Recensione
Recensione di Ransie Carter
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"Sailor Moon SuperS" o "Sailor Moon e il mistero dei sogni" è senza dubbio la serie meno riuscita della saga della guerriera che veste alla marinaretta.
Questa serie di trentanove puntate avrebbero dovuto chiamarla "Sailor ChibiMoon", dato che il vero protagonista è Chibiusa e non Usagi e socie. Posso amare alla follia questo brand, ma, oggettivamente, questo arco narrativo, parlando soprattutto della versione animata, è davvero il più noioso. La versione cartacea è senza alcun dubbio più interessante, ma se amate il genere e se amate Sailor Moon, penso che potrebbe lo stesso interessarvi vedere questa serie, almeno una volta.
Dopo il successo e le emozioni regalate dalla terza serie, la più riuscita, eccoci al poco spessore che permea attraverso tutta la quarta serie. La parte più riuscita? La caratterizzazione dei cattivi. Che si parli del trio o del quartetto amazzonico, di Zirconia o del vero boss finale, non si può dire proprio nulla, al di là delle differenze col manga (che stranamente è riuscito a dare una buona introspezione ai personaggi).
Quello che uno, dopo la terza serie, si sarebbe aspettato di vedere, era il ritorno delle outer, e invece nulla. Di questo se ne è sentita la mancanza, e tanto.
Senza l'intervento del magico Pegasus, un cavallo alato che incontrerà Chibiusa nel mondo dei sogni, e che si innamorerà, ricambiato, di lei, Sailor Moon non sarà in grado di fare nulla. Seriamente, un personaggio come Sailor Moon è completamente dipendente dalla figlia e dalla sua magica campana che richiamerà Pegasus per poter sconfiggere i malvagi? Ok, non è sempre stata autonoma, ma i suoi attacchi non richiedevano solleciti o che. In questo è stato un vero fallimento, e una delusione cocente. Tutto ruoterà attorno al cavallo, che poi si rivelerà essere un personaggio di un certo spessore, e a Chibiusa (molto meno odiosa del solito, ma sempre una spina nel fianco).
Disegni e musiche eccellenti, credo anche che il picco di qualità del disegno lo abbiamo proprio in questa serie (colori brillanti e vivaci).
Il tema di fondo era buono, ma ci sono troppi filler e una trama troppo incentrata sul personaggio della figlia di Usagi. Va bene dare spazio ad altri personaggi, ma non si può spostare tutta l'attenzione solo su di lei.
Come voto finale, proprio perché musiche e disegni son buoni, non posso che dare un sei. La storia non è mai riuscita a coinvolgermi più di tanto, salvo una decina di puntate, il resto è stata pura noia.
Questa serie di trentanove puntate avrebbero dovuto chiamarla "Sailor ChibiMoon", dato che il vero protagonista è Chibiusa e non Usagi e socie. Posso amare alla follia questo brand, ma, oggettivamente, questo arco narrativo, parlando soprattutto della versione animata, è davvero il più noioso. La versione cartacea è senza alcun dubbio più interessante, ma se amate il genere e se amate Sailor Moon, penso che potrebbe lo stesso interessarvi vedere questa serie, almeno una volta.
Dopo il successo e le emozioni regalate dalla terza serie, la più riuscita, eccoci al poco spessore che permea attraverso tutta la quarta serie. La parte più riuscita? La caratterizzazione dei cattivi. Che si parli del trio o del quartetto amazzonico, di Zirconia o del vero boss finale, non si può dire proprio nulla, al di là delle differenze col manga (che stranamente è riuscito a dare una buona introspezione ai personaggi).
Quello che uno, dopo la terza serie, si sarebbe aspettato di vedere, era il ritorno delle outer, e invece nulla. Di questo se ne è sentita la mancanza, e tanto.
Senza l'intervento del magico Pegasus, un cavallo alato che incontrerà Chibiusa nel mondo dei sogni, e che si innamorerà, ricambiato, di lei, Sailor Moon non sarà in grado di fare nulla. Seriamente, un personaggio come Sailor Moon è completamente dipendente dalla figlia e dalla sua magica campana che richiamerà Pegasus per poter sconfiggere i malvagi? Ok, non è sempre stata autonoma, ma i suoi attacchi non richiedevano solleciti o che. In questo è stato un vero fallimento, e una delusione cocente. Tutto ruoterà attorno al cavallo, che poi si rivelerà essere un personaggio di un certo spessore, e a Chibiusa (molto meno odiosa del solito, ma sempre una spina nel fianco).
Disegni e musiche eccellenti, credo anche che il picco di qualità del disegno lo abbiamo proprio in questa serie (colori brillanti e vivaci).
Il tema di fondo era buono, ma ci sono troppi filler e una trama troppo incentrata sul personaggio della figlia di Usagi. Va bene dare spazio ad altri personaggi, ma non si può spostare tutta l'attenzione solo su di lei.
Come voto finale, proprio perché musiche e disegni son buoni, non posso che dare un sei. La storia non è mai riuscita a coinvolgermi più di tanto, salvo una decina di puntate, il resto è stata pura noia.