Recensione
The Seven Deadly Sins
4.0/10
"The Seven Deadly Sins" è un classico anime di combattimento per ragazzi, e per classico intendo che è la copia sputata di molti suoi predecessori; certo, l'ambientazione è (un pochino) diversa, l'incipit è diverso, ma purtroppo quello che viene fuori è la solita storia trita e ritrita che ormai francamente ha stancato.
I personaggi sono stati fatti con lo stesso stampino di tutti i manga per ragazzi: c'è il protagonista ingenuo e un po' sciocco ma fortissimo (che nasconde un oscuro segreto... uuuuh...), la protagonista, il cui unico scopo è quello di essere portatrice di tette, il tipo burbero ma che in realtà nasconde un cuore tenero... insomma, ci sono proprio tutti.
Menzione speciale merita il ruolo che il genere femminile assume all'interno di questa opera, che è la ragione principale che mi spinge a considerarla in maniera negativa: come la protagonista ci illustra gentilmente fin dalla prima puntata, la donna serve ad essere palpata senza opporre resistenza, deve essere protetta dall'uomo forte e non può far altro che gridare il suo nome in attesa che egli accorra in suo aiuto. È vero, ci sono anche donne combattenti, ma il loro comportamento non differisce affatto da quello della protagonista: sono sempre dipendenti da un uomo, sempre; e naturalmente devono indossare vestiti succinti, dotati di ampia scollatura e mettere in mostra la mercanzia il più possibile. Sia mai che una va a combattere con dei vestiti normali addosso.
Per quanto riguarda i combattimenti, purtroppo sono una delusione. Poteri a caso, mosse urlate a caso, disparità di potenza tra avversari a caso. Ovviamente, visto che questo anime è la fiera dei cliché, non può mancare quello in cui, dopo essere stato menato quasi a morte, il protagonista torna con l'espressione tutta seria in viso e il cattivo inizia a parlare tantissimo, vantandosi che è forte, oh com'è forte, nessuno può essere più forte. E poi ovviamente perde, perché è cattivo.
Altra cosa davvero triste di questo anime è la presenza di colpi di scena (mi vergogno in realtà a chiamarli così) che sono quanto di più ovvio e prevedibile possa esistere, e l'unico stupore che suscitano è quello che ti fa meravigliare che li abbiano inseriti davvero, per quanto sono scontati.
La regia non è stata per niente ben fatta: scene di azione che dovrebbero andare in crescendo vengono spezzate da discorsi lunghissimi di cui non si sente affatto bisogno, e scene che dovrebbero essere commoventi risultano solo ridicole, specialmente per la mancanza di atmosfera, che si nota in particolar modo nella colonna sonora poco adeguata; così come le musiche, anche il character design è particolarmente anonimo, e questo accentua ancora di più la mancanza di originalità nei caratteri dei personaggi.
In conclusione, questo anime non è niente di che. La sua visione non lascia nulla, ma alla fin fine è esattamente quello che è, cioè una storiella per ragazzini, con tutti i comfort di essere su un sentiero ben conosciuto e da cui non fa il minimo sforzo per allontanarsi. La parola perfetta per descriverlo è: banale.
I personaggi sono stati fatti con lo stesso stampino di tutti i manga per ragazzi: c'è il protagonista ingenuo e un po' sciocco ma fortissimo (che nasconde un oscuro segreto... uuuuh...), la protagonista, il cui unico scopo è quello di essere portatrice di tette, il tipo burbero ma che in realtà nasconde un cuore tenero... insomma, ci sono proprio tutti.
Menzione speciale merita il ruolo che il genere femminile assume all'interno di questa opera, che è la ragione principale che mi spinge a considerarla in maniera negativa: come la protagonista ci illustra gentilmente fin dalla prima puntata, la donna serve ad essere palpata senza opporre resistenza, deve essere protetta dall'uomo forte e non può far altro che gridare il suo nome in attesa che egli accorra in suo aiuto. È vero, ci sono anche donne combattenti, ma il loro comportamento non differisce affatto da quello della protagonista: sono sempre dipendenti da un uomo, sempre; e naturalmente devono indossare vestiti succinti, dotati di ampia scollatura e mettere in mostra la mercanzia il più possibile. Sia mai che una va a combattere con dei vestiti normali addosso.
Per quanto riguarda i combattimenti, purtroppo sono una delusione. Poteri a caso, mosse urlate a caso, disparità di potenza tra avversari a caso. Ovviamente, visto che questo anime è la fiera dei cliché, non può mancare quello in cui, dopo essere stato menato quasi a morte, il protagonista torna con l'espressione tutta seria in viso e il cattivo inizia a parlare tantissimo, vantandosi che è forte, oh com'è forte, nessuno può essere più forte. E poi ovviamente perde, perché è cattivo.
Altra cosa davvero triste di questo anime è la presenza di colpi di scena (mi vergogno in realtà a chiamarli così) che sono quanto di più ovvio e prevedibile possa esistere, e l'unico stupore che suscitano è quello che ti fa meravigliare che li abbiano inseriti davvero, per quanto sono scontati.
La regia non è stata per niente ben fatta: scene di azione che dovrebbero andare in crescendo vengono spezzate da discorsi lunghissimi di cui non si sente affatto bisogno, e scene che dovrebbero essere commoventi risultano solo ridicole, specialmente per la mancanza di atmosfera, che si nota in particolar modo nella colonna sonora poco adeguata; così come le musiche, anche il character design è particolarmente anonimo, e questo accentua ancora di più la mancanza di originalità nei caratteri dei personaggi.
In conclusione, questo anime non è niente di che. La sua visione non lascia nulla, ma alla fin fine è esattamente quello che è, cioè una storiella per ragazzini, con tutti i comfort di essere su un sentiero ben conosciuto e da cui non fa il minimo sforzo per allontanarsi. La parola perfetta per descriverlo è: banale.