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10.0/10
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Per "Pokèmon" non si possono fare valutazioni oggettive in merito alla struttura dell'anime, la grafica, la trama o l'originalità. Per "Pokèmon" vale il detto "o lo ami o lo odi".
Tutti abbiamo avuto a che fare con questo "prodotto", in quanto la sua popolarità è insuperabile. Chiunque sia nato negli anni '90 ha visto nascere e crescere un fenomeno di dimensioni globali. A mio parere il 1998, l'anno della comparsa dei Pokèmon in Italia, è l'anno che ha sdoganato, nel bene e nel male, gli anime giapponesi in Italia. E' una specie di seconda repubblica per gli anime. Da quel momento è scattato un interesse spasmodico per quei prodotti tanto apprezzati dal pubblico di età compresa tra i cinque e i tredici anni, talvolta con effetti disastrosi: molti anime infatti erano e sono spacciati come se fossero adatti a un target di soli bambini, perdendo gran parte del valore iniziale. Esempi in merito: "Yu-Gi-Oh" e tutto ciò che passava prima dagli USA per poi arrivare in Italia.

Ma torniamo a parlare di Pokèmon, la prima serie. Insieme alla folla che acclamava Pikachu c'era la folla che insinuava la presenza di Satana che si infiltrava nelle case di chiunque attraverso Ash & co. Infatti Pokèmon è stato accusato dei seguenti fatti: razzismo, sadismo, violenza, predicare l'evoluzionismo, praticare la magia nera, insultare diverse credenze religione, causare attacchi epilettici (questo è vero purtroppo), sfruttamento degli animali, vari ed eventuali.
Ma potrà mai essere "Pokèmon" il prodotto più riuscito del maligno o sono semplicemente farneticazioni di gruppi religiosi estremisti? A voi l'ardua sentenza.

La trama è talmente famosa che sarebbe di dubbia utilità la mia versione.
Pokèmon, la prima serie, resterà per sempre nei cuori di chiunque era bambino all'epoca per un semplice fatto: chi era bambino allora è cresciuto a pane e Pokèmon: si parlava solo di Pokèmon e si aveva tutto dei Pokèmon. Se devo ringraziare qualcuno o qualcosa per avermi iniziato agli anime e alla passione per il Giappone... be', avete capito di cosa sto parlando.

Sebbene sia un grandissimo fan, lo sconsiglio a chiunque voglia avventurarsi nel mondo di Ash, Pikachu, capipalestra e gotta catch'em all. E' una fatica degna di Ercole poiché il numero di episodi non è affatto un fattore trascurabile; la trama della prima serie, seppur molto allegra e spensierata, è alquanto ripetitiva e dopo un po' scoccia, soprattutto se sia hanno più di tredici anni.
Lo posso invece consigliare a chi ha voglia di fare un bel tuffo nel passato o chi non si ricorda quanto fosse emozionante affrontare ogni giorno un pokèmon diverso o una nuova sfida alla conquista del titolo di Pokèmon Master. Io non mi inoltrerò nella parabola discendente che ha caratterizzato inevitabilmente una serie così longeva, perché per ogni serie andrebbe fatto un discorso a parte. Io dico questo: se non avete pianto quando Ash ha tentato di salvare Pikachu dallo stormo di sperow, se non avete riso quando è stata carbonizzata la bici di Misty, se non vi siete emozionati quando il charizard di Ash ha sconfitto il Blastoise di Gary, se non avete mai ripetuto il motto del Team Rocket, be', avete perso uno spaccato di storia degli anime in Italia che ha cambiato, nel bene e nel male, la vita di molti bambini allora, appassionati confermatissimi di manga e anime oggi. Voto ad honorem: 10.