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L'avventura continua. Le CLAMP ci hanno preso davvero gusto con "Magic Knight Rayearth" e non se la sono sentita di lasciare i fan dell'opera con l'amaro in bocca per il finale alquanto interlocutorio. Ma forse la bellezza di certe opere - o ciò che le salva, in questo caso particolare - sta proprio nel finale, che se ben gestito le può redimere dalla banalità che le aveva contraddistinte. La seconda serie di volumi manga di Rayearth ci propone il seguito della storia di Hikaru, Umi e Fu, oltre a presentarci quello che succede a Cefiro dopo lo scontro finale.

Purtroppo in questa seconda parte i difetti diventano più numerosi rispetto ai pregi, a causa dell'incapacità di gestire il grande numero di personaggi stipati nella storia. Ciò causa una considerevole confusione nella delineazione delle loro psicologie, che si elevano qualche centimetro al di sopra dalla linea di un angolo piatto. Eppure certi protagonisti potevano avere delle caratterizzazioni interessanti e carismatiche - basti pensare agli esempi lampanti di Lantis e di Eagle. Ma la dialettica narrativa delle CLAMP prende il sopravvento a ogni costo, gettando nel caos di un Cefiro anarchico le nostre eroine, lasciando poco spazio alle psicologie e riducendo le esternazioni caratteriali a un banale susseguirsi di vignette piene di deformed. Certo, ogni nemico che ambisce a conquistare il varco per la Colonna Portante ha le sue ragioni - chi perché il proprio pianeta è troppo piccolo, chi perché deve crescere giocando con Cefiro, chi perché ha bisogno di aria pulita in seguito allo sfruttamento eccessivo dell'habitat del pianeta di provenienza.

Ma degli spunti interessanti non si possono sviluppare da sé nel giro di poche pagine, soprattutto se queste sono costituite da un caotico affastellarsi di combattimenti tra robottoni impacciati. In realtà è facile intuire come la galleria infinita di caratteri tipici di una commedia da quattro soldi sia la maschera dell'ingenuità dei temi di fondo: avremo imparato per sfinimento che il nemico ha sempre le sue ragioni, che prima di fronteggiarlo con le maniere forti è bene cercare di capire le motivazioni che lo spingono a combatterti anche a costo della vita. Già, perché la cattiveria non esiste, e Cefiro è un mondo edulcorato che è diventato oscuro e privo di leggi solo perché la povera Colonna Portante ha avuto un destino nefasto. Certo, ci si fa del male a vicenda, ma mai con l'intenzione di farlo. Tutti sono buoni.

A dare sostegno a questa visione facilona del bene e del male si aggiungono le incongruenze e gli scivoloni sui riferimenti a tradizioni e a espressioni linguistiche proprie del Giappone. Il lettore più acuto si chiederà come possano gli abitanti di un pianeta remoto in una dimensione parallela alla nostra conoscere il sakè. Ma d'altronde la forza di volontà può tutto nella dimensione di Cefiro, così se hai voglia di un bel sakè te lo puoi anche inventare, perché no? I riferimenti scontati alla cultura del Sol Levante tradiscono dunque la superficialità con cui le CLAMP hanno trattato il confronto - spesso anche traumatico - tra mondi completamente differenti, con un'involuzione rispetto alla prima parte.

Il dissidio di Hikaru poi ha ricevuto uno spazio davvero interessante nell'anime, cosa che ha tolto punti al manga, che con la sua narrazione alquanto sbrigativa rende il tutto un fumoso racconto su un fumoso sfondo di cui il lettore sa pochissimo, dal momento che gli accenni d'ambientazione riguardano unicamente la roccaforte degli ultimi abitanti di Cefiro. D'altronde l'atmosfera catastrofica è un espediente molto furbo per compensare l'endemica mancanza di sfondi delle tavole delle CLAMP.

Forse sarebbe stato meglio concludere quest'opera con la prima serie, almeno ciò avrebbe compensato un po' l'insana aura di buonismo che appanna tutto il finale della seconda, peraltro molto sciatto e condito di bei paroloni sull'amicizia, sulla forza di volontà, sul bene, sull'amore. E la luce che circonfonde i personaggi rendendoli ridenti ed eterei come delle santine addolcisce il tutto. Non credete a quello che vi insegna "Rayearth", lettori amanti delle CLAMP, non è altro che un buon manuale per chi non abbia capito nulla della vita.