Recensione
Sakurasou no Pet na Kanojo
9.0/10
"Sakurasou no Pet na Kanojo" è una commedia romanica del 2012, tratta dalla omonima light novel.
Si tratta di una commedia romantica che racconta la vita degli inquilini di una casa, appunto la Sakurasou, che ospita gli studenti più eccentrici della scuola superiore di cui è dormitorio.
Il protagonista, Sorata Kanda, è l'unico inquilino normale della struttura. Normale perché gli altri sono, appunto, tutti eccezionalmente brillanti nei loro campi e sicuramente risaltano rispetto allo studente medio, fino al punto di apparire mezzi strambi. La storia all'inizio presenta un Kanda intenzionato a voler fuggire in un dormitorio "tradizionale" (si trova lì perché aveva portato un gatto nel suo precedente dormitorio, cosa vietatissima e che gli costa l'espulsione), ma, complice l'arrivo di una nuova ragazza, Mashiro Shiina, pian piano capirà che non serve andarsene ed è qualcos'altro quello che sta cercando.
Analizziamo meglio i personaggi: Kanda è l'esempio della persona come tutte, si sforza e si batte per qualcosa, ma non sempre i risultati sono quelli sperati, e nel mentre i suoi brillanti compagni riescono facilmente in tutto (a chi non è mai capitato di essere invidioso di qualcuno più capace?). Durante il corso della storia sarà spesso costretto a confrontarsi con questa invidia che prova, che talvolta sfocia anche in un certo disprezzo, al quale segue un desiderio di vederli fallire. Kanda ha un ottimo sviluppo nella storia, indotto soprattutto, a mio parere, dalla vicinanza con l'amica Nanami, il personaggio migliore e più bello della serie, che condivide con lui la "normalità" e, quindi, la possibilità del fallimento.
Mashiro Shiina: nei primissimi episodi ho amato la tenerissima Mashino, che vive su un altro pianeta, al punto da non sapere vestirsi da sola o da non provare il minimo imbarazzo anche in situazioni parecchio osé. Si tratta infatti, sotto molti punti di vista, di una bimba che non sa badare minimamente a sé stessa, e alle cui necessità deve provvedere Sorata. Il vero problema è che questa sua condizione non migliora minimamente e dopo venti puntate uno si chiede come si può essere attratti da chi non è capace di vestirsi o di prepararsi da mangiare. Rimane un personaggio particolarissimo e gradevole, ma, come personalità e sostanza, sparisce se confrontato a Misaki, Nanami o allo stesso Kanda. I suoi sentimenti per lui sono evidenti, ma il modo in cui si sviluppano, anche a causa di questa eccessiva caratterizzazione "assurda", ne risente parecchio.
Nanami Aoyama: si tratta della migliore amica di Kanda, buona (anche se un po' tsundere), generosa e volenterosa, è la solita ragazza perfetta nella sua normalità e, ovviamente, innamorata del protagonista. Nanami, pur essendo in un cast di personaggi davvero notevoli e ben caratterizzati, risalta su tutti. Infatti è impossibile non innamorarsi della passione e dell'impegno che mette per arrivare a realizzare i suoi sogni, all'inizio da sola contro tutti, e poi, pian piano, con l'aiuto di tutti gli inquilini del Sakurasou. Il suo finale lascia parecchio con l'amaro in bocca, ma tuttavia ce lo aspettavamo. Nanami alla fine è quella che più di tutti dà, ma meno di tutti riceve. In questo non ho apprezzato le scelte di sceneggiatura: persino Kanda, che, pur sforzandosi molto, di certo non raggiunge il livello di dedizione e impegno che Nanami mette nelle sue azioni, ottiene molto di più di quanto lei non avrà alla fine. Probabilmente sto parlando da fanboy, ma è davvero brutto che tutte le sfortune accadano a un solo personaggio, che è poi il migliore e il più vicino alla maggioranza di noi. Questo non fa altro che aumentare la nostra empatia nei suoi confronti, ma l'amaro in bocca per come si sono sviluppate le sue vicende non va proprio via...
Jin, latin-lover e studente eccezionale, Misaki, geniale creatrice di anime e innamoratissima di Jin, l'estremamente asociale Ryunosuke, genio del computer che preferisce comunicare via mail che a voce, e la sensei Chihiro, affascinante e insoddisfatta donna di mezza età, responsabile del Sakurasou, completano il quadro degli abitanti della casa. Non li approfondisco tutti nei particolari, ma, fidatevi, ognuno di loro meriterebbe una recensione a parte.
Per quanto riguarda la sceneggiatura, si è evitato completamente il rischio che, nonostante le ventiquattro puntate, la serie finisse per stancare lo spettatore per questioni di ripetitività. Ho avvertito una novità e una freschezza continue, complice lo sviluppo dei personaggi e le varie situazioni che finiscono sempre per coinvolgerti senza annoiare mai. Il comparto visivo è eccellente per un anime che non puntava certo su scene visivamente sensazionali per impressionare (come ovvio in una commedia romantica tradizionale, in cui sono situazioni, dialoghi e personaggi a farla da padrone). Le animazioni sono ottime e i disegni dei personaggi e degli sfondi mi sono piaciuti molto, in particolare il Sakurasou ha un atmosfera unica e peretta.
Valutzione finale
Pro: personaggi fantastici; tematica del talento e del successo contrapposta al fallimento espressa in maniera sublime; visivamente molto curato.
Contro: la relazione Mashiro/Kanda sviluppata malissimo, nonostante fosse evidentemente la coppia principale fin dal primo episodio; alcune azioni, comportamenti o caratterizzazioni dei personaggi possono sembrare assurde ai più realisti.
Totale: 9. Una delle migliori commedie romantiche degli ultimi anni, illuminata dai personaggi e dalle tematiche che esprime; entrambi gli aspetti sono veri punti di forza. Sono presenti piccoli difetti veniali, che gli tolgono il 10.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler, d'ora in poi non mi farò problemi a rivelare trama, eventi e conclusione
Per gli amanti di Nanami come me, il problema è che fino al penultimo episodio il rapporto tra lei e Kanda si evolve come se dovesse sfociare in qualcosa che, fin dal primo episodio, si sapeva che era impossibile. Le esperienze che condividono li avvicinano al punto da far condividere loro gioia e dolore, fallimento e successo, e creano un'empatia tale che il rapporto Kanda/Mashiro passa inesorabilmente in secondo piano. Quest'ultimo è infatti sviluppato molto meno, sembra che alla fine si innamorino, perché doveva essere così (e, intendiamoci, fin dal primo episodio si sapeva che doveva essere così). La vicenda tra Jin e Misaki ha tratti un po' assurdi anche per i più romanticoni, ma credo siano difetti perdonabili.
Si tratta di una commedia romantica che racconta la vita degli inquilini di una casa, appunto la Sakurasou, che ospita gli studenti più eccentrici della scuola superiore di cui è dormitorio.
Il protagonista, Sorata Kanda, è l'unico inquilino normale della struttura. Normale perché gli altri sono, appunto, tutti eccezionalmente brillanti nei loro campi e sicuramente risaltano rispetto allo studente medio, fino al punto di apparire mezzi strambi. La storia all'inizio presenta un Kanda intenzionato a voler fuggire in un dormitorio "tradizionale" (si trova lì perché aveva portato un gatto nel suo precedente dormitorio, cosa vietatissima e che gli costa l'espulsione), ma, complice l'arrivo di una nuova ragazza, Mashiro Shiina, pian piano capirà che non serve andarsene ed è qualcos'altro quello che sta cercando.
Analizziamo meglio i personaggi: Kanda è l'esempio della persona come tutte, si sforza e si batte per qualcosa, ma non sempre i risultati sono quelli sperati, e nel mentre i suoi brillanti compagni riescono facilmente in tutto (a chi non è mai capitato di essere invidioso di qualcuno più capace?). Durante il corso della storia sarà spesso costretto a confrontarsi con questa invidia che prova, che talvolta sfocia anche in un certo disprezzo, al quale segue un desiderio di vederli fallire. Kanda ha un ottimo sviluppo nella storia, indotto soprattutto, a mio parere, dalla vicinanza con l'amica Nanami, il personaggio migliore e più bello della serie, che condivide con lui la "normalità" e, quindi, la possibilità del fallimento.
Mashiro Shiina: nei primissimi episodi ho amato la tenerissima Mashino, che vive su un altro pianeta, al punto da non sapere vestirsi da sola o da non provare il minimo imbarazzo anche in situazioni parecchio osé. Si tratta infatti, sotto molti punti di vista, di una bimba che non sa badare minimamente a sé stessa, e alle cui necessità deve provvedere Sorata. Il vero problema è che questa sua condizione non migliora minimamente e dopo venti puntate uno si chiede come si può essere attratti da chi non è capace di vestirsi o di prepararsi da mangiare. Rimane un personaggio particolarissimo e gradevole, ma, come personalità e sostanza, sparisce se confrontato a Misaki, Nanami o allo stesso Kanda. I suoi sentimenti per lui sono evidenti, ma il modo in cui si sviluppano, anche a causa di questa eccessiva caratterizzazione "assurda", ne risente parecchio.
Nanami Aoyama: si tratta della migliore amica di Kanda, buona (anche se un po' tsundere), generosa e volenterosa, è la solita ragazza perfetta nella sua normalità e, ovviamente, innamorata del protagonista. Nanami, pur essendo in un cast di personaggi davvero notevoli e ben caratterizzati, risalta su tutti. Infatti è impossibile non innamorarsi della passione e dell'impegno che mette per arrivare a realizzare i suoi sogni, all'inizio da sola contro tutti, e poi, pian piano, con l'aiuto di tutti gli inquilini del Sakurasou. Il suo finale lascia parecchio con l'amaro in bocca, ma tuttavia ce lo aspettavamo. Nanami alla fine è quella che più di tutti dà, ma meno di tutti riceve. In questo non ho apprezzato le scelte di sceneggiatura: persino Kanda, che, pur sforzandosi molto, di certo non raggiunge il livello di dedizione e impegno che Nanami mette nelle sue azioni, ottiene molto di più di quanto lei non avrà alla fine. Probabilmente sto parlando da fanboy, ma è davvero brutto che tutte le sfortune accadano a un solo personaggio, che è poi il migliore e il più vicino alla maggioranza di noi. Questo non fa altro che aumentare la nostra empatia nei suoi confronti, ma l'amaro in bocca per come si sono sviluppate le sue vicende non va proprio via...
Jin, latin-lover e studente eccezionale, Misaki, geniale creatrice di anime e innamoratissima di Jin, l'estremamente asociale Ryunosuke, genio del computer che preferisce comunicare via mail che a voce, e la sensei Chihiro, affascinante e insoddisfatta donna di mezza età, responsabile del Sakurasou, completano il quadro degli abitanti della casa. Non li approfondisco tutti nei particolari, ma, fidatevi, ognuno di loro meriterebbe una recensione a parte.
Per quanto riguarda la sceneggiatura, si è evitato completamente il rischio che, nonostante le ventiquattro puntate, la serie finisse per stancare lo spettatore per questioni di ripetitività. Ho avvertito una novità e una freschezza continue, complice lo sviluppo dei personaggi e le varie situazioni che finiscono sempre per coinvolgerti senza annoiare mai. Il comparto visivo è eccellente per un anime che non puntava certo su scene visivamente sensazionali per impressionare (come ovvio in una commedia romantica tradizionale, in cui sono situazioni, dialoghi e personaggi a farla da padrone). Le animazioni sono ottime e i disegni dei personaggi e degli sfondi mi sono piaciuti molto, in particolare il Sakurasou ha un atmosfera unica e peretta.
Valutzione finale
Pro: personaggi fantastici; tematica del talento e del successo contrapposta al fallimento espressa in maniera sublime; visivamente molto curato.
Contro: la relazione Mashiro/Kanda sviluppata malissimo, nonostante fosse evidentemente la coppia principale fin dal primo episodio; alcune azioni, comportamenti o caratterizzazioni dei personaggi possono sembrare assurde ai più realisti.
Totale: 9. Una delle migliori commedie romantiche degli ultimi anni, illuminata dai personaggi e dalle tematiche che esprime; entrambi gli aspetti sono veri punti di forza. Sono presenti piccoli difetti veniali, che gli tolgono il 10.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler, d'ora in poi non mi farò problemi a rivelare trama, eventi e conclusione
Per gli amanti di Nanami come me, il problema è che fino al penultimo episodio il rapporto tra lei e Kanda si evolve come se dovesse sfociare in qualcosa che, fin dal primo episodio, si sapeva che era impossibile. Le esperienze che condividono li avvicinano al punto da far condividere loro gioia e dolore, fallimento e successo, e creano un'empatia tale che il rapporto Kanda/Mashiro passa inesorabilmente in secondo piano. Quest'ultimo è infatti sviluppato molto meno, sembra che alla fine si innamorino, perché doveva essere così (e, intendiamoci, fin dal primo episodio si sapeva che doveva essere così). La vicenda tra Jin e Misaki ha tratti un po' assurdi anche per i più romanticoni, ma credo siano difetti perdonabili.