Recensione
Special A
7.0/10
Special A è un anime nel quale chi prima arriva meglio alloggia.
Hikari infatti è studentessa di una scuola dove solo una manciata di studenti meritevoli hanno la possibilità di usufruire di un’ apposita struttura per i propri momenti di svago o di studio e lei fa parte di questa cerchia ristretta.
La ragazza infatti si mantiene quasi sempre al secondo posto in ogni disciplina o materia... ed è proprio questo che la fa innervosire come una bestia.
Hikari Hanazono e Kei Takishima sono rivali fin da quando, da bambini, lui ha avuto l’ ardire di batterla.
Da quel momento la ragazza non si da per vinta e continua a lanciare sfide a Kei che, pertanto è sempre di fronte a lei di una posizione, ovvero è sempre il primo in tutto.
Se però, da una parte, Hikari è sempre molto presa dai loro scontri, Kei è sempre più preso da lei.
Il ragazzo infatti si è innamorato e, di fronte all’ ottusità disarmante della sua eterna rivale cercherà di inventarsene di ogni per conquistarla, ponendo a suo vantaggio il fatto di vincere a ogni sfida propostagli comincerà infatti anche a proporre delle scommesse tutte finalizzate a rafforzare il suo amore con Hikari.
Kei è un ragazzo calmo e riflessivo, che si scompone unicamente quando si tratta di Hikari, ingenua e dalla forza incontrollabile.
Poi abbiamo i gemelli Jun e Legumi, i sempre in lite Tadashi e Akira e in fine il posatissimo nonché amante degli animali Ryuu.
Come possiamo vedere, gli unici personaggi della serie un tantino di spessore sono solo quelli della Special A, che monopolizzeranno quasi ogni episodio. Ciò non da molto spazio a una maggiore interazione con altri personaggi esterni, ma tende a creare un grosso divario tra questi e i protagonisti.
La storia, non presenta ne scene eccezionali, ne un repertorio di casi o momenti particolarmente innovativi e questo fa si che l’ anime rimanga su un livello medio di gradimento.
Senza contare che anche lo spunto di partenza è sempre lo stesso, lui che ama lei e la provoca continuamente, mentre lei ingenua ci casca e, sebbene inconsciamente ne sia attratta continua a respingerlo.
I disegni allo stesso modo sono i classici di tutte la commedie romantiche, semplici, abbastanza stilizzati e non proprio pensati per movimenti o pose eccezionali.
Le ambientazioni sono pescate anch’ esse da casi già visti e non pertanto particolarmente rimaneggiate.
Il sound e le sigle passano quasi inosservate e non hanno fini particolari se non quello di incidere ancora di più su situazioni che erano già cariche di per se.
Hikari infatti è studentessa di una scuola dove solo una manciata di studenti meritevoli hanno la possibilità di usufruire di un’ apposita struttura per i propri momenti di svago o di studio e lei fa parte di questa cerchia ristretta.
La ragazza infatti si mantiene quasi sempre al secondo posto in ogni disciplina o materia... ed è proprio questo che la fa innervosire come una bestia.
Hikari Hanazono e Kei Takishima sono rivali fin da quando, da bambini, lui ha avuto l’ ardire di batterla.
Da quel momento la ragazza non si da per vinta e continua a lanciare sfide a Kei che, pertanto è sempre di fronte a lei di una posizione, ovvero è sempre il primo in tutto.
Se però, da una parte, Hikari è sempre molto presa dai loro scontri, Kei è sempre più preso da lei.
Il ragazzo infatti si è innamorato e, di fronte all’ ottusità disarmante della sua eterna rivale cercherà di inventarsene di ogni per conquistarla, ponendo a suo vantaggio il fatto di vincere a ogni sfida propostagli comincerà infatti anche a proporre delle scommesse tutte finalizzate a rafforzare il suo amore con Hikari.
Kei è un ragazzo calmo e riflessivo, che si scompone unicamente quando si tratta di Hikari, ingenua e dalla forza incontrollabile.
Poi abbiamo i gemelli Jun e Legumi, i sempre in lite Tadashi e Akira e in fine il posatissimo nonché amante degli animali Ryuu.
Come possiamo vedere, gli unici personaggi della serie un tantino di spessore sono solo quelli della Special A, che monopolizzeranno quasi ogni episodio. Ciò non da molto spazio a una maggiore interazione con altri personaggi esterni, ma tende a creare un grosso divario tra questi e i protagonisti.
La storia, non presenta ne scene eccezionali, ne un repertorio di casi o momenti particolarmente innovativi e questo fa si che l’ anime rimanga su un livello medio di gradimento.
Senza contare che anche lo spunto di partenza è sempre lo stesso, lui che ama lei e la provoca continuamente, mentre lei ingenua ci casca e, sebbene inconsciamente ne sia attratta continua a respingerlo.
I disegni allo stesso modo sono i classici di tutte la commedie romantiche, semplici, abbastanza stilizzati e non proprio pensati per movimenti o pose eccezionali.
Le ambientazioni sono pescate anch’ esse da casi già visti e non pertanto particolarmente rimaneggiate.
Il sound e le sigle passano quasi inosservate e non hanno fini particolari se non quello di incidere ancora di più su situazioni che erano già cariche di per se.