Recensione
K-On!
6.0/10
E’ inutile essere ipocriti, l’aspetto esteriore conta e quest’anime se non avesse avuto un character design così piacevole molti non avrebbero iniziato a vederlo (me compresa), dato che la trama non è di certo avvincente.
Il punto ora è capire se oltre a un chara accattivante ci sia dell’altro, io penso di sì, ma “quest’altro” non è nulla di eccezionale. K-On! è un anime gradevole, simpatico e leggero, ma niente di imperdibile.
Mi fa sorridere che l'anime rientri nel genere musicale, dato che la musica è relegata sullo sfondo e non c’è neppure un'OST degna di nota. Ciò di cui, realmente, parla quest’opera è l’amicizia delle quattro - che poi diventeranno cinque - protagoniste. E’ essenzialmente uno slice of life, molto, forse troppo, spensierato e positivo. Sull’opening non mi pronuncio, sennò volerebbero insulti sulla voce della cantante e non mi sembra questa la sede adatta; l’ending “Don't say lazy”, invece, è molto orecchiabile e ho apprezzato la scelta di farla sembrare un videoclip musicale delle ragazze.
La caratterizzazione delle protagoniste pecca di superficialità, vengono presentate in maniera approssimativa: Yui è vivace e svogliata, Ritsu è allegra e un po’ maschiaccio, Mio è timida e molto volenterosa, Mugi è gentile e un po’ svampita, ma a parte questi elementi distintivi non mi pare si sappia poi molto sul loro sentire, sulle loro emozioni e sensazioni. Posso solo auspicare che tale lacuna venga colmata nella seconda serie.
K-On! è una storia tutta al femminile, non che la cosa mi dispiaccia, ma qui si esagera, non c’è un solo protagonista maschile!
Terminata la visione di ogni episodio non si sente l’impellente bisogno di vedere quello seguente. Tanto cosa potrà mai accadere nella prossima puntata? Cosa sarà mostrato?
L’episodio/tipo può essere riassunto in poche parole: Yui non si è esercitata a suonare la chitarra, Mio è l’unica a volere provare e bacchetta le altre, Ritsu cerca di spaventare Mio (che è una gran fifona) e Mugi offre dolcetti e tè a tutte.
Con le dovute variazioni, questa è la trama di base che non muta nel corso degli episodi. Ovviamente non mancherà il classico episodio sul festival scolastico, quello in cui qualcuno si becca il raffreddore e l’episodio della gita fuori città. Trovo sia un gravissimo difetto quando lo spettatore si accorge dello schematismo di un anime e dei suoi personaggi, perché risulta, poi, difficile immergersi nella storia che, avendo protagonisti eccessivamente prevedibili, è guardata senza trasporto.
Ho trovato, poi, quest’anime molto irrealistico, non solo per le atmosfere eccessivamente edulcorate, ma perché è assurdo che delle adolescenti non parlino mai di ragazzi. Le protagoniste, sia per come si comportano sia per come sono disegnate, sia per quelle loro vocine, per non parlare delle espressioni facciali, sembrano delle studentesse delle scuole medie se non delle elementari, e forse se avessero avuto 11/12 anni il tutto mi sarebbe parso più verosimile.
Veniamo ora ai lati positivi: il chara, come ho già detto all’inizio, davvero molto piacevole, delicato e kawaii; il comparto tecnico; e qualche sana risata che K-On! riesce a rubare qua è là. Le animazioni sono, senza ombra di dubbio, il fiore all’occhiello dell’opera: il modo in cui Yui e compagnia si muovono, i loro gesti, le loro espressioni, è tutto molto curato nei dettagli.
Il mio giudizio complessivo non è negativo, dato che, tra gag simpatiche e pochi momenti un po’ noiosetti, tutto sommato la visione mi è risultata piacevole.
E' impossibile non spendere qualche parola sul successone che ha avuto quest'opera in madrepatria, successo che credo sia dovuto principalmente alla passione per le lolite e all’ottimo utilizzo di uno strumento molto potente: il merchandising. O almeno io non so darmi altra spiegazione!
Il punto ora è capire se oltre a un chara accattivante ci sia dell’altro, io penso di sì, ma “quest’altro” non è nulla di eccezionale. K-On! è un anime gradevole, simpatico e leggero, ma niente di imperdibile.
Mi fa sorridere che l'anime rientri nel genere musicale, dato che la musica è relegata sullo sfondo e non c’è neppure un'OST degna di nota. Ciò di cui, realmente, parla quest’opera è l’amicizia delle quattro - che poi diventeranno cinque - protagoniste. E’ essenzialmente uno slice of life, molto, forse troppo, spensierato e positivo. Sull’opening non mi pronuncio, sennò volerebbero insulti sulla voce della cantante e non mi sembra questa la sede adatta; l’ending “Don't say lazy”, invece, è molto orecchiabile e ho apprezzato la scelta di farla sembrare un videoclip musicale delle ragazze.
La caratterizzazione delle protagoniste pecca di superficialità, vengono presentate in maniera approssimativa: Yui è vivace e svogliata, Ritsu è allegra e un po’ maschiaccio, Mio è timida e molto volenterosa, Mugi è gentile e un po’ svampita, ma a parte questi elementi distintivi non mi pare si sappia poi molto sul loro sentire, sulle loro emozioni e sensazioni. Posso solo auspicare che tale lacuna venga colmata nella seconda serie.
K-On! è una storia tutta al femminile, non che la cosa mi dispiaccia, ma qui si esagera, non c’è un solo protagonista maschile!
Terminata la visione di ogni episodio non si sente l’impellente bisogno di vedere quello seguente. Tanto cosa potrà mai accadere nella prossima puntata? Cosa sarà mostrato?
L’episodio/tipo può essere riassunto in poche parole: Yui non si è esercitata a suonare la chitarra, Mio è l’unica a volere provare e bacchetta le altre, Ritsu cerca di spaventare Mio (che è una gran fifona) e Mugi offre dolcetti e tè a tutte.
Con le dovute variazioni, questa è la trama di base che non muta nel corso degli episodi. Ovviamente non mancherà il classico episodio sul festival scolastico, quello in cui qualcuno si becca il raffreddore e l’episodio della gita fuori città. Trovo sia un gravissimo difetto quando lo spettatore si accorge dello schematismo di un anime e dei suoi personaggi, perché risulta, poi, difficile immergersi nella storia che, avendo protagonisti eccessivamente prevedibili, è guardata senza trasporto.
Ho trovato, poi, quest’anime molto irrealistico, non solo per le atmosfere eccessivamente edulcorate, ma perché è assurdo che delle adolescenti non parlino mai di ragazzi. Le protagoniste, sia per come si comportano sia per come sono disegnate, sia per quelle loro vocine, per non parlare delle espressioni facciali, sembrano delle studentesse delle scuole medie se non delle elementari, e forse se avessero avuto 11/12 anni il tutto mi sarebbe parso più verosimile.
Veniamo ora ai lati positivi: il chara, come ho già detto all’inizio, davvero molto piacevole, delicato e kawaii; il comparto tecnico; e qualche sana risata che K-On! riesce a rubare qua è là. Le animazioni sono, senza ombra di dubbio, il fiore all’occhiello dell’opera: il modo in cui Yui e compagnia si muovono, i loro gesti, le loro espressioni, è tutto molto curato nei dettagli.
Il mio giudizio complessivo non è negativo, dato che, tra gag simpatiche e pochi momenti un po’ noiosetti, tutto sommato la visione mi è risultata piacevole.
E' impossibile non spendere qualche parola sul successone che ha avuto quest'opera in madrepatria, successo che credo sia dovuto principalmente alla passione per le lolite e all’ottimo utilizzo di uno strumento molto potente: il merchandising. O almeno io non so darmi altra spiegazione!