In seguito alla cancellazione di Mega Man Legends 3, inizialmente previsto per Nintendo 3DS, il poliedrico character designer Keiji Inafune decise nel lontano 2010 di abbandonare Capcom e dedicarsi ad un nuovo progetto che voleva ripercorrere i fasti dei primi capitoli della saga di Mega Man per Nintendo NES.
Mighty No.9 è un action a piattaforme nato come progetto di crowdfunding sulla piattaforma Kickstarter. Nelle intenzioni iniziali era prevista una sola versione in digital download per PC ma l’enorme successo ottenuto, con l’obiettivo di 900.000 dollari raggiunto in appena due giorni, ha spinto il team di sviluppo ad ampliare gli obiettivi includendo la stragrande maggioranza delle console finora in circolazione.
Questa mossa ha creato non pochi problemi al team di sviluppo Comcept che ha accumulato una serie di ritardi. La data d’uscita prevista inizialmente per aprile 2015 è stata poi rimandata a febbraio 2016 e infine definitivamente annunciata per il 24 giugno 2016. I molteplici ritardi hanno preoccupato molto gli oltre 60.000 supporter del progetto, ma finalmente dopo lunghe attese il gioco è uscito sugli scaffali. Sarà valsa la pena aspettare così tanto?
In un futuro non molto lontano la società dipende interamente dai robot che si occupano di tutti i lavori al posto degli umani e quando un’epidemia colpisce gli automi facendoli impazzire il mondo entra nel caos.
L’unico robot che non è stato contagiato dal virus è Beck, uno dei nove androidi costruiti dal Professor White per rendere più comoda la vita agli umani. Pur inizialmente riluttante a imbarcarsi nell’avventura sarà compito del piccolo robot, aiutato dal Professor Sanda e dall’androide “femmina” Call, cercare di riportare la pace nella città, scoprire chi ha generato il virus e riportare alla ragione gli altri otto robot dello scienziato.
Mighty No.9 è un platform bidimensionale con elementi 3D che vuole essere un tributo alla vecchia serie Mega Man ed infatti il gameplay risulta praticamente identico all’originale capitolo uscito per NES. Esattamente come questa storica saga, dopo un primo capitolo introduttivo dove vengono spiegate le mosse principali, sarà il giocatore a decidere in quale ordine affrontare gli otto livelli presenti con un boss finale rappresentato dagli altri otto robot Mighty dalle peculiari caratteristiche. Sconfiggendo ognuno di questi boss si ottiene una ReXelection, ovvero la possibilità di utilizzare il potere speciale del boss, come ad esempio missili, fuoco, ghiaccio, elettricità ed altre abilità che permettono a Beck di avere un vantaggio su altri robot Mighty.
Una delle differenze rispetto all’originale Mega Man è rappresentata dallo scatto, una mossa che permette a Beck di arrivare a piattaforme altrimenti irraggiungibili. Quest’utile funzione consente anche di finire i nemici indeboliti per guadagnare punti extra, accumulare scorte di energia e inoltre il suo utilizzo è indispensabile durante gli scontri con i boss di fine livello. A differenza di quanto avveniva in MegaMan colpire il boss con l’arma in dotazione non è sufficiente per sconfiggerlo ma è indispensabile indebolirlo con lo scatto altrimenti recupererà l’energia sottratta in precedenza rendendo vano lo sforzo compiuto.
Proprio i livelli rappresentano il primo problema del gioco. Spesso mancano di fantasia, non solo perché ripresentano le classiche ambientazioni a tema fuoco, ghiaccio, foresta etc. ma anche perché ci si trova di fronte ad una serie infinita di piattaforme mobili, nemici e casse da distruggere. C’è poi da notare la presenza di alcuni livelli dove toccando alcune parti del suolo si muore istantaneamente anche se si ha la barra d’energia completamente piena. L’Instant Kill è una funzione che da anni non vedevo inserita in un videogioco e l’effetto che provoca è quello di far provare tanta frustrazione nel ripetere un numero imprecisato di volte il livello prima di riuscire a superarlo. La difficoltà rimane comunque impegnativa ma non raggiunge, almeno nei livelli della modalità normale, quella che contraddistingueva i titoli della serie Mega Man. Vi ricordo che se la modalità Normal vi sembrerà troppo semplice, una volta finito il gioco, potrete scegliere tra altre tre difficoltà tra cui Hard, Hyper e la mitica Maniac in cui un solo colpo ricevuto farà apparire la scritta Game Over.
Se invece sarete preoccupati per la difficoltà in Normal è giusto notare che sono presenti delle soluzioni adottate per venire incontro ai videogiocatori moderni abbassando il livello di difficoltà e che aiutano a completare il livello: ad esempio la possibilità di impostare il numero di vite disponibili ad inizio livello oppure un robot aiutante che verrà in nostro soccorso quando avremo perso una vita con power up che aumentano forza, velocità e difesa.
La giocabilità resta comunque il punto di forza del titolo assieme alle tante modalità extra presenti tra cui spiccano le missioni VR, che ricordano molto quelle del primo Metal Gear Solid, le modalità Co-op per due giocatori e le classifiche online che permettono di sfidare player provenienti da tutto il mondo.
Degna di nota la scelta del team di sviluppo di fornire un prodotto completo fin da subito, senza fastidiosi DLC a pagamento. Per il modico prezzo di 29 euro potrete avere tra le mani un prodotto finito comprendente l’artbook del gioco, un poster e la possibilità di scaricare un personaggio giocabile aggiuntivo, Ray. E se ancora non è abbastanza se scegliete la versione fisica per Playstation 4 potrete usufruire del Cross-Buy e scaricare le versioni per Playstation 3 e Playstation Vita (in uscita tra qualche mese).
Il comparto visivo rappresenta il secondo problema del gioco. La scelta di utilizzare una sorta di tridimensionalità in un gioco prettamente bidimensionale non giova per niente ai modelli dei personaggi che risultano privi di spessore. Inafune e Comcept si sono lamentati per un budget limitato ma paradossalmente se avessero utilizzato dei modelli più classici, o uno stile Cel Shading, il gioco ne avrebbe giovato in tutti gli aspetti compreso quello monetario.
Durante la prova del gioco ho notato anche alcuni cali di framerate, specialmente nel livello del ghiaccio, e alcune scelte sembrano totalmente fuori luogo; ad esempio nel livello del fuoco incontreremo delle cisterne che, cadendo dal background, distruggono immediatamente al loro passaggio protagonista e nemici ma non le piattaforme dove si scontrano.
Il comparto sonoro risulta senza infamia ne lode, con musiche che non entrano in testa e risultano appena sopra la sufficienza mentre è da rimarcare la possibilità di scegliere il linguaggio tra giapponese ed inglese, quest’ultimo poco curato e con alcune scelte vocali discutibili.
Mighty No.9 è un action a piattaforme nato come progetto di crowdfunding sulla piattaforma Kickstarter. Nelle intenzioni iniziali era prevista una sola versione in digital download per PC ma l’enorme successo ottenuto, con l’obiettivo di 900.000 dollari raggiunto in appena due giorni, ha spinto il team di sviluppo ad ampliare gli obiettivi includendo la stragrande maggioranza delle console finora in circolazione.
Questa mossa ha creato non pochi problemi al team di sviluppo Comcept che ha accumulato una serie di ritardi. La data d’uscita prevista inizialmente per aprile 2015 è stata poi rimandata a febbraio 2016 e infine definitivamente annunciata per il 24 giugno 2016. I molteplici ritardi hanno preoccupato molto gli oltre 60.000 supporter del progetto, ma finalmente dopo lunghe attese il gioco è uscito sugli scaffali. Sarà valsa la pena aspettare così tanto?
STORIA
In un futuro non molto lontano la società dipende interamente dai robot che si occupano di tutti i lavori al posto degli umani e quando un’epidemia colpisce gli automi facendoli impazzire il mondo entra nel caos.
L’unico robot che non è stato contagiato dal virus è Beck, uno dei nove androidi costruiti dal Professor White per rendere più comoda la vita agli umani. Pur inizialmente riluttante a imbarcarsi nell’avventura sarà compito del piccolo robot, aiutato dal Professor Sanda e dall’androide “femmina” Call, cercare di riportare la pace nella città, scoprire chi ha generato il virus e riportare alla ragione gli altri otto robot dello scienziato.
GAMEPLAY
Mighty No.9 è un platform bidimensionale con elementi 3D che vuole essere un tributo alla vecchia serie Mega Man ed infatti il gameplay risulta praticamente identico all’originale capitolo uscito per NES. Esattamente come questa storica saga, dopo un primo capitolo introduttivo dove vengono spiegate le mosse principali, sarà il giocatore a decidere in quale ordine affrontare gli otto livelli presenti con un boss finale rappresentato dagli altri otto robot Mighty dalle peculiari caratteristiche. Sconfiggendo ognuno di questi boss si ottiene una ReXelection, ovvero la possibilità di utilizzare il potere speciale del boss, come ad esempio missili, fuoco, ghiaccio, elettricità ed altre abilità che permettono a Beck di avere un vantaggio su altri robot Mighty.
Una delle differenze rispetto all’originale Mega Man è rappresentata dallo scatto, una mossa che permette a Beck di arrivare a piattaforme altrimenti irraggiungibili. Quest’utile funzione consente anche di finire i nemici indeboliti per guadagnare punti extra, accumulare scorte di energia e inoltre il suo utilizzo è indispensabile durante gli scontri con i boss di fine livello. A differenza di quanto avveniva in MegaMan colpire il boss con l’arma in dotazione non è sufficiente per sconfiggerlo ma è indispensabile indebolirlo con lo scatto altrimenti recupererà l’energia sottratta in precedenza rendendo vano lo sforzo compiuto.
Proprio i livelli rappresentano il primo problema del gioco. Spesso mancano di fantasia, non solo perché ripresentano le classiche ambientazioni a tema fuoco, ghiaccio, foresta etc. ma anche perché ci si trova di fronte ad una serie infinita di piattaforme mobili, nemici e casse da distruggere. C’è poi da notare la presenza di alcuni livelli dove toccando alcune parti del suolo si muore istantaneamente anche se si ha la barra d’energia completamente piena. L’Instant Kill è una funzione che da anni non vedevo inserita in un videogioco e l’effetto che provoca è quello di far provare tanta frustrazione nel ripetere un numero imprecisato di volte il livello prima di riuscire a superarlo. La difficoltà rimane comunque impegnativa ma non raggiunge, almeno nei livelli della modalità normale, quella che contraddistingueva i titoli della serie Mega Man. Vi ricordo che se la modalità Normal vi sembrerà troppo semplice, una volta finito il gioco, potrete scegliere tra altre tre difficoltà tra cui Hard, Hyper e la mitica Maniac in cui un solo colpo ricevuto farà apparire la scritta Game Over.
Se invece sarete preoccupati per la difficoltà in Normal è giusto notare che sono presenti delle soluzioni adottate per venire incontro ai videogiocatori moderni abbassando il livello di difficoltà e che aiutano a completare il livello: ad esempio la possibilità di impostare il numero di vite disponibili ad inizio livello oppure un robot aiutante che verrà in nostro soccorso quando avremo perso una vita con power up che aumentano forza, velocità e difesa.
La giocabilità resta comunque il punto di forza del titolo assieme alle tante modalità extra presenti tra cui spiccano le missioni VR, che ricordano molto quelle del primo Metal Gear Solid, le modalità Co-op per due giocatori e le classifiche online che permettono di sfidare player provenienti da tutto il mondo.
Degna di nota la scelta del team di sviluppo di fornire un prodotto completo fin da subito, senza fastidiosi DLC a pagamento. Per il modico prezzo di 29 euro potrete avere tra le mani un prodotto finito comprendente l’artbook del gioco, un poster e la possibilità di scaricare un personaggio giocabile aggiuntivo, Ray. E se ancora non è abbastanza se scegliete la versione fisica per Playstation 4 potrete usufruire del Cross-Buy e scaricare le versioni per Playstation 3 e Playstation Vita (in uscita tra qualche mese).
GRAFICA E AUDIO
Il comparto visivo rappresenta il secondo problema del gioco. La scelta di utilizzare una sorta di tridimensionalità in un gioco prettamente bidimensionale non giova per niente ai modelli dei personaggi che risultano privi di spessore. Inafune e Comcept si sono lamentati per un budget limitato ma paradossalmente se avessero utilizzato dei modelli più classici, o uno stile Cel Shading, il gioco ne avrebbe giovato in tutti gli aspetti compreso quello monetario.
Durante la prova del gioco ho notato anche alcuni cali di framerate, specialmente nel livello del ghiaccio, e alcune scelte sembrano totalmente fuori luogo; ad esempio nel livello del fuoco incontreremo delle cisterne che, cadendo dal background, distruggono immediatamente al loro passaggio protagonista e nemici ma non le piattaforme dove si scontrano.
Il comparto sonoro risulta senza infamia ne lode, con musiche che non entrano in testa e risultano appena sopra la sufficienza mentre è da rimarcare la possibilità di scegliere il linguaggio tra giapponese ed inglese, quest’ultimo poco curato e con alcune scelte vocali discutibili.
Un’attesa lunga più di tre anni ha portato a far crescere l’hype verso Mighty No.9 alle stelle. Purtroppo le scelte grafiche, un level design piuttosto fiacco e una trama quasi assente non contribuiscono ad aver tra le mani quel capolavoro di gioco che tutti aspettavano con ansia.
A favore del titolo si possono notare una difficoltà sopra la media che terrà impegnati anche i videogiocatori più esperti, tante modalità extra ma soprattutto una giocabilità frenetica e veloce.
Nonostante i tanti difetti Mighty No.9 resta comunque un buon gioco che tutti gli appassionati con qualche capello grigio che si sono divertiti con i capitoli NES del mitico MegaMan non possono lasciarsi sfuggire anche grazie al prezzo budget con cui viene proposto.
A favore del titolo si possono notare una difficoltà sopra la media che terrà impegnati anche i videogiocatori più esperti, tante modalità extra ma soprattutto una giocabilità frenetica e veloce.
Nonostante i tanti difetti Mighty No.9 resta comunque un buon gioco che tutti gli appassionati con qualche capello grigio che si sono divertiti con i capitoli NES del mitico MegaMan non possono lasciarsi sfuggire anche grazie al prezzo budget con cui viene proposto.
Pro
- Gameplay frenetico.
- Tante modalità extra.
- Quattro diversi livelli di difficoltà.
- Un tuffo nel passato per gli amanti di Mega Man.
- Prezzo budget (circa 29 euro).
Contro
- Storia quasi assente.
- Personaggi senza spessore.
- Doppiaggio inglese poco curato.
- Level design discutibile e mai d’impatto.
- Grafica ben al sotto delle aspettative.
dipende molto da come lo spendi quel budget, e comunque anche un gioco da smartphone relativamente semplice può venire a costare anche un milione di dollari, figuriamoci qualcosa di più complesso come Mighty No. 9...
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