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9.0/10
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Kim Mun Bin, un ragazzo dei giorni nostri, è da tempo tormentato da uno strano sogno in cui appare una donna dai lunghi capelli neri. Il sogno, giorno dopo giorno, si fa sempre più reale fino a causare al giovane delle vere e proprie allucinazioni visive, dandogli l'impressione di trovarsi all'improvviso in un altro luogo di un'epoca antica.
Un giorno, a seguito di un incidente in piscina, cade in coma scampando alla morte solo grazie al provvidenziale intervento di una ragazza della sua stessa scuola. Si risveglia molti secoli prima, attorno al 1200, ai tempi del conflitto tra Koryu (l'odierna Corea) e le armate mongole.

Nonostante l'incipit poco originale devo dire che il manga da grosse soddisfazioni.
La storia si evolve in maniera logica, dinamica e con colpi di scena interessanti. I personaggi sono ben caratterizzati e finalmente abbandoniamo lo stereotipo dell'adolescente buono a nulla, timido e impacciato che salva il mondo grazie alla "forza interiore".
Kim Mun Bin, capitano della squadra di Kendo, si trova catapultato in un mondo in cui la forza e la violenza la fanno da padroni, un mondo in cui una vita vale quanto un alito di vento. Nonostante tutto il suo comportamento è più che plausibile e coerente. Lotta, soffre e si confronta quotidianamente con uno scenario di guerra in cui si trova dalla parte degli assediati.
La storia si rivela piacevole grazie anche ai vari coprotagonisti, tutti ben caratterizzati e carismatici.

Il disegno è di buonissimo livello, soprattutto dopo i primi 2-3 numeri si nota l'evoluzione del tratto, che finisce per avere qualcosa in comune, per quanto riguarda i volti, con l'ultimo Hagiwara di Bastard; dimenticatevi in ogni caso donne poppute a destra e a manca.

Il manga si presenta con una storia in cui troviamo azione, sentimenti, tanta violenza, con scene sanguinolente ma che non scadono nell'eccesso della crudezza gratuita, magari per il solo gusto di essere estremo, il tutto sapientemente miscelato per rendere la storia coinvolgente e scorrevole.
Ben fatte le scene di combattimento che, tranne in alcuni casi, risultano sempre chiare e decifrabili, anche nei momenti critici. Mi ha sorpreso comunque che il manga fosse pubblicato in madrepatria su una rivista per adolescenti, e ancora di più che l'autore sia... una ragazza! Già! Chi l'avrebbe mai detto?

L'edizione è di discreto livello, con la solita carta ruvida usata per queste edizioni e la sovracoperta. Il prezzo di 5.90 è forse un pochino alto ma trattandosi di un manhwa probabilmente le tirature sono anche piuttosto basse.
Una cosa che non mi è piaciuta è la scelta di modificare in corso d'opera il criterio per riportare in lingua italiana i nomi. A quanto si legge dagli editoriali la soluzione adottata per i primi numeri non avrebbe reso i nomi con lo stesso "suono" di quelli originali, preoccupandosi invece della trascrizione. La nuova "linea" di traduzione invece dovrebbe far pronunciare i nomi in maniera fedele all'originale, rendendoli un pelo più "digeribili" e distinguibili anche per noi occidentali.
Non mi spiego come non abbiano fatto questa scelta fin dall'inizio. Mah, errori di gioventù evidentemente.

Nel complesso il manga è di ottimo livello, sicuramente consigliato a chi cerca un bello shonen con un tono più adulto delle commercialate adolescenziali che spesso e volentieri si trovano in edicola.