Elden Ring
Il gioco si presenta come tutti i normali giochi di from software: lore non tanto esplicita ma emozionante.
Il gioco di durata media lascia quasi completo controllo al giocatore che si può imbarcare da alcune difficili challenge a uno sviluppo più lineare.
Come si può definire... Un gioco ben equilibrato con alcuni dettagli che fanno commuovere
Il giocatore può scegliere la classe anche se poi può tranquillamente sostenere le altre caratteristiche in modo da poter usare spade pesanti, armature e scudi con più difesa
Emozionante dal primo minuto alla fine con una boss fight ben strutturata
Il problema più grande riscontrabile sono dei seri errori di traduzione nella storia di Ranny, i traduttori italiani anno completamente stravolto la sua storia
Adesso sono in hipe per il DLC
Il gioco di durata media lascia quasi completo controllo al giocatore che si può imbarcare da alcune difficili challenge a uno sviluppo più lineare.
Come si può definire... Un gioco ben equilibrato con alcuni dettagli che fanno commuovere
Il giocatore può scegliere la classe anche se poi può tranquillamente sostenere le altre caratteristiche in modo da poter usare spade pesanti, armature e scudi con più difesa
Emozionante dal primo minuto alla fine con una boss fight ben strutturata
Il problema più grande riscontrabile sono dei seri errori di traduzione nella storia di Ranny, i traduttori italiani anno completamente stravolto la sua storia
Adesso sono in hipe per il DLC
“Elden Ring” è un action GDR fantasy che riunisce numerosi elementi visti precedentemente in altre opere From Software in un contesto open world. Il risultato è davvero impressionante, ma non privo di sbavature come la pioggia di dieci ricevuti fin dall’uscita potrebbero far pensare. Da grande fan dei giochi from, devo ammettere di essere rimasto in buona parte colpito, ma anche deluso in alcuni frangenti.
Partirei togliendomi fin da subito qualche sassolino dalle scarpe. L’open world applicato a questa tipologia di giochi non fa per me. È una cosa profondamente soggettiva, ma ammetto che per la priva volta in un gioco From ho avuto la sensazione di impiegare decisamente troppo del mio tempo per fare le stesse cose che nei vecchi “Souls” si facevano in poche ore. Sostanzialmente è vero che l’open world regala nuove emozioni e ti fa sentire più libero. Ma parliamo di un’avventura che per essere portata a termine richiede un numero di ore esorbitanti. So che molti pensano che i videogiochi più lunghi sono e meglio è, ma è un pensiero che mi trova profondamente in disaccordo. L’intensità dei vecchi giochi From qui si è persa, o quantomeno è stata confinata solo ad alcuni dungeon. Purtroppo, anche la difficoltà del gioco ne ha risentito. È diventato estremamente più facile capitare nella zona sbagliata al momento sbagliato, di essere a un livello troppo alto o troppo basso per affrontare certi boss. Era un rischio chiaramente calcolato, ma “Elden Ring” ha finito per essere probabilmente uno dei giochi più sbilanciati di From da questo punto di vista.
Nonostante non abbia apprezzato l’eccessiva longevità e il bilanciamento della difficoltà, il gioco ha veramente tanto di più da offrire. Il mondo di gioco, tanto per cominciare, è semplicemente stupendo, sia da un punto di vista artistico, ma anche di level design, che in alcuni momenti risulta davvero geniale. I momenti in cui il gioco è in grado di lasciarti a bocca aperta sono numerosissimi. Scoprire pezzo dopo pezzo la mappa di questo mondo è una sorpresa continua che non delude mai.
Se come intensità e difficoltà ho trovato più riusciti i lavori From precedenti, sul piano del gameplay credo che questo sia decisamente il migliore. Combat system fantastico, arricchito con contrattacchi dopo le parate, ceneri di guerra, evocazione degli spiriti e tanto altro. Le build che si possono creare sono davvero infinite, e per la prima volta in un gioco di questo tipo mi sono ritrovato ad utilizzare tutte le armi/abilità che avessi a disposizione, dalle magie ai miracoli, passando per le abilità draconiche ecc. Non ho voluto privarmi di nulla perché il gioco ti spinge ad avere approcci molto diversi da adottare all’occasione.
Il discorso sui Boss è un po’ complicato. Su questo piano credo che non sia né il gioco migliore né il peggiore di From. Continuo a reputare più divertenti le boss fight di DS3 e Bloodborne. Il problema di alcune fight di Elden Ring consiste nel fatto che sono molto belle e spettacolari, ma non così tanto divertenti da giocare. Le eccezioni ci sono ovviamente, ma il livello medio rimane buono e non eccezionale. Margit, mi ha un po’ illuso francamente.
Non credo di poter dare un’opinione completa sulle quest perché molte non le ho completate e di sicuro qualcuna l’ho proprio persa. Per quello che ho visto credo che non ci si discosti troppo dalla tradizione From, le quest sono interessanti e articolate, ma rimangono super criptiche, per i miei gusti un po’ troppo. Anche qui non mancano le eccezioni (La quest di Villa Vulcano per dire è ottima e anche intuitiva). Ma nel complesso prevale la sensazione che anche questa struttura avrebbe dovuto fare meglio i conti con un contesto più ampio del passato.
Ottima la colonna sonora, così come tutta la direzione artistica del gioco.
In definitiva, “Elden Ring” è un gioco che ha tantissimo da offrire, con una mappa stupenda, un gameplay grandioso e un level design da applausi. Nel mio caso, pesa un po’ troppo il fatto che difficilmente riesco a godermi delle avventure che richiedono così tanto tempo, e in definitiva credo che almeno per quanto riguarda i Souls like sia più appropriata una struttura lineare che possa garantire una difficoltà più equilibrata. È comunque un’esperienza magnifica, da provare anche se non si è amanti del genere.
Partirei togliendomi fin da subito qualche sassolino dalle scarpe. L’open world applicato a questa tipologia di giochi non fa per me. È una cosa profondamente soggettiva, ma ammetto che per la priva volta in un gioco From ho avuto la sensazione di impiegare decisamente troppo del mio tempo per fare le stesse cose che nei vecchi “Souls” si facevano in poche ore. Sostanzialmente è vero che l’open world regala nuove emozioni e ti fa sentire più libero. Ma parliamo di un’avventura che per essere portata a termine richiede un numero di ore esorbitanti. So che molti pensano che i videogiochi più lunghi sono e meglio è, ma è un pensiero che mi trova profondamente in disaccordo. L’intensità dei vecchi giochi From qui si è persa, o quantomeno è stata confinata solo ad alcuni dungeon. Purtroppo, anche la difficoltà del gioco ne ha risentito. È diventato estremamente più facile capitare nella zona sbagliata al momento sbagliato, di essere a un livello troppo alto o troppo basso per affrontare certi boss. Era un rischio chiaramente calcolato, ma “Elden Ring” ha finito per essere probabilmente uno dei giochi più sbilanciati di From da questo punto di vista.
Nonostante non abbia apprezzato l’eccessiva longevità e il bilanciamento della difficoltà, il gioco ha veramente tanto di più da offrire. Il mondo di gioco, tanto per cominciare, è semplicemente stupendo, sia da un punto di vista artistico, ma anche di level design, che in alcuni momenti risulta davvero geniale. I momenti in cui il gioco è in grado di lasciarti a bocca aperta sono numerosissimi. Scoprire pezzo dopo pezzo la mappa di questo mondo è una sorpresa continua che non delude mai.
Se come intensità e difficoltà ho trovato più riusciti i lavori From precedenti, sul piano del gameplay credo che questo sia decisamente il migliore. Combat system fantastico, arricchito con contrattacchi dopo le parate, ceneri di guerra, evocazione degli spiriti e tanto altro. Le build che si possono creare sono davvero infinite, e per la prima volta in un gioco di questo tipo mi sono ritrovato ad utilizzare tutte le armi/abilità che avessi a disposizione, dalle magie ai miracoli, passando per le abilità draconiche ecc. Non ho voluto privarmi di nulla perché il gioco ti spinge ad avere approcci molto diversi da adottare all’occasione.
Il discorso sui Boss è un po’ complicato. Su questo piano credo che non sia né il gioco migliore né il peggiore di From. Continuo a reputare più divertenti le boss fight di DS3 e Bloodborne. Il problema di alcune fight di Elden Ring consiste nel fatto che sono molto belle e spettacolari, ma non così tanto divertenti da giocare. Le eccezioni ci sono ovviamente, ma il livello medio rimane buono e non eccezionale. Margit, mi ha un po’ illuso francamente.
Non credo di poter dare un’opinione completa sulle quest perché molte non le ho completate e di sicuro qualcuna l’ho proprio persa. Per quello che ho visto credo che non ci si discosti troppo dalla tradizione From, le quest sono interessanti e articolate, ma rimangono super criptiche, per i miei gusti un po’ troppo. Anche qui non mancano le eccezioni (La quest di Villa Vulcano per dire è ottima e anche intuitiva). Ma nel complesso prevale la sensazione che anche questa struttura avrebbe dovuto fare meglio i conti con un contesto più ampio del passato.
Ottima la colonna sonora, così come tutta la direzione artistica del gioco.
In definitiva, “Elden Ring” è un gioco che ha tantissimo da offrire, con una mappa stupenda, un gameplay grandioso e un level design da applausi. Nel mio caso, pesa un po’ troppo il fatto che difficilmente riesco a godermi delle avventure che richiedono così tanto tempo, e in definitiva credo che almeno per quanto riguarda i Souls like sia più appropriata una struttura lineare che possa garantire una difficoltà più equilibrata. È comunque un’esperienza magnifica, da provare anche se non si è amanti del genere.