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10.0/10
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Un paio di mesi fa l'edicolante mi chiede se mi interessano dei manga che non è riuscita a vendere, e tra quelli c'è il numero 14 di Claymore. Lo acquisto pensando ai commenti entusiastici sentiti in giro, in seguito decido di acquistare anche gli altri numeri... ebbene sono sinceramente soddisfatto di questo manga! La trama è ben strutturata e piena di colpi di scena: la protagonista, Claire, è una Claymore, cioè una guerriera appartenente all'Organizzazione, un ente guidato da un gruppo di misteriosi personaggi che ha sotto il suo controllo 47 guerriere le quali, su richiesta e dietro compenso, vengono inviate in giro per il mondo a liberare i villaggi dagli Yoma, esseri mostruosi che si nutrono di umani, assumendosene poi l'aspetto per passare inosservati. Claire occupa il livello più basso di questa associazione essendo la più debole, anche se dai primissimi numeri non si direbbe; poi a confronto con le altre Claymore cominciano a notarsi i suoi limiti. Ad ogni numero che passa si evolve e aumenta la propria forza, ma il suo sarà un percorso irto, in salita nel mondo medievale creato da Norihiro Yagi, abitato non solo da Yoma, ma anche da Risvegliati (ex Claymore che hanno superato il limite della loro "forza diabolica", diventando dei mostri) e, appunto, Claymore, "le streghe dagli occhi d 'argento", esseri metà umane e metà Yoma, le uniche in grado di fronteggiare questi mostri. Lo shounen abbonda di scene splatter cruente e atroci che ci fanno capire che il mondo di Claymore è violento, privo di pietà e compassione; l'atmosfera che troviamo è cupa, tetra, ottimamente rappresentata dagli sfondi. I disegni ad ogni volume migliorano, mi piace soprattutto la grafica dei Risvegliati.
Questo è il classico manga che ti tiene incollato alle sue pagine fin da subito e ti fa attendere con trepidazione i numeri successivi; si tratta di una storia atipica, che non contiene le solite figure stereotipate, inoltre l'autore ha la grande capacità di tenere alta la tensione e di non essere mai banale. L'unico neo è rappresentato dalla pubblicazione lenta, per il prossimo numero (il 18) bisognerà aspettare addirittura ottobre.