Quando si sente parlare di Square-Enix i titoli che possono venire in mente sono tanti. Con estrema probabilità il primo sarà Final Fantasy e, a seconda della data di nascita dell'interlocutore, a seguire si troverà un numero che varierà fra sette e dieci. I veterani potrebbero rispondere che per loro Square-Enix è Dragon Quest mentre i veterani con la V maiuscola, la barba bianca e tanta voglia di fare polemica potrebbero obiettare che Square-Enix è il nome della serial killer che ha brutalmente ucciso Square, quindi tutti i Final Fantasy, e Enix. I più giovani però potrebbero dare una risposta molto diversa: Kingdom Hearts.
A differenza di Dragon Quest e Final Fantasy, dove ogni capitolo proponeva un nuovo mondo e nuovi protagonisti, Kingdom Hearts ha tenuto compagnia ai giocatori dal 2002 fino ad oggi con Sora, ventordicimila sue declinazioni e tanti altri personaggi originali e non. Vedere la conclusione di un viaggio durato quasi diciotto anni ha fatto un certo effetto e poter tornare a parlarne è già di per se un vero piacere. Detto questo, Kingdom Hearts III aveva concluso l'avventura di Sora, ma alcuni interrogativi erano rimasti in sospeso...il DLC Re:Mind saprà chiudere anche queste ultime parentesi?Il seguente scritto non contiene spoiler sulla storia di Re:Mind, ma lo stesso non si può dire per gli eventi del gioco originale.
La storia di Re:Mind inizia esattamente dove quella di Kingdom Hearts III terminava: Sora, determinato a salvare Kairi ad ogni costo, fa appello al potere ultimo dei Maestri del Keyblade per mandare il proprio cuore indietro nel tempo. Tale procedimento avrà delle conseguenze catastrofiche per Sora, ma è anche l’unica speranza per raggiungere il cuore di Kairi prima che venga perso per sempre. Le lancette vengono quindi riportate indietro a poco prima della battaglia finale con le tredici oscurità di Xehanort. Mutare il corso degli eventi non sarà possibile, tuttavia il forte legame che unisce i protagonisti permetterà di rivivere gli eventi dal punto di vista degli interessati, permettendoci così di giocare in prima persona le battaglie prima dell’arrivo di Sora nonchè creare una corda sufficientemente estesa per raggiungere Kairi.
Questo escamotage, tanto forzato quanto in linea con gli standard della serie, fa luce su nuovi dettagli e retroscena dei personaggi secondari che, nonostante aggiungano poco al quadro generale, rendono estremamente più epica tutta la parte finale della storia.
Come già accennato, a differenza della storia principale, su Re:Mind il focus non sarà la lotta con Xehanort e i suoi loschi obiettivi bensì la concentrazione viene spostata sulle emozioni dei guerrieri della luce, su come vivono o percepiscono determinati scontri e situazioni nelle quali sono coinvolti. Sora si troverà dunque a viaggerà fra un cuore e l’altro, dando il supporto necessario ai propri amici nel momento del bisogno e concretizzando di fatto quello che precedentemente veniva identificata come la “forza crescente dei cuori uniti da un forte legame”.
Terminata la prima fase di riciclo di boss battle, perché pur potendole affrontare con altri personaggi le sfide restano le stesse, Re:Mind inizierà ad ingranare davvero. In primis sarà finalmente possibile godere a pieno del bellissimo mondo finale Scala ad Caelum, non più relegato a grossa arena per lo scontro finale, ma reso ora liberamente esplorabile. Proseguendo con i contenuti la sensazione di deja-vu verrà meno e le battaglie, non più esclusivamente legate a Sora, porteranno il terzo capitolo a quello che è senza dubbio il più epico ed emozionante finale della serie.
A differenza di quello che si potrebbe pensare, le novità introdotte in Re:Mind non riguardano soltanto i protagonisti e la battaglia finale, la storia aggiuntiva infatti inizia proprio con dei flashback sui malvagi ed enigmatici Xehanort e Xigbar. Il tutto ovviamente narrato in pieno stile Kingdom Hearts, ovvero con tre salti temporali cronologicamente distanti fra loro, rigorosamente tutti di seguito, che vanno ad aggiungere tasselli ad un puzzle che si pensava di aver già concluso da tempo. Purtroppo, o forse per fortuna, le informazioni per speculare sulle nuove direzioni che Kingdom Hearts come saga potrà prendere in futuro sono poche ed estremamente vaghe, regalando un inaspettato buon equilibrio fra soddisfazione per un finale conclusivo dalle tinte agrodolci e bramosia per la voglia di scoprire cosa verrà dopo.
Il Nomura perde il capello ma non il vizio, giusto?
Re:Mind estende l’esperienza di Kingdom Hearts III nel vero senso della parola, concentrandosi su elementi propri della serie, senza appoggiarsi al carisma dei mondi Disney o dei personaggi di Final Fantasy e riuscendo con le sue sole forze nella difficile impresa di migliorare una fase tanto caotica quanto ricca e ben riuscita quale la battaglia finale. Tuttavia, nonostante la qualità dei contenuti proposti, la longevità del dlc non è molto alta così come le novità davvero originali alla fin fine risultano poche.
Il mix di questi due aspetti, uniti al prezzo di vendita straordinariamente alto, rendono difficile apprezzare a pieno Re:Mind. Detto questo, la più grande pecca di Kingdom Hearts III risiedeva proprio nella povertà di contenuti post-game e, da questo punto di vista, il dlc fornisce una serie di novità degne di un’edizione Final Mix.
I giocatori potranno divertirsi con la bellezza di quattordici “nuove” boss battle dalla difficoltà estremamente alta, in particolare se giocate a Critico. Menzione d’onore per l’avversario bonus-segreto-finale che non solo si conquista a mani basse il titolo di più potente nemico mai apparso su Kingdom Hearts, ma soprattutto riesce a trasmettere quel brivido di tensione che solo i boss opzionali di una volta riuscivano a generare.
Per quanto passino indiscutibilmente in secondo piano, le features esclusive del dlc non si limitano alla storia e alle battaglie, con l’acquisto di Re:Mind infatti si ottiene l’accesso alla tanto simpatica quanto inutile nuova modalità foto e ai video in ultra-HD dell’evento Kingdom Hearts Orchestra -World of Tres-.
La prima modalità permette di creare e immortalare scenette originali posizionando oggetti e personaggi, per quest’ultimi è anche possibile modificare posa ed espressione, all’interno di aree predefinite. Una volta soddisfatti della composizione si potranno scattare quante foto si vorranno, quest’ultime verranno salvate nel rullino insieme a tutte le altre, pronte per essere condivise sui social.
I video dell’orchestra alternano filmati provenienti dai vari capitoli di Kingdom Hearts a riprese dei musicisti, il tutto accompagnato dalle ottime tracce composte da Yoko Shimomura per la serie. Una simpatica aggiunta che permette di godersi l’ottima colonna sonora del gioco in modo un po’ diverso dalla solita playlist di Spotify, ricordando i momenti salienti della serie e dando un volto (anzi, più di uno) alle melodie che hanno accompagnato i giocatori nel corso di tutti questi anni in compagnia di Sora & amici. Se tutto ciò valga o meno i dieci euro aggiuntivi richiesti, starà al singolo giocatore giudicarlo.
Gioco testato su Playstation 4.
A differenza di Dragon Quest e Final Fantasy, dove ogni capitolo proponeva un nuovo mondo e nuovi protagonisti, Kingdom Hearts ha tenuto compagnia ai giocatori dal 2002 fino ad oggi con Sora, ventordicimila sue declinazioni e tanti altri personaggi originali e non. Vedere la conclusione di un viaggio durato quasi diciotto anni ha fatto un certo effetto e poter tornare a parlarne è già di per se un vero piacere. Detto questo, Kingdom Hearts III aveva concluso l'avventura di Sora, ma alcuni interrogativi erano rimasti in sospeso...il DLC Re:Mind saprà chiudere anche queste ultime parentesi?
Il seguente scritto non contiene spoiler sulla storia di Re:Mind, ma lo stesso non si può dire per gli eventi del gioco originale.
Uomo avvisato...
La storia di Re:Mind inizia esattamente dove quella di Kingdom Hearts III terminava: Sora, determinato a salvare Kairi ad ogni costo, fa appello al potere ultimo dei Maestri del Keyblade per mandare il proprio cuore indietro nel tempo. Tale procedimento avrà delle conseguenze catastrofiche per Sora, ma è anche l’unica speranza per raggiungere il cuore di Kairi prima che venga perso per sempre. Le lancette vengono quindi riportate indietro a poco prima della battaglia finale con le tredici oscurità di Xehanort. Mutare il corso degli eventi non sarà possibile, tuttavia il forte legame che unisce i protagonisti permetterà di rivivere gli eventi dal punto di vista degli interessati, permettendoci così di giocare in prima persona le battaglie prima dell’arrivo di Sora nonchè creare una corda sufficientemente estesa per raggiungere Kairi.
Questo escamotage, tanto forzato quanto in linea con gli standard della serie, fa luce su nuovi dettagli e retroscena dei personaggi secondari che, nonostante aggiungano poco al quadro generale, rendono estremamente più epica tutta la parte finale della storia.
Come già accennato, a differenza della storia principale, su Re:Mind il focus non sarà la lotta con Xehanort e i suoi loschi obiettivi bensì la concentrazione viene spostata sulle emozioni dei guerrieri della luce, su come vivono o percepiscono determinati scontri e situazioni nelle quali sono coinvolti. Sora si troverà dunque a viaggerà fra un cuore e l’altro, dando il supporto necessario ai propri amici nel momento del bisogno e concretizzando di fatto quello che precedentemente veniva identificata come la “forza crescente dei cuori uniti da un forte legame”.
Terminata la prima fase di riciclo di boss battle, perché pur potendole affrontare con altri personaggi le sfide restano le stesse, Re:Mind inizierà ad ingranare davvero. In primis sarà finalmente possibile godere a pieno del bellissimo mondo finale Scala ad Caelum, non più relegato a grossa arena per lo scontro finale, ma reso ora liberamente esplorabile. Proseguendo con i contenuti la sensazione di deja-vu verrà meno e le battaglie, non più esclusivamente legate a Sora, porteranno il terzo capitolo a quello che è senza dubbio il più epico ed emozionante finale della serie.
A differenza di quello che si potrebbe pensare, le novità introdotte in Re:Mind non riguardano soltanto i protagonisti e la battaglia finale, la storia aggiuntiva infatti inizia proprio con dei flashback sui malvagi ed enigmatici Xehanort e Xigbar. Il tutto ovviamente narrato in pieno stile Kingdom Hearts, ovvero con tre salti temporali cronologicamente distanti fra loro, rigorosamente tutti di seguito, che vanno ad aggiungere tasselli ad un puzzle che si pensava di aver già concluso da tempo. Purtroppo, o forse per fortuna, le informazioni per speculare sulle nuove direzioni che Kingdom Hearts come saga potrà prendere in futuro sono poche ed estremamente vaghe, regalando un inaspettato buon equilibrio fra soddisfazione per un finale conclusivo dalle tinte agrodolci e bramosia per la voglia di scoprire cosa verrà dopo.
Il Nomura perde il capello ma non il vizio, giusto?
Re:Mind estende l’esperienza di Kingdom Hearts III nel vero senso della parola, concentrandosi su elementi propri della serie, senza appoggiarsi al carisma dei mondi Disney o dei personaggi di Final Fantasy e riuscendo con le sue sole forze nella difficile impresa di migliorare una fase tanto caotica quanto ricca e ben riuscita quale la battaglia finale. Tuttavia, nonostante la qualità dei contenuti proposti, la longevità del dlc non è molto alta così come le novità davvero originali alla fin fine risultano poche.
Il mix di questi due aspetti, uniti al prezzo di vendita straordinariamente alto, rendono difficile apprezzare a pieno Re:Mind. Detto questo, la più grande pecca di Kingdom Hearts III risiedeva proprio nella povertà di contenuti post-game e, da questo punto di vista, il dlc fornisce una serie di novità degne di un’edizione Final Mix.
I giocatori potranno divertirsi con la bellezza di quattordici “nuove” boss battle dalla difficoltà estremamente alta, in particolare se giocate a Critico. Menzione d’onore per l’avversario bonus-segreto-finale che non solo si conquista a mani basse il titolo di più potente nemico mai apparso su Kingdom Hearts, ma soprattutto riesce a trasmettere quel brivido di tensione che solo i boss opzionali di una volta riuscivano a generare.
Per quanto passino indiscutibilmente in secondo piano, le features esclusive del dlc non si limitano alla storia e alle battaglie, con l’acquisto di Re:Mind infatti si ottiene l’accesso alla tanto simpatica quanto inutile nuova modalità foto e ai video in ultra-HD dell’evento Kingdom Hearts Orchestra -World of Tres-.
La prima modalità permette di creare e immortalare scenette originali posizionando oggetti e personaggi, per quest’ultimi è anche possibile modificare posa ed espressione, all’interno di aree predefinite. Una volta soddisfatti della composizione si potranno scattare quante foto si vorranno, quest’ultime verranno salvate nel rullino insieme a tutte le altre, pronte per essere condivise sui social.
I video dell’orchestra alternano filmati provenienti dai vari capitoli di Kingdom Hearts a riprese dei musicisti, il tutto accompagnato dalle ottime tracce composte da Yoko Shimomura per la serie. Una simpatica aggiunta che permette di godersi l’ottima colonna sonora del gioco in modo un po’ diverso dalla solita playlist di Spotify, ricordando i momenti salienti della serie e dando un volto (anzi, più di uno) alle melodie che hanno accompagnato i giocatori nel corso di tutti questi anni in compagnia di Sora & amici. Se tutto ciò valga o meno i dieci euro aggiuntivi richiesti, starà al singolo giocatore giudicarlo.
GIUDIZIO FINALE
Re:Mind estende una storia che sembrava aver già detto tutto, arrivando a riscrivere parzialmente un finale che, seppur conclusivo, lasciava tante domande senza risposta. Ora, assumendo un ruolo simile a quello di 0.2 A Fragmentary Passage e con uno stile molto simile a ciò che fu Chain of Memories, il nuovo finale chiude definitivamente la storia di Sora e apre una porta verso un futuro leggermente diverso, ma altrettanto ricco di sorprese, indizi e interrogativi.
Aldilà delle speculazioni sul futuro della serie, il vero pregio di Re:Mind è quello di dare finalmente un senso a tutto ciò che il post-game di Kingdom Hearts III offriva prima del rilascio del dlc: il raggiungimento del livello 99, sbloccare Ultima Weapon, trovare il giusto set di abilità ecc…
Tutto queste chicche extra non sono più meri obiettivi per maniaci complezionisti o cacciatori di trofei di platino bensì strumenti necessari per superare le nuove sfide proposte.
In conclusione, se la vostra voglia di Kingdom Hearts è ancora forte come lo era al debutto di questo terzo capitolo e non vedete l’ora di tirare fuori il massimo dal suo gameplay allora non esitate: Re:Mind è il DLC che fa per voi. Tutti gli altri non ne sentiranno la mancanza.
Aldilà delle speculazioni sul futuro della serie, il vero pregio di Re:Mind è quello di dare finalmente un senso a tutto ciò che il post-game di Kingdom Hearts III offriva prima del rilascio del dlc: il raggiungimento del livello 99, sbloccare Ultima Weapon, trovare il giusto set di abilità ecc…
Tutto queste chicche extra non sono più meri obiettivi per maniaci complezionisti o cacciatori di trofei di platino bensì strumenti necessari per superare le nuove sfide proposte.
In conclusione, se la vostra voglia di Kingdom Hearts è ancora forte come lo era al debutto di questo terzo capitolo e non vedete l’ora di tirare fuori il massimo dal suo gameplay allora non esitate: Re:Mind è il DLC che fa per voi. Tutti gli altri non ne sentiranno la mancanza.
Gioco testato su Playstation 4.
Pro
- Battaglie epiche e super scenografiche
- Nuovo finale e nuovi filmati segreti
- Contenuti per un post-game degno della serie
Contro
- Tanto, troppo riciclo
- Longevità bassa
una storia che NOn aveva detto niente praticamente lasciando buchi ovunque.
guarda te se c'era bisogno di undlc per avere ste cose basilari...
ho letto solo la parte finale del giudizio per non aver "spoiler" sui "buchi che tappano"... ma la domanda che la maggior parte dei fan continuano a chiedere è... MA STO CA**o DI SEPHIROTH LO VOGLIAMO METTERE?!?!?!
Comunque mister mono-ala non c'è, ma i boss segreti non mancano e l'ultimo in particolare fa sembrare Sephiroth di KH1 un agnellino...
Credimi che non ne sentirai la mancanza, a meno che appunto non pensi di star giocando una AU di FFVII.
Detto questo concordo con la recensione, le potenzialità del photo mode però sono molto vaste, si riesce con certi escamotage a varcare i bordi degli scenari, ed è veramente divertente ricreare vecchie scene con la nuova grafica 3D. I personaggi utilizzabili sono molteplici e anche gli scenari disponibili.
Inoltre, una volta completato, si ha accesso a diversi codici per modificare l'esperienza di gioco a proprio piacimento.
se fosse un gioco che vive di luce propria, non avrebbe neanche disney, cmq ciò che ha sempre caratterizato kh era la fusione tra queste due cose.
bene io NON sono un fan di FF anzi giocatore medio degli anni 90 direi. se proprio devo definirmi fan direi solo dell 8 e del 9. ma era cmq un bos simbolo dei 2 titoli principali e dato che square sta pure lavorando al remake del 7 aveva pure senso inserirlo sia come cosa pubblicitaria sia come simbolo/chiusura della saga.
e quoto quello che ha detto Darktommy:
e proprio quella sua caratterizzazione di unire questi mondi con personaggi originali (con ognuno una storia fantastica) era ed è la sua luce propria!
eh già perchè sono priprio i "contenuti" come la "photo mode" che fan bello un gioco... è proprio l'aspetto che la gente attende con ANNI di ansia e im/pazienza. tutte le altre aggiunte al gioco ripeto le stesse cose che continuo a sostenere: e meno male che ce le han messe... bisognava aspettare poprio un dlc per avere contenuti/qualità di roba che si avvicinasse "quasi" ai vecchi titoli.
ok se dici che non è troppo spoileroso allora potrei rischiare a leggerla XD grazie ^^
La fusione tra Disney e personaggi Square originali sì, i personaggi tratti da FF erano stati unicamente inseriti per richiamare i fan di quella saga a giocare al nuovo gioco, una volta che KH ha iniziato a crearsi una fanbase tutta sua anche l'importanza dei personaggi di FF è venuta meno, basti pensare che l'ultima nuova aggiunta è stata Zack Fair in Birth by Sleep e poi più nulla.
eppure avevano sempre avuto una presenza molto forte... ormai le persone si sono abituate alla loro presenza...
Devi eseguire l'accesso per lasciare un commento.