Recensione
Ken il guerriero
4.0/10
Recensione di Franzelion
-
Attenzione SPOILER! Ma tranquilli, non vi perdete niente
Premessa: non ho pregiudizi né verso gli shounen né verso anime d'annata.
Pensate a un anime con una cura maniacale dei dettagli, realistico e coerente in ogni suo aspetto, tecnicamente sublime e dove nessun episodio è lasciato al caso.
Fatto? Bene, ora pensate al contrario: ecco a voi Hokuto no Ken.
Questa è la storia di un uomo predestinato dell'Orsa Maggiore, e il "destino" racconta che colui che porta questo segno sul petto sarà il salvatore del mondo. Ecco la prima falla, già nell'incipit della trama: non è un pochino assurdo che il segno dell'Orsa Maggiore sul corpo dovrebbe essere qualcosa di divino o innato, invece è semplicemente dovuto a una serie di colpi ricevuti in un duello da Shin, tra l'altro ben pensati e non mossi casualmente? Se già l'inizio della storia è ridicolo, beh, aspettate di sentire il resto.
Prima, non a caso, ho messo tra virgolette la parola "destino". Perché le decisioni che prendono i personaggi, la piega che prende l'anime, tutto è dovuto solo e unicamente al destino. Quale motivazione viene data alle decisioni più assurde prese dai personaggi? "Perché è così che dice il destino, così che indicano le stelle". Ora, caro Buronson, non ti pare che sia un po' troppo comodo ricacciare personaggi, situazioni, e decisioni dal nulla motivandoli con il semplice "perché è il destino"? Non è che magari sarebbe stato lecito fare intravedere allo spettatore/lettore un minimo di questo piano divino? Eh no, altrimenti poi la sceneggiatura, già tenuta in piedi da un capello, imploderebbe nel giro di qualche secondo.
Ad esempio, vogliamo parlare della colossale scemenza proferita da Toki, secondo cui Ken avrebbe dovuto cercare e sconfiggere tutti i guerrieri di Nanto? Ma per quale assurdo motivo? Se poi alcuni di loro - diciamo "solo" una metà - erano addirittura buoni! Anche in quel caso quindi avrebbe dovuto farli fuori? Vabbè, gaffe di questo tipo, in "Ken il guerriero", non si contano nemmeno sulle dita dei piedi e delle mani messe insieme. Per questo il personaggio migliore secondo me è Yuza delle Nuvole, finalmente il primo con la testa sulle spalle, che decide di fare di testa sua e di infischiarsene del destino.
Ma andiamo con ordine, raccontando gli eventi volta per volta.
Abbiamo prima di tutto la saga di Shin, composta da una ventina di episodi abbondanti. Ebbene, non mi capacito di come sia riuscito a reggere per tutti questi episodi, così come non capisco cosa ci si dovrebbe trovare di interessante, in episodi del genere, da spingere alla prosecuzione della visione dei restanti episodi. Questa saga è composta da puntate tutte identiche, che replicano all'infinito il medesimo schema narrativo, che verrà ripreso più e più volte anche dopo questa saga - non temete: ci sono i seguaci di Shin che depredano un villaggio, c'è il vecchietto coraggioso di turno che chiede l'acqua che viene prontamente allontanato a calci, arriva un seguace di Shin che vuole svergognare anche Ken (uomo misterioso sotto il cappuccio), e a quel punto "ata-ta-ta-ta-ta-ta!", e in un attimo si ritrovano tutti esplosi; poi arriva il truzzone capobanda di turno a dire "cos'è questo casino, fatemi passare"; "Ma chi può essere stato ad aver ridotto così i miei uomini?"; "Adesso ti sistemo io!".
E questo per la bellezza di venti episodi circa.
Davvero, non so come ho fatto a resistere. Se l'anime si fosse concluso con questa saga il mio giudizio sarebbe stato 2.
Dopo questa saga vediamo entrare in gioco Mamiya, un personaggio femminile completamente inutile e che dopo questa saga non si farà più vedere. Bene, questa assomiglia a Julia e prontamente s'innamora di Ken... Almeno fin quando Rei non si ritrova con tre giorni di vita rimanenti! Ed ecco che Mamiya magicamente s'innamora di Rei (capito l'ipocrita?), che le aveva già confessato di amarla.
E qui il nostro Buronson vuole spacciare il rapporto tra Rei e Mamiya per drammatico e commovente, quando in realtà è infarcito di stereotipi e di cose viste e riviste.
Poi l' "apice" - e che apice, lo valuterei con un 7,5 - della storia viene toccato secondo me nello scontro, con tanto di flashback, tra Toki e Raul e nel loro rapporto, insomma.
Bene, dopo tanti episodi messi lì più per allungare il brodo che altro, si arriva agli episodi conclusivi e si scopre che l'ultimo guerriero di Nanto è in realtà... Julia! Ebbene sì, è ancora viva! Ma andiamo a vedere come.
Il sottoscritto immaginava qualche colpo di scena davvero di gran classe, come il fatto che il suicidio di Julia fosse tutta una messa in scena ideata da lei per far proseguire Ken sulla sua strada e/o per liberarsi della prigionia di Shin, o cose del genere insomma. E invece quale assurda spiegazione viene data? Che le forze delle stelle di Nanto si trovavano casualmente sotto la torre e sono riusciti magicamente a prenderla al volo - già immagino la scena: "Ci sono! Ci sono! Eccola! Ma purtroppo non avevo ancora preso consapevolezza (che è arrivata qui) del fatto che Buronson avesse palesemente inventato la trama volta per volta, episodio per episodio, senza neppure cercare di mascherarlo in qualche modo, come è buon costume fare. E se mi dite che invece, magari, in un'intervista quest'autore ha detto di avere tutto in mente sin dall'inizio, allora la cosa è molto più grave.
Poi si arriva al fatidico scontro Raul - finalmente! Quanto ho aspettato questo momento. Mica per lo scontro in sé, eh, ma unicamente per la fine della prima serie. Ecco, e qui, citando un utente "animeclickiano", Ken mostra di essere un'altra serie del "vorrei ma non posso". Ecco arrivare in extremis un cambiamento di personalità di Raul, seguito da ideali e morali (di Raul) di dubbia intelligenza, e lo stesso vale per Julia: "Uccidimi pure, mi sacrifico per far sì che tu e Ken combattiate". Ma che cavolo significa?! Ken e Raul non avrebbero forse combattuto comunque, a prescindere dalla morte di Julia? Anzi in questo caso sembra che Julia voglia avvantaggiare Raul, togliendo a Ken un motivo in più per cui combattere.
Oppure è da sottolineare la parte in cui Raul se ne esce con una delle sue - "sue" non di Raul, ma dell'opera -, dicendo che aveva dato la sua anima per la malattia di Julia inventata così su due piedi, senza svelare il minimo retroscena o la minima spiegazione del come abbia fatto uno come Raul a dare la sua anima per guarire Julia dalla malattia - la guaritrice non sarebbe lei?
Insomma, vi sono atteggiamenti assurdi di qua e di là, si vede che Buronson nel finale cerca di dare una morale al tutto, e l'idea in sé sarebbe anche ottima, se non fosse che fa acqua da tutte le parti.
Ah, già, mi ero dimenticato (come l'autore del resto) che Ken nel combattimento finale dovrebbe essere cieco, invece lo vediamo di punto in bianco ridisegnato con gli occhi aperti, e non solo, si muovono anche le pupille. Ciliegina sulla torta, Raul gli dice: "Guarda Ken! Questa è Julia, è morta"; Ken si gira in quella direzione e commenta tristemente la situazione. L'autore si era dimenticato che Ken fosse cieco, e fino alla fine, perché poi non ha più richiuso gli occhi.
Vabbè, capirete anche voi che non ha senso commentare oltre.
Prima di proseguire con l'opera di demolizione, vorrei utilizzare un piccolo spazio di questa recensione per parlare anche dei pregi: colonna sonora orecchiabile, combattimenti (solo quelli importanti però) tutto sommato abbastanza imprevedibili, qualche innovazione apportata al genere, qualche buona idea - ma sviluppata malissimo, quindi non è un pregio. Fine.
Ora entriamo nei dettagli "tecnici", nei vari dettagli che lasciano intravedere una sceneggiatura creata con i piedi da bambini ritardati.
- Ambientazione: questa è molto variegata, ci sono lande desolate, lande desertiche, città in rovina, lande desertiche, città in rovina, lande desolate, lande desertiche... Eh sì, in tutto l'anime non vedremo l'ombra di un albero o di un po' di vegetazione. Ma se la guerra nucleare ha arrecato danni così colossali all'ambiente, come fanno gli uomini, esseri tanto deboli se confrontati a Madre Natura, a essere ancora vivi?
- Lynn e Bart: totalmente inutili dall'inizio alla fine, non si capisce il senso della loro introduzione, soprattutto la prima per 109 episodi non fa altro che ripetere "Keeen!", anche alla domanda "Che ore sono?", senza neppure cambiare intonazione. Ah, ecco, quasi dimenticavo: certamente il doppiaggio non italiano non ha aiutato alla fruibilità del titolo. E' il peggiore che abbia mai ascoltato; sembra quasi di intravedere i doppiatori che leggono il copione o ripetono le parole suggerite dal direttore.
- Ken si strappa la maglietta in quasi ogni combattimento, ma puntualmente la volta successiva sarà rivestito di tutto punto. Dove ricomprerà i suoi vestiti?
Ken ha sempre la medesima espressione in tutto l'anime. O meglio, ci sono tre versioni: il sorriso, fatto forse tre volte di numero in tutta la serie; l'impassibilità, 95% dei casi; la rabbia (5%).
- Tutte le bande dei cattivi sono piene di punkettoni dalla cresta colorata, comandati dal solito truzzone di turno, grande quattro volte una persona normale. Non ci sono eccezioni.
- Una bomba a mano lanciata sapientemente addosso a un punkettone con l'intento di uccidere solo lui (e ovviamente così è stato), quando a un metro e mezzo da lui c'era Lynn, completamente incolume.
- Sauzer che prende come schiavi solo i bambini da un villaggio. Ma perché, lavorano per caso meglio o devono essere violentati da maniaci? No, solo perché così è più crudele, senza senso.
- Il ragazzino, se ricordo bene figlio di Shu, che, accerchiato dai soliti punkettoni, accende una dinamite per farli fuori, ma sia lui sia i punkettoni rimangono immobili fin dall'accensione della miccia fino all'esplosione. Si vede che avevano proprio voglia di lasciare questo mondo.
- Episodio riassuntivo ogni 9 episodi circa; a un certo punto i produttori hanno avuto addirittura il coraggio di piazzarne 5 consecutivi.
- Ken che ogni volta guarda impassibile il vecchio o qualcun altro che vengono maltrattati, e agisce (arrabbiandosi per di più) solo quando questo viene ucciso. Oppure vale lo stesso quando le guardie cercano di tirare su Fudo dalle sabbie mobili con una corda, e Ken invece di andare ad aiutarle - preciso che non stava facendo nulla di nulla in quel momento - aspetta che caschino a terra sfinite per andare lui stesso, da solo, a tirare su Fudo. Perché ovviamente così fa il figurone.
- Ken che corre per andare a salvare Julia, incontra un brutto, lo elimina, e riprende l'andatura camminando - perché così fa più figo, ovvio.
Ora, la critica che mi si potrebbe muovere è che non si può pensare a Ken dando peso a questi dettagli e ai vari filler, ma bisogna pensare alla storia vera e propria. Sbagliato. Perché in Ken i filler, le incoerenze e le stupidaggini occupano il 90% del tempo, tanto che viene da pensare che i filler siano in realtà le scene serie dei rapporti tra i personaggi personali.
Quando penso a Ken non penso al dramma di Ken, di Raul, o alla sofferenza di Julia, ma la prima cosa che mi viene in mente è la fiera di punkettoni sulle moto che depreda ogni villaggio che incontra e Ken che fa il culo a tutti.
Ora passiamo alla parte "tecnica" nel senso più stretto del termine: disegni e animazioni.
Per quanto riguarda i disegni, non si contano le proporzioni sballate, praticamente in due scene su tre.
A questo aggiungiamoci che anche i colori cambiano a loro piacimento - ho perso il conto di tutte le sfumature che possono avere i capelli di Julia: se li tingerà? - e la frittata è fatta.
E se parliamo della animazioni, la situazione non migliora di certo. I produttori sono stati davvero abili a usare le più variegate tecniche e inquadrature per far notare meno tali mancanze, a volte davvero con dei colpi di genio, come inquadrare nel contempo i piedi di Ken che scendono le scale e il suo corpo immobile sotto forma di scene "sovrapposte".
Insomma, anche per quanto riguarda le animazioni non ho mai visto un anime messo peggio di Ken. Ho visto anime usciti decine di anni prima e anche nello stesso periodo che erano animati molto meglio. Le uniche cose animate bene sono le teste e i corpi che esplodono: ma ditemi voi, beh, forse questo rispecchia il reale valore di Ken.
E non raccontatemi la solita scusa del basso budget, perché se il budget era tanto basso si poteva fare benissimo a meno di una quarantina di episodi e migliorare la qualità dei restanti. Mi dite che il manga era ancora in prosecuzione e senza filler non si riusciva a tenere il tempo del manga? Beh, questo è sempre e comunque un problema della casa di produzione: basta aspettare 1-2 anni in questi casi.
Hokuto no Ken avrebbe un senso, troverebbe la sua ragion d'essere, come picchiaduro a scorrimento laterale. Tutto torna in effetti, se ci pensate: guidi un personaggio, vai avanti uccidendo nemici sempre uguali, e ogni tanto c'è un boss da battere. Sarebbe perfetto! Sembra anzi che sia davvero tratto da un picchiaduro del genere per Super Nintendo. Oppure si può sempre vederlo come una serie parodia di se stessa o del suo genere, anche perché sono più le parti che fanno ridere di quelle che fanno piangere (?).
Sì, vi consiglio di guardarlo sotto questo punto di vista, così che possa acquistare un qualche valore, ma se lo vedere come un'opera seria e drammatica riderete lo stesso, ma per altri motivi.
Diciamo le cose come stanno: se non fosse per le innovazioni apportate al genere - non molte comunque, "Dragon Ball" ne ha apportate molte di più - e per il successo storico, o per il dolce ricordo infantile che molti ne hanno, "Ken il guerriero" a mio avviso è spazzatura a tutti gli effetti.
E che non mi si venga a dire che Ken è uno dei pilastri dell'animazione giapponese. No, l'animazione giapponese non si deve affatto identificare in roba del genere, altrimenti poi ci credo che nascono i pregiudizi; probabilmente è colpa di questi anime "storici" come Ken. L'animazione giapponese è ben altra, e questa secondo me non è degna di essere chiamata animazione giapponese; getterebbe solo del fango sulla sua immagine.
Da dimenticare.
Premessa: non ho pregiudizi né verso gli shounen né verso anime d'annata.
Pensate a un anime con una cura maniacale dei dettagli, realistico e coerente in ogni suo aspetto, tecnicamente sublime e dove nessun episodio è lasciato al caso.
Fatto? Bene, ora pensate al contrario: ecco a voi Hokuto no Ken.
Questa è la storia di un uomo predestinato dell'Orsa Maggiore, e il "destino" racconta che colui che porta questo segno sul petto sarà il salvatore del mondo. Ecco la prima falla, già nell'incipit della trama: non è un pochino assurdo che il segno dell'Orsa Maggiore sul corpo dovrebbe essere qualcosa di divino o innato, invece è semplicemente dovuto a una serie di colpi ricevuti in un duello da Shin, tra l'altro ben pensati e non mossi casualmente? Se già l'inizio della storia è ridicolo, beh, aspettate di sentire il resto.
Prima, non a caso, ho messo tra virgolette la parola "destino". Perché le decisioni che prendono i personaggi, la piega che prende l'anime, tutto è dovuto solo e unicamente al destino. Quale motivazione viene data alle decisioni più assurde prese dai personaggi? "Perché è così che dice il destino, così che indicano le stelle". Ora, caro Buronson, non ti pare che sia un po' troppo comodo ricacciare personaggi, situazioni, e decisioni dal nulla motivandoli con il semplice "perché è il destino"? Non è che magari sarebbe stato lecito fare intravedere allo spettatore/lettore un minimo di questo piano divino? Eh no, altrimenti poi la sceneggiatura, già tenuta in piedi da un capello, imploderebbe nel giro di qualche secondo.
Ad esempio, vogliamo parlare della colossale scemenza proferita da Toki, secondo cui Ken avrebbe dovuto cercare e sconfiggere tutti i guerrieri di Nanto? Ma per quale assurdo motivo? Se poi alcuni di loro - diciamo "solo" una metà - erano addirittura buoni! Anche in quel caso quindi avrebbe dovuto farli fuori? Vabbè, gaffe di questo tipo, in "Ken il guerriero", non si contano nemmeno sulle dita dei piedi e delle mani messe insieme. Per questo il personaggio migliore secondo me è Yuza delle Nuvole, finalmente il primo con la testa sulle spalle, che decide di fare di testa sua e di infischiarsene del destino.
Ma andiamo con ordine, raccontando gli eventi volta per volta.
Abbiamo prima di tutto la saga di Shin, composta da una ventina di episodi abbondanti. Ebbene, non mi capacito di come sia riuscito a reggere per tutti questi episodi, così come non capisco cosa ci si dovrebbe trovare di interessante, in episodi del genere, da spingere alla prosecuzione della visione dei restanti episodi. Questa saga è composta da puntate tutte identiche, che replicano all'infinito il medesimo schema narrativo, che verrà ripreso più e più volte anche dopo questa saga - non temete: ci sono i seguaci di Shin che depredano un villaggio, c'è il vecchietto coraggioso di turno che chiede l'acqua che viene prontamente allontanato a calci, arriva un seguace di Shin che vuole svergognare anche Ken (uomo misterioso sotto il cappuccio), e a quel punto "ata-ta-ta-ta-ta-ta!", e in un attimo si ritrovano tutti esplosi; poi arriva il truzzone capobanda di turno a dire "cos'è questo casino, fatemi passare"; "Ma chi può essere stato ad aver ridotto così i miei uomini?"; "Adesso ti sistemo io!".
E questo per la bellezza di venti episodi circa.
Davvero, non so come ho fatto a resistere. Se l'anime si fosse concluso con questa saga il mio giudizio sarebbe stato 2.
Dopo questa saga vediamo entrare in gioco Mamiya, un personaggio femminile completamente inutile e che dopo questa saga non si farà più vedere. Bene, questa assomiglia a Julia e prontamente s'innamora di Ken... Almeno fin quando Rei non si ritrova con tre giorni di vita rimanenti! Ed ecco che Mamiya magicamente s'innamora di Rei (capito l'ipocrita?), che le aveva già confessato di amarla.
E qui il nostro Buronson vuole spacciare il rapporto tra Rei e Mamiya per drammatico e commovente, quando in realtà è infarcito di stereotipi e di cose viste e riviste.
Poi l' "apice" - e che apice, lo valuterei con un 7,5 - della storia viene toccato secondo me nello scontro, con tanto di flashback, tra Toki e Raul e nel loro rapporto, insomma.
Bene, dopo tanti episodi messi lì più per allungare il brodo che altro, si arriva agli episodi conclusivi e si scopre che l'ultimo guerriero di Nanto è in realtà... Julia! Ebbene sì, è ancora viva! Ma andiamo a vedere come.
Il sottoscritto immaginava qualche colpo di scena davvero di gran classe, come il fatto che il suicidio di Julia fosse tutta una messa in scena ideata da lei per far proseguire Ken sulla sua strada e/o per liberarsi della prigionia di Shin, o cose del genere insomma. E invece quale assurda spiegazione viene data? Che le forze delle stelle di Nanto si trovavano casualmente sotto la torre e sono riusciti magicamente a prenderla al volo - già immagino la scena: "Ci sono! Ci sono! Eccola! Ma purtroppo non avevo ancora preso consapevolezza (che è arrivata qui) del fatto che Buronson avesse palesemente inventato la trama volta per volta, episodio per episodio, senza neppure cercare di mascherarlo in qualche modo, come è buon costume fare. E se mi dite che invece, magari, in un'intervista quest'autore ha detto di avere tutto in mente sin dall'inizio, allora la cosa è molto più grave.
Poi si arriva al fatidico scontro Raul - finalmente! Quanto ho aspettato questo momento. Mica per lo scontro in sé, eh, ma unicamente per la fine della prima serie. Ecco, e qui, citando un utente "animeclickiano", Ken mostra di essere un'altra serie del "vorrei ma non posso". Ecco arrivare in extremis un cambiamento di personalità di Raul, seguito da ideali e morali (di Raul) di dubbia intelligenza, e lo stesso vale per Julia: "Uccidimi pure, mi sacrifico per far sì che tu e Ken combattiate". Ma che cavolo significa?! Ken e Raul non avrebbero forse combattuto comunque, a prescindere dalla morte di Julia? Anzi in questo caso sembra che Julia voglia avvantaggiare Raul, togliendo a Ken un motivo in più per cui combattere.
Oppure è da sottolineare la parte in cui Raul se ne esce con una delle sue - "sue" non di Raul, ma dell'opera -, dicendo che aveva dato la sua anima per la malattia di Julia inventata così su due piedi, senza svelare il minimo retroscena o la minima spiegazione del come abbia fatto uno come Raul a dare la sua anima per guarire Julia dalla malattia - la guaritrice non sarebbe lei?
Insomma, vi sono atteggiamenti assurdi di qua e di là, si vede che Buronson nel finale cerca di dare una morale al tutto, e l'idea in sé sarebbe anche ottima, se non fosse che fa acqua da tutte le parti.
Ah, già, mi ero dimenticato (come l'autore del resto) che Ken nel combattimento finale dovrebbe essere cieco, invece lo vediamo di punto in bianco ridisegnato con gli occhi aperti, e non solo, si muovono anche le pupille. Ciliegina sulla torta, Raul gli dice: "Guarda Ken! Questa è Julia, è morta"; Ken si gira in quella direzione e commenta tristemente la situazione. L'autore si era dimenticato che Ken fosse cieco, e fino alla fine, perché poi non ha più richiuso gli occhi.
Vabbè, capirete anche voi che non ha senso commentare oltre.
Prima di proseguire con l'opera di demolizione, vorrei utilizzare un piccolo spazio di questa recensione per parlare anche dei pregi: colonna sonora orecchiabile, combattimenti (solo quelli importanti però) tutto sommato abbastanza imprevedibili, qualche innovazione apportata al genere, qualche buona idea - ma sviluppata malissimo, quindi non è un pregio. Fine.
Ora entriamo nei dettagli "tecnici", nei vari dettagli che lasciano intravedere una sceneggiatura creata con i piedi da bambini ritardati.
- Ambientazione: questa è molto variegata, ci sono lande desolate, lande desertiche, città in rovina, lande desertiche, città in rovina, lande desolate, lande desertiche... Eh sì, in tutto l'anime non vedremo l'ombra di un albero o di un po' di vegetazione. Ma se la guerra nucleare ha arrecato danni così colossali all'ambiente, come fanno gli uomini, esseri tanto deboli se confrontati a Madre Natura, a essere ancora vivi?
- Lynn e Bart: totalmente inutili dall'inizio alla fine, non si capisce il senso della loro introduzione, soprattutto la prima per 109 episodi non fa altro che ripetere "Keeen!", anche alla domanda "Che ore sono?", senza neppure cambiare intonazione. Ah, ecco, quasi dimenticavo: certamente il doppiaggio non italiano non ha aiutato alla fruibilità del titolo. E' il peggiore che abbia mai ascoltato; sembra quasi di intravedere i doppiatori che leggono il copione o ripetono le parole suggerite dal direttore.
- Ken si strappa la maglietta in quasi ogni combattimento, ma puntualmente la volta successiva sarà rivestito di tutto punto. Dove ricomprerà i suoi vestiti?
Ken ha sempre la medesima espressione in tutto l'anime. O meglio, ci sono tre versioni: il sorriso, fatto forse tre volte di numero in tutta la serie; l'impassibilità, 95% dei casi; la rabbia (5%).
- Tutte le bande dei cattivi sono piene di punkettoni dalla cresta colorata, comandati dal solito truzzone di turno, grande quattro volte una persona normale. Non ci sono eccezioni.
- Una bomba a mano lanciata sapientemente addosso a un punkettone con l'intento di uccidere solo lui (e ovviamente così è stato), quando a un metro e mezzo da lui c'era Lynn, completamente incolume.
- Sauzer che prende come schiavi solo i bambini da un villaggio. Ma perché, lavorano per caso meglio o devono essere violentati da maniaci? No, solo perché così è più crudele, senza senso.
- Il ragazzino, se ricordo bene figlio di Shu, che, accerchiato dai soliti punkettoni, accende una dinamite per farli fuori, ma sia lui sia i punkettoni rimangono immobili fin dall'accensione della miccia fino all'esplosione. Si vede che avevano proprio voglia di lasciare questo mondo.
- Episodio riassuntivo ogni 9 episodi circa; a un certo punto i produttori hanno avuto addirittura il coraggio di piazzarne 5 consecutivi.
- Ken che ogni volta guarda impassibile il vecchio o qualcun altro che vengono maltrattati, e agisce (arrabbiandosi per di più) solo quando questo viene ucciso. Oppure vale lo stesso quando le guardie cercano di tirare su Fudo dalle sabbie mobili con una corda, e Ken invece di andare ad aiutarle - preciso che non stava facendo nulla di nulla in quel momento - aspetta che caschino a terra sfinite per andare lui stesso, da solo, a tirare su Fudo. Perché ovviamente così fa il figurone.
- Ken che corre per andare a salvare Julia, incontra un brutto, lo elimina, e riprende l'andatura camminando - perché così fa più figo, ovvio.
Ora, la critica che mi si potrebbe muovere è che non si può pensare a Ken dando peso a questi dettagli e ai vari filler, ma bisogna pensare alla storia vera e propria. Sbagliato. Perché in Ken i filler, le incoerenze e le stupidaggini occupano il 90% del tempo, tanto che viene da pensare che i filler siano in realtà le scene serie dei rapporti tra i personaggi personali.
Quando penso a Ken non penso al dramma di Ken, di Raul, o alla sofferenza di Julia, ma la prima cosa che mi viene in mente è la fiera di punkettoni sulle moto che depreda ogni villaggio che incontra e Ken che fa il culo a tutti.
Ora passiamo alla parte "tecnica" nel senso più stretto del termine: disegni e animazioni.
Per quanto riguarda i disegni, non si contano le proporzioni sballate, praticamente in due scene su tre.
A questo aggiungiamoci che anche i colori cambiano a loro piacimento - ho perso il conto di tutte le sfumature che possono avere i capelli di Julia: se li tingerà? - e la frittata è fatta.
E se parliamo della animazioni, la situazione non migliora di certo. I produttori sono stati davvero abili a usare le più variegate tecniche e inquadrature per far notare meno tali mancanze, a volte davvero con dei colpi di genio, come inquadrare nel contempo i piedi di Ken che scendono le scale e il suo corpo immobile sotto forma di scene "sovrapposte".
Insomma, anche per quanto riguarda le animazioni non ho mai visto un anime messo peggio di Ken. Ho visto anime usciti decine di anni prima e anche nello stesso periodo che erano animati molto meglio. Le uniche cose animate bene sono le teste e i corpi che esplodono: ma ditemi voi, beh, forse questo rispecchia il reale valore di Ken.
E non raccontatemi la solita scusa del basso budget, perché se il budget era tanto basso si poteva fare benissimo a meno di una quarantina di episodi e migliorare la qualità dei restanti. Mi dite che il manga era ancora in prosecuzione e senza filler non si riusciva a tenere il tempo del manga? Beh, questo è sempre e comunque un problema della casa di produzione: basta aspettare 1-2 anni in questi casi.
Hokuto no Ken avrebbe un senso, troverebbe la sua ragion d'essere, come picchiaduro a scorrimento laterale. Tutto torna in effetti, se ci pensate: guidi un personaggio, vai avanti uccidendo nemici sempre uguali, e ogni tanto c'è un boss da battere. Sarebbe perfetto! Sembra anzi che sia davvero tratto da un picchiaduro del genere per Super Nintendo. Oppure si può sempre vederlo come una serie parodia di se stessa o del suo genere, anche perché sono più le parti che fanno ridere di quelle che fanno piangere (?).
Sì, vi consiglio di guardarlo sotto questo punto di vista, così che possa acquistare un qualche valore, ma se lo vedere come un'opera seria e drammatica riderete lo stesso, ma per altri motivi.
Diciamo le cose come stanno: se non fosse per le innovazioni apportate al genere - non molte comunque, "Dragon Ball" ne ha apportate molte di più - e per il successo storico, o per il dolce ricordo infantile che molti ne hanno, "Ken il guerriero" a mio avviso è spazzatura a tutti gli effetti.
E che non mi si venga a dire che Ken è uno dei pilastri dell'animazione giapponese. No, l'animazione giapponese non si deve affatto identificare in roba del genere, altrimenti poi ci credo che nascono i pregiudizi; probabilmente è colpa di questi anime "storici" come Ken. L'animazione giapponese è ben altra, e questa secondo me non è degna di essere chiamata animazione giapponese; getterebbe solo del fango sulla sua immagine.
Da dimenticare.