Uno degli anime e manga di maggior successo degli ultimi tempi riportante la firma di Nakaba Suzuki non poteva non ricevere una trasposizione videoludica a cura di Bandai Namco Entertainment: The Seven Deadly Sins: Knights of Britannia si propone ai giocatori su console PlayStation 4 come un vero e proprio action che strizza l'occhio ai Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm in termini di dinamicità di gameplay, ripercorrendo interamente la prima stagione animata della serie e, al contempo, gettando un fugace sguardo verso la seconda tutt'ora in prosecuzione. Knights of Britannia pone principalmente leva su un roster di personaggi giocabili veramente imponente per essere ufficialmente il primo gioco su console Sony tratto dal franchise in questione, tuttavia a discapito di alcune componenti che, dato il grado di coinvolgimento e la frenesia dell'omonima opera, avremmo davvero amato riscoprire in questo action sviluppato da Natsume Atari.


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''Questa storia ha inizio nella notte dei tempi, quando il mondo degli umani e quello dei non umani erano ancora uniti.''

 

Ciò che colpirà immediatamente il giocatore una volta avviato il titolo sarà senz'altro il filmato d'apertura in CG realizzato dagli sviluppatori con l'obiettivo di mostrare all'utente tutto ciò che Knights of Britannia si occuperà di analizzare attraverso un'apposita Modalità Avventura (sfortunatamente non accompagnata dalle sublimi musiche di Hiroyuki Sawano).
Partendo dall'arrivo della principessa Elizabeth nella taverna del protagonista Meliodas e del simpatico ''Cavaliere degli avanzi'' Hawk, partiremo per un viaggio alla ricerca dei leggendari Sette Peccati Capitali, un gruppo di cavalieri ben noti all'interno del regno di Lionesse per aver gettato scompiglio nelle proprie regioni e accusati di aver ordito l'assassinio del rispettivo sovrano.
Per i più familiari alle vicende della serie anime, la storia toccherà fedelmente e seppur in maniera alquanto sbrigativa tutti gli avvenimenti della prima stagione non tralasciando neppure gli special televisivi riguardanti, ad esempio, l'incontro fatidico tra Ban ed Elaine ed un ''appuntamento alla riscoperta del passato'' con Diane e King, nel videogioco visualizzabili sottoforma di missioni secondarie. Se ciò potrà accontentare i fan più accaniti di The Seven Deadly Sins, sfortunatamente non soddisferà gli utenti che decidono di approcciarsi alla serie solo ed unicamente usufruendo del prodotto in questione, a causa di una narrazione frettolosa ed incapace di porre enfasi sulle vicende più emblematiche. Il nostro consiglio dovrebbe dunque risultare abbastanza ovvio: prima di cimentarvi in Knights of Britannia recuperate assolutamente la prima stagione animata della serie e, possibilmente, anche la seconda, per quanto quest'ultima sia trattata quasi come se fosse un cameo sbloccabile a seguito del completamento dell'avventura principale.


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Assodato ciò, la Modalità Avventura permette di riscoprire gli avvenimenti principali di The Seven Deadly Sins a bordo della gigantesca – e per qualche motivo silente - mamma di Hawk, navigando in una tradizionale world map caratterizzata da ciascuna città che il gruppo di Meliodas visiterà nel corso dell'effettivo viaggio e da location appositamente create con l'unico obiettivo di affrontare una serie di prove, tutte abbastanza simili tra loro: ci saranno occasioni in cui avrete modo di decidere il vostro personaggio giocabile per intraprenderle (assicurandovi magari qualche chance in più per raggiungere il grado S), altre in cui sarà compito del sistema assegnarvi il combattente da utilizzare, al fine di sbaragliare le armate nemiche in scontri a tempo o più boss da sormontare. La varietà di avversari non manca di certo, data la mole di personaggi giocabili proposti (circa 27), e neppure alcuni dei più caratteristici esseri magici tratti dall'opera originale, come i dispettosi Hide and Seek visti per la prima volta nel Bosco di Biancosogno. La principessa Elizabeth, chiaramente, non starà con le mani in mano mentre il proprio amato biondino pervertito cercherà di proteggerla da qualunque minaccia: l'utente sarà in grado di utilizzarla per una serie di missioni, totalmente opzionali, per partire alla ricerca di materiali utili per la Taverna in compagnia del fedele maialino Hawk che cercherà di tenere a bada i nemici, mentre il giocatore, nei panni di Elizabeth, percorrerà correndo e saltando alcune delle più pericolose aree di Lionesse.


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I combattimenti, come accennato nelle premesse, ricalcano uno stile di gioco prettamente action, portandovi a ricordare un po', in termini di velocità, gli ottimi Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm, in cui al tasto X era affidato il duplice compito di saltare o, se premuto due volte consecutivamente, di avvicinarsi istantaneamente al nemico senza ricaricare il chakra. In Knights of Britannia, chiaramente, non esiste alcun chakra né mosse che richiedano di caricare una precisa barra ''mana'': per effettuare le vostre mosse speciali si impiegherà parte di una barra posta sotto gli HP del personaggio controllato e, finché ne avrete a disposizione anche una misera parte, potrete tempestare l'avversario di attacchi devastanti. Per evitare un perpetuo spamming di tecniche, il ''Revenge Counter'' di Meliodas - così come tutte le altre skill definitive dei vari personaggi - potrà essere eseguito al contrario solo ed esclusivamente una volta avvenuto il riempimento di una gauge posta vicino l'icona del combattente.
Il sistema funziona abbastanza bene tutto sommato, riuscendo nel difficile compito di trasmettere tutta la dinamicità e follia degli scontri visti nella controparte animata grazie anche alla possibilità di distruggere quasi ciascun elemento ambientale presente nell'area di scontro, tuttavia a discapito di una fluidità che, sfortunatamente, non riesce ad imporsi. Non rado il gioco vi trasmetterà una spiacevole sensazione di pesantezza man mano che scambierete colpi con il vostro nemico, risultando praticamente insopportabile nei combattimenti contro i Demoni e la Nuova Generazione in cui è richiesto ben più di un button mashing per vincere: poiché il sistema non prevede alcun tipo di cancel delle combo, anche nel momento in cui vorreste pararvi la priorità andrà sempre e solo all'azione offensiva.
La macchinosità con cui si svolgono in generale gli scontri non incentiva neppure nell'intraprendere la Modalità Duello con un altro giocatore (offline o online poco importa, data la possibilità di selezionare entrambe le opzioni), ma è senza dubbio da elogiare il fatto che il gioco preveda i classici scontri con un amico senza l'ausilio di una connessione a internet e della sottoscrizione al PlayStation Plus.


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Una meccanica che potrebbe generare un po' di perplessità e che porterebbe nel scartare i combattenti più improntati sulla magia – come Merlin e King – consiste nell'obbligo d'attesa di ricarica della barra impiegata normalmente per le mosse speciali. Al contrario dei personaggi di tipologia Attaccante e Velocista, coloro che sfruttano la magia per qualsivoglia mossa sono vincolati dalla gauge in questione, non potendo neppure effettuare banali attacchi per giocare un po' sull'offensiva. A quest'ultimi, insomma, è assegnato il compito di guardarsi le spalle restando perennemente in difesa nell'attesa che la barra si ricarichi totalmente dopo alcuni ed interminabili secondi, prestando attenzione che il vostro ''manichino'' non subisca troppi danni nel corso dell'impresa. L'unica possibilità di riscatto in queste occasioni, ove possibile, consisterebbe nell'uso del supporto della CPU, a volte assegnata dal sistema, altre selezionata in completa autonomia da voi.
Anche qui, tuttavia, non riusciamo a promuovere a pieni voti quest'ulteriore componente del sistema di gioco, dato che l'alleato vi soccorrerà quasi a proprio piacimento, annullando letteralmente la vostra richiesta di attacco combinato nel momento in cui non avrete abbastanza ''affinità'' con quest'ultimo.


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Dal punto di vista grafico, il titolo non riesce ad integrare alle proprie scene di dialogo alcun tipo di azione, aggravando ulteriormente tale mancanza da un'espressività facciale per i propri personaggi praticamente assente: più di una volta, nella Modalità Avventura, assisterete a vivaci scambi di battute (come da tradizione per la serie) senza tuttavia intravedere neanche il minimo accenno di emozione, se non attraverso due o tre animazioni facciali molto circoscritte: il sorriso furbetto di Meliodas o la sua mandibola spalancata che, teoricamente, dovrebbe rappresentare la propria furia verso i Cavalieri Sacri. Se il protagonista ha ricevuto un minimo di attenzione in questo senso, il resto della truppa, sfortunatamente, non ha beneficiato di alcun tipo di trattamento degno di riguardo. Spezziamo giusto una lancia a favore della rappresentazione della world map e dell'alone fiabesco che circonda l'intera narrazione dell'avventura, perfettamente in linea con le atmosfere medievali della serie, e verso gli artwork curati dallo studio d'animazione che accompagnano i balloon di testo, fortunatamente localizzato in italiano.

 
The Seven Deadly Sins: Knights of Britannia rappresenta il classico esempio di gioco che non riesce ad esprimere pienamente il proprio potenziale, probabilmente per questioni di budget considerando soprattutto la grave assenza di CG (esclusa l'apposita opening) o scenette anime a condire la trasposizione delle vicende animate.
Se dal punto di vista grafico e di gameplay il prodotto si accontenta di un livello alquanto mediocre, la mole di personaggi giocabili, il fanservice dato dalla Modalità Avventura e la possibilità di rivivere ogni momento della prima stagione animata rappresentano un più che ottimo motivo per acquistare Knights of Britannia... a patto che abbiate recuperato la serie per non incorrere in pesanti spoiler.