Toradora! Portable
La serie anime "Toradora" è un'opera semplice e non molto pretenziosa che, sostanzialmente, è formata secondo i canoni del genere "shounen scolastico".
In effetti, considerando la sua locazione cronologica e le sue varie sfaccettature, che hanno contribuito fortemente alla costituzione di una certa originalità, essa può anche essere considerata il "capostipite" di un certo filone appartenente a questo genere.
In ogni caso, nonostante una volta finito lo spettatore non si ritroverà certamente a gridare "capolavoro!", è indubbio che i personaggi, in qualche modo, rimangono nel cuore. E quindi ci si ritrova con la bocca amara quando la serie finisce.
Per nostra fortuna, la serie si ripresenta a noi sotto forma di visual novel. E adesso veniamo alla recensione vera e propria.
"Toradora! Portable" è, come soprascritto, una visual novel per PSP.
Per chi ignorasse cosa sia una visual novel spiego subito; si tratta semplicemente di un videogioco la cui unica azione che il giocatore può eseguire è compiere una scelta, di fronte a una mole di testo che praticamente costituisce tutto il corpo del prodotto.
"Testo?"... sì, se non siete amanti della lettura non credo che una visual novel possa piacervi, pertanto lasciate anche perdere.
Ma se il leggere non vi crea problemi potete anche cimentarvi in questa visual novel in cui, non solo potremo vestirci nei panni di Ryuji e rincontrare tutti i nostri beniamini, ma anche scegliere con quale ragazza, tra le protagoniste, iniziare una relazione e avere il così detto "Good ending".
Sono disponibili anche route e finali con personaggi femminili che non ci si aspetterebbe (il più memorabile e divertente è sicuramente quello con la sensei).
Ma se volete puntare sul classico... bè, non preoccupatevi! Poiché è predisposto per voi anche un bel "Good ending" con Taiga naturalmente!
Insomma, un prodotto certamente non male, localizzazione italiana assente (ma ciò è risolto dalla presenza di ottime patch amatoriali italiane), ottimo struttura delle route e coinvolgente più di quanto non si creda. In sostanza, lo consiglio fortemente... e attenzione ai "Bad ending".
In effetti, considerando la sua locazione cronologica e le sue varie sfaccettature, che hanno contribuito fortemente alla costituzione di una certa originalità, essa può anche essere considerata il "capostipite" di un certo filone appartenente a questo genere.
In ogni caso, nonostante una volta finito lo spettatore non si ritroverà certamente a gridare "capolavoro!", è indubbio che i personaggi, in qualche modo, rimangono nel cuore. E quindi ci si ritrova con la bocca amara quando la serie finisce.
Per nostra fortuna, la serie si ripresenta a noi sotto forma di visual novel. E adesso veniamo alla recensione vera e propria.
"Toradora! Portable" è, come soprascritto, una visual novel per PSP.
Per chi ignorasse cosa sia una visual novel spiego subito; si tratta semplicemente di un videogioco la cui unica azione che il giocatore può eseguire è compiere una scelta, di fronte a una mole di testo che praticamente costituisce tutto il corpo del prodotto.
"Testo?"... sì, se non siete amanti della lettura non credo che una visual novel possa piacervi, pertanto lasciate anche perdere.
Ma se il leggere non vi crea problemi potete anche cimentarvi in questa visual novel in cui, non solo potremo vestirci nei panni di Ryuji e rincontrare tutti i nostri beniamini, ma anche scegliere con quale ragazza, tra le protagoniste, iniziare una relazione e avere il così detto "Good ending".
Sono disponibili anche route e finali con personaggi femminili che non ci si aspetterebbe (il più memorabile e divertente è sicuramente quello con la sensei).
Ma se volete puntare sul classico... bè, non preoccupatevi! Poiché è predisposto per voi anche un bel "Good ending" con Taiga naturalmente!
Insomma, un prodotto certamente non male, localizzazione italiana assente (ma ciò è risolto dalla presenza di ottime patch amatoriali italiane), ottimo struttura delle route e coinvolgente più di quanto non si creda. In sostanza, lo consiglio fortemente... e attenzione ai "Bad ending".
