Recensione
I Cavalieri dello Zodiaco
10.0/10
Recensione di Monkey D. Rufy
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Che voto si può dare alla propria infanzia o alla propria giovinezza? 10 o anche di più, ed è questo il voto che secondo me merita l'anime Saint Seiya, noto in Italia come I Cavalieri dello Zodiaco. Perché quest'anime mi ha cresciuto e allevato in un certo senso, e le emozioni che mi ha fatto provare sono uniche e irripetibili, pochissimi altri anime hanno prodotto gli stessi effetti su di me. Ciò è stato agevolato anche dal fatto che sin da piccolo sono appassionato di mitologia greca, un universo fantastico e affascinante in cui mi abbandonavo e che mi lasciava sempre a bocca aperta.
La trama di Saint Seiya è questa: in Grecia un ragazzino di tredici anni di nome Pegasus riesce finalmente, dopo anni e anni di lunghi ed estenuanti allenamenti, a finire l'addestramento per diventare Cavaliere sconfiggendo il gigante Cassius e conquistando la preziosissima armatura di Pegasus. Che coincidenza, eh? Infatti da piccolo mi chiedevo sempre perché un ragazzo che si chiamava Pegasus ottenesse l'armatura di Pegasus, un errore comunque su cui si può sorvolare.
Dicevo quindi che Pegasus, ormai diventato a tutti gli effetti Cavaliere dello Zodiaco, è riuscito, grazie agli insegnamenti di Castalia, a sviluppare un incredibile potenza dovuta alla capacità di bruciare il cosmo, un'energia dovuta all'influenza delle costellazioni. La sua costellazione guida è quella del cavallo alato Pegaso dalle 13 stelle. Ora però il ragazzo ha un obiettivo preciso: ritrovare sua sorella Patricia da cui è stato separato quando era ancora un bambino, e così fa ritorno a Nuova Luxor, dove spera di avere sue notizie da Alman di Thule, un ricco e potente uomo che possedeva l'orfanotrofio che aveva accolto Pegasus e altri bambini provenienti da tutto il mondo.
L'anziano però è morto e al suo posto Pegasus trova Lady Isabel, sua nipote, che gli promette che se parteciperà alla Guerra Galattica - un torneo dove si sfideranno gli orfani che sono stati spediti in varie parti del globo, come Pegasus, per diventare cavalieri, e dove il premio finale consiste nell'armatura sacra di Sagitter - la fondazione di suo nonno s'impegnerà a cercarla ovunque sia. Il giovane accetta di prendere parte al torneo ma, nel corso della manifestazione, Phoenix, cavaliere decaduto che si è convertito al male, cerca con i suoi scagnozzi di impossessarsi dell'armatura.
Ne seguiranno degli scontri tra questi e i cavalieri devoti a Lady Isabel che, in seguito, si scontreranno con nemici ben più forti, come i Cavalieri D'Argento, i Cavalieri D'Oro, i Cavalieri di Asgard e i Cavalieri del dio Nettuno. E per superarli i nostri cavalieri cresceranno molto e matureranno sia dal punto di vista mentale sia dal punto di vista guerriero, affinando le loro tecniche combattive.
Oltre a Pegasus emergeranno le figure di altri quattro guerrieri: Sirio il Dragone, che ha completato il suo addestramento ai Cinque Picchi in Cina; Crystal il Cigno, addestratosi nella fredda Siberia; Phoenix, il più solitario e tormentato tra i protagonisti, che per salvare il fratello Andromeda ha deciso di perfezionare il suo allenamento sull'Isola della Regina Nera; e Andromeda, fratello minore di Phoenix inviato nell'inospitale isola di... Andomeda. I personaggi sono sapientemente caratterizzati nell'anime e questo ci dà la possibilità di apprezzarne tutti gli aspetti dei loro caratteri.
Personalmente mi sento assai legato a tutti i cinque protagonisti, li sento come degli amici con cui ho condiviso momenti magici e indimenticabili. Chi si scorda le corse sfrenate all'uscita di scuola per registrare le puntate dei Cavalieri, oppure quando mi immedesimavo troppo nei personaggi durante gli accaniti e spettacolari combattimenti, credendo anch'io di bruciare il mio cosmo e imitando tutte le mosse e le tecniche viste o ripetendo le battute insieme ai compagni di scuola.
Il clou dell'anime secondo me è rappresentato, senza dubbio, dalla saga delle dodici case. I momenti che precedono lo scontro creano una tensione e un climax notevole nello spettatore, che non viene assolutamente deluso nel corso delle battaglie e non vede l'ora di sapere chi sarà il Cavaliere che comparirà nella prossima casa e quali saranno le sue caratteristiche e il suo stile di combattimento.
Le musiche della colonna sonora sono un altro pezzo forte di questo splendido anime, sono in grado di farti entrare subito nel cuore della battaglia oppure di commuoverti al punto da farti piangere. Il doppiaggio italiano poi è stato egregio grazie all'unione di un gruppo di fenomeni quali Ivo De Palma, Marco Balzarotti, Luigi Rosa, Tony Fuochi, Andrea De Nisco, Enrico Carabelli, Felice Invernici, Gabriele Calindri, Diego Sabre a altri ancora. Loro hanno saputo innalzare ancor di più il livello e la maestosità dei dialoghi, fino a fargli raggiungere un tono aulico. Non li ringrazierò mai abbastanza.
In definitiva questo è un anime che ti fa venire voglia di rivederlo ancora e ancora, e che riesce sempre a trasmettermi forti emozioni.
Masami Kurumada, sei un genio!
La trama di Saint Seiya è questa: in Grecia un ragazzino di tredici anni di nome Pegasus riesce finalmente, dopo anni e anni di lunghi ed estenuanti allenamenti, a finire l'addestramento per diventare Cavaliere sconfiggendo il gigante Cassius e conquistando la preziosissima armatura di Pegasus. Che coincidenza, eh? Infatti da piccolo mi chiedevo sempre perché un ragazzo che si chiamava Pegasus ottenesse l'armatura di Pegasus, un errore comunque su cui si può sorvolare.
Dicevo quindi che Pegasus, ormai diventato a tutti gli effetti Cavaliere dello Zodiaco, è riuscito, grazie agli insegnamenti di Castalia, a sviluppare un incredibile potenza dovuta alla capacità di bruciare il cosmo, un'energia dovuta all'influenza delle costellazioni. La sua costellazione guida è quella del cavallo alato Pegaso dalle 13 stelle. Ora però il ragazzo ha un obiettivo preciso: ritrovare sua sorella Patricia da cui è stato separato quando era ancora un bambino, e così fa ritorno a Nuova Luxor, dove spera di avere sue notizie da Alman di Thule, un ricco e potente uomo che possedeva l'orfanotrofio che aveva accolto Pegasus e altri bambini provenienti da tutto il mondo.
L'anziano però è morto e al suo posto Pegasus trova Lady Isabel, sua nipote, che gli promette che se parteciperà alla Guerra Galattica - un torneo dove si sfideranno gli orfani che sono stati spediti in varie parti del globo, come Pegasus, per diventare cavalieri, e dove il premio finale consiste nell'armatura sacra di Sagitter - la fondazione di suo nonno s'impegnerà a cercarla ovunque sia. Il giovane accetta di prendere parte al torneo ma, nel corso della manifestazione, Phoenix, cavaliere decaduto che si è convertito al male, cerca con i suoi scagnozzi di impossessarsi dell'armatura.
Ne seguiranno degli scontri tra questi e i cavalieri devoti a Lady Isabel che, in seguito, si scontreranno con nemici ben più forti, come i Cavalieri D'Argento, i Cavalieri D'Oro, i Cavalieri di Asgard e i Cavalieri del dio Nettuno. E per superarli i nostri cavalieri cresceranno molto e matureranno sia dal punto di vista mentale sia dal punto di vista guerriero, affinando le loro tecniche combattive.
Oltre a Pegasus emergeranno le figure di altri quattro guerrieri: Sirio il Dragone, che ha completato il suo addestramento ai Cinque Picchi in Cina; Crystal il Cigno, addestratosi nella fredda Siberia; Phoenix, il più solitario e tormentato tra i protagonisti, che per salvare il fratello Andromeda ha deciso di perfezionare il suo allenamento sull'Isola della Regina Nera; e Andromeda, fratello minore di Phoenix inviato nell'inospitale isola di... Andomeda. I personaggi sono sapientemente caratterizzati nell'anime e questo ci dà la possibilità di apprezzarne tutti gli aspetti dei loro caratteri.
Personalmente mi sento assai legato a tutti i cinque protagonisti, li sento come degli amici con cui ho condiviso momenti magici e indimenticabili. Chi si scorda le corse sfrenate all'uscita di scuola per registrare le puntate dei Cavalieri, oppure quando mi immedesimavo troppo nei personaggi durante gli accaniti e spettacolari combattimenti, credendo anch'io di bruciare il mio cosmo e imitando tutte le mosse e le tecniche viste o ripetendo le battute insieme ai compagni di scuola.
Il clou dell'anime secondo me è rappresentato, senza dubbio, dalla saga delle dodici case. I momenti che precedono lo scontro creano una tensione e un climax notevole nello spettatore, che non viene assolutamente deluso nel corso delle battaglie e non vede l'ora di sapere chi sarà il Cavaliere che comparirà nella prossima casa e quali saranno le sue caratteristiche e il suo stile di combattimento.
Le musiche della colonna sonora sono un altro pezzo forte di questo splendido anime, sono in grado di farti entrare subito nel cuore della battaglia oppure di commuoverti al punto da farti piangere. Il doppiaggio italiano poi è stato egregio grazie all'unione di un gruppo di fenomeni quali Ivo De Palma, Marco Balzarotti, Luigi Rosa, Tony Fuochi, Andrea De Nisco, Enrico Carabelli, Felice Invernici, Gabriele Calindri, Diego Sabre a altri ancora. Loro hanno saputo innalzare ancor di più il livello e la maestosità dei dialoghi, fino a fargli raggiungere un tono aulico. Non li ringrazierò mai abbastanza.
In definitiva questo è un anime che ti fa venire voglia di rivederlo ancora e ancora, e che riesce sempre a trasmettermi forti emozioni.
Masami Kurumada, sei un genio!