Recensione
DearS
4.0/10
Questo anime, DearS, parla di un guppo di alieni che per un problema non meglio specificato si ritrova sulla terra senza possibilità di ripartire e devono quindi integrarsi con la società terrestre.
Trama abbastanza banale, che copia un pochino nei modi e nella trama altre animazioni più di successo come Lamù o Chobits, (ai ragazzini jappo piace molto la donna succube e dipendente dal protagonista, come insegna sarcasticamente N.H.K.) ma vado per ordine.
La grafica non è entusiasmante ma nella media, ma forse per questo banale, non ha nulla di originale, di particolare, che resti in mente, diciamo senza infamia e senza lode.
La colonna sonora non mi prende e non mi entra dentro, anche in questo caso non è brutta, ma non dice nulla, non strappa emozioni durante l'ascolto (in genere io scarico le colonne sonore, le ascolto senza immagini e vedo se mi da anche al solo ascolto la stessa senzazione dell'anime).
Quindi veniamo alla trama che come ho detto è semplice, con diversi personaggi che non vengono aprofonditi quando invece avrebbero meritato, come la sorella del protagonista che in realtà non è tale o la seconda moglie del padre di lui, ma nulla sono cose che vengono buttate li e abbandonate, o meglio tutto l'anime sembra un prologo ad una storia più complessa che poi muore sul finale chiudendo il tutto in una puntata che non dice nulla e lascia la trama aperta.
Il tutto si riduce ad una serie di situazioni equivoche, a personaggi surreali che strappano un sorriso (la cara professoressa è l'unica degna di nota).
l'anime tutto sommato è guardabile, per passare il tempo, ma non arricchisce, non da spunti di riflessione, in quanto nonostante la trama si presti a spunti riflessivi legati ad argomenti come la differenza raziale, l'integrazione dei popoli e altro, viene tutto preso molto alla leggera, basti pensare a quale sia la motivazione di odio verso gli aglieni da parte del protagonista.
Trama abbastanza banale, che copia un pochino nei modi e nella trama altre animazioni più di successo come Lamù o Chobits, (ai ragazzini jappo piace molto la donna succube e dipendente dal protagonista, come insegna sarcasticamente N.H.K.) ma vado per ordine.
La grafica non è entusiasmante ma nella media, ma forse per questo banale, non ha nulla di originale, di particolare, che resti in mente, diciamo senza infamia e senza lode.
La colonna sonora non mi prende e non mi entra dentro, anche in questo caso non è brutta, ma non dice nulla, non strappa emozioni durante l'ascolto (in genere io scarico le colonne sonore, le ascolto senza immagini e vedo se mi da anche al solo ascolto la stessa senzazione dell'anime).
Quindi veniamo alla trama che come ho detto è semplice, con diversi personaggi che non vengono aprofonditi quando invece avrebbero meritato, come la sorella del protagonista che in realtà non è tale o la seconda moglie del padre di lui, ma nulla sono cose che vengono buttate li e abbandonate, o meglio tutto l'anime sembra un prologo ad una storia più complessa che poi muore sul finale chiudendo il tutto in una puntata che non dice nulla e lascia la trama aperta.
Il tutto si riduce ad una serie di situazioni equivoche, a personaggi surreali che strappano un sorriso (la cara professoressa è l'unica degna di nota).
l'anime tutto sommato è guardabile, per passare il tempo, ma non arricchisce, non da spunti di riflessione, in quanto nonostante la trama si presti a spunti riflessivi legati ad argomenti come la differenza raziale, l'integrazione dei popoli e altro, viene tutto preso molto alla leggera, basti pensare a quale sia la motivazione di odio verso gli aglieni da parte del protagonista.