Recensione
Principessa dai Capelli Blu
10.0/10
Recensione di demone dell'oscurità
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In quest'opera sono presenti praticamente nell'edizione italiana quella "stirpe" di doppiatori a cui sono profondamente legato, dal direttore del doppiaggio fino agli artisti che vi hanno lavorato, per la maggior parte di loro, essi sono presenti anche all'interno del doppiaggio italiano de "I Cavalieri dello Zodiaco.
Difatti il direttore del doppiaggio è il grandissimo e compianto Enrico Carabelli, che dà anche la voce ad uno dei protagonisti dell'opera, un lavoro davvero encomiabile con artisti che nei loro ruoli non sbagliano praticamente un colpo, da annoverare su tutti Adriana Libretti, che dà la sua voce alla principessa, perfetta nel ruolo, che tutti ricordate nel personaggio di Castalia dei Cdz, ma c'è un elenco enorme di artisti, Aldo Stella, Pietro Ubaldi, Riccardo Peroni, Dania Cericola, Adolfo Fenoglio, Luca Bottale, Giorgio Melazzi, Paolo Torrisi, e tanti altri ancora, qui tutti insieme in quest'opera che è stata ampiamente impreziosita da questo lavoro, segno della grande professionalità che da sempre distingue i nostri doppiatori italiani negli anime che hanno fatto storia nel nostro Paese.
In pratica mancano solo De Palma, Cerioni ai dialoghi e qualche altro grande doppiatore e qui stavamo sicuramente a parlare di un piccolo capolavoro.
Ma veniamo all'opera, una fiaba davvero ben realizzata dagli autori dello staff artistico, di cui uno di loro è italiano, tante avventure racchiuse in pochi episodi, quanto basta per narrare delle vicende che hanno un fine ben preciso, far capire agli spettatori di questo anime quanto possa essere difficile sacrificarsi per dare la vita alle generazioni future, ma ben consapevoli che soffriranno molto meno di chi ha compiuto un gesto simile per tale libertà, in poche parole e nei tratti quasi delicati (il quasi è dato dalle orecchie vulcanoidi) della principessa c'è praticamente tutta la narrazione dell'opera, che si basa molto sulla semplicità della trama e del messaggio che ci arriva da parte dell'autore.
La separazione dalle cose che abbiamo amato per poterne avere delle altre che ci daranno un amore ancora più intenso nel futuro e un'attenzione maggiore ai nostri propositi è data proprio dall'essenza di quest'opera, che ci mette davanti ad una domanda importante: vale la pena, in un mondo continuamente corrotto e pervaso da diverse bramosie come il nostro, sacrificarsi nel nome di un ideale puro e nello stesso tempo risibile in confronto al marcio in cui è intrisa la nostra stupida società?
Nell'allegoria degli animali antropomorfi e dei protagonisti presenti qui in questa storia c'è la risposta a questa domanda, pertanto ve ne consiglio la visione di questo autentico gioiellino artistico!
Difatti il direttore del doppiaggio è il grandissimo e compianto Enrico Carabelli, che dà anche la voce ad uno dei protagonisti dell'opera, un lavoro davvero encomiabile con artisti che nei loro ruoli non sbagliano praticamente un colpo, da annoverare su tutti Adriana Libretti, che dà la sua voce alla principessa, perfetta nel ruolo, che tutti ricordate nel personaggio di Castalia dei Cdz, ma c'è un elenco enorme di artisti, Aldo Stella, Pietro Ubaldi, Riccardo Peroni, Dania Cericola, Adolfo Fenoglio, Luca Bottale, Giorgio Melazzi, Paolo Torrisi, e tanti altri ancora, qui tutti insieme in quest'opera che è stata ampiamente impreziosita da questo lavoro, segno della grande professionalità che da sempre distingue i nostri doppiatori italiani negli anime che hanno fatto storia nel nostro Paese.
In pratica mancano solo De Palma, Cerioni ai dialoghi e qualche altro grande doppiatore e qui stavamo sicuramente a parlare di un piccolo capolavoro.
Ma veniamo all'opera, una fiaba davvero ben realizzata dagli autori dello staff artistico, di cui uno di loro è italiano, tante avventure racchiuse in pochi episodi, quanto basta per narrare delle vicende che hanno un fine ben preciso, far capire agli spettatori di questo anime quanto possa essere difficile sacrificarsi per dare la vita alle generazioni future, ma ben consapevoli che soffriranno molto meno di chi ha compiuto un gesto simile per tale libertà, in poche parole e nei tratti quasi delicati (il quasi è dato dalle orecchie vulcanoidi) della principessa c'è praticamente tutta la narrazione dell'opera, che si basa molto sulla semplicità della trama e del messaggio che ci arriva da parte dell'autore.
La separazione dalle cose che abbiamo amato per poterne avere delle altre che ci daranno un amore ancora più intenso nel futuro e un'attenzione maggiore ai nostri propositi è data proprio dall'essenza di quest'opera, che ci mette davanti ad una domanda importante: vale la pena, in un mondo continuamente corrotto e pervaso da diverse bramosie come il nostro, sacrificarsi nel nome di un ideale puro e nello stesso tempo risibile in confronto al marcio in cui è intrisa la nostra stupida società?
Nell'allegoria degli animali antropomorfi e dei protagonisti presenti qui in questa storia c'è la risposta a questa domanda, pertanto ve ne consiglio la visione di questo autentico gioiellino artistico!