Recensione
Punta al Top! Gunbuster
7.0/10
"Punta al Top!" ormai è storia.
L'inizio del cammino di Hideaki Anno alla regia è un evento a suo modo storico per l'animazione giapponese. Come guardando una puntata di Super Quark (i più giovani non sapranno neanche di cosa sto parlando), si può assistere in forma primordiale, a tutto ciò che poi caratterizzerà le sue opere.
La serie è composta da 6 OAV: "Original Anime Video", quindi pensata per l'intrattenimento domestico e non per il passaggio On Air televisivo, così da godere di maggior libertà espressiva e qualitativa, dato che per essere comprato devi prima valere qualcosa. Il veterano dello staff all'epoca era il character design Haruiko Mikimoto, già molto famoso per Macross e Gundam 0080. Giovani e rampanti erano invece Anno alla sua prima regia, appunto, e Shinji Higuchi, che si occupò dello storyboard, e che lavoreranno insieme in molte altre occasioni. Insomma: tutto comincia da qui!
La storia parla di Noriko Takaya, una giovane studentessa della scuola di addestramento per piloti di robot della flotta spaziale. La ragazza ha perso il padre quando era piccola e ora lei vive in una cronica carenza di affetto. L'unica cosa che le dà speranza è poter diventare una pilota spaziale. Infatti il padre fu ucciso proprio in missione nello spazio, famoso ammiraglio tra gli artefici principali delle prime vittorie degli esseri umani contro i mostri spaziali. Il dramma di Noriko è però celato all'inizio della serie dallo spirito "scolastico" e scanzonato dei primi OAV. La seconda parte della serie invece evolve in maniera interessante sotto diversi punti di vista. A livello di trama finalmente si combatte contro i "mostri spaziali", creature a metà tra l'organico e l'inorganico, dotati di capacità che trascendono la comprensione umana, che solo le due Buster Machine unite possono sconfiggere, andando a formare uno dei mecha robotici più grandi dell'animazione: Gunbuster.
La maturazione di Noriko avviene con l'aiuto degli altri personaggi della serie: Kazumi, "signorina" Amano, che sarà la compagna di Noriko, prima nel quotidiano come sua senpai e poi come sua compagna alla guida delle Buster Machine, fino all'epico e drammatico finale della serie. Ma sarà anche il personaggio che più di ogni altro farà da ponte al concetto di dilatazione temporale che caratterizza la serie. Kazumi, passando più tempo sulla Terra di Noriko, si allontanerà sempre di più, aumentando la solitudine di Noriko.
Jung Freud invece è un personaggio del quale il nome dice quasi tutto. Abile pilota rappresentante l'Unione Sovietica (Gunbuster è pur sempre un anime degli anni '80), è una ragazza all'apparenza forte caratterialmente, ma in realtà insicura. In lei e in Noriko potremo vedere i caratteri anch'essi in forma primordiale di quelli che saranno due dei personaggi cardine delle seconda serie robotica diretta da Anno: Evangelion.
Giocano un ruolo importante anche i personaggi maschili, ma, per evitare troppi spoiler, lascio che sia lo spettatore a comprenderne l'importanza di ciò che il loro operato porterà alla serie stessa.
Meritano una menzione speciale ancora due aspetti fondamentali della serie.
La parte tecnica, caratterizzata dalle musiche veramente epiche e d'impatto. Quella dell'entrata in scena delle Buster Machine è fantastica, e sprigiona davvero un senso di energia nello spettatore. Alla tecnica va anche attribuito il finale in bianco e nero, una scelta coraggiosa in una serie animata più che in un film in carne ed ossa. Essa però contribuisce a rendere palpabile il senso di dramma che si consuma nell'ultima puntata della serie.
Dal lato della storia, poche altre opere fantascientifiche trattano l'argomento della dilatazione temporale, anche se per capirlo appieno non basterebbe neanche un libro di fisica dei quanti.
Insomma, nel suo piccolo "Punta al Top! Gunbuster" ha dato il via a un certo modo di dare informazioni scientifiche e quindi vita vera all'interno di serie "fantastiche" e d'intrattenimento. A suo modo, insomma... puntava al top!
Bentornate!
PS: Mi stavo dimenticando che "Punta al Top!" ha il merito di aver donato al mondo il movimento ondulatorio del seno alle ragazze negli anime. Dopo ciò il fanservice non sarebbe mai più stato lo stesso.
L'inizio del cammino di Hideaki Anno alla regia è un evento a suo modo storico per l'animazione giapponese. Come guardando una puntata di Super Quark (i più giovani non sapranno neanche di cosa sto parlando), si può assistere in forma primordiale, a tutto ciò che poi caratterizzerà le sue opere.
La serie è composta da 6 OAV: "Original Anime Video", quindi pensata per l'intrattenimento domestico e non per il passaggio On Air televisivo, così da godere di maggior libertà espressiva e qualitativa, dato che per essere comprato devi prima valere qualcosa. Il veterano dello staff all'epoca era il character design Haruiko Mikimoto, già molto famoso per Macross e Gundam 0080. Giovani e rampanti erano invece Anno alla sua prima regia, appunto, e Shinji Higuchi, che si occupò dello storyboard, e che lavoreranno insieme in molte altre occasioni. Insomma: tutto comincia da qui!
La storia parla di Noriko Takaya, una giovane studentessa della scuola di addestramento per piloti di robot della flotta spaziale. La ragazza ha perso il padre quando era piccola e ora lei vive in una cronica carenza di affetto. L'unica cosa che le dà speranza è poter diventare una pilota spaziale. Infatti il padre fu ucciso proprio in missione nello spazio, famoso ammiraglio tra gli artefici principali delle prime vittorie degli esseri umani contro i mostri spaziali. Il dramma di Noriko è però celato all'inizio della serie dallo spirito "scolastico" e scanzonato dei primi OAV. La seconda parte della serie invece evolve in maniera interessante sotto diversi punti di vista. A livello di trama finalmente si combatte contro i "mostri spaziali", creature a metà tra l'organico e l'inorganico, dotati di capacità che trascendono la comprensione umana, che solo le due Buster Machine unite possono sconfiggere, andando a formare uno dei mecha robotici più grandi dell'animazione: Gunbuster.
La maturazione di Noriko avviene con l'aiuto degli altri personaggi della serie: Kazumi, "signorina" Amano, che sarà la compagna di Noriko, prima nel quotidiano come sua senpai e poi come sua compagna alla guida delle Buster Machine, fino all'epico e drammatico finale della serie. Ma sarà anche il personaggio che più di ogni altro farà da ponte al concetto di dilatazione temporale che caratterizza la serie. Kazumi, passando più tempo sulla Terra di Noriko, si allontanerà sempre di più, aumentando la solitudine di Noriko.
Jung Freud invece è un personaggio del quale il nome dice quasi tutto. Abile pilota rappresentante l'Unione Sovietica (Gunbuster è pur sempre un anime degli anni '80), è una ragazza all'apparenza forte caratterialmente, ma in realtà insicura. In lei e in Noriko potremo vedere i caratteri anch'essi in forma primordiale di quelli che saranno due dei personaggi cardine delle seconda serie robotica diretta da Anno: Evangelion.
Giocano un ruolo importante anche i personaggi maschili, ma, per evitare troppi spoiler, lascio che sia lo spettatore a comprenderne l'importanza di ciò che il loro operato porterà alla serie stessa.
Meritano una menzione speciale ancora due aspetti fondamentali della serie.
La parte tecnica, caratterizzata dalle musiche veramente epiche e d'impatto. Quella dell'entrata in scena delle Buster Machine è fantastica, e sprigiona davvero un senso di energia nello spettatore. Alla tecnica va anche attribuito il finale in bianco e nero, una scelta coraggiosa in una serie animata più che in un film in carne ed ossa. Essa però contribuisce a rendere palpabile il senso di dramma che si consuma nell'ultima puntata della serie.
Dal lato della storia, poche altre opere fantascientifiche trattano l'argomento della dilatazione temporale, anche se per capirlo appieno non basterebbe neanche un libro di fisica dei quanti.
Insomma, nel suo piccolo "Punta al Top! Gunbuster" ha dato il via a un certo modo di dare informazioni scientifiche e quindi vita vera all'interno di serie "fantastiche" e d'intrattenimento. A suo modo, insomma... puntava al top!
Bentornate!
PS: Mi stavo dimenticando che "Punta al Top!" ha il merito di aver donato al mondo il movimento ondulatorio del seno alle ragazze negli anime. Dopo ciò il fanservice non sarebbe mai più stato lo stesso.