Recensione
Punta al Top! Gunbuster
7.0/10
Recensione di ryujimihira
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"Punta al Top! Gunbuster" è una serie OAV di 6 episodi prodotta dallo studio Gainax nel 1988.
La protagonista, Noriko Takaya, è la figlia dell'eroe di guerra perito negli scontri che diedero alla Terra un importante vittoria contro gli alieni. Sì, gli alieni in questa serie minacciano il genere umano, in quanto reputato come un pericolo per la galassia. Essi sono giganteschi esseri organici e al momento le uniche armi in grado di fronteggiarli sono i mech sviluppati dall'uomo.
Per pilotare questi mech è necessario un addestramento apposito, che nella serie è considerato come una vera e propria scuola. Noriko la frequenta, ma non ha molta fiducia nelle proprie capacità, e quando viene scelta insieme alla sua senpai per partecipare ufficialmente alle missioni, corre subito il dubbio che sia stato il nome a favorirla alle altre, piuttosto che le sue capacità.
C'è modo e tempo per ricredersi, ma dopo varie tribolazioni Noriko riesce a capire quale strada intraprendere tanto da andare anche oltre le aspettative.
Lasciamo perdere la canzonatura della scuola dei mech, ai quali vengono fatte fare anche lezioni ginniche (vabbè per la coordinazione del pilota, ma a che servono gli esercizi per gli addominali, le pile robotiche, ecc.?) e anche che i membri di queste scuole siano solo ragazze; ciò che più colpisce e affascina sono i viaggi alla velocità della luce. Infatti, se teoricamente si può viaggiare a una velocità prossima alla luce, per chi vi viaggia il tempo passato corrisponde al tempo del viaggio, mentre quello passato dalla partenza (la Terra per esempio) risulta essere molto dilatato.
Questo ha permesso di giocare molto sulla questione del tempo e degli invecchiamenti dei personaggi. Laddove la stessa Noriko vive una missione di pochi minuti, al rientro sulla terra sono passati mesi. Via via questo elemento sarà determinante ai fini dell'evoluzione della storia, tanto da essere un ottimo incipit anche per la serie successiva, prodotta 16 anni dopo, e chiamata "Punta al Top 2! Diebuster", che completa un'ottima serie dalle tematiche non sempre sfruttate negli anime come invece succede spesso nel film.
Dal punto di vista tecnico, sia i disegni sia le animazioni erano il top di produzione dell'epoca, e ancora oggi, nonostante l'ausilio delle tecniche computerizzate, la serie non sfigura sia per design sia per resa, è piacevole da guardare in tutti gli aspetti. Se non fosse altro che probabilmente abbia per prima introdotto il cosiddetto fanservice negli anime.
In conclusione possiamo solo dire che si tratta di una serie senza dubbio epocale, visto anche il dream team dell'epoca in casa Gainax, primi tra tutti Hideaki Anno che solo qualche anno dopo diresse il più celebre "Neon Genesis Evangelion" e "Haruhiko Mikimoto", già fautore del charather design di "Gundam" e "Macross". Da vedere principalmente se piace il genere, anche perché potrebbe fare storcere il naso a coloro che ricercano qualcosa con più azione e meno introspezione. Alla fine i viaggi sub luce possono anche essere affascinanti, ma ricorrere troppo a essi potrebbe risultare ripetitivo e pretestuoso per non disegnare scene più esplicative delle vite dei personaggi. Per tutti gli altri a cui piace il genere, bisogna solo sapere che la serie è imperdibile.
La protagonista, Noriko Takaya, è la figlia dell'eroe di guerra perito negli scontri che diedero alla Terra un importante vittoria contro gli alieni. Sì, gli alieni in questa serie minacciano il genere umano, in quanto reputato come un pericolo per la galassia. Essi sono giganteschi esseri organici e al momento le uniche armi in grado di fronteggiarli sono i mech sviluppati dall'uomo.
Per pilotare questi mech è necessario un addestramento apposito, che nella serie è considerato come una vera e propria scuola. Noriko la frequenta, ma non ha molta fiducia nelle proprie capacità, e quando viene scelta insieme alla sua senpai per partecipare ufficialmente alle missioni, corre subito il dubbio che sia stato il nome a favorirla alle altre, piuttosto che le sue capacità.
C'è modo e tempo per ricredersi, ma dopo varie tribolazioni Noriko riesce a capire quale strada intraprendere tanto da andare anche oltre le aspettative.
Lasciamo perdere la canzonatura della scuola dei mech, ai quali vengono fatte fare anche lezioni ginniche (vabbè per la coordinazione del pilota, ma a che servono gli esercizi per gli addominali, le pile robotiche, ecc.?) e anche che i membri di queste scuole siano solo ragazze; ciò che più colpisce e affascina sono i viaggi alla velocità della luce. Infatti, se teoricamente si può viaggiare a una velocità prossima alla luce, per chi vi viaggia il tempo passato corrisponde al tempo del viaggio, mentre quello passato dalla partenza (la Terra per esempio) risulta essere molto dilatato.
Questo ha permesso di giocare molto sulla questione del tempo e degli invecchiamenti dei personaggi. Laddove la stessa Noriko vive una missione di pochi minuti, al rientro sulla terra sono passati mesi. Via via questo elemento sarà determinante ai fini dell'evoluzione della storia, tanto da essere un ottimo incipit anche per la serie successiva, prodotta 16 anni dopo, e chiamata "Punta al Top 2! Diebuster", che completa un'ottima serie dalle tematiche non sempre sfruttate negli anime come invece succede spesso nel film.
Dal punto di vista tecnico, sia i disegni sia le animazioni erano il top di produzione dell'epoca, e ancora oggi, nonostante l'ausilio delle tecniche computerizzate, la serie non sfigura sia per design sia per resa, è piacevole da guardare in tutti gli aspetti. Se non fosse altro che probabilmente abbia per prima introdotto il cosiddetto fanservice negli anime.
In conclusione possiamo solo dire che si tratta di una serie senza dubbio epocale, visto anche il dream team dell'epoca in casa Gainax, primi tra tutti Hideaki Anno che solo qualche anno dopo diresse il più celebre "Neon Genesis Evangelion" e "Haruhiko Mikimoto", già fautore del charather design di "Gundam" e "Macross". Da vedere principalmente se piace il genere, anche perché potrebbe fare storcere il naso a coloro che ricercano qualcosa con più azione e meno introspezione. Alla fine i viaggi sub luce possono anche essere affascinanti, ma ricorrere troppo a essi potrebbe risultare ripetitivo e pretestuoso per non disegnare scene più esplicative delle vite dei personaggi. Per tutti gli altri a cui piace il genere, bisogna solo sapere che la serie è imperdibile.