Passano gli anni e talvolta i decenni ma alcuni videogiochi non smettono di stupire e divertire gli appassionati. Spesso concepiti per un specifico target alcuni brand vengono in seguito reinterpretati mutando completamente il genere o lo stile di gioco. Alcune volte il risultato ottenuto non è stato all’altezza delle aspettative, come ad esempio Resident Evil con la svolta action intrapresa nel quarto capitolo e degenerata in quelli successivi. In altri casi invece la necessità di reinventare il titolo è stata dettata dalle nuove tendenze del gameplay come il cambio di sistema di combattimento intrapreso dalla saga Final Fantasy che culminerà nell'innovativo Active Cross Battle di Final Fantasy XV.

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Presentato all'E3 2015 World of Final Fantasy è un Jrpg sviluppato per celebrare i trenta anni della storica saga targata Square Enix, che nulla ha a che vedere con i capitoli principali della serie ma che rappresenta un tuffo nel passato per chi, come il sottoscritto, ha speso centinaia di ore ai classici capitoli della serie usciti per la prima PlayStation con il mitico sistema di combattimento ATB (Active Time Battle).
La storia vede protagonisti due fratelli, Lann e Reynn, che gestiscono una caffetteria e che hanno perso la memoria. Un giorno tutti gli abitanti della città spariscono e una strana cliente di nome Enna Kros si presenta al bar per ordinare un caffè. Enna spiega ai due che per riprendersi i ricordi perduti devono andare nel fantastico mondo di Grymoire e raccogliere i Miraggi, mostri selvaggi che possono essere catturati e che li aiuteranno a farci strada nei pericolosi dungeon del gioco.
Una volta arrivati a Grymoire i due si trasformeranno in lillichini, una versione super deformed con la teste gigantesca rispetto al corpo, e si troveranno coinvolti nella guerra intrapresa dall'oscura Federazione di Bahamut per conquistare tutto il mondo grazie all'utilizzo dei Miraggi.

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Lungo tutta la fase di sviluppo World of Final Fantasy non ha mancato di destare curiosità ma anche perplessità tra gli hardcore fan per diversi motivi, tra cui la stramba grafica in stile "Chibi", la meccanica di gioco in stile Pokémon e l'implementazione dei personaggi originali dei capitoli ufficiali. Tra quest’ultimi meritano una citazione in particolare il Guerriero della Luce di Final Fantasy I, Cloud di Final Fantasy VII, Squall dell’ottavo capitolo e Lighting di Final Fantasy XIII, tutti personaggi che non sono dei semplici comprimari in grado di strappare un sorriso per la loro forma super deformed ma rappresenteranno un fondamentale aiuto per Lann e Reynn durante la loro fantastica avventura.

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Un momento... Final Fantasy e Pokémon? Stiamo scherzando? In effetti no, lo scopo principale dell'avventura è raccogliere strani mostri chiamati Miraggi, provenienti dai vari capitoli della saga principale, fargli apprendere nuovi incantesimi o poteri e farli evolvere in creature ancora più forti. Come era lecito aspettarsi le differenze con i mostricciatoli di Nintendo sono tante a partire dai prismaliti, oggetti che permettono di racchiudere i miraggi e poterli usare nei combattimenti successivi, dalle evoluzioni e dall’apprendimento delle mosse che sono state reinventate, come quella che permette di farci accompagnare nella mappa da un miraggio che in base alla proprietà principale brucerà i rovi che bloccano la strada o di volare verso posti altrimenti irraggiungibili.
Lo stesso concetto di cattura è stato modernizzato in quanto le azioni da compiere per riuscire a racchiudere i miraggi nei prismi sono molteplici e passano dal ‘classico’ abbassamento dell’energia fino ad alcune davvero bizzarre come una condizione di accecamento o paralisi dell’avversario di turno. Fortunatamente l’abilità Scan viene in nostro aiuto in quanto ci permette di sapere esattamente quale azione utilizzare per imprismare il miraggio che ci sta di fronte.
 
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L’incontro di Final Fantasy con la modalità di gioco dei Pokemon potrebbe far storcere il naso ai molti fan storici, ma bisogna riconoscere che il tentativo del direttore Hiroki Chiba di avvicinare i nuovi videogiocatori al brand cercando di mantenere vivo lo spirito della saga originale è sicuramente riuscito.

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Una volta catturati i miraggi potranno essere usati negli scontri se schierati nella Pila dei combattimenti. Ciascuno dei due protagonisti può formare una pila con due miraggi disposti uno sopra l'altro tenendo conto delle loro dimensioni: chi è di taglia L sarà sempre alla base della pila, sovrastato da uno di taglia M e da uno di taglia S; la versione lillichina di Lann e Reynn presenta una taglia S mentre quelle jiganti una taglia L. Quando si impilano dei miraggi, le statistiche di tutti i membri della pila, come punti vita o punti magia, si sommano e le stesse abilità o magie possono cambiare a seconda della formazione. Ovviamente anche le debolezze saranno condivise e durante gli scontri se si subiscono troppi danni la pila cadrà fragorosamente lasciando tutti e tre i componenti esposti ai letali attacchi dei nemici.
 
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Tante novità che si associano ad un solido sistema di scontro di tipo ATB che, come già detto in precedenza, già si è visto in molti capitoli della saga. Una volta che si innesca uno scontro, generato casualmente mentre si cammina nella mappa, avremo a disposizione una barra di avanzamento in cui l’icona dei protagonisti e dei nemici scorre dal basso verso l’alto; una volta che la nostra icona arriva nella sommità della barra ci sarà concesso eseguire un’azione di attacco, mentre se è l’icona del nemico ad arrivare in cima subiremo un attacco. Il gioco ci permetterà inoltre di decidere se interrompere lo scorrere del tempo per ragionare a lungo sulla mossa da effettuare oppure lasciare che il tempo scorra liberamente e decidere in fretta cosa fare prima dell’inevitabile attacco nemico; inoltre, premendo il tasto R1 sarà possibile far scorrere più velocemente il tempo evitando fastidiose attese.
 
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Oltre alla lunga avventura principale sarà possibile accedere a delle missioni aggiuntive nella sala del tè che vi aiuteranno a scoprire in modo migliore i personaggi dei vecchi capitoli e una arena dove combattere fortissimi mostri con periodiche sfide aggiuntive proposte da Square Enix. Queste due ulteriori opzioni, combinate con gli oltre duecento Miraggi catturabili, rendono questo spin-off praticamente infinito.

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Lo stile grafico di World of Final Fantasy, curato dal mitico character designer Tetsuya Nomura, è davvero unico e colorato: i protagonisti in versione lillichina sono molto carini e presentano degli enormi occhi sognanti mentre le versioni jiganti ricordano fin troppo i protagonisti di un’altra serie Square Enix, Kingdom Hearts.
Anche i paesaggi e le città presentano uno stile pressoché perfetto, distante anni luce dallo spoglio altopiano che si era visto nella demo gratuita scaricabile sul Playstation Store.

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Sul fronte audio World of Final Fantasy presenta un doppiaggio completamente in inglese con sottotitoli in Italiano; un lavoro di traduzione molto difficile che presenta risultati altalenanti viste le numerose battute adattate prima dal giapponese all’inglese e successivamente dall’inglese alla lingua italiana. Il doppiaggio originale giapponese purtroppo è disponibile solamente per chi acquista la “Day one Edition” o la Collector’s Edition del gioco.
Le musiche, per lo più riarrangiamenti dei brani originali dei vecchi capitolo della saga, risultano pienamente godibili anche se non fanno gridare al miracolo.
 
 
World of Final Fantasy è uno spin off della storica saga Square Enix che vuole avvicinare i videogiocatori più giovani cercando di mischiare il classico stile Jrpg e lo storico gameplay visto nei primi capitoli della saga con un sistema di cattura dei mostri.
Il risultato finale è un titolo con una narrazione ricca di colpi di scena e ben scritta con battute in grado di strapparvi più di una risata. Se aggiungiamo i tanti riferimenti ai vecchi capitoli che faranno la gioia degli appassionati e lo stile unico dei personaggi in versione super deformed (caratteristica che potrebbe non piacere ai fan più intransigenti) si può dire che l’esperimento di Square Enix sia pienamente riuscito nonostante la difficoltà di gioco non risulti completamente bilanciata in alcune battaglie.