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Ci sono tanti modi in cui una persona si insinua nella vita di un'altra. A volte si tratta di un semplice sguardo, una curiosità spontanea e immediata che si rivela fatale. Altre volte, si tratta di un conoscersi lento e costante, fatto di piccoli momenti vissuti assieme. Nel primo caso, abbiamo un'esplosione di emozioni che travolge e annebbia la vista, come è stato tra Miyuki e Makoto, un'attrazione naturale che non ha niente a che vedere con l'incontro casuale di Makoto e Shizuru. Lui, un ragazzo riservato che trova conforto nella natura da fotografare; lei, Shizuru, è una ragazza dall'aspetto infantile, con dei modi particolarmente buffi che non hanno bisogno d'esser nascosti. Da uno sciocco pretesto, i due si scambiano qualche parola sul ciglio della strada di fronte alla loro università, nel primo giorno di lezione. Per Shizuru sembra un'occasione sufficiente per coltivare un'amicizia, e si fa avanti - quasi a spintoni - nella vita di lui, anche se Makoto non sembra propriamente entusiasta di questa intrusione aliena, ricca di stramberie. Shizuru ignora i timidi segnali di lui e lo segue. Si siede al suo stesso tavolo in mensa e rompe il ghiaccio con il suo vivace chiacchiericcio; gli sta alle calcagna durante le incursioni solitarie che Makoto suole fare nella foresta vicino all'edificio studentesco. Insomma, è una vera palla al piede, un peperino che non la smette di strofinarsi il naso e mangiare biscotti. Addirittura si munirà anche lei di una macchina fotografica!

Nel frattempo, il fascino di Miyuki ha senz'altro più successo. La ragazza mette gli occhi su Makoto, e gli farà da compagna durante la sua vita universitaria e non. Eppure, nel momento in cui la competizione tra le due ragazze sembra risolversi con la vittoria di Miyuki, quest'ultima viene eclissata. Con lei, Makoto si trova a vivere una vita che non è sua, anche se forse la desidererebbe e quindi si adegua. Si diverte in vacanza al mare e passa il tempo a ridere con i suoi nuovi compagni... Ma il sapore della novità ha vita breve.
Quando la magia finisce e si ritorna alla vita reale, ci mancano i nostri luoghi sicuri, le persone con cui ci sentiamo a nostro agio e che distruggono le nostre barriere - persone che vanno oltre la nostra apparenza, persone con cui non ci sentiamo mai sulle spine. E si torna a parlare di Shizuru. I sentimenti verso di lei sembrano esser stati covati senza alcuna consapevolezza di ciò. Si insinuano così subdolamente da non fare percepire a Makoto quel qualcosa in più nel loro legame. La situazione ha bisogno di sbloccarsi, e così avviene.

Un bacio, un bacio regalato a Shizuru per il suo compleanno, un bacio funzionale a uno scatto fotografico, nel bel mezzo della foresta dei loro ricordi: lì, avviene una magia più potente e coinvolgente dell'avvenenza di Miyuki. L'incantesimo d'amore che sprigiona qualcosa dall'intreccio di due persone che vivono assieme, che condividono uno stesso hobby, che conoscono le qualità e i difetti l'uno dell'altra, e che parlano con franchezza.
Quando i protagonisti suggellano il loro amore, il tempo sembra fermarsi per tutta la durata della scena... e poi la natura continua a vivere. Le acque delle sorgenti scorrono, gli uccellini volano, l'erba ondeggia sotto le sferzate di vento e Makoto è stordito! Si fanno più chiari in lui i sentimenti che da lei erano stati dichiarati sin da subito. Ma dov'è Shizuru? E' scomparsa assieme a quel momento.

La peculiarità di questa storia - che nasce in maniera spensierata - sta nel ruolo centrale svolto dalla fotografia. Oltre all'essenza di questo hobby che caratterizzerà il finale del film, ci sono dei veri e propri sfondi suggestivi e funzionali alla storia per tutta la sua durata. Al di là della New York vista dagli occhi di Makoto e della foresta degli incontri con Shizuru, c'è una ricostruzione ad arte della quotidianità di lui vista dagli occhi e dall'obbiettivo fotografico di lei. Quegli scatti di Shizuru e la reazione che lui avrà verso di essi riusciranno a esprimere l'anima di quest'amore che non ha avuto modo di sbocciare appieno. E' la prova che spesso le immagini riescono a comunicare più delle parole, creano il senso dei legami e inviano scariche emotive che, se esplicate a parole, potrebbero sfumare d'intensità. Ed è proprio con una serie di immagini che si concluderà l'incantevole storia di "Heavenly Forest", con un finale commovente che si carica di improvvisa emotività.