Questo perché mettere assieme quello che si è imparato giocando NieR: Automata con Drakengard, le due versioni di NieR e tutto il marasma di altre opere tangenti, tra fumetti e persino opere teatrali e musical (YoRHa Stage Play, Ver. 1.0 e YoRHa Boys Ver. 1.0) può risultare alquanto complicato se si ha anche una vita da vivere.
A mettere ulteriormente altra carne al fuoco ci ha pensato anche la recente prima parte dell'anime NieR: Automata Ver. 1.1A, una sorta di what if dell'avventura tracciata da 2B, 9S e 2A a cura di A-1 Pictures, accompagnata da un ulteriore opera, un manga che arriva proprio adesso qui in Italia e che pesca direttamente da qualcosa che effettivamente, si è approfondito molto poco all'interno del titolo. E quando diciamo “molto poco” intendiamo “in modo strano”.
Corre l'anno 11941. Per uscire dallo stallo, nasce una nuova unità militare composta da androidi di sesso femminile: YoRHa. Inviate sulla Terra queste guerriere devono riconquistare il pianeta per la razza umana...
“Tutto ciò che ha vita, ha anche una fine. Siamo eternamente intrappolati in una spirale di vita e morte”.
Con questa frase comincia NieR: Automata e a ben pensarci, racconta molto dell'opera e della sua modalità di narrazione. Questo perché Yoko Taro, che ha curato anche la stesura del manga, la approccia in un modo assai originale, quello che viene comunemente chiamato backwards scriptwriting, ovvero scrivere una sceneggiatura partendo dal finale. Non è certo una novità, soprattutto in titoli che presentano snodi narrativi decisi dai giocatori ma in questo caso il tutto può assumere connotati grotteschi, tragicomici o semplicemente emotivi. Questo approccio però deve intersecarsi con un avvenimento opzionale raccontato solo tramite testo, durante la run con protagonista A2, e nell'intricato mondo di Nier: Automata è qualcosa che può perdersi facilmente tra una cosa e l'altra.
YoRHa: Assalto a Pearl Harbor dunque, ha prima di tutto il ruolo di prequel, raccontando il debutto delle unità YoRHa nello scontro contro le biomacchine (la 14a Guerra delle Macchine) e i rapporti instauratosi con alcuni modelli di androidi precedenti, tra cui spicca Anemone. Già dal primo volume, c'è tanta carne al fuoco ma con un mood decisamente diverso: le unità inviate non sono ancora categorizzate e l'emotività è parte integrante delle caratteristiche degli androidi. È qui che troviamo una Numero 2 decisamente alle prime armi e ben lontana dalla glaciale A2 che abbiamo conosciuto.
Questo non significa che non ci sia spazio per le tematiche principali dell'opera originale, come anche intrighi e situazioni appena accennate ma in grado di instillare una certa curiosità nel lettore. Questo perché si viaggia su una sottile scala di grigio, in cui nemici e amici possono mescolarsi, facendo perdere diversi punti di riferimento. Cosa sono le Biomacchine? Cosa sono gli Androidi? Qual è il senso di questa guerra? Sono solo tre delle centinaia di domande che un'opera di questo tipo può instillare, in questo caso anche con una certa calma, visto che il ritmo della narrazione possiamo deciderlo noi, sfogliando le varie pagine del volume. Ma tra una chiacchiera e l'altra esiste anche tanta azione: i disegni curati da Megumu Soramichi ricalcano in pieno quello del videogioco, riuscendo però a creare lo stesso effetto.
È inutile girarci attorno: Androidi letali vestite da cameriere in minigonna? Sì, c'è un po' di fan service eppure, non ci si fa caso. Probabilmente chi si approccia per la prima volta a quest'opera potrà rimanere interdetto ma la qualità di scrittura e la caratterizzazione dei personaggi fanno ben presto dimenticare il vestiario delle protagoniste. Questo primo volume sembra ricalcare in pieno questo aspetto, in cui gli intenti dei personaggi possono nascondere ben altro e gli scontri con le Biomacchine riescono a essere spettacolari anche se osserviamo un'immagine fissa. Queste però sono ricche di dettagli e sempre ben proporzionate e anche nei momenti più concitati non si ha mai la sensazione di essere soverchiati. Per enfatizzare l'aspetto emotivo delle protagoniste si è dovuto far qualche sacrificio, come l'utilizzo di goccioline di sudore come allegoria visiva ma che chiaramente in un Androide stonano un po'. Piccoli dettagli trascurabili ma evidentemente necessari per creare un ponte tra lettore e personaggio.
Il volume si presenta nel formato 12.4x18 con pagine esclusivamente in bianco e nero. Tuttavia, fa piacere trovare alcuni dettagli tra un capitolo e l'altro, come sull'utilizzo dei visori o una piccola descrizione di un dato personaggio. Ottima anche l'aggiunta dei bozzetti, contornati da diversi dettagli e versioni.
Ultimo consiglio: la lettura accompagnata dalla stupenda colonna sonora del titolo, composta da Keiichi Okabe, eleva l'esperienza di parecchio. Fidatevi.
YoRHa: assalto a Pearl Harbor - Una storia di Nier Automata 1
In un futuro molto lontano, invasori provenienti da un altro mondo attaccano la Terra con un nuovo tipo di armi, le “biomacchine”. Annichilite da questa minaccia, l’umanità è costretta a lasciare il pianeta e rifugiarsi sulla Luna, da dove sviluppa soldati androidi che portano avanti una sanguinosa battaglia...
Editore: JPOP
Nazionalità: Italia
Prezzo: 6,90 €
Totale voti: 7 1 1
shinji01
La prima domanda che mi faccio leggendo questo manga è perché degli androidi nel 11941 siamo fatti in sembianze femminili e vestite come cameriere vittoriane sexy? Magari si combatte meglio corpo a corpo con tacchi e parigine? Illeggibile
09/02/2024
RoseWolf92
Storia ben caratterizzata e di facile comprensione, ottime e spettacolari battaglie
05/02/2024
Altri Voti
Titolo | Prezzo | Casa editrice |
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YoRHa: assalto a Pearl Harbor - Una storia di Nier Automata 1 | € 6.90 | JPOP |
YoRHa: assalto a Pearl Harbor - Una storia di Nier Automata 2 | € 6.90 | JPOP |
YoRHa: assalto a Pearl Harbor - Una storia di Nier Automata 3 | € 6.90 | JPOP |
YoRHa: assalto a Pearl Harbor - Una storia di Nier Automata 4 | € 6.90 | JPOP |
Zero___Zone
Non conoscendo il videogioco mi è un po’ difficile giudicarlo, ma non mi ha fatto una cattiva impressione (e io in genere mal sopporto i mecha). La storia in sé può funzionare e anche le cyber-femmine, dipende tutto dalla loro caratterizzazione. Vedremo.
25/02/2024