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9.0/10
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Estremo. Questo è l'aggettivo più calzante per un titolo come Battle Royale, manga che fa di una situazione al limite dell'immaginabile un'opera ricca di adrenalina e colpi di scena.
La trama vede una classe di ragazzini di terza media (quindi quindicenni) selezionata per un fantomatico "programma" da parte del governo. Il programma consiste in un "gioco" ambientato in una location deserta, in cui vince chi sopravvive uccidendo gli altri. Il tempo a disposizione è di 3 giorni, pena la morte di tutti i partecipanti.
Ognuno viene dotato di un borsone con armi casuali e viveri, e viene spedito al massacro.

Il manga fin dai primi numeri impressiona per il cinismo e la crudeltà della vicenda, lì per lì ci si trova davvero spiazzati davanti a cotanta spietatezza. Una classe di ragazzi innocenti sbattuta su un'isola col solo scopo di farli massacrare tra loro. Non nascondo che in certi momenti corre un brivido lungo la schiena ad immaginare una situazione simile...
Le emozioni si susseguono fortissime, tra omicidi in piena regola, scontri frontali e sotterfugi studiati dagli alunni per far fuori i "nemici-amici".
Ciò che rende grande questo manga è la psicologia che traspare da ogni personaggio. Anche se alcuni di essi avranno davvero ruoli marginali, venendo ammazzati nel giro di poco tempo, ogni alunno apporta al manga la propria "presenza". Ogni alunno si confronta con la situazione tragica che sta vivendo reagendo nei modi più disparati, soffrendo per le atrocità che è costretto a commettere per salvarsi e subendo le conseguenze psicologiche dei folli gesti compiuti. I ricordi, le esperienze e le emozioni dei ragazzi si scontrano in maniera impietosa con la cruda realtà, che spesso vede costretti a fronteggiarsi amici inseparabili, coppie di innamorati e persone altrimenti incapaci di far del male ad una mosca.

Tutto e tutti sull'isola perdono la propria comune identità e si sciolgono nel lago di sangue che è il "programma" del governo.
A ciò contribuiscono tantissimo i disegni, sempre eccelsi, che ben riescono a far trapelare ogni minima sensazione attraverso le pagine del fumetto. Le espressioni, sempre curate ed esagerate, a volte al limite del grottesco, si fondono con l'elemento splatter del sangue e delle lacrime, sempre rappresentate, queste ultime, in maniera "grossolana" e copiosa, forse per una precisa scelta dell'autore al fine di renderle più "pesanti" possibile all'interno delle tavole.
I personaggi sono tutti ben caratterizzati e riusciti, con l'eccezione, forse (ma è un mio gusto personale), di Shuya, uno dei protagonisti principali, che ha spesso una espressione e dei lineamenti un po' troppo "morbidi", tanto da sembrare molte volte un "fesso".
Un capolavoro è il personaggio di Mitsuko Soma, forse il personaggio femminile più sexy mai apparso in un manga. Sono davvero curioso a tal proposito di vedere la sua controparte nel live movie…

Nel complesso l’opera è davvero notevole, con picchi di adrenalina pura come pochi manga sanno fare.
Le piccole lacune che mi impediscono di dare un 10 pieno sono rappresentate in primo luogo dalla eccessiva esagerazione per quanto riguarda le capacità di alcuni protagonisti. Un ragazzino di 15 anni che combatte come Rambo, conosce l’informatica meglio di Bill Gates, la fisica come Newton, è agile come un atleta olimpico, con notevoli conoscenze mediche e coriaceo come una roccia può portare a rendere alcune situazione poco credibili (soprattutto nella seconda parte della storia) e spezzare tutta la suspance che si era creata fino a quel momento. Più di un personaggio, anche se non tutti nella stessa maniera, soffrono di questa "sindrome del predestinato". Se penso a quello che ero capace di fare io o i miei amici a 15 anni...
In secondo luogo gli ultimi due numeri, nonostante portino ad un finale interessante, per quanto forse un po' scontato, si perdono spesso tra le divagazioni “pseudo filosofeggianti” di uno dei protagonisti fino al punto da risultare così ridondanti da spezzare il ritmo della narrazione in più di un punto.

Un commento infine all’edizione Play Press, quella che ho avuto modo di leggere. L’edizione si presenta nel complesso di medio livello, con carta del giusto spessore ed elasticità e senza particolari difetti di stampa. Unico neo rilevante che ho riscontrato è che in un paio di numeri ho trovato delle tavole molto più chiare rispetto alle altre, come se fossero leggermente sbiadite.
In definitiva un manga coraggioso, originale e sicuramente in grado di emozionare anche il lettore più esigente!