Recensione
L'uomo Tigre
6.0/10
"Voglio diventare forte come una tigre!" Questa l'esclamazione del giovane Naoto Date, in visita allo zoo, alla vista del gigantesco felino. Vedeva forse il futuro se stesso il povero orfano? Voleva diventare come una tigre, che non si fa piegare da niente e nessuno e che conserva fierezza e dignità anche se legata ad una catena, anche se rinchiusa in una gabbia. Purtroppo per Naoto, egli riuscirà fin troppo bene nei suoi propositi. Diverrà una Tigre in gabbia, prigioniero dei doveri morali nei confronti di orfani che in lui e come lui nutrono speranze e sogni di riscatto, ma sopratutto dei doveri "amorali" nei confronti di Tana delle Tigri, che ha fatto di lui L'Uomo Tigre, il Demone giallo.
Sebbene l'uomo tigre sia un classico, la versione cartacea risente dell'assenza di personaggi storici che compaiono nell'anime, come Daigo Daimon, le tre tigri, Ken e, cosa più importante, di un finale totalmente diverso che finisce per snaturarne il messaggio.
Graficamente il disegno è di basso livello. I corpi sono tozzi e poco proporzionati, mentre il protagonista ha il volto di un bambino diversamente dall'anime, forse per permettere una maggiore immedesimazione nel personaggio da parte di un pubblico di giovane età.
L'edizione italiana è assolutamente apprezzabile, con una rubrica finale che approfondisce le storie dei personaggi reali che compaiono nel manga e si fregia delle splendide copertine di Giuseppe Camuncoli. Il tutto però risulta penalizzato dal prezzo 10 euro a volume e dalla pubblicazione Salda Press praticamente annuale.
In conclusione un manga mediocre, che però ha il pregio di aver tracciato il sentiero di quel capolavoro che L'uomo Tigre versione anime.
Sebbene l'uomo tigre sia un classico, la versione cartacea risente dell'assenza di personaggi storici che compaiono nell'anime, come Daigo Daimon, le tre tigri, Ken e, cosa più importante, di un finale totalmente diverso che finisce per snaturarne il messaggio.
Graficamente il disegno è di basso livello. I corpi sono tozzi e poco proporzionati, mentre il protagonista ha il volto di un bambino diversamente dall'anime, forse per permettere una maggiore immedesimazione nel personaggio da parte di un pubblico di giovane età.
L'edizione italiana è assolutamente apprezzabile, con una rubrica finale che approfondisce le storie dei personaggi reali che compaiono nel manga e si fregia delle splendide copertine di Giuseppe Camuncoli. Il tutto però risulta penalizzato dal prezzo 10 euro a volume e dalla pubblicazione Salda Press praticamente annuale.
In conclusione un manga mediocre, che però ha il pregio di aver tracciato il sentiero di quel capolavoro che L'uomo Tigre versione anime.