Recensione
Be Free!
8.0/10
Eccoci a parlare della prima opera di Egawa.
La storia parte in modo piuttosto banale.
Akira Sasanishiki è un giovane centauro nonché insegnante presso la scuola Meiboku della città di Ishikawa.
E' attratto dalla bella Keiko Shimamoto, insegnante di matematica perbene ed educata.
Akira farà di tutto per possedere (nel senso più carnale del termine) l'oggetto del suo desiderio e, ovviamente, considerato il carattere diciamo "gioviale" (per essere precisi: lussurioso, lascivo e maniaco) del prof, il tutto porterà a creare situazioni assai particolari!
Col tempo si aggiungeranno numerosi personaggi di rilievo e tutti finiranno per essere coinvolti da Sasanishiki nel suo folle proposito (che non vi svelo)!
L'opera si mostra come una commedia strutturata in brevi capitoli, alcuni dei quali rappresentano delle e vere e proprie evasioni rispetto alla trama principale.
L'opera parte con un taglio comico/erotico per diventare qualcosa di ampio respiro nella seconda metà dell'opera, stemperando un pochino la comicità ed accentuando l'aspetto sessuale.
Premetto che mai (quasi mai, va...) il sesso viene strumentalizzato e tutte le scene sono sempre brevi e non certo di cattivo gusto. Insomma, non abbiamo per le mani un hentai, che questo sia chiaro!
Sasanishiki è un vulcano di bizzarrie e più volte vi strapperà una sana risata per le sue strambe trovate e avventure.
Col suo modo di essere poco incline al rigido inquadramento tipico delle scuole nipponiche, spesso si caccerà in situazioni al limite dell'assurdo.
Ed è proprio questo il difetto principale dell'opera.
Sebbene sia lecito, visto il taglio dell'opera, concedere all'autore una certa libertà di sceneggiatura, ci sono momenti in cui la trama sembra sfuggire di mano al mangaka.
Mi riferisco in particolare alla lunga vicenda in cui viene coinvolto un gruppo della yakuza tra il n. 8 e il n. 10.
Va bene che siamo in un manga comico, però arrivare a sfidare ogni legge (anche di fantasia) della fisica e portare i personaggi ad essere quasi delle divinità visto quello che fanno e subiscono, porta a sminuire il valore della narrazione e a perdere quel gusto della sorpresa.
Succede più volte che difronte ad un evento inaspettato e ben congegnato ci si ritrovi una giustificazione assolutamente irreale, aldilà di ogni immaginazione.
Esempio tipico è Okano che è velocissima in bici al pari di moto e auto.
Però in un inseguimento in cui zompi, voli, vieni ferita, hai una persona addosso da trasportare, il tutto nel bel mezzo della città tra persone che vengono ferite da armi da fuoco, palazzi che crollano e yakuza infuriati alle costole, riuscire tenere in piedi una bici che somiglia alle vecchie "Graziella" (manca solo il cestello davanti) ha un po' di assurdo, anche per un manga del genere.
La conseguenza è che non si resta più sorpresi per nulla...
Per fortuna gli ultimi due volumi interrompono questa (secondo me) mancanza di idee dell'autore e si reimmettono su dei binari più consoni.
Il volume 12 in particolare rappresenta, a mio modo di vedere, non solo un finale ben fatto e soddisfacente, ma anche il volume meglio realizzato come sceneggiatura.
Accennando al lato tecnico bisogna dire che il tratto, soprattutto nei primi numeri, è acerbo e si vede, anche se con l'avanzare della storia i miglioramenti sono palesi.
Soprattutto nei (numerosi) personaggi femminili Egawa sembra essere in difficoltà nella caratterizzazione.
Più volte vi capiterà di confondere un personaggio con un altro.
Con i maschi invece la cosa non succede.
Nonostante i disegni non siano eccelsi raggiungono però quello che era, secondo me, lo scopo dell'autore: essere sensuali.
Chiome molto folte e fluenti, occhi sottili e corpi rotondi contribuiscono a creare quell'aria di erotismo un pelo morboso che aleggia in tutto il manga.
Il sesso (il sesso senza taboo soprattutto) viene visto infatti dall'autore come "scusa" per trasmettere un messaggio di più ampio respiro (e che viene reso benissimo nell'ultimo numero): ovvero l'importanza dell'uomo in quanto tale, della sua individualità ed originalità (vedasi tutta la vicenda che porta alla creazione della sezione Sakura a scuola).
L'autore tende a sminuire tutti i paletti che la società odierna ci impone e che, fondamentalmente, "ci assopiscono" e distraggono dalla nostra vita reale.
L'utilizzo del sesso è efficace perché, soprattutto nel contrasto col rigido sistema scolastico nipponico, si presenta agli occhi di chiunque come elemento al di sopra delle righe e, pertanto, efficace portatore del messaggio di rottura con gli schemi convenzionali.
Be free è un inno alla libertà, un inno a godersi la vita nelle cose più semplici e genuine che sono, in realtà, quelle più importanti e che più appagano l'uomo.
Affannarsi a raggiungere gli obiettivi che ci vengono imposti come traguardi per la realizzazione personali, per il successo, per l'affermazione del proprio io, serve solo a sprecare il tempo.
E sul tempo, sempre nell'ultimo numero, Egawa saprà lasciarci sorpresi con un colpo di scena interessante e significativo.
Be Free! è Be Free!, e non poteva essere scelto titolo più azzeccato per un'opera del genere.
Riguardo all'edizione Dynanmic, devo dire che complessivamente è di buona qualità, anche se il prezzo di 5.40 (a cui trovato oggi i volumi in fumetteria) è un pochino elevato per gli standard attuali.
Unico difetto rilevante che ho riscontrato è che i primi numeri hanno la tinta rosa/rossa che fa da base a tutte le copertine, più chiara e accesa rispetto ai numeri successivi. Tenendoli tutti allineati la cosa è abbastanza evidente.
Concludo consigliano a tutti la lettura di Be Free!, non perché sia un capolavoro indimenticabile, ma per l'originalità dell'impostazione e del messaggio di cui si fa portatore.
Il voto reale sarebbe un 7 e 1/2 ma visto che i mezzi voti non ci sono, voglio essere buono e assegnare l'8 in virtù del 12° volume che mi ha molto soddisfatto.
La storia parte in modo piuttosto banale.
Akira Sasanishiki è un giovane centauro nonché insegnante presso la scuola Meiboku della città di Ishikawa.
E' attratto dalla bella Keiko Shimamoto, insegnante di matematica perbene ed educata.
Akira farà di tutto per possedere (nel senso più carnale del termine) l'oggetto del suo desiderio e, ovviamente, considerato il carattere diciamo "gioviale" (per essere precisi: lussurioso, lascivo e maniaco) del prof, il tutto porterà a creare situazioni assai particolari!
Col tempo si aggiungeranno numerosi personaggi di rilievo e tutti finiranno per essere coinvolti da Sasanishiki nel suo folle proposito (che non vi svelo)!
L'opera si mostra come una commedia strutturata in brevi capitoli, alcuni dei quali rappresentano delle e vere e proprie evasioni rispetto alla trama principale.
L'opera parte con un taglio comico/erotico per diventare qualcosa di ampio respiro nella seconda metà dell'opera, stemperando un pochino la comicità ed accentuando l'aspetto sessuale.
Premetto che mai (quasi mai, va...) il sesso viene strumentalizzato e tutte le scene sono sempre brevi e non certo di cattivo gusto. Insomma, non abbiamo per le mani un hentai, che questo sia chiaro!
Sasanishiki è un vulcano di bizzarrie e più volte vi strapperà una sana risata per le sue strambe trovate e avventure.
Col suo modo di essere poco incline al rigido inquadramento tipico delle scuole nipponiche, spesso si caccerà in situazioni al limite dell'assurdo.
Ed è proprio questo il difetto principale dell'opera.
Sebbene sia lecito, visto il taglio dell'opera, concedere all'autore una certa libertà di sceneggiatura, ci sono momenti in cui la trama sembra sfuggire di mano al mangaka.
Mi riferisco in particolare alla lunga vicenda in cui viene coinvolto un gruppo della yakuza tra il n. 8 e il n. 10.
Va bene che siamo in un manga comico, però arrivare a sfidare ogni legge (anche di fantasia) della fisica e portare i personaggi ad essere quasi delle divinità visto quello che fanno e subiscono, porta a sminuire il valore della narrazione e a perdere quel gusto della sorpresa.
Succede più volte che difronte ad un evento inaspettato e ben congegnato ci si ritrovi una giustificazione assolutamente irreale, aldilà di ogni immaginazione.
Esempio tipico è Okano che è velocissima in bici al pari di moto e auto.
Però in un inseguimento in cui zompi, voli, vieni ferita, hai una persona addosso da trasportare, il tutto nel bel mezzo della città tra persone che vengono ferite da armi da fuoco, palazzi che crollano e yakuza infuriati alle costole, riuscire tenere in piedi una bici che somiglia alle vecchie "Graziella" (manca solo il cestello davanti) ha un po' di assurdo, anche per un manga del genere.
La conseguenza è che non si resta più sorpresi per nulla...
Per fortuna gli ultimi due volumi interrompono questa (secondo me) mancanza di idee dell'autore e si reimmettono su dei binari più consoni.
Il volume 12 in particolare rappresenta, a mio modo di vedere, non solo un finale ben fatto e soddisfacente, ma anche il volume meglio realizzato come sceneggiatura.
Accennando al lato tecnico bisogna dire che il tratto, soprattutto nei primi numeri, è acerbo e si vede, anche se con l'avanzare della storia i miglioramenti sono palesi.
Soprattutto nei (numerosi) personaggi femminili Egawa sembra essere in difficoltà nella caratterizzazione.
Più volte vi capiterà di confondere un personaggio con un altro.
Con i maschi invece la cosa non succede.
Nonostante i disegni non siano eccelsi raggiungono però quello che era, secondo me, lo scopo dell'autore: essere sensuali.
Chiome molto folte e fluenti, occhi sottili e corpi rotondi contribuiscono a creare quell'aria di erotismo un pelo morboso che aleggia in tutto il manga.
Il sesso (il sesso senza taboo soprattutto) viene visto infatti dall'autore come "scusa" per trasmettere un messaggio di più ampio respiro (e che viene reso benissimo nell'ultimo numero): ovvero l'importanza dell'uomo in quanto tale, della sua individualità ed originalità (vedasi tutta la vicenda che porta alla creazione della sezione Sakura a scuola).
L'autore tende a sminuire tutti i paletti che la società odierna ci impone e che, fondamentalmente, "ci assopiscono" e distraggono dalla nostra vita reale.
L'utilizzo del sesso è efficace perché, soprattutto nel contrasto col rigido sistema scolastico nipponico, si presenta agli occhi di chiunque come elemento al di sopra delle righe e, pertanto, efficace portatore del messaggio di rottura con gli schemi convenzionali.
Be free è un inno alla libertà, un inno a godersi la vita nelle cose più semplici e genuine che sono, in realtà, quelle più importanti e che più appagano l'uomo.
Affannarsi a raggiungere gli obiettivi che ci vengono imposti come traguardi per la realizzazione personali, per il successo, per l'affermazione del proprio io, serve solo a sprecare il tempo.
E sul tempo, sempre nell'ultimo numero, Egawa saprà lasciarci sorpresi con un colpo di scena interessante e significativo.
Be Free! è Be Free!, e non poteva essere scelto titolo più azzeccato per un'opera del genere.
Riguardo all'edizione Dynanmic, devo dire che complessivamente è di buona qualità, anche se il prezzo di 5.40 (a cui trovato oggi i volumi in fumetteria) è un pochino elevato per gli standard attuali.
Unico difetto rilevante che ho riscontrato è che i primi numeri hanno la tinta rosa/rossa che fa da base a tutte le copertine, più chiara e accesa rispetto ai numeri successivi. Tenendoli tutti allineati la cosa è abbastanza evidente.
Concludo consigliano a tutti la lettura di Be Free!, non perché sia un capolavoro indimenticabile, ma per l'originalità dell'impostazione e del messaggio di cui si fa portatore.
Il voto reale sarebbe un 7 e 1/2 ma visto che i mezzi voti non ci sono, voglio essere buono e assegnare l'8 in virtù del 12° volume che mi ha molto soddisfatto.