Life is Strange
Come posso non negare la perfezione di questo titolo, Partiamo dal presupposto che questo gioco parla di maturità post adolescenza, ma piccolo dettaglio puoi riavvolgere il tempo. Riavvolgendo il tempo puoi fare diverse scelte che si rivedranno nel corso della storia sia con avvenimenti di piccola durata che vere e proprie catastrofi. Passando alla trama sei Maxine una ragazza che in una semplice scuola di fotografia dovrà combattere veri e propri incubi ma reali, li sopravviene l'uso del potere di cui a conoscenza ne sarà solo la tua amica di infanzia oramai diventata punk ma con lo stesso carisma. Oltre al gameplay originale del titolo l'altro punto forte è la sceneggiatura con una caratterizzazione ottima. In definitiva io consiglio questo titolo se non la saga a tutti ma in particolare gli adolescenti e diciottenni o appena maturati.
Era dai tempi di “Final Fantasy X” che non mi sentivo tanto coinvolto dalla trama di un videogioco, non a caso l’opera della Dontnod ha ricevuto il premio BAFTA per la migliore storia.
Il disegno dei personaggi, l’interpretazione dei doppiatori, la colonna sonora e le meccaniche di gioco, contribuiscono a rendere unica e indimenticabile questa esperienza di narrazione interattiva.
Si potrebbe dire moltissimo sulla struttura, sullo stile e sulle influenze riscontrabili nella sceneggiatura di Jean-Luc Cano.
Personalmente la prima cosa a cui ho pensato all’inizio del gioco è stata: "Donnie Darko!", ma l’opera è disseminata di citazioni e riferimenti che ne rivelano le numerosissime fonti di ispirazione.
Si potrebbe dire moltissimo, appunto, ma forse è meglio non dire nulla e lasciare che quest’opera d’arte si racconti da sola.
Il disegno dei personaggi, l’interpretazione dei doppiatori, la colonna sonora e le meccaniche di gioco, contribuiscono a rendere unica e indimenticabile questa esperienza di narrazione interattiva.
Si potrebbe dire moltissimo sulla struttura, sullo stile e sulle influenze riscontrabili nella sceneggiatura di Jean-Luc Cano.
Personalmente la prima cosa a cui ho pensato all’inizio del gioco è stata: "Donnie Darko!", ma l’opera è disseminata di citazioni e riferimenti che ne rivelano le numerosissime fonti di ispirazione.
Si potrebbe dire moltissimo, appunto, ma forse è meglio non dire nulla e lasciare che quest’opera d’arte si racconti da sola.
“Life is Strange” è un videogame di genere avventura grafica, seconda fatica dello studio francese Dontnod e pubblicato da Square Enix. Uscito originariamente in formato digitale in cinque episodi separati per PC, PlayStation 3 e Xbox 360, è stato poi ripubblicato in formato fisico anche per PlayStation 4 e Xbox One.
Trama e personaggi
La protagonista di “Life is Strange” è Maxine Caulfield, detta Max, una ragazza appena diciottenne con una grande passione per la fotografia, e che studia arte nella prestigiosa università Blackwell, nella città di Arcadia Bay in Oregon. Un giorno mentre si trova a lezione, Max ha una visione di un enorme tornado che sta per distruggere la città. Per riprendersi dallo shock, Max va in bagno a lavarsi la faccia ma qui assiste ad una lite tra un bullo della scuola e una ragazza vestita da punk. Le cose volgono al peggio, il ragazzo tira fuori una pistola e uccide la tipa. Max lancia un urlo istintivo mentre allunga la mano fuori dal nascondiglio in cui si trovava e così facendo si ritrova di nuovo in classe durante la lezione di prima. Max capisce di essere tornata in qualche modo indietro nel tempo e decide di provare a salvare la ragazza vista in bagno prima che possa essere di nuovo uccisa. Con i suoi nuovi poteri Max riesce a salvare la strana ragazza dai capelli blu, e così ha inizio la settimana più strana di tutta la sua vita…
Gameplay
Essendo un’avventura grafica, il gameplay di “Life is Strange” è semplice ed elementare, e negli standard di questo tipo di giochi. Ai comandi di Max ci si può muovere negli ambienti di gioco, parlare con le persone che s’incontrano per ottenere nuove informazioni sulla storia, su cosa fare e come proseguire, e occasionalmente trovare e consegnare i pochi oggetti richiesti. La novità di questo titolo sta nel potere della protagonista, il “rewind”. Max è in grado di tornare indietro per pochi secondi, annullando così le ultime azioni fatte. Questo potere è utile ad esempio per scoprire nuove informazioni nei dialoghi, quando ad esempio, scegliendo una risposta sbagliata si fa arrabbiare il nostro interlocutore che decide di non parlare più. Tornando indietro si può rimediare alla cosa. Oppure è utile per vedere le conseguenze a breve termine di alcune scelte che il gioco ci pone: aiuto o meno quella ragazza? Si fa una scelta, si torna indietro per vedere l’altra possibilità e si decide quale delle due è la migliore. In alcune sequenze particolari il potere di Max è potenziato e in altre indebolito ma è quasi sempre disponibile per tutta la lunghezza della storia.
Un altro aspetto chiave del gameplay di “Life is Strange” è appunto quello riguardante le molte scelte che il giocatore è chiamato a fare. Si va da piccole cose come decidere se avvisare una ragazza di evitare una pallonata o meno, o ad altre di più grande impatto come decidere se sparare con la pistola o meno uno spacciatore di droga che ci minaccia con un coltello. Tutte queste scelte hanno una certa influenza sulla storia, anche se minima, dato che la storia è comunque preimpostata e procede sempre nello stesso modo, indipendentemente dalle scelte fatte dal giocatore, l’unica vera differenza sta negli atteggiamenti dei vari personaggi che si dimostreranno più amichevoli o ostili nei confronti di Max in reazione alle sue decisioni.
Grafica e audio
La grafica in “Life is Strange” non è all'avanguardia e non sfrutta al massimo l’hardware delle console su cui gira. I modelli poligonali dei personaggi hanno un discreto livello di dettagli nelle texture ma le animazioni facciali non sono granché, specialmente nei movimenti della bocca, spesso non sincronizzate con le voci. I capelli dei personaggi, quelli di Maxine in particolare, sembrano fatti di plastica. Maggior cura è invece stata spesa per gli ambienti in cui ci si muove. I corridoi dell’università sono pieni di dettagli, così come le strade in cui si cammina, e ciò rende tutto più vivo. Peccato solo che le varie location siano molto piccole. Nonostante tutto, la grafica fa comunque il suo dovere.
Per la parte audio invece, abbiamo un solo doppiaggio in lingua inglese, ed è di ottima qualità. Non ci sono grossi nomi coinvolti ma la recitazione è a un livello quasi cinematografico, in particolare le doppiatrici di Max e Chloe che forniscono delle interpretazioni intense e convincenti. A chiudere il tutto ci va la superba colonna sonora del gioco, composta sia da brani strumentali sia da alcuni cantati, che accompagnano magistralmente tutte le scene più importanti della storia, senza mai essere fuori posto o poco azzeccate.
Longevità e difficoltà
Questi sono gli aspetti più deboli di “Life is Strange”. Purtroppo, considerato il tipo di gioco, c’è da aspettarselo. La difficoltà del gioco è, infatti, indicabile come un valore di 0,5 o 1 su 10. Non c’è nessuna fase d’azione e non c’è la possibilità di fare game over. Inoltre il gioco procede quasi da solo e non si può restare bloccati in nessun punto dello stesso neanche volendo, dato che i personaggi suggeriscono sempre al giocatore cosa fare dopo pochi minuti d’inattività. Solo in alcuni punti specifici ci sono alcune sequenze di poco più complicate, ma nulla che non possa essere superato dopo pochi minuti e qualche tentativo.
Di tutto questo ne risente anche la longevità complessiva, che si attesta sulle dodici o quindici ore al massimo, con un media di tre ore a episodio. Ad aumentare un po’ la lunghezza dell’avventura ci sono i collezionabili per i trofei, qui sotto forma di fotografie da scattare ad alcuni oggetti o persone in momenti specifici, e la possibilità di effettuare delle scelte diverse rispetto a quelle già fatte per assistere ai dialoghi alternativi.
Traduzione e localizzazione
Come detto più su, il gioco è doppiato in inglese, mentre i sottotitoli sono disponibili in tutte le lingue principali, e tra queste anche l’italiano ovviamente. La traduzione dei vari dialoghi e di buon livello, anche se scende un po’ troppo a compromessi nell'adattare alcune espressioni di certi slang o facendo purtroppo perdere il senso di alcune delle tante citazioni ai film o alla cultura pop di cui il gioco è infarcito.
Conclusioni
“Life is Strange” è un videogame di pregevole fattura. Uno di quelli a cui la parola “videogame” gli va stretta. E in questo caso è ancora più vero. “Life is Strange” è più di un videogame, è una bellissima storia, raccontata con un taglio quasi cinematografico, o come una serie tv, visto anche il formato a episodi.
Attraverso la storia di Max e della sua amica Chloe vengono affrontati tantissimi temi che nei videogame più in voga del momento non vengono nemmeno sfiorati. Mettendo da parte l’elemento sci-fi e fantastico dei viaggi nel tempo e dei paradossi temporali (comunque validissimo e anche questo ben raccontato) ci sono anche elementi di critica sociale e attuali. Si parla di amore e morte, di dipendenza da alcool e droghe, di bullismo, di suicidi, di omicidi, di difficili rapporti familiari… Davvero tanta roba. Gli autori sono per fortuna riusciti a gestire il tutto abbastanza bene, senza eccedere in uno o l’altro dei vari aspetti, rendendo la storia di “Life is Strange” unica e appassionante fino alla fine. È vero che arrivati ai titoli di coda ci si rende conto che alcune cose sono state tralasciate, forse volutamente (spero), ma il finale è così potente, così ben scritto, da far male, e rende l’esperienza complessiva assolutamente indimenticabile. Non che il resto della storia sia da meno, è piena di momenti emozionanti e commoventi. A tutto questo va aggiunto il cast dei personaggi, tutti ben caratterizzati nei loro ruoli, sia i buoni sia i cattivi, e per questo molto umani. Si faranno amare e odiare.
Per questo consiglio assolutamente a chiunque di correre a giocare a “Life is Strange”, e ancora più in particolare a quelli che ritengono, a torto, i videogame come una forma di arte e intrattenimento minore rispetto a un libro o un film. Sicuramente avranno da ricredersi.
“Life is Strange” è davvero uno di quei titoli che tutti dovrebbero giocare almeno una volta.
Trama e personaggi
La protagonista di “Life is Strange” è Maxine Caulfield, detta Max, una ragazza appena diciottenne con una grande passione per la fotografia, e che studia arte nella prestigiosa università Blackwell, nella città di Arcadia Bay in Oregon. Un giorno mentre si trova a lezione, Max ha una visione di un enorme tornado che sta per distruggere la città. Per riprendersi dallo shock, Max va in bagno a lavarsi la faccia ma qui assiste ad una lite tra un bullo della scuola e una ragazza vestita da punk. Le cose volgono al peggio, il ragazzo tira fuori una pistola e uccide la tipa. Max lancia un urlo istintivo mentre allunga la mano fuori dal nascondiglio in cui si trovava e così facendo si ritrova di nuovo in classe durante la lezione di prima. Max capisce di essere tornata in qualche modo indietro nel tempo e decide di provare a salvare la ragazza vista in bagno prima che possa essere di nuovo uccisa. Con i suoi nuovi poteri Max riesce a salvare la strana ragazza dai capelli blu, e così ha inizio la settimana più strana di tutta la sua vita…
Gameplay
Essendo un’avventura grafica, il gameplay di “Life is Strange” è semplice ed elementare, e negli standard di questo tipo di giochi. Ai comandi di Max ci si può muovere negli ambienti di gioco, parlare con le persone che s’incontrano per ottenere nuove informazioni sulla storia, su cosa fare e come proseguire, e occasionalmente trovare e consegnare i pochi oggetti richiesti. La novità di questo titolo sta nel potere della protagonista, il “rewind”. Max è in grado di tornare indietro per pochi secondi, annullando così le ultime azioni fatte. Questo potere è utile ad esempio per scoprire nuove informazioni nei dialoghi, quando ad esempio, scegliendo una risposta sbagliata si fa arrabbiare il nostro interlocutore che decide di non parlare più. Tornando indietro si può rimediare alla cosa. Oppure è utile per vedere le conseguenze a breve termine di alcune scelte che il gioco ci pone: aiuto o meno quella ragazza? Si fa una scelta, si torna indietro per vedere l’altra possibilità e si decide quale delle due è la migliore. In alcune sequenze particolari il potere di Max è potenziato e in altre indebolito ma è quasi sempre disponibile per tutta la lunghezza della storia.
Un altro aspetto chiave del gameplay di “Life is Strange” è appunto quello riguardante le molte scelte che il giocatore è chiamato a fare. Si va da piccole cose come decidere se avvisare una ragazza di evitare una pallonata o meno, o ad altre di più grande impatto come decidere se sparare con la pistola o meno uno spacciatore di droga che ci minaccia con un coltello. Tutte queste scelte hanno una certa influenza sulla storia, anche se minima, dato che la storia è comunque preimpostata e procede sempre nello stesso modo, indipendentemente dalle scelte fatte dal giocatore, l’unica vera differenza sta negli atteggiamenti dei vari personaggi che si dimostreranno più amichevoli o ostili nei confronti di Max in reazione alle sue decisioni.
Grafica e audio
La grafica in “Life is Strange” non è all'avanguardia e non sfrutta al massimo l’hardware delle console su cui gira. I modelli poligonali dei personaggi hanno un discreto livello di dettagli nelle texture ma le animazioni facciali non sono granché, specialmente nei movimenti della bocca, spesso non sincronizzate con le voci. I capelli dei personaggi, quelli di Maxine in particolare, sembrano fatti di plastica. Maggior cura è invece stata spesa per gli ambienti in cui ci si muove. I corridoi dell’università sono pieni di dettagli, così come le strade in cui si cammina, e ciò rende tutto più vivo. Peccato solo che le varie location siano molto piccole. Nonostante tutto, la grafica fa comunque il suo dovere.
Per la parte audio invece, abbiamo un solo doppiaggio in lingua inglese, ed è di ottima qualità. Non ci sono grossi nomi coinvolti ma la recitazione è a un livello quasi cinematografico, in particolare le doppiatrici di Max e Chloe che forniscono delle interpretazioni intense e convincenti. A chiudere il tutto ci va la superba colonna sonora del gioco, composta sia da brani strumentali sia da alcuni cantati, che accompagnano magistralmente tutte le scene più importanti della storia, senza mai essere fuori posto o poco azzeccate.
Longevità e difficoltà
Questi sono gli aspetti più deboli di “Life is Strange”. Purtroppo, considerato il tipo di gioco, c’è da aspettarselo. La difficoltà del gioco è, infatti, indicabile come un valore di 0,5 o 1 su 10. Non c’è nessuna fase d’azione e non c’è la possibilità di fare game over. Inoltre il gioco procede quasi da solo e non si può restare bloccati in nessun punto dello stesso neanche volendo, dato che i personaggi suggeriscono sempre al giocatore cosa fare dopo pochi minuti d’inattività. Solo in alcuni punti specifici ci sono alcune sequenze di poco più complicate, ma nulla che non possa essere superato dopo pochi minuti e qualche tentativo.
Di tutto questo ne risente anche la longevità complessiva, che si attesta sulle dodici o quindici ore al massimo, con un media di tre ore a episodio. Ad aumentare un po’ la lunghezza dell’avventura ci sono i collezionabili per i trofei, qui sotto forma di fotografie da scattare ad alcuni oggetti o persone in momenti specifici, e la possibilità di effettuare delle scelte diverse rispetto a quelle già fatte per assistere ai dialoghi alternativi.
Traduzione e localizzazione
Come detto più su, il gioco è doppiato in inglese, mentre i sottotitoli sono disponibili in tutte le lingue principali, e tra queste anche l’italiano ovviamente. La traduzione dei vari dialoghi e di buon livello, anche se scende un po’ troppo a compromessi nell'adattare alcune espressioni di certi slang o facendo purtroppo perdere il senso di alcune delle tante citazioni ai film o alla cultura pop di cui il gioco è infarcito.
Conclusioni
“Life is Strange” è un videogame di pregevole fattura. Uno di quelli a cui la parola “videogame” gli va stretta. E in questo caso è ancora più vero. “Life is Strange” è più di un videogame, è una bellissima storia, raccontata con un taglio quasi cinematografico, o come una serie tv, visto anche il formato a episodi.
Attraverso la storia di Max e della sua amica Chloe vengono affrontati tantissimi temi che nei videogame più in voga del momento non vengono nemmeno sfiorati. Mettendo da parte l’elemento sci-fi e fantastico dei viaggi nel tempo e dei paradossi temporali (comunque validissimo e anche questo ben raccontato) ci sono anche elementi di critica sociale e attuali. Si parla di amore e morte, di dipendenza da alcool e droghe, di bullismo, di suicidi, di omicidi, di difficili rapporti familiari… Davvero tanta roba. Gli autori sono per fortuna riusciti a gestire il tutto abbastanza bene, senza eccedere in uno o l’altro dei vari aspetti, rendendo la storia di “Life is Strange” unica e appassionante fino alla fine. È vero che arrivati ai titoli di coda ci si rende conto che alcune cose sono state tralasciate, forse volutamente (spero), ma il finale è così potente, così ben scritto, da far male, e rende l’esperienza complessiva assolutamente indimenticabile. Non che il resto della storia sia da meno, è piena di momenti emozionanti e commoventi. A tutto questo va aggiunto il cast dei personaggi, tutti ben caratterizzati nei loro ruoli, sia i buoni sia i cattivi, e per questo molto umani. Si faranno amare e odiare.
Per questo consiglio assolutamente a chiunque di correre a giocare a “Life is Strange”, e ancora più in particolare a quelli che ritengono, a torto, i videogame come una forma di arte e intrattenimento minore rispetto a un libro o un film. Sicuramente avranno da ricredersi.
“Life is Strange” è davvero uno di quei titoli che tutti dovrebbero giocare almeno una volta.
A quanti di noi durante un litigio con una persona ( parente, amicoa, compagnoa ) cara è accaduto di esternare in un impeto sentimenti, sensazioni, verità nascoste chiuse nel più profondo dell' io con collera e brutalità, incrinando o rompendo per sempre quel legame di amore, amicizia. Quanti di noi avrebbero voluto riavvolgere il tempo all’instante e porvi rimedio.
A quanti è accaduto di voler dare l'ultimo abbraccio o l'ultimo saluto a una nostra persona cara prima della sua tragica scomparsa. Quanti di noi avrebbero voluto riavvolgere il tempo solo per pronunciare “ti amo” oppure per dire semplicemente “ciao” o ancora per stringere tra le braccia quella persona cara.
A quanti è accaduto di voler impedire a una persona cara di andare al lavoro o a scuola in quel giorno, nel quale la sensazione di inquietudine, di ansia e vuoto ( un qualcosa definibile come premonizione ) si è concretizzata nella fatalità che ci ha privato di quell'amicoa, di quel famigliare o di quel compagnoa. In quell'occasione quanti avrebbero voluto riavvolgere il tempo fino a quell'avvertimento impedendo in qualsiasi modo la loro uscita di casa.
A quanti di noi da bambini è accaduto di rompere sbadatamente o con noncuranza un oggetto caro ai nostri genitori o alalla nostroa fratellosorella maggiore, per curiosità. Quanti di noi avrebbero voluto riavvolgere il tempo evitando che la nostra curiosità, noncuranza rompessero quei aggetti.
La vita a volte può essere crudele e strana allo stesso tempo e Max la giovane e introversa fotografa, protagonista di questa avventura grafica a episodi, conosce molto bene questo tipo di accaduti.
Life is Strange è sviluppato dalla Dontnod ( la software house francese autrice di Remember Me ) e prodotto dalla Square Enix ( che come la Capcom ( ho pubblicato un articolo a questo proposito sul mio blog : http://francesco84inn.com/2015/01/25/la-storia-si-ripete/ ) ha creduto nel progetto della Dontnod, nonostante il sesso e l'età della protagonista hanno quasi impedito il corretto sviluppo del titolo ) in cinque episodi, pubblicati digitalmente ogni sei settimane circa.
Life is Strange non è la solita avventura grafica “punta e clicca” e non è la solita visual novel con solo testo e ancora non è il solito titolo di avventura. Life is Strange utilizza la visuale in terza persona, la camera è posta alle spalle del personaggio che risulta non essere al centro dello schermo ma a sinistra, dando un campo visivo più ampio e permette al giocatore di “controllare” Max che può camminare e correre, interagendo con le altre persone nella realtà virtuale, nella quale si trova e con gli oggetti presenti nei ambienti costruiti e naturali. Le interazioni con le persone e gli oggetti sono di due tipi :
persone –
1) look
2) speech
oggetti –
1) look
2) openuse
esse si attivano in prossimità di oggetti “chiave”, il bordo si evidenzia con un contorno bianco disegnato a matita e compare in alto a destra una vignetta ovale, dove all’interno sono inserite le parole che avviano l’interazione. Anche i personaggi vengono evidenziati quanto Max si trova all’interno del raggio d’azione dei contorni.
In Life is Strange nelle conversazioni possiamo fare domande e possiamo rispondere e compiere delle scelte che hanno delle conseguenze dirette su Max e sulle altre persone nel breve e lungo periodo, alcune di queste scelte infatti hanno dei sviluppi nei capitoli successivi dell’episodio nel quale ci si trova in quel momento e altre ripercussioni si sviluppano nei episodi successivi. Le domande e le risposte sono disposte su un tracciato circolare, comune ad altri titoli che si servono del sistema di scelta e conseguenza. A conclusione di una conversazione nella quale abbiamo compiuto una scelta o dopo l’interazione con un oggetto e la sua alterazione in alto a sinistra dello schermo compare una spirale, un vortice con all’interno un cerchio pieno disegnato a mano. Il cerchio indica l’istante nella linea temporale nel quale è stato registrato un evento, come una conversazione o lo spostamento di un oggetto. Quando si verifica questo, possiamo attivare l’abilità di Max e riavvolgere il tempo, svuotando il vortice fino al cerchio e riprendere l’azione da quel momento. Ma una volta superato un punto di controllo, il tempo non può più essere riavvolto e Max ha dei dolori alla testa, con un progressivo offuscamento della vista.
Max ha un diario con diverse sezioni, in una di queste ad esempio annota gli eventi della sua vita, in un’altra le persone con le quali interagisce e in un’altra ancora inserisce le foto che scatta dei luoghi che visita. Il suo diario contiene anche il palmare di Max, con il quale è possibile leggere le conversazioni che ha con i suoi genitori e i suoi amici.
Le foto possono essere scattare solo in determinate circostanze che dipendono da eventi ben precisi, derivanti dalle scelte che abbiamo compiuto, purtroppo non si ha la libertà di effettuare dei propri scatti e non si ha la facoltà di scegliere l’inquadratura dei selfie e delle foto che scatta Max . A volte si ha la voglia di scattare una foto, oppure di navigare su internet con il palmare di Max o con i computer del dormitorio, questi sono aspetti che forse nei prossimi episodi o in un nuovo titolo analogo hanno bisogno di più cura.
Life is Strange viene mosso dall’Unreal Engine 3 e utilizza una grafica concettuale, infatti l’avventura appare dipinta con acquarelli, dai toni sgargianti ma restando su colori chiari e tenui. Trovo che questa scelta stilistica calzi perfettamente .
Consiglio questa magnifica avventura a coloro a cui interessa la storia prima del game-play e a coloro che sono appassionati di fantascienza, viaggi spazio temporali, mentre consiglio a chi non si p ma avvicinato a questi temi di vedere “The Butterfly Effect” e altri film che trattano il medesimo argomento.
RecensioneConsiderazione pubblicata nella mia pagnia di Curatore si Steam, sul mio blog e sulla mia pagina facebook.
A quanti è accaduto di voler dare l'ultimo abbraccio o l'ultimo saluto a una nostra persona cara prima della sua tragica scomparsa. Quanti di noi avrebbero voluto riavvolgere il tempo solo per pronunciare “ti amo” oppure per dire semplicemente “ciao” o ancora per stringere tra le braccia quella persona cara.
A quanti è accaduto di voler impedire a una persona cara di andare al lavoro o a scuola in quel giorno, nel quale la sensazione di inquietudine, di ansia e vuoto ( un qualcosa definibile come premonizione ) si è concretizzata nella fatalità che ci ha privato di quell'amicoa, di quel famigliare o di quel compagnoa. In quell'occasione quanti avrebbero voluto riavvolgere il tempo fino a quell'avvertimento impedendo in qualsiasi modo la loro uscita di casa.
A quanti di noi da bambini è accaduto di rompere sbadatamente o con noncuranza un oggetto caro ai nostri genitori o alalla nostroa fratellosorella maggiore, per curiosità. Quanti di noi avrebbero voluto riavvolgere il tempo evitando che la nostra curiosità, noncuranza rompessero quei aggetti.
La vita a volte può essere crudele e strana allo stesso tempo e Max la giovane e introversa fotografa, protagonista di questa avventura grafica a episodi, conosce molto bene questo tipo di accaduti.
Life is Strange è sviluppato dalla Dontnod ( la software house francese autrice di Remember Me ) e prodotto dalla Square Enix ( che come la Capcom ( ho pubblicato un articolo a questo proposito sul mio blog : http://francesco84inn.com/2015/01/25/la-storia-si-ripete/ ) ha creduto nel progetto della Dontnod, nonostante il sesso e l'età della protagonista hanno quasi impedito il corretto sviluppo del titolo ) in cinque episodi, pubblicati digitalmente ogni sei settimane circa.
Life is Strange non è la solita avventura grafica “punta e clicca” e non è la solita visual novel con solo testo e ancora non è il solito titolo di avventura. Life is Strange utilizza la visuale in terza persona, la camera è posta alle spalle del personaggio che risulta non essere al centro dello schermo ma a sinistra, dando un campo visivo più ampio e permette al giocatore di “controllare” Max che può camminare e correre, interagendo con le altre persone nella realtà virtuale, nella quale si trova e con gli oggetti presenti nei ambienti costruiti e naturali. Le interazioni con le persone e gli oggetti sono di due tipi :
persone –
1) look
2) speech
oggetti –
1) look
2) openuse
esse si attivano in prossimità di oggetti “chiave”, il bordo si evidenzia con un contorno bianco disegnato a matita e compare in alto a destra una vignetta ovale, dove all’interno sono inserite le parole che avviano l’interazione. Anche i personaggi vengono evidenziati quanto Max si trova all’interno del raggio d’azione dei contorni.
In Life is Strange nelle conversazioni possiamo fare domande e possiamo rispondere e compiere delle scelte che hanno delle conseguenze dirette su Max e sulle altre persone nel breve e lungo periodo, alcune di queste scelte infatti hanno dei sviluppi nei capitoli successivi dell’episodio nel quale ci si trova in quel momento e altre ripercussioni si sviluppano nei episodi successivi. Le domande e le risposte sono disposte su un tracciato circolare, comune ad altri titoli che si servono del sistema di scelta e conseguenza. A conclusione di una conversazione nella quale abbiamo compiuto una scelta o dopo l’interazione con un oggetto e la sua alterazione in alto a sinistra dello schermo compare una spirale, un vortice con all’interno un cerchio pieno disegnato a mano. Il cerchio indica l’istante nella linea temporale nel quale è stato registrato un evento, come una conversazione o lo spostamento di un oggetto. Quando si verifica questo, possiamo attivare l’abilità di Max e riavvolgere il tempo, svuotando il vortice fino al cerchio e riprendere l’azione da quel momento. Ma una volta superato un punto di controllo, il tempo non può più essere riavvolto e Max ha dei dolori alla testa, con un progressivo offuscamento della vista.
Max ha un diario con diverse sezioni, in una di queste ad esempio annota gli eventi della sua vita, in un’altra le persone con le quali interagisce e in un’altra ancora inserisce le foto che scatta dei luoghi che visita. Il suo diario contiene anche il palmare di Max, con il quale è possibile leggere le conversazioni che ha con i suoi genitori e i suoi amici.
Le foto possono essere scattare solo in determinate circostanze che dipendono da eventi ben precisi, derivanti dalle scelte che abbiamo compiuto, purtroppo non si ha la libertà di effettuare dei propri scatti e non si ha la facoltà di scegliere l’inquadratura dei selfie e delle foto che scatta Max . A volte si ha la voglia di scattare una foto, oppure di navigare su internet con il palmare di Max o con i computer del dormitorio, questi sono aspetti che forse nei prossimi episodi o in un nuovo titolo analogo hanno bisogno di più cura.
Life is Strange viene mosso dall’Unreal Engine 3 e utilizza una grafica concettuale, infatti l’avventura appare dipinta con acquarelli, dai toni sgargianti ma restando su colori chiari e tenui. Trovo che questa scelta stilistica calzi perfettamente .
Consiglio questa magnifica avventura a coloro a cui interessa la storia prima del game-play e a coloro che sono appassionati di fantascienza, viaggi spazio temporali, mentre consiglio a chi non si p ma avvicinato a questi temi di vedere “The Butterfly Effect” e altri film che trattano il medesimo argomento.
RecensioneConsiderazione pubblicata nella mia pagnia di Curatore si Steam, sul mio blog e sulla mia pagina facebook.
Bello e poetico: una avventura di stampo classico, ma rivista per essere moderna e al passo con i tempi, almeno dal punto di vista del gameplay. Non richiede particolari abilità, non vi sono real time events, si tratta solo di parlare con i personaggi, esplorare e in caso riavvolgere e fare le cose meglio. Difficile? No, non lo è, per nulla, ho potuto giocare in tranquillità con mia moglie, che non è una videogiocatrice, e gustarci il gioco con soddisfazione.
Siamo in una piccola cittadina americana costiera, Arcadia Bay in Oregon, popolare per un’importante scuola di fotografia, la Blackwell. Voi, una ragazza tornata dopo qualche anno vissuto lontano, siete una promettente fotografa, un po’ incasinata come lo sono un po’ tutti i ragazzi. Casualmente rincontrate una vecchia e carissima amica di infanzia, riuscendo a malapena a riconoscerla da tanto che è cambiata. L’incontro non è dei più felici, visto che la vedrete morire davanti ai vostri occhi. L’evento vi sciocca così tanto che scatena i vostri poteri, ovvero la facoltà di tornare indietro nel tempo. Da lì partirà il viaggio di “Super Max” per salvare Chloe e i suoi amici, davanti ad alcuni fatti misteriosi che turbano la tranquilla Arcadia Bay.
Il gioco come accennato è una avventura focalizzata in primis sui dialoghi e sull’esplorazione. Non propone azione e nemmeno questi grandi rompicapi o enigmi, anzi, direi che proprio non ce ne sono. L’unica vera difficoltà è il collezionare le fotografie, per concludere il gioco al 100%, tutto il resto non richiede particolare abilita, piuttosto viene stimolato il vostro lato empatico. Il sistema di riavvolgimento del tempo è divertente, vi capiterà di tornare indietro più volte per scegliere ogni opzione possibile, ciononostante dovrete poi scegliere una strada, che ovviamente avrà delle conseguenze. La meccanica di riavvolgimento è interessante e lo scoprirete sin da subito. Dialoghi e situazioni si concretizzano in una attenta caratterizzazione psicologica dei personaggi, caratteristica in cui "Life is Strange" eccelle. Maxine è veramente adorabile, così come imparerete ad affezionarvi ad alcuni personaggi, arrivando ad odiarne altri. La trama è ben strutturata, con colpi di scena forse un po’ pilotati e facili da prevedere, e finisce in modo davvero intelligente. Vi è qualche pausa a metà, che fa calare un po’ troppo il ritmo al gioco e lo rende meno interessante di quanto avrebbe potuto essere, ma si riprende molto bene nel finale. Lo finirete in una decina di ore giocando con calma.
Dal punto di vista tecnico il gioco alterna a fondali veramente ispirati e musiche stupende a dei modelli fisici per i personaggi un po’ non al passo con la tecnologia attuale. Si arriva anche a bug piuttosto evidenti negli ultimi capitoli, con labiali per esempio che non seguono i dialoghi. La regia è invece veramente fenomenale, così come lo è la sceneggiatura.
I difetti tecnici di cui sopra non vi impediranno di godervi questa splendida avventura, che tra l’altro ha un costo contenuto.
Imperdibile e da giocare, voglio assolutamente altri titoli come questo.
Siamo in una piccola cittadina americana costiera, Arcadia Bay in Oregon, popolare per un’importante scuola di fotografia, la Blackwell. Voi, una ragazza tornata dopo qualche anno vissuto lontano, siete una promettente fotografa, un po’ incasinata come lo sono un po’ tutti i ragazzi. Casualmente rincontrate una vecchia e carissima amica di infanzia, riuscendo a malapena a riconoscerla da tanto che è cambiata. L’incontro non è dei più felici, visto che la vedrete morire davanti ai vostri occhi. L’evento vi sciocca così tanto che scatena i vostri poteri, ovvero la facoltà di tornare indietro nel tempo. Da lì partirà il viaggio di “Super Max” per salvare Chloe e i suoi amici, davanti ad alcuni fatti misteriosi che turbano la tranquilla Arcadia Bay.
Il gioco come accennato è una avventura focalizzata in primis sui dialoghi e sull’esplorazione. Non propone azione e nemmeno questi grandi rompicapi o enigmi, anzi, direi che proprio non ce ne sono. L’unica vera difficoltà è il collezionare le fotografie, per concludere il gioco al 100%, tutto il resto non richiede particolare abilita, piuttosto viene stimolato il vostro lato empatico. Il sistema di riavvolgimento del tempo è divertente, vi capiterà di tornare indietro più volte per scegliere ogni opzione possibile, ciononostante dovrete poi scegliere una strada, che ovviamente avrà delle conseguenze. La meccanica di riavvolgimento è interessante e lo scoprirete sin da subito. Dialoghi e situazioni si concretizzano in una attenta caratterizzazione psicologica dei personaggi, caratteristica in cui "Life is Strange" eccelle. Maxine è veramente adorabile, così come imparerete ad affezionarvi ad alcuni personaggi, arrivando ad odiarne altri. La trama è ben strutturata, con colpi di scena forse un po’ pilotati e facili da prevedere, e finisce in modo davvero intelligente. Vi è qualche pausa a metà, che fa calare un po’ troppo il ritmo al gioco e lo rende meno interessante di quanto avrebbe potuto essere, ma si riprende molto bene nel finale. Lo finirete in una decina di ore giocando con calma.
Dal punto di vista tecnico il gioco alterna a fondali veramente ispirati e musiche stupende a dei modelli fisici per i personaggi un po’ non al passo con la tecnologia attuale. Si arriva anche a bug piuttosto evidenti negli ultimi capitoli, con labiali per esempio che non seguono i dialoghi. La regia è invece veramente fenomenale, così come lo è la sceneggiatura.
I difetti tecnici di cui sopra non vi impediranno di godervi questa splendida avventura, che tra l’altro ha un costo contenuto.
Imperdibile e da giocare, voglio assolutamente altri titoli come questo.