Recensione
K-On!
7.0/10
Storia semplice e senza troppe pretese, K-ON racconta la storia di un club di musica leggera di un istituto superiore prossimo a essere sospeso per mancanza di membri e riportato in vita da un gruppo di quattro (poi cinque) ragazze molto diverse per indole e carattere: la semplice e distratta Yui Hirasawa (chitarra), l'energica Ritsu (batteria), la riflessiva e matura Mio (basso), la dolce bambolina Tsumugi "Mugi" Kotobuki (tastiere), cui si unisce in seguito la kohai Azusa Nakano (chitarra). Le vicende narrate non spiccano per originalità, ma riescono comunque a farsi seguire senza annoiare; pur ammettendo che non si tratta, a mio parere, di un capolavoro, K-ON è un prodotto più che discreto, direi kawaii, in cui la quotidianità della vita del club e delle relazioni amicali tra i suoi componenti assumono piena centralità narrativa. L'aspetto musicale infatti non è particolarmente sviluppato e dagli episodi visti (non escludo che ci sia un seguito...) risulta tutto sommato poco incisivo nella trama (a differenza, ad esempio, del spesso citato Beck, probabilmente il manga-anime più autenticamente focalizzato sulla componente musicale della trama) tanto che se vi aspettate dei motivi, delle canzoni, da memorizzare rimarrete delusi. Altro discorso vale per le sigle, specie la ending che, come è stato sottolineato in altre recensioni, è piuttosto valida e convincente. Credo che gran parte del successo della serie sia dovuto alla caratterizzazione grafica delle protagoniste, tenere e "moe", sicuramente graziose, alla semplicità della storia, un po' banale ma divertente, e alla realizzazione grafica di buon livello. Onestamente darei un 6 e 1/2 ma, dovendo scegliere tra il 6 e il 7, in questo caso preferisco abbondare.