Recensione
Samurai Champloo
9.0/10
Samurai Champloo è un anime particolarmente moderno, sia per gli atteggiamenti dei personaggi che per la musiche. I primi, in particolare i 2 samurai Mugen e Jin, sono eccezionalmente divertenti nel loro "battibeccare", causato in gran parte dai loro caratteri del tutto opposti. Come non innamorarsi all'istante di entrambi? Si completano a vicenda, intraprendenti, simpatici e tutti d'un pezzo. Fuu invece, la ragazzina che si unirà ai due dopo aver perso lavoro e alloggio in un incendio, causato proprio grazie ai due combattenti, è meno appariscente, ma come non capirla di fronte alle personalità di quei due?
Per quanto riguarda le musiche, citate prima, possiamo dire che sono tutt'uno con effetti e movimenti, "svecchiando" quello che potrebbe essere un tema già navigato e esaltando e amplificando i combattimenti (per farvi un'idea, date un'occhiata al primissimo combattimento dell'episodio 1) e non solo. E con un sound così eccezionale non manca certamente una grafica curata e accattivante, del tutto adatta alla storia. Fin ora abbiamo parlato solo dell'aspetto "estetico", ma per degli spettatori più attenti potremmo dire che certe incongruenze nell'ambientazione non sono altro che adattamenti voluti e, a mio avviso, ben graditi.
La trama procede invece senza intoppi in modo per niente affrettato verso la fine, e noi possiamo godere appieno dell'ottima caratterizzazione dei personaggi, conoscendoli via via sempre meglio e incontrandone addirittura di nuovi, esilaranti ed eccezionali. Anche i sentimenti di questi ultimi vengono esplorati e analizzati senza mai offenderli, in modo maturo e consapevole. Insomma, non potevamo aspettarci nulla di meglio dal maestro creatore di Cowboy Bebop, assolutamente da provare e, mal che vada, da criticare.
Per quanto riguarda le musiche, citate prima, possiamo dire che sono tutt'uno con effetti e movimenti, "svecchiando" quello che potrebbe essere un tema già navigato e esaltando e amplificando i combattimenti (per farvi un'idea, date un'occhiata al primissimo combattimento dell'episodio 1) e non solo. E con un sound così eccezionale non manca certamente una grafica curata e accattivante, del tutto adatta alla storia. Fin ora abbiamo parlato solo dell'aspetto "estetico", ma per degli spettatori più attenti potremmo dire che certe incongruenze nell'ambientazione non sono altro che adattamenti voluti e, a mio avviso, ben graditi.
La trama procede invece senza intoppi in modo per niente affrettato verso la fine, e noi possiamo godere appieno dell'ottima caratterizzazione dei personaggi, conoscendoli via via sempre meglio e incontrandone addirittura di nuovi, esilaranti ed eccezionali. Anche i sentimenti di questi ultimi vengono esplorati e analizzati senza mai offenderli, in modo maturo e consapevole. Insomma, non potevamo aspettarci nulla di meglio dal maestro creatore di Cowboy Bebop, assolutamente da provare e, mal che vada, da criticare.