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Fabbrizio_on_the_Road

Piattaforma: PlayStation --- Voto 4
Final Bout fu il secondo videogioco dedicato all’universo di Dragon Ball a sbarcare ufficialmente in Italia nel lontano novembre 1997 pochi mesi dopo la pubblicazione giapponese e nordamericana. Fu inoltre il primo titolo della serie ad avere una grafica completamente 3D e nel corso degli anni successivi avrebbe ricevuto un enorme successo commerciale che personalmente ritengo se non immeritato, quantomeno fortuito. Inoltre sarebbe stato anche l’ultimo gioco di DB per diversi anni, bisognerà infatti aspettare l’uscita del primo Budokai nel 2002 per assistere al ritorno del franchise su console fisse. Un’assenza che potrebbe sembrare non particolarmente lunga, ma che nel caso di Dragon Ball rimane quella maggiore tra la pubblicazione di un titolo all’altro. Inoltre, proprio in quest’intervallo di anni, DB avrebbe conosciuto un successo epocale in molti paesi con la trasmissione delle rispettive serie animate, come nel caso dell’Italia.
Final Bout è stato quindi un gioco di grande successo e viene ancora oggi ricordato con estremo affetto da molte persone che lo giocarono spesso in tenera età, ma il gioco, da un punto di vista analitico, com’è? Purtroppo abbastanza scadente.

A precedere la schermata iniziale vi è una intro semplicemente clamorosa che praticamente ha fatto storia a sé, sia per la buona qualità video, ma soprattutto per la canzone “The Biggest Fight: Clash” di Hironobu Kageyama, un vero gioiello. L’intro però rischia di illudere il videogiocatore, perché tutto ciò che il titolo saprà offrire successivamente non sarà minimamente all’altezza, tant’è che qualcuno ha ironicamente ipotizzato che gli sviluppatori abbiano speso tutto il budget solo per quella. Le tre modalità che il gioco ci mette a disposizione ricordano molto quelle già presenti in “Ultimate Battle 22”: Battaglia, Torneo e Potenziamento. Il numero di personaggi complessivo, inclusi quelli che si possono sbloccare nella modalità battaglia, si aggira poco al di sotto della ventina, un numero complessivamente accettabile, anche se molti personaggi sono una versione potenziata e trasformata di altri. Una volta avviato il nostro primo scontro i nodi più grossi verranno subito al pettine, a partire da una grafica bruttina per i suoi anni e divenuta praticamente inguardabile già dopo qualche anno. C’è da dire che questo è un problema comune per molti titoli PS1 che si cimentavano in questo nuovo tipo di grafica invecchiata decisamente peggio di quella di molti giochi 2D, anche se più vecchi. Eppure ho visto giochi dello stesso periodo con cui il tempo è stato molto più clemente. Al di là di questo il punto peggiore del gioco è il gameplay, scomodo, lento, per nulla reattivo e legnosissimo. Peggiore al già non favoloso gameplay di “Ultimate Battle 22”.

Volendo ricercare degli aspetti positivi all’interno di questo gioco, un fan del franchise potrebbe constatare una certa originalità nel mood generale che non si richiama esplicitamente né a Dragon Ball Z né a GT, anche se c’è una leggera propensione a quest’ultimo nell’estetica complessiva, nei personaggi disponibili e nel fatto che il Boss finale della modalità battaglia è Baby Vegeta Scimmione. Rimane comunque su questo fronte un capitolo abbastanza unico, visto che la stragrande maggioranza dei giochi successivi avrebbe avuto come focus indiscusso la serie Z. Inoltre, la colonna sonora si fa rispettare, regalando qualche traccia degna di nota ogni tanto.
Dragon Ball Final Bout rimane però un gioco realizzato in modo estremamente approssimativo dove riesce a salvarsi poco o nulla. Molti oggi ne conservano comunque un ricordo piacevole per via della nostalgia, e come già detto non vi è dubbio che il gioco sia uscito nel posto giusto al momento giusto. Tuttavia la qualità videoludica complessiva è bassa, e chi come me lo ha recuperato dopo l’originale periodo di uscita, spinto dalla curiosità di recuperare i vecchi videogiochi di DB, non potrà che notare un’insieme di difetti enormi che i giochi usciti su PS2 avrebbero reso ancora più evidenti.

Utente10093

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Utente10093

Piattaforma: PlayStation --- Voto 5
Credo fosse tipo il 2004; di ritorno da un ennesimo noiosissimo giorno di scuola, vidi una cosa che cambiò radicalmente la mia vita. Ai piedi della TV c'era la PlayStation. Avevo tipo 6 anni, all'inizio non capì bene, ma quando scoprì che con quella potevo "muovere i personaggi nella TV" qualcosa in me cambiò. All'epoca non erano moltissimi i giochi in mio possesso, e tra questi ne spiccava uno: "Dragon Ball: Final bout"; "posso davvero muovere Goku e fargli tirare le botte ai cattivoni ?!".
Ricordo che passavo con questo gioco pomeriggi interi, a quell'età non mi interessava se il gioco era bello in tutto e per tutto, a quei tempi non potevo immaginarmi nessun gioco più bello. Ma proviamo ad analizzare nel dettaglio "Dragon Ball: Final bout".
Con Final bout si era passati da cartonati di personaggi bidimensionali, a personaggi di Dragon Ball fatti di pongo (dai, l'effetto è quello), difatti questo fu il primissimo gioco di DB ad adottare una grafica totalmente tridimensionale.
Final bout si sviluppava nel seguente modo: non dovevi far altro che scegliere un personaggio e sfidare quasi tutti gli avversari presi in modo casuale, fino ad arrivare al boss finale, che era l'oozaru di Baby Vegeta; rivedendolo oggi a distanza di anni, non dava poi molte soddisfazioni giocare a questo gioco. Però ho trovato veramente di mio gradimento il fatto di poter usare moltissimi personaggi, presi sia dalla serie di 'Z', sia da quella di 'GT'.
Il gioco in se per se non era troppo complicato, i comandi erano quasi tutti abbastanza intuitivi, anche se ad essere sincero, alcune mosse rimangono per me ancora oggi un mistero.
La sigla di apertura era spettacolare, risentirla oggi mi porta alla mente tantissimi ricordi.

Trovo sinceramente difficile dare una valutazione a questo gioco, perchè da piccolo ovviamente mi piaceva da matti, ma oggi abituati a giochi ovviamente migliori, dire che questo gioco è 'bello' mi sembra un po una forzatura. Credo che da piccolo gli avrei dato anche 10, perchè alla fine l'importante era che mi teneva attaccato alla TV e che mi divertiva; tuttavia non posso dare un voto basandomi solamente su ciò che mi trasmetteva da piccolo, ma vedere soprattutto com'è effettivamente questo prodotto. Non voglio essere troppo cattivo, perchè è normale che con l'avanzare della tecnologia questi prodotti risultino oggi 'brutti' (permettetemi il termine), quindi unendo un po' tutti questi fattori, assegno a Final bout un giusto 5.