare alla fine della storia non richiederà più di quattro, quattro ore e mezza, al primo giro. La bassa durata del gioco però è bilanciata da un’alta rigiocabilità del titolo. Come detto prima, il gioco ha un sistema di valutazione, e la vera sfida è riuscire a finire tutti i livelli con voto massimo, e ciò significa ad esempio completarli senza morire mai o tenendo sempre l’indicatore combo attivo. Riuscire a fare questo richiederà molto più tempo e pratica, soprattutto ai livelli di difficoltà più alti.
Da segnalare infine che, anche se nel gioco sono presenti tutti le maggiori lingue europee, e anche il giapponese, cinese e coreano, manca purtroppo una localizzazione in italiano. Non che sia così necessaria, vista la scarsa quantità di dialoghi presenti, ma è comunque un peccato.
My Friend Pedro è un ottimo videogame sparatutto. Ha una storia abbastanza simpatica e divertente, con qualche trovata davvero fuori di testa (soprattutto verso i livelli finali) e ha un buon gameplay, con comandi precisi e intuitivi. Certo, è corto, ma ha un alto grado di rigiocabilità, ed è venduto a un prezzo onesto. Se perciò siete fan dei giochi alla Max Payne, anche se qui è tutto più fuori di testa, o di film come Matrix, My Friend Pedro è altamente consigliato.
Tutto inizia quando il nostro protagonista senza nome si risveglia nella cella frigorifera di una losca macelleria, e rischia di diventare una bistecca. Per sua fortuna, in suo aiuto arriva il suo amico, Pedro. Una banana parlante e volante. Pedro, consiglia al ragazzo di fuggire da lì, eliminando chi lo tiene in ostaggio usando delle pistole che casualmente qualcuno ha abbandonato. Il protagonista realizza la sua fuga, con lo scopo di trovare chi lo ha catturato e imprigionato. Inizia così una lunga avventura piena di sangue, proiettili e… banane.
Il gameplay di My Friend Pedro è azione pura, senza momenti morti. Per completare un livello, il protagonista, dotato di varie armi, che si sbloccano man mano che si prosegue nel gioco, deve fare piazza pulita di tutti i nemici presenti, e raggiungere l’uscita. Oltre alle armi come pistole, uzi, mitra e shotgun, può contare anche sulle sue capacità atletiche, come salti e capriole varie, utili per evitare i proiettili nemici e raggiungere piattaforme più in alto. Se poi le cose si fanno più complicate, si può attivare la modalità focus, dove il tempo rallenta, ed è più facile evitare i proiettili sparati dagli avversari. Il focus non è però infinito, ed è indicato da una barra che si riempie a ogni nemico ucciso. Se ricordate il “bullet time” di Max Payne, capirete immediatamente il concetto. Oltre ai nemici, bisogna anche fare i conti con trappole di vario tipo, come mine, allarmi, torrette automatiche o laser. Proseguendo con il gioco i livelli si complicano e diventa vitale imparare a sfruttare la costruzione del livello e gli elementi presenti al suo interno a proprio vantaggio. Ad esempio, qualche volta un nemico sarà impossibile da colpire perché protetto da un muro, ma guardando bene, dietro di lui c’è un cartello di metallo. Sparando a tale cartello, il proiettile colpirà il nemico di rimbalzo. O ancora, c’è un gruppo di nemici all’interno di una stanza, e vicino ai nostri piedi una tanica di benzina: la si calcia via, e quando è vicino ai nemici, le si spara al volo per fare esplodere tutti.
Oltre a questo, non mancano nemmeno corde e ganci vari dai quali appendersi per scivolare a testa in giù verso i nemici facendo piovere su di loro una pioggia di proiettili, o usarli per entrare con effetto in una stanza piena di nemici rompendo una finestra.
Padroneggiare i comandi e le varie mosse avanzate è la strategia del successo. A fine livello, infatti, il gioco da una valutazione al giocatore, espressa in lettere, C, B, A e S, per il massimo, in base al numero di nemici uccisi di fila, alle morti subite, al tempo impiegato. Tutto questo si può fare grazie a comandi abbastanza semplici e intuitivi, e soprattutto, parecchio precisi. Grazie a questo, e a un buon sistema di checkpoint, anche le fasi più difficili del gioco non sono mai frustranti.
Per quel che riguarda l'aspetto grafico, è abbastanza evidente che My Friend Pedro non faccia gridare al miracolo, ma la grafica è comunque funzionale per il genere di gioco, ed è più che accettabile. La cosa importante da segnalare è che tutto nel gioco è molto comprensibile ed evidente, cosa necessaria visto che al giocatore è richiesta grandissima attenzione nel capire dove si trovano i nemici e da quale direzione ci stanno sparando. La telecamera è posizionata sempre a una buona distanza, cosa che permette al giocatore di avere pieno controllo su ciò che accade sullo schermo e di reagire prontamente.
Sul fronte audio, è da segnalare che il gioco non è doppiato, né nelle sequenze di storia tra un livello e l’altro, che sono raccontate solo tramite piccole scene con fumetti, né durante i livelli veri e propri.
A sopperire a questo ci pensa una buona colonna sonora, sempre presente e molto potente, piena di brani house, electro e dubstep che accompagnano la carneficina che stiamo perpetrando.
Purtroppo, tutto questo, ha una breve durata. My Friend Pedro è, infatti, un gioco molto corto. Arrivare alla fine della storia non richiederà più di quattro, quattro ore e mezza, al primo giro. La bassa durata del gioco però è bilanciata da un’alta rigiocabilità del titolo. Come detto prima, il gioco ha un sistema di valutazione, e la vera sfida è riuscire a finire tutti i livelli con voto massimo, e ciò significa ad esempio completarli senza morire mai o tenendo sempre l’indicatore combo attivo. Riuscire a fare questo richiederà molto più tempo e pratica, soprattutto ai livelli di difficoltà più alti.
Da segnalare infine che, anche se nel gioco sono presenti tutti le maggiori lingue europee, e anche il giapponese, cinese e coreano, manca purtroppo una localizzazione in italiano. Non che sia così necessaria, vista la scarsa quantità di dialoghi presenti, ma è comunque un peccato.
My Friend Pedro è un ottimo videogame sparatutto. Ha una storia abbastanza simpatica e divertente, con qualche trovata davvero fuori di testa (soprattutto verso i livelli finali) e ha un buon gameplay, con comandi precisi e intuitivi. Certo, è corto, ma ha un alto grado di rigiocabilità, ed è venduto a un prezzo onesto. Se perciò siete fan dei giochi alla Max Payne, anche se qui è tutto più fuori di testa, o di film come Matrix, My Friend Pedro è altamente consigliato.