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Per la rubrica "Il fanservice non è mai abbastanza", ecco l'anime che si identifica perfettamente. O quasi. Quasi, perché è un'opera di difficoltosa interpretazione, con degli sbalzi lunatico-produttivi come la mia ex-ragazza durante il ciclo mestruale. Ma andiamo per gradi.

Si parte con l'improbabile storia che mette sotto lo stesso tetto un figo da paura (le ferite conferiscono stile) e la figlia del re dei demoni (con un corpo che parla da solo). In tutto questo, si aggiunge una ragazzina succube. Ecco che si entra nel grande dilemma del giudizio sull'opera: si passa da semplice fanservice a un hentai di tutto rispetto (censurato anche troppo). Ma, in fin dei conti, non è né carne né pesce. Potrebbe sembrare che sia una parte marginale, ma questo parallelismo è parte pressappoco fondamentale dell'andamento degli episodi: diciamolo, quando non ci sono argomenti da sviluppare o sono scarni, venti minuti sono tanti e, per la precisazione, vanno riempiti. Per l'appunto, in maniera molto effimera.
E allora che si fa? Semplice, si allunga la minestra: si uniscono forzature di trama al fanservice e si prosegue così. Possibilmente, anche gli autori si sono stancati della solita solfa e immagino che questa mancanza di voglia abbia influito principalmente sulle lacune grafiche degli ultimi episodi. E, davvero, non è quello che ci si aspetta in un fanservice. Tantomeno nel 2015.

L'ambientazione delle fazioni non è originale, ma i fantasmagorici abiti da trasformazione sono affascinanti e attribuiscono uno stile da spavaldo intrepido durante le battaglie.
Ah già, le battaglie. Come in tutto il resto, ho avuto una percezione inferiore alle aspettative fornite da tutti quei poteri (da come erano stati presentati) assolutamente impareggiabili; invece ho visto più animazione in anime dove si combatteva tra semplici umani. Peccato.

Quest'anime pareva dovesse sbarcare il lunario e invece si è (auto)relegato in una posizione da medio-bassa categoria. La sigla di apertura è una costante nota positiva che salva il salvabile. 5.